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Low - Double Negative


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84 replies to this topic

#1 Sleepyhead

    Enciclopedista

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Inviato 02 settembre 2018 - 17:25

http://www.ondarock....blenegative.htm

 

 

Leak disponibile da settimane a cui ho posticipato ogni ascolto perché ritenevo ormai che i loro ultimi dischi se pur ottimi li stessero portando a una meritata routine.

 

Invece.


  • 7

"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#2 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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  • LocationRoma

Inviato 02 settembre 2018 - 19:27

INVECE.

 

Disco scheletricamente perfetto.


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#3 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 03 settembre 2018 - 09:07

Pur essendosi già reinventati e "resuscitati" più volte, questa è la cosa più coraggiosa e originale che potevano tirare fuori dopo 25 anni di carriera. Aspetto fiducioso di poterlo sentire con la qualità che merita (vinile preordinato) ma l'ho già ripercorso diverse volte ed è davvero potente.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#4 Greed

    round control to major troll

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Inviato 03 settembre 2018 - 10:50

Ormai hanno una discog. che è un monumento.


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#5 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 03 settembre 2018 - 10:53

già , peccato che per acquistare I Could Live In Hope bisogna vendere un rene.


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superstereo!

*lastfm*

 

 


#6 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 03 settembre 2018 - 14:18

Boh io ho provato quando è uscito il leak e - pur apprezzando il coraggio e la volontà di reinventarsi - mi è parso sostanzialmente fallimentare, non la loro "cosa" (come non la era ones and sixty). Ma ci tornerò, vedi mai che mi sbaglio.
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#7 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 03 settembre 2018 - 14:48

Ones and Sixes era stupendo, ma che dire, oramai tra noi due è guerra aperta  ]:)


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#8 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 03 settembre 2018 - 15:07

già , peccato che per acquistare I Could Live In Hope bisogna vendere un rene.

 

Lo ascoltavo giusto stamattina in macchina, in CD! :eyebrows:


  • 0

#9 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 03 settembre 2018 - 20:21

Ones and Sixes era stupendo, ma che dire, oramai tra noi due è guerra aperta ]:)


Ma se tra i miei best dell'anno ci sono 2 dischi recensiti da te! (Luton e la Vantzy) Che dici mai?
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#10 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 03 settembre 2018 - 21:32

Sì ma sui dischi prefe del taluno e del talaltro artista siamo sempre in discordanza :(


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#11 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 03 settembre 2018 - 22:27

non lo ascolterò per non correre il rischio di condividere un disco "piaciuto" con altri utenti, e che utenti in certi casi; soprattutto in vista della classifica finale


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#12 bar shoma

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Inviato 04 settembre 2018 - 09:34

non lo ascolterò per non correre il rischio di condividere un disco "piaciuto" con altri utenti

 

Neanche con me, pupino? :°°°°


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#13 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 04 settembre 2018 - 09:55

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#14 Ɲ●†

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Inviato 05 settembre 2018 - 18:01

Sì ma sui dischi prefe del taluno e del talaltro artista siamo sempre in discordanza :(


Guarda Palozzo, ti do pure 'sta soddisfazione: lo sto riascoltando in una giornata di merda il nuovo dei Low e mi sto profondamente ricredendo: suona tutto maledettamente giusto.
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#15 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 05 settembre 2018 - 18:13

low-biglietti.jpg

Eh caro paloz, le settimane si sovrappongono
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#16 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 05 settembre 2018 - 19:24

Intendiamoci, nulla che non avessero già detto in shots and ladders, 18 anni fa

http://youtu.be/dN3id18VYkM
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#17 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 07:45

Intendiamoci, nulla che non avessero già detto in shots and ladders, 18 anni fa

http://youtu.be/dN3id18VYkM

 

Nottino, detto che secondo me i Low non hanno mai sbagliato mezzo colpo, possiamo fare un meeting e decidere che Trust è il loro album più profondo e completo?


