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(Autechre_Nts Sessions): Sono Tornati, Proseguono Il Loro Diritto Alla Non-Comunicazione Con Il Mondo.


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107 replies to this topic

#1 simon

    Scaruffiano

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Inviato 15 aprile 2018 - 15:45

*
POPOLARE

Forse il più grande giornalista musicale italiano, Federico Savini, che considero tra l'altro una persona meravigiosa, mi ha ferito a morte pochi mesi fa descrivendo la LORO musica degli ultimi anni come "incerta"...

 

Ecco: come ben sapete ho DOVUTO scrivere un libro di oltre duemila pagine che non voglio ancora consegnare a tre persone che per ragioni di privacy totale NON posso nominare... ma sentendo per la prima volta in vita mia questo doppio con delle cuffie HQ e su questo mostro:

 

2sadu9x.jpg

 

 

Premesso che è tornato anche THE MOVER, IRRESISTIBLE FORCE e soprattutto (?) MR.FINGERS... ma questi due ragazzi modesti che sono partiti già con un piede e mezzo oltre qualsiasi genoma del classificabile nel 1991 e dopo la vitale immersione nel dolore umano hanno deciso di trasformare il collage di tutte le musice nere urbane e globali: jungle, techno, electro e l'europea industrial music in un processo materico che punta alla distrofia della materia stessa, ma senza arrivare al punto di liquescenza, ma, salvati da una sorta di iper digital di caos geometrico controllato, hanno riscritto la storia della musica elettronica, ormai l'unico livello di comparazione è Xenakis.

 

1jq4g0.jpg

wi7gqu.jpg

 

Su questo forum possediamo talenti filosofico-matematici di primissimo piano... persone che scrivono libri... so che DEVO scrivere qualche cosa su di loro, ma questo mio saggio come sempre (?) non seguirà la teoresi di Reynolds (che li disprezza come gli altri geni, FSOL) ma procederà da suggestioni iconiche e sulla prospettiva e trasformare questo indirizzo esplicativo incurvandolo nella scrittura stessa, uscendo per sempre dalle coordinate dell'UNO, verso una cogenza tra indagine post emotiva e ripensando a Wittgenstein e Leibniz (inevitabile).

 

Lo sto dicendo da anni, questi due ragazzi devono collaborare con qualche sassofonista importante, non dico Brotzmann perchè (affari suoi) non ha mai voluto intraprendere questi sentieri elettronici tranne una sola volta con il mitico leader dei 16-17, ma con Evan Parker si, con Braxton si... devono aprire la loro irrazionalità ontologica negativa agli altri spazi fenomenologici.

 

 

 

 

 


  • 11

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2 simon

    Scaruffiano

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Inviato 27 aprile 2018 - 22:56

https://not.neroedit...e-nts-sessions/

 

forse l'articolo del secolo... 

 

sono conteso, divorato: parola fine a Snezana e divorare la preda (scrittura) su Autechre, deflorando le teorie di Reynolds? ho ascoltato anche l'ultimo NTS. non esiste... non esiste... 

 

IL SAGGIO ovviamente si baserà su questi temi

 

DEMOLIZIONE DELLA SCRITTURA, DEMOLIRLA PER NON FARSI CAPIRE. IGNOTO, INCOGNITO.

 

LEIBNIZ

 

MELANDRI "LA LINEA E IL CIRCOLO". SULL'ANALOGIA VS. SINTESI

 

TARKOVSKIJ  PARALLELO CON LA LORO MUSICA.

 

FUORI DEFINITIVAMENTE DALLA PSICOLOGIA E DALLA PSICHIATRIA... AUTECHRE 2018.


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#3 khonnor

    xy

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Inviato 28 aprile 2018 - 06:25

sto ascoltando ora all end. puttana eva.


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

or | mail


#4 vuvu

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Inviato 28 aprile 2018 - 09:51

Simpatico Mattioli, e sempre genuino. 

