65 replies to this topic

[ucca]

per me è solo un brutto film, forzato debole nella sceneggiatura e con personaggi che fanno cose senza senso. a partire da un improbabile lario intellettuale che non viene nemmeno ridicolizzata, l assistente che sa tutto ma ha lo spessore di un segnalibro berlusconi con espressioni sempre esagerate che d improvviso parla napoletano perfetto a telefono le puttane che fanno la morale al vecchio porco scenette e frasi fatte in continuazione salvo solo una domanda che fa berlusconi alla moglie e scamarcio. il resto è un disastro.

[Greed]

Al di là dei gusti, ciò che dici è un certo didascalismo già notato pagine addietro, che non è strano in Sorrentino. In questo film parlano da sole la telefonata, il dialogo col nipote, il dialogo con Alice Pagani o con Doris.

 

 che d improvviso parla napoletano perfetto 

 

Scusa

https://youtu.be/c0WAQdSZuUc?t=54s

[ucca]

Eh, ma li canta..è diverso. Nella telefonata si sente proprio che Servillo è campano. Ma poi non è introdotta da niente, lui improvvisamente parla napoletano, ma perchè?

Non ha alcun senso, è tutto fatto un pò a cazzo devo dire.

[Giuseppe Bergman]

Eh, ma li canta..è diverso. Nella telefonata si sente proprio che Servillo è campano. Ma poi non è introdotta da niente, lui improvvisamente parla napoletano, ma perchè?

Non ha alcun senso, è tutto fatto un pò a cazzo devo dire.

 

Scena esilarante e geniale quella!

Il miglior modo per gustarsi e comprendere un'opera d'arte è la consapevolezza che ciò a cui si sta assistendo è tutto FINTO.

Perciò: Servillo interpreta nella finzione un personaggio milanese (sebbene, ammettiamolo, un pò troppo macchinoso e prevedibile nella resa dell'accento e della parlata), talmente abile nel ruolo di venditore / affabulatore da poter improvvisare perfettamente una sua controparte napoletana. Il gioco funziona, nella finzione, proprio perchè Servillo è, nella realtà, napoletano, e può permettersi in quel modo di dare naturalezza e crediblità al personaggio che altrimenti, sempre nella finzione, non sarebbe sembrato altro che un milanese che imita goffamente (parodisticamente forse, addirittura) un napoletano.

Di più, è una scena perfetta inserita nel contesto di tutto il film, pensa ad esempio al confronto tra Lui e la Lario in cucina: Silvio esiste solo come venditore e rappresentazione di sè stesso; l'uomo oltre quello non esiste, o almeno non è conosciuto, forse nemmeno da Silvio stesso. E perciò, sempre nella vendita telefonica, sapendo della provenienza geografica dell'attore, risulta Silvio più credibile e naturale nelle vesti di un imbonitore partenopeo che non in quelle di sè stesso.

[ucca]

Leggermente cervellotico

[piersa]

Lo è. Un ermetista aiutato dalle immagini, uno che non ha ancora trovato ma cerca nella direzione giusta, lo vedo bene a fare un film su Gesù che non sia "me la scoperei, la Maddalena" né una illustrazione fiamminga alla mel Gibson. Se molla Fellini fa un affare, ha già dato e, diventato adulto, non è neanche più un adorabile bambino.

[Giuseppe Bergman]

Leggermente cervellotico

 

Cosa c'è di cervellotico? A me pare piuttosto semplice, ma sottile...

[ucca]

Scusa, ma io so che Servillo è napoletano, lo so perchè lo conosco. Ma chi non lo sa, che gliene fotte? come ci arriva a capire la sottile ironia?

A me è sembrato il solito strafare di servillo, come le puttane che vanno alla festa di silvio per fargli la morale (ma vaffanculo!) o la moglie che chiede al marito dove ha preso i soldi per iniziare la sua carriera oppure (ancora peggio) dice "voglio chiudere il sipario sulla nostra storia (e perchè "sipario"? perchè lei è un'attirce!) Roba talmente grossolana, superficiale, vabbè. Avete capito, non m'è piaciuto!

[Greed]

Scusa, ma io so che Servillo è napoletano, lo so perchè lo conosco. Ma chi non lo sa, che gliene fotte? come ci arriva a capire la sottile ironia?