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#18 Ɲ●†

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Inviato 06 settembre 2018 - 08:11

Io ho avuto almeno 4 dischi preferiti dei Low, nel tempo: il primo è stato il poco citato "The curtain hits the cast", anche perché contiene la fluviale "Do you know how to waltz". Poi però come fai a dire che "I could live in hope" non è il loro disco migliore, l'inizio di tutto? Poi è arrivato "Trust", una summa impareggiabile. Al momento però il mio disco preferito dei Low è "Secret Name", dove raggiungono un equilibrio tra tradizione e slowcore che solo loro. In definitiva, e come è giusto che sia, il disco migliore dei Low sono i Low.
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#19 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 08:55

i Low vivono in un sogno, per loro scrivere delle poesie è naturale, è quello che vedono; per questo secondo me difficilmente possono sbagliare dei dischi, non sono mai album basati sulla ricerca e sull'elaborazione ma sulla bellezza delle canzoni che scorrono perfette, la formula è stata arricchita ma mai modificata, e era già incredibile quando i mezzi erano scarsissimi e i pezzi scarni

penso sia un po' il segreto di una carriera impeccabile


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#20 paloz

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Inviato 06 settembre 2018 - 09:05

Ok però specialmente in questo disco c'è anche un lavoro di produzione senza precedenti, e la formula classica ne esce così "snaturata" da oltrepassare di molto la loro comfort zone di sound e scrittura. Mi sorprende che un gruppo sinora così ben identificabile – sempre se stesso, per l'appunto – sia riuscito a fare un salto nel vuoto (digitale) di questa entità.

Non mi sono innamorato di questo disco ma ne sono davvero molto colpito, e il fatto che non sembri un passo più lungo della gamba è già un risultato encomiabile.


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#21 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 09:07

Ok però specialmente in questo disco c'è anche un lavoro di produzione senza precedenti, e la formula classica ne esce così "snaturata" da oltrepassare di molto la loro comfort zone di sound e scrittura. Mi sorprende che un gruppo sinora così ben identificabile – sempre se stesso, per l'appunto – sia riuscito a fare un salto nel vuoto (digitale) di questa entità.
Non mi sono innamorato di questo disco ma ne sono davvero molto colpito, e il fatto che non sembri un passo più lungo della gamba è già un risultato encomiabile.

non ho sentito il nuovo, come ho già scritto
 

non lo ascolterò per non correre il rischio di condividere un disco "piaciuto" con altri utenti, e che utenti in certi casi; soprattutto in vista della classifica finale

 
volevo solo cercare di spiegare perché secondo me difficilmente possono sbagliare un album; comunque non li ritengo "sempre se stessi" come scrivi, dico solo che non hanno perso tempo a inventare la ruota perché avevano in testa solo di fare belle canzoni, dono che hanno naturale, e non è poco
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#22 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 09:37

secondo me sono stati dei grandi anche in loro album considerati minori, come Drums And Guns e The invisible Way.

 

nel primo ci sono delle idee di giro di basso inedite e sbarazzine senza per niente risultare frivole (tipo in "Hatchet"), nel secondo pur essendo un album molto tradizionale, c'è un lavoro di batteria perfetto, e mostra coraggio nel prolungare alcune parti di cantato oltre il limite del sopportabile in una struttura pop (tipo la coda di "So Blue" e "just Make It Stop").

 

comunque secondo me il loro segreto sta nella voce bellissima e straziantissima di Alan (senza essere minimamente piagnucolona) e nella voce bellissima e versatilissima di Mimi, e soprattutto nelle armonie incredibili che emergono dalla loro combinazione.


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#23 Ɲ●†

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Inviato 06 settembre 2018 - 10:37

Ok però specialmente in questo disco c'è anche un lavoro di produzione senza precedenti


Qui ci andrei cauto. Capisco che venga naturale dirlo perché nel nuovo c'è una spiccata predominanza di suoni elettronici, ma il lavoro produttivo fatto su Trust, per l'uso dello studio di registrazione come "strumento", per la spazialità del suono che si avverte all'ascolto, per me resta inarrivabile.
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#24 100000

    Enciclopedista

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Inviato 06 settembre 2018 - 11:24

Per me il ragionamento di Lassi in generale è giusto: questi sì che cercano la bellezza, ovunque.

 

Anche questo che non ho ancora ascoltato per intero è bellissimo, se esistesse anche solo una musica trascedente al mondo sarebbe la loro.


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#25 Reynard

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Inviato 06 settembre 2018 - 11:45

The invisible Way.