 

Da queste parti invece sta accadendo di tutto da diversi giorni. Le notti insonni, il vuoto e il pienissimo. Più che non trovare le parole, direi che non riesco a spiegare il miracolo più grosso: al di là di tutto quello che ci pare, dell'isolamento, del post-tutto e il suo contrario, delle menate filo/pseudo accademiche d'ogni sorta che seguiranno, lo shock nasce dalle otto ore distribuite in quattro momenti che trascorrono come se fossero quattro minuti. E ne vuoi ancora. C'è quindi un miracolo che non torna. Che nessuno riuscirà mai a spiegarlo in toto è fuori discussione. Che in pochissimi feconderanno l'ovulo che hanno creato è ugualmente fuori discussione. Per me siamo dinanzi alla più grande opera degli ultimi dieci anni. Ma forse anche questa cosa di catalogarli nel tempo resta a suo modo un esercizio incompiuto. E' la più grande opera. Il tempo con loro non esiste, perlomeno subisce un restringimento notevole. Esiste solo lo spazio, con le sue infinite direzioni. 


  • 1

"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#5 Giuseppe Bergman

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Inviato 28 aprile 2018 - 09:55


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" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#6 Gonzo

    Twenty-Three Lubed Up Schizophrenics With Delusions of Grandeur

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Inviato 28 aprile 2018 - 16:50

debris_funk mi sta demolendo il cervello, 8 ore è una maratona pero  ashd


  • 0

the best ever death metal band out of Denton
never settled on a name.
but the top three contenders, after weeks of debate,
were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#7 simon

    Scaruffiano

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Inviato 30 aprile 2018 - 14:12

https://rutracker.or...c.php?t=5554731


Simpatico Mattioli, e sempre genuino. 

 

Da queste parti invece sta accadendo di tutto da diversi giorni. Le notti insonni, il vuoto e il pienissimo. Più che non trovare le parole, direi che non riesco a spiegare il miracolo più grosso: al di là di tutto quello che ci pare, dell'isolamento, del post-tutto e il suo contrario, delle menate filo/pseudo accademiche d'ogni sorta che seguiranno, lo shock nasce dalle otto ore distribuite in quattro momenti che trascorrono come se fossero quattro minuti. E ne vuoi ancora. C'è quindi un miracolo che non torna. Che nessuno riuscirà mai a spiegarlo in toto è fuori discussione. Che in pochissimi feconderanno l'ovulo che hanno creato è ugualmente fuori discussione. Per me siamo dinanzi alla più grande opera degli ultimi dieci anni. Ma forse anche questa cosa di catalogarli nel tempo resta a suo modo un esercizio incompiuto. E' la più grande opera. Il tempo con loro non esiste, perlomeno subisce un restringimento notevole. Esiste solo lo spazio, con le sue infinite direzioni. 

 

 

TI AMO


  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#8 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 01 maggio 2018 - 09:38

01100001 01110101 01110100 01100101

01100011 01101000 01110010 01100101

 

 

:OR:

 

autechre18OR_1525016389.jpg


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#9 slothrop

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Inviato 01 maggio 2018 - 14:54

non ricordo dove ho definito "incerta" la produzione degli Autechre, che ho sempre seguito il giusto e non mi ci vedo a sparare sentenze nel merito, anche se "incerta" più che una sentenza si direbbe un'impressione e allora potrei pure averlo detto.

Del più importante disco di musica elettronica di tutti tempi - così decretato da tutti ancor prima che venisse interamente pubblicato - ho ascoltato un quarto e mezzo e il mio giudizio fin qui, per il poco che può valere, è sicuramente buono.

Per il momento mi sento di dire due cose in tutto:

 

1 - mi stupisce che nessuno dei tanti che ne scrivono utilizzi una semplicissima parola: "improvvisazione", magari su schemi o su pattern (e di un'estetica naturalmente lontanissima da jazz & derivati), preferendo inerpicarsi in complesse digressioni fanta-filosofiche, contestualmente pertinenti ma argomentativamente sfuggenti.