 

Ma dai il 95% degli spettatori lo sanno che è napoletano. E se dovessimo criticare tutte le sottigliezze che non tutti possono cogliere nella storia dell'arte occidentale probabilmente dovremmo bruciare un sacco di libri, film, quadri

E comunque ribadisco che gli aspetti che citi mi sembrano cifra tipica di Sorrentino, brani particolarmente espliciti, quasi antologizzabili. Lasciano perplesso anche me.

 

D'accordo con piersa: se molla Fellini fa un affare. Non ricordo chi diceva che Fellini riusciva a contenere una carica enorme di energia nei suoi film, ma senza fare film caotici (Lynch?). Sorrentino, particolamente negli ultimi film, non riesce a essere così classico e misurato. C'è da dire che FF faceva la regia, non la sceneggiatura. Sorrentino fa entrambe (qualcuno ha letto il suo romanzo?),

[Gonzalo Pirobutirro]

Credo che Fellini abbia sempre curato le sceneggiature dei film da lui diretti, scritte con assai validi collaboratori. Ma questo vale anche per Sorrentino: ad esempio, l'ultimo film mi pare lo abbia scritto con Contarello; che non so se sia uno valido o meno, non lo conosco; di certo non sarà Flaiano.
Il romanzo (Hanno tutti ragione) l'ho letto qualche anno fa: una buona lettura, specie nella prima parte, ma nulla di imprescindibile.

[piersa]

Fellini aveva Flaiano (il doc sul loro rapporto, di Della Casa, mi ha molto colpito, un bambinone egocentrico e un uomo non meno geniale ma tragico e abitato da tragedie personali), aveva Guerra (sì, quello del gusto della vita), oltre una lista di fiduciari del PCI e dc in funzione di censura preventiva, problema che non ha mai toccato la poetica del riminese, poco interessato alla politica (i censori preventivi erano una regola per tutti, non solo per lui).
Sorrentino fondamentalmente scrive lui, come mi ribadí di persona, quando provai a vendergli il mio romanzo con cui farebbe un affare, secondo me.
Il suo romanzo è una piacevole lettura ma niente di paragonabile agli atout del suo cinema, è lo sviluppo dell'Uomo in più su cui stavo già lavorando e che mi ha mandato in vacca. Peccato.
Il suo stile magnificente è la strada di maturazione più conforme al suo talento ma deve recuperare una certa essenzialità de Le conseguenze dell'amore, e così troverà la quadra definitiva. Io un altro tentativo lo farò poi, oh, cazzi sua!

[ucca]

Ma Youth mi era piaciuto, secondo me li aveva ritrovato la misura

[Greed]

 mi pare lo abbia scritto con Contarello

 

Mattarella, Cottarelli, Contarella...io 'n ci capisco più na sega.

[Giovanni Drogo]

E' mezz'ora che continuo a scorrere rapito il profilo di Alice Pagani.

[pooneil]

Sarà che da troppo tempo mi mortificavo con merdate su Netflix, ma il film mi è molto piaciuto, direi che è ineccepibile sotto l'aspetto realizzativo.

 

Ho trovato molto espliciti i richiami agli stilemi della commedia all'italiana nella primissima parte del film (specialmente nel tratteggiare i personaggi, in primis quello di Scamarcio), ma li ho nondimeno molto apprezzati, cosi come ho molto apprezzato la disinvoltura con cui Sorrentino riesce a rendere efficace ciascuna scena e la padronanza dello stesso nell'affrontare qualsiasi registro.

 

Non me la sento di dilungarmi su una lettura più analitica del film, su cosa il regista abbia voluto trasmettere, su quale giudizio traspaia dall'opera, dato che ho vissuto la stessa più in senso "cronachistico", non notando qualsivoglia presa di posizione particolarmente forte: in fondo ognuno ha il lusso di potersi comportare come la propria natura gli suggerisce (anche in mezzo alla tragedia dell'Aquila, Silvio non smette i panni del venditore), ed è quindi difficile dividere i buoni dai cattivi.

[woody]

Ho visto la versione da 2 ore e mezzo, l'unica che si trovava a qualità decente, la versione cinematografica da più di tre ore si trovava solo con degli invadenti sub francesi non rimuovibili quindi ho preferito l'altra.

Qualcuno sa cosa ci sia di diverso?