 

... pur essendo un album molto tradizionale, c'è un lavoro di batteria perfetto

 E reso alla grande dal vivo.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#26 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 12:16

Per me il ragionamento di Lassi in generale è giusto: questi sì che cercano la bellezza, ovunque.

 

Anche questo che non ho ancora ascoltato per intero è bellissimo, se esistesse anche solo una musica trascedente al mondo sarebbe la loro.

 

Loro sono tra i pochi che, pur con la musica che fanno, riescono a non trasmettere tristezza, ma solo spiritualità.


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#27 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 12:19

a me non sembrano spirituali, vabbeh è un'impressione; ho come la sensazione di semplicità, di natura, campagna (anche un po' cavalli)

 

edit: esempio classico per tutti di gruppo spirituale-> Popol Vuh


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#28 100000

    Enciclopedista

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Inviato 06 settembre 2018 - 12:31

Vabbè uno poi dà alla spiritualità il valore/le corrispondenze che vuole.
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#29 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 12:32

Vabbè uno poi dà alla spiritualità il valore/le corrispondenze che vuole.

 

intendo questo: alla spiritualità attribuisco un valore di droga, come di un mondo lontano dalla realtà, i Low mi sembrano abbastanza terreni, sognatori ma semplici


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#30 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 13:25

 

Vabbè uno poi dà alla spiritualità il valore/le corrispondenze che vuole.

 

intendo questo: alla spiritualità attribuisco un valore di droga, come di un mondo lontano dalla realtà, i Low mi sembrano abbastanza terreni, sognatori ma semplici

 

 

dipende da quale loro fase intendi.

 

io ci vedo la spiritualità un po dappertutto nelle loro canzoni, ma in pezzi come Words, Cut, Lullaby, I Am the Lamb, Amazing Grace, Candy Girl, Diamond, Jon Prine, Shots and Ladders,Violence, Don't Understand (e altri di cui non ricordo il titolo) mi è proprio difficile pensare a dei sempliciotti che coltivano l'orto e alla sera suonano spensierati attorno al focolare.


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#31 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 13:48

dei sempliciotti che coltivano l'orto e alla sera suonano spensierati attorno al focolare.


vabbeh descritti così sembrano dei cretini, c'è anche una accezione positiva nella semplicità; a me comunque stare spensierato davanti al focolare a ascoltare musica non dispiace, anzi lo farei ogni sera


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#32 PinkFreud

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Inviato 06 settembre 2018 - 13:50

magari ascoltando Things We Lost In The Fire asd


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superstereo!

*lastfm*

 

 


#33 Ɲ●†

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Inviato 06 settembre 2018 - 13:56

Ricordiamoci che sono mormoni eh asd


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#34 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 13:58

Ricordiamoci che sono mormoni eh asd

 

davvero?

che significa?

cioè cosa comporta?

dio, forse è la prima volta che stimo dei religiosi


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#35 paloz

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:01

Nella rece è citato il documentario di una decina d'anni fa, "You May Need A Murderer", in parte si trova su youtube.

Per l'occasione l'ho recuperato, anche se non l'ho trovato appassionante.


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#36 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:24

Il Signore è lì che ci guarda e sapete cosa si aspetta? Si aspetta un AMEN da tutti da noi, e non vorremo mica farlo attendere... quindi tutti insieme... AMEN!

Lui è là in alto lontano, quindi forse non ha sentito bene, urliamolo verso la sua Dimora del cielo con la grandezza dei polmoni che Lui stesso ci ha donato... AMEN!


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#37 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:28

Il Signore è lì che ci guarda e sapete cosa si aspetta? Si aspetta un AMEN da tutti da noi, e non vorremo mica farlo attendere... quindi tutti insieme... AMEN!

Lui è là in alto lontano, quindi forse non ha sentito bene, urliamolo verso la sua Dimora del cielo con la grandezza dei polmoni che Lui stesso ci ha donato... AMEN!

 

ha ma quindi è una religione semplice, basta dire AMEN per essere integrati


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#38 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:31

 

Il Signore è lì che ci guarda e sapete cosa si aspetta? Si aspetta un AMEN da tutti da noi, e non vorremo mica farlo attendere... quindi tutti insieme... AMEN!