 

2 - non essendo un esegeta degli Autechre dovrei aspettare a dirlo, ma siccome siamo nel campo delle impressioni mi azzardo a scrivere che bello il disco lo è davvero, o per lo meno i due sono ottimi "musicisti", ma di propriamente "sconvolgente" non ho sentito nulla (detto che la terza traccia del secondo quarto è davvero notevole). A naso questo disco suona molto molto avanzato e impetuoso rispetto alle cose precedenti del duo, che ricordo quasi parimenti strombazzate dalla critica e pure io le ricordavo molto forti, ma questo quadruplo mi sembra le faccia suonare vecchie. Quindi la mia impressione è che gli osanna e i "10" vadano parametrati non già a "tutto il resto della musica" quanto a "il resto della carriera degli Autechre", che onestamente ricordavo più tosta (ma anche qui dovrei farmi una bella immersione a ritroso che non ho il tempo di fare).


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#10 slothrop

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Inviato 01 maggio 2018 - 15:50

d'altra parte l'infinito dilemma della musica elettronica è se evolva più in fretta o se invecchi più in fretta


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#11 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 01 maggio 2018 - 16:09

La nostra scelta del voto massimo non è stata affatto immediata e fino all'ultimo non ci siamo sbilanciati.

Se non si è usato il termine improvvisazione è perché, nonostante gli ae facciano chiaro uso di procedimenti caotici and so on, l'impressione è che abbiano sempre un controllo tale della situazione da non far pensare alla sua parziale aleatorietà.

 

Gli ultimi tre grossi lavori degli Autechre (i quali in passato già mi piacevano ma non alla follia, lo ammetto) - ossia Exai, elseq, NTS - me li sono ascoltati più volte con un senso di crescente meraviglia. Nelle presenti session c'è molta rielaborazione del passato ma credo ci siano passaggi anche più innovativi - o forse solo inusuali - rispetto a elseq, che già dava belle pedate in avanti alla (s)composizione elettronica.

Una cosa che forse valeva la pena dire su questo, sempre in relazione ai precedenti, è che la sua successione in 4 momenti distinti in qualche modo recupera anche un'idea di "narrazione", dà perlomeno l'impressione di una logica evolutiva e soprattutto di un vero finale (lunghissimo) che riesce a mettere tutto il resto in prospettiva, dando la misura di quel che si è vissuto nel corso di 8 (otto) densissime ore.

C'è senz'altro dell'entusiasmo nella scelta di piazzare un rarissimo 10 su Ondarock, ma credo anche che questa fosse davvero l'occasione giusta per farlo. Per uno come me, che alle soglie dei 30 anni crede di aver già sentito praticamente tutto, un'uscita così non può che lasciare interdetto, anzi se vogliamo sconvolto.

 

 

PS: forse, opinioni legittime a parte, dovresti davvero sentirlo tutto anche tu.


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esoteros

 

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#12 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 12:30

ah, e perdonatemi, per essere gente "che non comunica col mondo" direi che gli Autechre hanno fin troppi estimatori


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#13 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 02 maggio 2018 - 12:54

Io ho sempre avuto una sorta di timore reverenziale nei loro confronti, da un certo punto in poi (li ho ascoltati ed apprezzati fino a LP5+EP7 inclusi, quindi un bel po'di tempo fa. E per me il loro capo è Tri Repetae). Quindi chiedo, in modo molto ignorante: come mi consigliate di procedere con le cose successive? (Ammesso e - ahimè - non concesso che poi trovi il tempo di ascoltare certi mammozzoni)


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A chemistry of commotion and style

#14 paloz

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Inviato 02 maggio 2018 - 13:16

ah, e perdonatemi, per essere gente "che non comunica col mondo" direi che gli Autechre hanno fin troppi estimatori

 

 

Oi, di sti tempi sei proprio in vena di polemica! Hai capito benissimo cosa si intende in quel caso, e non per questo è impensabile che abbiano estimatori.


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#15 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 02 maggio 2018 - 13:39

Io ho sempre avuto una sorta di timore reverenziale nei loro confronti, da un certo punto in poi (li ho ascoltati ed apprezzati fino a LP5+EP7 inclusi, quindi un bel po'di tempo fa. E per me il loro capo è Tri Repetae). Quindi chiedo, in modo molto ignorante: come mi consigliate di procedere con le cose successive? (Ammesso e - ahimè - non concesso che poi trovi il tempo di ascoltare certi mammozzoni)

 

550px-Destroy-a-CD-or-DVD-Step-3-preview

 

sono stato a merenda a casa di Carmine: me li ha serviti così spezzettati, pucciati nel latte


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#16 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 14:06

 

ah, e perdonatemi, per essere gente "che non comunica col mondo" direi che gli Autechre hanno fin troppi estimatori

 

 

Oi, di sti tempi sei proprio in vena di polemica! Hai capito benissimo cosa si intende in quel caso, e non per questo è impensabile che abbiano estimatori.

