Inviato 04 agosto 2018 - 11:12
Yonebayashi aveva ben fatto nei suoi film per lo Studio Ghibli, ossia "Arrietty" e "Quando c'era Marnie"; l’esordio dello studio Ponoc si pone quale erede della medesima tradizione (e molti animatori sono ex-ghibliani), realizzando però un mezzo passo falso. visivamente non ha un'idea che sia una, bensì è un ampio catalogo di materiale miyazakiano. la storia è lasca e spesso priva di mordente risolvendosi in una morale che non so nemmeno quante volte abbiamo già visto. c'è il piacere di rivedere certe forme animate, le nuove e il cielo, i voli sulla scopa come in "Kiki" (e "Il castello errante di Howl"), ma non basta coprire una scrittura troppo ovvia e priva di ambiguità.
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"