Ho il sospetto che certa musica stia diventando sempre più qualcosa di simile alle tematiche delle grandi maison. Variazioni a seconda dell'umore e del periodo storico. Più ripeschi cose temporaneamente out dal flusso medio (anch'esso comunque mediamente sdoganante, e attualmente ancora fermo agli ultimi sgoccioli del romanticismo barocco degli '80) e più sei oltre il muro della convenzione, e di conseguenza hai anche maggiori possibilità di stupire. Dopo la sterzata rock puro con estetica alla Cash e beat generation saltami addosso, Turner si ripresenta come un novello adulatore della peggio moda dei tardissimi '70, andando a infarcire il proprio sound con cosine cantautorali di quel periodo lì, sonorità fuffose e lungaggini verbose che attizzano ma fino a un certo punto. Quindi che si fa? Sfogliamo questo disco come una rivista o penetriamo a dovere come accade con la musica? Dalla palese artificiosità del tutto sarei tentato ad approcciarmi a questo lavoro come ci si avvicina a un Vogue qualunque dal barbiere. Poi però ascolti il primo singolo (bello) e ti rendi conto che queste menate estetiche compositive sono solo una buona spruzzata di lacca. La sostanza e il taglio profondo necessitano di immersioni decisamente più compiute. Al momento non ho troppa voglia di farmelo piacere, insomma di tuffarmi dentro per bene. Ci penseranno loro dal vivo tra due settimane.
Guardate, io lo sto iniziando adesso e non mi frega niente di farmelo o non farmelo piacere perché non c'ho un affetto particolare oltre l'apprezzamento musicale.
Detto questo, penso di capire il discorso che fai qua e secondo me non c'è nemmeno tutta questa malizia da parte degli artisti, non sempre, ma va considerato questo: noi e loro abbiamo i risultati musicali della ricerca musicale del passato, non tutte le ricette e la cronaca dei processi per ottenere quei risultati.
Detto semplice, tutti abbiamo idea di come suona una cosa "vintage", ma non del perché una cosa suoni vintage.
Quindi anche un risultato derivativo, anche ottenuto "con gli stessi derivativi metodi" richiede un lavoro non così banale, di ricerca pure sincera, pure personale.
Il che non toglie, soprattutto a noi ascoltatori, il diritto di bollare questi risultati come poco interessanti, poco nuovi, etc. (o snobbare gli originali in favore di moderni che attraverso un proprio percorso diventano eponimi, ricalcano, etc).
Non so perché sono così zen, sarà il disco
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you