 

 

 

Ho vagamente colto che do questa impressione. Mi succede  quando a un "fenomeno chiacchierato" - diciamo così - mi viene istintivo dare letture radicalmente diverse e straordinariamente minoritarie rispetto a quanto leggo in giro.

Peraltro parliamo di un disco che mi sembra decisamente buono e quando dico "letture radicalmente diverse" non intendo nel giudizo finale, ma proprio nella prospettiva di partenza dell'analisi. Questa cosa evidenzia la mia distanza dal resto dell'uditorio e la cosa mi lascia segni addosso.

 

 

PS: il terzo disco promette alle mie orecchie meglio di quel che m'aspettavo leggendo la vostra descrizione, che è pertinente ma il disco mi piace più delle aspettative.


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#17 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 02 maggio 2018 - 16:47

 

 

 il disco mi piace più delle aspettative.

 

Attendo una tua disamina ultra dettagliata e pindarica a fine ascolto. Però a naso non mi pare siano la tua cup of tea in senso stretto, cioè il tuo lido balneare di fiducia. Certo, sono dei giganti e quindi conoscerai sicuramente tutti i loro dischi passati o perlomeno quasi tutti. Attenzione: stavolta è tutto resettato, e possiamo anche per un attimo pensare al piacere musicofilo con un'accezione più espansa. E' un investimento sensoriale, e al momento siamo nel campo delle previsioni futuristiche, e nella difficile, se non impossibile, contestualizzazione odierna. Bisognerebbe parlarne per almeno due anni, riascoltarlo una tantum e riunirci poi in cerchio per fare un po' il punto della (nuova) situazione. Onestamente, per ora possiamo solo confrontarci sommariamente e guardarci attraverso le lettere di questo schermo senza tuttavia aver molto da scrivere (non essendoci un rapporto di forza temporale e un confronto produttivo terzo). Circa la non comunicazione, la risposta di Michele è anche la mia. Tutto bene? : D  


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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#18 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:07

 

 

 

 il disco mi piace più delle aspettative.

 

 conoscerai sicuramente tutti i loro dischi passati.

 

 

 

No, tutti no. Ne conosco di più rispetto a quelli che conosco in media per singola band di questo ambito.

In estrema sintesi la mia opione ancora figlia di un ascolto incompleto, e meno immersivo di quello che dovrebbe, è che il disco sia più che buono, ma che getti - e qui vengo condizionato anche dall'hype giornalistico, ma non penso che il condizionamento sia un abbaglio - dicevo che getti una luce inquietante e retrospettiva su tutta l'elettronica di questi ultimi anni.

La musica elettronica per sua natura è percorsa da lampi di esaltazione (del pubblico del settore e della cosiddetta critica*) e come dicevo vive in un'interessante dialettica fra l'evoluzione fulminea e l'obsolescenza precoce.

Io credo che gli Autechre siano gli unici maestri del settore che tengono banco con una certa continuità da una ventina d'anni senza che nessuno, in questo mondo severo che è quello dell'elettronica, ne abbia messo in discussione il magistero e la spinta in avanti (Aphex è stato dimenticato per una vita e molti lo danno per bollito da un pezzo; i Daft Punk in definitiva sono troppo pop per questo mondo qui; i Pan Sonic son rimastri troppo legati a un approccio ultra-rigoroso; i Kraftwerk esaltiamoci quanto ci pare ma lo sappiamo tutti che son vecchi; i Basic Channell forse non hanno mai davvero raggiunto uno status paragonabile a quelli appena detti o forse sono sempre un pelino troppo "dance" rispetto all'ecumenismo elettronico degli altri giganti; il resto è roba che mediamente dura poco e passa in fretta).