Lui è là in alto lontano, quindi forse non ha sentito bene, urliamolo verso la sua Dimora del cielo con la grandezza dei polmoni che Lui stesso ci ha donato... AMEN!

 

ha ma quindi è una religione semplice, basta dire AMEN per essere integrati

 

 

boh, credo di si. non funziona così il Cristianesimo?


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#39 Moreno Saporito

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:32

vabbeh almeno a messa devi andare dai, poi dipende dal livello; ci sono anche i sacramenti


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#40 Giubbo

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Inviato 06 settembre 2018 - 14:49

sono molto più Cristiano io che ascolto i Low di domenica rispetto a quelli che vanno in chiesa solo per poter spettegolare a messa finita (mia mamma lo fa da una vita)


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#41 paloz

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Inviato 13 settembre 2018 - 20:11

Oggi finalmente il FLAC rip.

Il sound è davvero incredibile: in "Tempest" è praticamente impossibile capire cosa sta cantando Alan, eppure la sua voce sommersa da rumori di superficie e sporcature digitali riesce quasi a farmi piangere. Ma sto riassaporando ogni canzone e non escludo che il mio 7,5 salga di un altro mezzo punto.


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#42 Ɲ●†

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Inviato 14 settembre 2018 - 08:32

Eh sì, alla fine vincono loro. Ma soprattutto perché sotto all'involucro mutato c'è il loro DNA indelebile. Lowcore.

P.S. L'ingresso della voce di Mimi (I believe I believe I believe) in Always Up già da solo basterebbe.
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#43 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 settembre 2018 - 08:42

è il loro album più wave di sempre, siamo in zona 4AD quasi, quella buona vecchia eh


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#44 Ɲ●†

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Inviato 14 settembre 2018 - 09:44

è il loro album più wave di sempre, siamo in zona 4AD quasi, quella buona vecchia eh


Secondo me non è andato lontano dal vero neanche Bianchi su BU quando tira in ballo il sound "storico" della Kranky (per cui pure i Low hanno pubblicato in passato, tra l'altro uno dei loro dischi più "difficili" come Song for Dead Pilot). Sempre roba buona comunque.
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#45 mr_tankian

    diesel_tankian

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Inviato 20 settembre 2018 - 17:58

Ho ascoltato i primi 3 pezzi, quelli che si susseguono nel video da 14 minuti. Una lagna totale. Altro che roba coraggiosa, innovativa e apocalittica. Mi sembra solo un accozzaglia di suoni freddi e rumorosi eseguiti a casaccio, che sarebbero stati vecchi perfino 10 anni fa.


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#46 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 22 ottobre 2018 - 08:53

Ok però specialmente in questo disco c'è anche un lavoro di produzione senza precedenti, e la formula classica ne esce così "snaturata" da oltrepassare di molto la loro comfort zone di sound e scrittura. Mi sorprende che un gruppo sinora così ben identificabile – sempre se stesso, per l'appunto – sia riuscito a fare un salto nel vuoto (digitale) di questa entità.

Non mi sono innamorato di questo disco ma ne sono davvero molto colpito, e il fatto che non sembri un passo più lungo della gamba è già un risultato encomiabile.

 

 

Questo di paloz e quello sopra di tankian sintetizzano la "forbice critica" in cui ci muoviamo.

Detto che penso che tankian esageri, dico timidamente la mia.

 

Timidamente perchè non ho mai amato i Low - allo slowcore sono affezionato per un dato generazionale e ci sono band del filone che mi piacciono, di loro posso apprezzare proprio il tradizionalismo compositivo di fondo ma secondo me sono dei darkettoni, quand'è alla fine, ed è per questo che non li amo - ed è proprio perchè non li amo che questo nuovo rischia di essere il mio disco preferito dei Low.

Ovviamente non sopportando la voce di lei starà comunque fuori playlist, ma il punto è che questa sperimentazione - che anche io ho trovato spinta benchè sciroppabilissima - non sarà eccessiva?

Mi spiego: la trovo un po' fasulla anche se quasi quasi mi vergogno a dirlo, perchè sappiamo bene che un po' tutto è "fasullo" in musica (e quindi non dovrebbe avere alcun peso negativo il fatto che dietro a questo disco dei Low ci sia un produttore trendy, almeno così ho letto da qualche parte: la musica è da sempre un prodotto collettivo, e in questo non c'è scandalo alcuno).

