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Consigli Degli Ultimi Anni (Dischi Epico-Teatrali O Epico-Barocchi)


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54 replies to this topic

#51 The Careless Whisper

    Classic Rocker

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Inviato 12 agosto 2018 - 23:17

Ho ascoltato (non tutto, ma buona parte) l'ultimo di Father John Misty e mi sembra buono, molto buono. Una copia povera di Queen of Denmark volendo, ma meglio di quell'altro disco (Honeybear), che non mi piacque granché.

 

Poi ho scoperto questo Litku Klemetti che non ho capito se è maschio, femmina o una via di mezzo...ad aprile insomma ha sparato questo disco. A livello melodico mi sembra quasi portentoso, ci sono momenti che ricordano anche certe band prog-pop argentine anni '70 (La Maquina de Hacer Pajaros,  etc.)

 


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https://www.decandiamauro.com

 

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"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)

"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)

"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)

 

 


#52 JackGladney

    Le bonheur paradoxale

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Inviato 03 gennaio 2019 - 14:11

Poi ho scoperto questo Litku Klemetti che non ho capito se è maschio, femmina o una via di mezzo...ad aprile insomma ha sparato questo disco. A livello melodico mi sembra quasi portentoso, ci sono momenti che ricordano anche certe band prog-pop argentine anni '70 (La Maquina de Hacer Pajaros, 


Riprendo questa segnalazione.
Power progressive rock lo-fi con attitudine simil-punkettosa (mi viene in mente la Nina Hagen Band del primo album) e qualche trovata sul jangle andante sul Lato B, una tavolozza di colori di mille tonalità, indigestione di tastierine e schitarrate seventies. Se si ha voglia di uscire dalle ideologie logicamente corrette (e dunque che due cojoni) con orientamento negativista de "la produzione non è adatta", "un album deve durare al massimo 35 minuti e 35 secondi", "nel 2018 non sè pò sentì roba anni 70", Litku ci sbatte in faccia le sue idee, le sue visioni, il suo sogno di diventare una prog girl e tutto ciò che le frulla per la testa in barba al "come si dovrebbe fare" e, personalmente, abbandono ogni sorta di velleità critica/logica per raccogliere cotanta creatività, talento melodico e ogni difetto possibile di questo capolavoro dell'assurdo.
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#53 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 04 gennaio 2019 - 21:33

 

Poi ho scoperto questo Litku Klemetti che non ho capito se è maschio, femmina o una via di mezzo...ad aprile insomma ha sparato questo disco. A livello melodico mi sembra quasi portentoso, ci sono momenti che ricordano anche certe band prog-pop argentine anni '70 (La Maquina de Hacer Pajaros, 


Riprendo questa segnalazione.
Power progressive rock lo-fi con attitudine simil-punkettosa (mi viene in mente la Nina Hagen Band del primo album) e qualche trovata sul jangle andante sul Lato B, una tavolozza di colori di mille tonalità, indigestione di tastierine e schitarrate seventies. Se si ha voglia di uscire dalle ideologie logicamente corrette (e dunque che due cojoni) con orientamento negativista de "la produzione non è adatta", "un album deve durare al massimo 35 minuti e 35 secondi", "nel 2018 non sè pò sentì roba anni 70", Litku ci sbatte in faccia le sue idee, le sue visioni, il suo sogno di diventare una prog girl e tutto ciò che le frulla per la testa in barba al "come si dovrebbe fare" e, personalmente, abbandono ogni sorta di velleità critica/logica per raccogliere cotanta creatività, talento melodico e ogni difetto possibile di questo capolavoro dell'assurdo.

 

 

Lo sto ascoltando in questo momento, sono arrivato qui cercando se sul forum ne aveva mai parlato qualcuno asd

Album curioso, non so bene cosa mi ricorda, ma certe atmosfere mi portano addirittura alle sigle di certi cartoni '70 sarà che il finlandese cantato mi sembra giapponese!


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#54 The Careless Whisper

    Classic Rocker

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Inviato 04 gennaio 2019 - 23:32

E' un gran bel disco quello di Litku, qui tutto in streaming...anche su LP e musicassetta per chi volesse acquistarlo

 

https://luovarecords.../taika-tapahtuu

 

R-11946467-1525246495-8045.jpeg.jpgR-11946467-1525246491-1286.jpeg.jpg


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"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)

"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)

"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)

 

 


#55 JackGladney

    Le bonheur paradoxale

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Inviato 05 gennaio 2019 - 15:11

Lo sto ascoltando in questo momento, sono arrivato qui cercando se sul forum ne aveva mai parlato qualcuno asd
Album curioso, non so bene cosa mi ricorda, ma certe atmosfere mi portano addirittura alle sigle di certi cartoni '70 sarà che il finlandese cantato mi sembra giapponese!


Io roba jappo non la sento, però vale veramente di tutto: non riesco a trovargli un genere definibile con gran precisione, magari le canzoni singole si ma neanche troppo. E' come un diario guazzabuglio nel quale Litku scrive, disegna, scarabocchia tutte le sue attrazioni e astrazioni musicali, ovviamente deviate dal suo essere (soprattutto sul lato melodico). Posso citare il pop dei sixties, Stranglers, Le Orme, indie pop, a tratti anche teatralità e melodicità tipica di certe classicità scandinave, però alla fine è troppo multiforme in dei tempi musicali ridottissimi per trovare un filo.
Bravo a sottolineare il finlandese, finalmente valorizzatissimo al cubo dalla capacità melodica, velocità d'esecuzione nel cantato ed espressività. In realtà anche lei ha un pizzico di quell'approccio mediamente scazzato che brutalmente affossa quasi tutto il panorama finnico*, ma in misura nettamente minore e poi, qui, c'è sostanza e sforna idee (vecchie e stracotte, ma pur sempre idee e molto filtrate dalla sua capoccia) ogni 4 secondi di canzone, invece di strimpellare una chitarra senza un minimo di riconoscibilità stilistica.

I tre manifesti (a Jyväskylä, Finlandia) dell'album per me sono Taikaa, un'ipotetica suite da 18 minuti iper compressa, velocizzata x4 e poi anche powerpoppizzata, Suklaasydän, prog minore 78%, e Pikkubeethoven, jangle poppy 90's con intermittenti venature proggy che pare di vedere due film su una vhs malandata.

*1 in realtà quest'anno è uscito un altro bel dischetto finnish di tale Jukka Nousiainen, molto meno eclettico di Litku ma nel suo genere (folk rock) un gran bel sentire e più originale di quel che parrebbe nel leggere queste mie poche righe e della noiosissima normalità finlandese.

*2 agli inizi degli anni 80 Kumma Heppu & Lopunajan Voidellu esordirono con l'album omonimo, new wave in bilico tra tensione post punk e raffinatezza nordic folk, purtroppo sono passati inosservati fuori dalla Finlandia.
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