In sostanza, gli Autechre sono dei maestri e sono dei grandi musicisti. Non cercano in modo maniacale l'invenzione di un nuovo suono, rielaborano suoni vecchi e comunque molto già sentiti (non so se lavorino di suono generato o elaborando sorgenti, ma in questo caso credo siano ben poche), sono dei minimalisti in termini di immaginario ossessivo ma anche di inventario sonico. Ergo, se sono bravi è perchè hanno del "manico", lavorano essenzialmente su forme, tempi e architetture, come voi avete scritto.

E questo disco qui è il disco di due musicisti che hanno un gran manico, ma anzichè suonare nell'ambito estetico del jazz lo fanno nell'elettronica, con modelli di "interplay" che non sono quelli del jazz ma delle "circuiterie al silicio" (passatemi la metafora, con la quale peraltro credo concorderete).

Riescono a rendere abbastanza sciroppabile un mastodonte simile perchè hanno manico, perchè da bravi minimalisti sanno quali suoni possono catturare l'ascolto e mantenerlo vigile pur nel martellamento, mentre da bravi improvvisatori (su schema) sanno andare avanti per minuti e minuti lavorando di fino sulle variazioni delle forme.

Io questo lo chiamo: "Due ottimi musicisti che fanno un ottimo disco".

L'unica "eccezionalità" che vedo - e qui vengo all'hype - è che questo disco sia stato prodotto in un ambito che mediamente coltiva altri "valori musicali", come appunto il mondo dell'elettronica più o meno trendy del presente (e di conseguenza non produce dischi che si avvicinino anche solo a questo livello "musicale") e che per di più la cosa sia stata fatta da due "vecchi" (ma questo, l'avrete capito, a me stupisce ben poco; anzi, è proprio la cosa che mi stupisce meno di tutte).

Spero di essermi spiegato, perchè credo di essere molto meno polemico di quel che viene ultimamente percepito. Ho semplicemente una mia visione delle cose - certamente non da insider e forse pure sbagliata -, ma che a me sembra lucida, semplice, pragmatica e tutt'altro che irrispettosa nei confronti del disco.

 

 

 

* in linea teorica il mondo della musica elettronica è tutt'altro che sprovveduto e incolto, perchè i poli estremi di chi "abita" questo cosmo musicale sono i dj e i compositori colti. Da una parte hai dei personaggi che compensano alcuni limiti musicali in senso classico con una enorme conoscenza discografica e anche con una sensibilità mediamente molto sviluppata per determinate caratteristiche della musica (sennò non riusciresti a far ballare la gente e a stare sul pezzo); dall'altra parte sei al massimo, o quasi al massimo, dell'intelighenzia accademia. Lo specifico perchè non mi si accusi di pregiudizio sulla cultura nel mondo della musica elettronica, che penso sia decisamente più alta che bassa.


  • 8

#19 Giuseppe Bergman

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:10

Mi paiono 8 ore di roba che AFX già infilava nei pezzi per arricchirli senza farne centro unico

Comunque, piaciuto. Da varie e approfondite immersioni senza dubbio. Ma questo è un tipo di musica come molta altra credo, di abbandono totale. La logica e l'analisi vanno lasciati all'ingresso, inutili, verrebbero assorbite dal vuoto (sensazione piacevolissima)


  • 0

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#20 vuvu

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:17

 

 

 

 

 il disco mi piace più delle aspettative.

 

 conoscerai sicuramente tutti i loro dischi passati.

 

....

 

 