 

Premesse tutte queste cose, mi interrogo comunque sul perchè l'azzardo dei Low mi suona appunto come un azzardo programmatico, studiato a tavolino per farsi notare e cercare l'hype pur con un album che tecnicamente sarebbe "difficile" (e che a me in definitiva piace anche!). Mi viene da pensare che il sospetto di "non sincerità" derivi dal fatto che i Low sono esponenti di una stagione e di uno stile musicale in cui - ingenuo e ipocrita quanto vogliamo - il concerto di "sincerità" era percepito come valore autentico della "musica alternativa" e i Low in particolare avevano fatto della noiosa e prevedibile e granitica coerenza estetica un pilastro della loro arte.

Poi, ribadisco, io che non li amavo ho trovato questa svolta interessante e in definitiva benvenuta, ma il conto in qualche misura non mi torna. Aiutatemi!


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#47 paloz

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Inviato 22 ottobre 2018 - 08:58

[Risponderò quando smetterai di usare compulsivamente la parola 'hype']


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#48 Ɲ●†

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Inviato 22 ottobre 2018 - 09:04

Anche secondo me c'è della furbizia, che però non chiamerei disonestà. D'altronde non è la prima volta che i Low flirtano con l'elettronica;stavolta hanno spinto con più decisione sull'acceleratore ma ribadisco che sotto questa nuova veste ci sono i Low di sempre. Hanno rimestato un po' le acque ma non è che l'uso dell'elettronica abbia stravolto il loro impianto di base, come scrittura. Quindi sì, le sperticate lodi per una supposta "svolta" mi perplimono. Ma non addebiterei tutto ciò alla band, semmai alla critica un po' boccalona. Da fan dei Low, ma che le ultime uscite avevano lasciato un po' freddo (non mi entusiasmano da "C'mon" che era classic-Low 100%), è un 7.
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A chemistry of commotion and style

#49 slothrop

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Inviato 22 ottobre 2018 - 09:09

[Risponderò quando smetterai di usare compulsivamente la parola 'hype']

 

 

eh, ma è il dato fondamentale della comunicazione musicale di oggi. Non l'abbiamo inventato oggi, eh, esiste da eoni, solo che nel marasma di oggi la logica dell'hype è dominante. E' un po' come i talent show, in un certo ambito è diventata l'unica porta d'ingresso per il professionismo (o la sopravivvenza, che può essere il caso dei Low). Detto ciò, chiamare in causa l'hype era inevitabile ma non è il punto centrale della questione, che invece attiene alla "percezione critica" di 20-25 anni fa (quando i Low entrarono in scena) rispetto ai mutatissimi orizzonti critici di oggi.

Il vero leitmotiv della mia persistente polemica con l'attualità è in realtà proprio questo: la rimozione dei vecchi criteri del pensiero critico che mi pare permei buona parte della critica che si legge in rete (e non mi riferisco certo a chi si spende per parlare di Erstwhile, beninteso)


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#50 slothrop

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Inviato 22 ottobre 2018 - 09:29

 


Il vero leitmotiv della mia persistente polemica con l'attualità è in realtà proprio questo: la rimozione dei vecchi criteri del pensiero critico che mi pare permei buona parte della critica che si legge in rete (e non mi riferisco certo a chi si spende per parlare di Erstwhile, beninteso)

 

 

 

Perdona il fatto imperdonabile che mi auto-quoto e perdona pure l'OT.

Una ricaduta concretissima del problema a cui mi riferisco è - ad esempio, cronaca musicale del mese scorso - il fatto che nella playlist anni '80 di Pitchfork ci siano due dischi giapponesi in tutto, con Midori Takada in una posizione più avanzata rispetto a Sakamoto. Un assurdo antistorico che non solo appiattisce il giudizio storico sul presente in maniera eccessiva - il presente dell'analisi dovrebbe essere il punto di partenza, non il Totem della verità - ma calpesta brutalmente alcuni dati oggettivi e il punto di vista di quei pochi (ma non pochissimi) occidentali che seguono la musica nipponica da 20 o 30 anni.


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