Condivido molte cose, tendo però a valutare la loro prova come qualcosa che esuli dal manierismo di qualità, dalla certezza di avere i mezzi di conoscere i gusti dei tuoi ascoltatori. Non possiamo, inoltre, ridurre tutto sempre ai soliti nomi, la stessa "elettronica" oggi è talmente variegata nelle sue infinite accezioni che tentare di dare dei fari assoluti come schema notevole da cui partire è quantomeno riduttivo. Certo, loro mirano allo straniamento come forma comunicativa. E questo rende tutto molto labile. Comunque, ho l'impressione che tu sia un po' ossessionato dall'hype nel suo dinamismo contemporaneo. E' una mia impressione, eh. Ma ultimamente tendi troppo a tirare in ballo questa cosa dell'hype, dando spesso tutta la colpa a questo fantomatico processo, che esiste ma non è possibile applicarlo ad ogni occasione. Mai come in questo caso l'hype è, per quanto mi riguarda, inesistente. E' un po' come se domani uscisse un disco di centodue ore di Merzbow e andassi nel thread a scrivere di hype (di cosa?) mentre ne parlate; hype come una sorta di effetto imprescindibile sul mero ri/eflusso critico. Spero comunque che possa continuare a piacerti e magari a indurti verso ulteriori riflessioni, così da confrontarci sempre più, hype o non hype. 


  • 1

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#21 paloz

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:22

[finalmente il pippone saviniano old school]

 

 

Oh. E così come saprai bene tutto ciò che hai detto, altrettanto bene saprai che io e Giuliano (mi azzardo a parlare anche per lui) non siamo mica tanto avvezzi all'hype e alle sue odiose logiche. Sono certo che se queste otto ore non si fossero rivelate così eccitanti - e tu non parli di avanguardia, ma io ce ne sento tanta anche rispetto al loro solito - di certo ci saremmo ben guardati dall'azzardare (per giunta di fronte a Fabretti!) il massimo dei voti. Per quanto mi riguarda, in queste settimane ho vissuto uno stupore raramente provato, un senso di attesa e di fiducia che temevo tradita al capitolo immediatamente successivo e che invece è rimasta appagata sino all'ultimo (e che ultimo, una sinfonia-drone per la fine dei tempi, in pratica). Che uno ci senta soltanto del lavoro ben fatto da due che in fondo "si sapeva già", è una conclusione che fatico a comprendere ma che nondimeno accetto - anche perché di qui possono solo piovere i seiemezzo o dei più calmierati otto, non mi aspetto (almeno qui dentro) una sfilza di diecioni come il nostro.


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esoteros

 

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#22 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:35

Che io sia ossessionato dall'hype è vero ma in questo caso qui non mi condiziona tanto la chiacchiera - ben più meritata che nella maggior parte delle altre occasioni (NB: su Daft Punk e King Krule ho preso parte attivamente e supportivamente agli hype) - quanto l'assenza della presa in considerazione di alcuni elementi critici molto tradizionali che secondo me sono tanto semplici quanto efficaci.

 

Tiro in ballo i "maestri" perchè lo stanno facendo quasi tutti, perchè gli Autechre lo sono e perchè la sola esistenza di "maestri riconosciuti" in un mondo ultra-veloce, isterico e talvolta un po' ingrato come quello dell'elettronica contemporanea mi pare oggettivamente una notizia. E poi è il loro stesso approccio alla musica - rigoroso nei suoni e spregiudicato nella lavorazione delle forme che, questo sì, rifugge da trend estetici calcolati - che mi sembra quello di due maestri che (anche nella mole dell'operazione) ci tengono a sottolineare che sono appunto maestri, e non scalzacani.

Se non si è capito, non vedo "colpe" di nessun tipo, credo semplicemente che il pubblico di questa musica non sia abituato ad approcci simili a quello che hanno oggi gli Autechre (e infatti leggo critiche molto "interniste", da appassionati di elettronica e cultori dell'immaginario fantascientifico, per lo più. NB: mi riferisco a tutte le critiche lette, non certo solo al 10 di Ondarock).

 

Ah, 120 ore di Merzbow non lo filerebbe nessuno, se non con una news su Pitchfork e qualche articoletto di colore qua e là. Ed è giusto, peraltro, che sia così.


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#23 vuvu

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Inviato 02 maggio 2018 - 17:43

 

Ah, 120 ore di Merzbow non lo filerebbe nessuno, se non una news su Pitchfork e qualche articoletto di colore qua e là. Ed è giusto, peraltro, che sia così.

 

Era giusto un esempio relativo all'applicazione del concetto di hype e del suo eterno ritorno (quasi) filosofico. 

 

Sul fatto che il pubblico di questa musica abbia poca predisposizione a una cosa di questo tipo, nutro qualche riserva. Più che altro non riesco a quantificarlo come un solo pubblico, a differenza di generi ben più distinguibili e dai quali magari poter ridurre tutto a una platea distinguibile. E soprattutto perché in questo caso non siamo dalle parti della PAN o della Sandwell, siamo in casa Warp che diciamola tutta da diversi lustri abbraccia tutto e il suo contrario, quindi manco riesce a fare testo dando delle coordinate ben precise relative all'individuazione di un pubblico miratissimo. Curioso comunque di leggere le critiche interniste.  


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

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#24 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 18:23

No, non miratissimo, ma la Warp mi pare appunto l'etichetta più ecumenica di tutto quel mondo dell'elettronica che dovremmo chiamare Idm se solo Simon Reynolds non ci avesse rivelato che "sì, in effetti è un nome brutto e snobbino". Anche questa enfasi su "idm che brutta cosa" mi pare un segno di autoreferenzialità e decadenza intellettualoide del settore, che deve continuamente ribadire la natura "dal basso" di certi suoni, per poi avere un grimaldello speculativo in più (io, ad esempio, ho scoperto che parlare di musica popolare è molto più stimolante, criticamente, rispetto alle musiche colte, parlando di liscio, non parlando della musiche che forse a San Paolo si ballano davvero in favela ma a Milano le ballano in circoli e club decisamente più radical, e quindi inevitabilmente con un approccio "mediato" e di conseguenza "intellettualizzato", se mi spiego).

Mi rendo conto che il settore dell'elettronica da club & derivati è abbastanza maturo da porre in essere - anche nel mondo dei club - quella distinzione fra accademico e popolare che ha segnato l'intera musicologia novecentesca, ma ultimamente l'enfasi sul tema mi pare di natura molto più astutamente idologica che non schiettamente musicologica.

Il fatto che a te, Giuliano, Warp e Pan sembrino cose così diverse, la dice lunga sul tuo "internismo". Io sono un outsider ma non sono così outsider da non sapere che sì, la differenza esiste, però direi che quasi tutto il pubblico della Pan è papabile anche per la Warp, fosse anche solo per un dato storico e mediatico. Per l'importanza e la comprovata (e isolata) longevità, insomma, della Warp.


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#25 vuvu

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Inviato 02 maggio 2018 - 18:34

No, non miratissimo, ma la Warp mi pare appunto l'etichetta più ecumenica di tutto quel mondo dell'elettronica che dovremmo chiamare Idm se solo Simon Reynolds non ci avesse rivelato che "sì, in effetti è un nome brutto e snobbino". Anche questa enfasi su "idm che brutta cosa" mi pare un segno di autoreferenzialità e decadenza intellettualoide del settore, che deve continuamente ribadire la natura "dal basso" di certi suoni, per poi avere un grimaldello speculativo in più (io, ad esempio, ho scoperto che parlare di musica ppolare è molto più stimolante, criticamente, rispetto alle musiche colte, parlando di liscio, non parlando della musiche che forse a San Paolo si balla davvero in favela ma a Milano la ballano in circoli e club decisamente più radical, e quindi inevitabilmente con un approccio "mediato" e di conseguenza "intellettualizzato", se mi spiego).

Mi rendo conto che il settore dell'elettronica da club & derivati è abbastanza maturo da porre in essere - anche nel mondo dei club - quella distinzione fra accademico e popolare che ha segnato l'intera musicologia novecentesca, ma ultimamente l'enfasi sul tema mi pare di natura molto più astutamente idologica che non schiettamente musicologica.

Il fatto che a te, Giuliano, Warp e Pan sembrino cose così diverse, la dice lunga sul tuo "internismo". Io sono un outsider ma non sono così outsider da non sapere che sì, la differenza esiste, però direi che quasi tutto il pubblico della Pan è papabile anche per la Warp, fosse anche solo per un dato storico e mediatico.

 

Secondo me c'è enfasi solamente nei neofiti, nell'universo hipster berlino oriented, quelli che organizzano cose tipo boiler ma che in fondo non sanno nulla fuori da quel mondo, insomma nella spocchia "elettronica" post adolescenziale scevra da conoscenze passate. Ecco: secondo me la distinzione non avviene in quel mondo (ne conosco a secchiate, e posso garantirti che sono veramente disastrosi), che poi è quello che viene mediamente travolto dall'hype e matura un approccio superficiale che genere questa visione d'insieme. Non credo proprio che quei due siano attratti dall'idea di attrarre (perdonami il gioco di parole) una nicchia club to club e dintorni. Secondo me hanno semplicemente pensato a una deframmentazione interna, e successivamente a un nuovo maestoso puzzle in cui infilarci moltissimo delle loro suggestioni, della loro anima. L'ideologia come distacco dalla musica coinvolge l'estetica di pochi circoli ben precisi, che non rappresentano la massa voltaica, soltanto una piccola e curiosa fetta. Che poi è la stessa che sembri sempre contare più di tutte le altre, è decisamente un'altra storia. E' qualcosa che coinvolge le nostre percezioni da addetti ai lavori (critici).  


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#26 slothrop

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Inviato 02 maggio 2018 - 18:46

Beh, tutte osservazioni molto giuste. La critica ideologizzata imperversa in rete ma appunto "gonfia" il seguito di artisti che appunto hanno il seguito che hanno.

Il neofita electro-club è di particolare perniciosità perchè quel genere di esaltazione acritica è proprio connaturata al settore nelle sue fondamenta.

La "deframmentazione interna" del suono degli Autechre è un'ottima descrizione. Quando dico che mi fa suonare vecchi i dischi precedenti è probabilmente per quella cosa che là sopra chiamavo "spregiudicatezza nella lavorazione delle forme". Io conosci i MIEI gusti e non sono un patito di elettronica. Se riesco a sciropparmi questo colosso è perchè questi due - con pratiche a mio avviso essenzialmente da scafati improvvisatori - alleggeriscono l'impatto massivo di una musica dall'estetica ossessiva e glaciale e mantengono vivo l'interesse per le forme perchè hanno grande intuizione musicale. E nel loro settore queste credo siano abilità piuttosto rare, o per lo meno espresse a questo livello. Non leggo in giro considerazioni di questi aspetti in un linguaggio a me comprensibile perchè per il momento lo stanno ascoltando e recensendo/chiacchierando solo o soprattutto i seguaci del settore.


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#27 Dudley

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Inviato 02 maggio 2018 - 22:33

Paloz, mi togli una curiosità? Con che materiale avete effettuato gli ascolti? Avete avuto qualcosa di ufficiale in anteprima? O vi siete arrangiati? Ho visto sul loro mailorder che il disco sarà disponibile pure in formato WAV a 24 bit, avete potuto "toccare con mano"? Se sì, che impressione vi siete fatti?

(PS: io non ho ancora sentito questo loro lavoro, che certo mi incuriosisce ... anche se non faccio mistero di avere qualche difficoltà con la loro produzione degli ultimi ... urgh, 20 anni! Per quanto mi riguarda, "Tri Repetae" capolavoro insuperato, mentre che questi nuovi, mastodontici dischi non riesco bene ad affrontarli, torno sempre alla loro produzione "classica" ...)


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#28 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 03 maggio 2018 - 08:26

Dud, la vendita dei file e dei box è ufficialmente aperta. Acquistando il box (come poi ho fatto io) ti regalano il download nel formato che vuoi, anche WAV 24bit.

Prima mi sono arrangiato, ma comunque dopo le dirette i file erano già ufficialmente acquistabili.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#29 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 09:12

E per me il loro capo è Tri Repetae


"Tri Repetae" capolavoro insuperato,

 

LOGO-Batti-il-5_275x275.png

 

mi ripeto, concordo, incredibile psichiatricamente parlando di claustrofobia

https://www.youtube....h?v=BU_A5p04VXc

 

e incredibile pure parlando di claustrofobia applicata alla ricerca dei suoni

https://www.youtube....h?v=ZudFE4mOT7c

 

mai così freddi e umani allo stesso tempo

 

è stato un 1995 drammatico anche grazie a loro due, gli EP dello stesso periodo (Garbage e Anvil Vapre), inseriti nelle versioni di Tri Repetae per miliardari dell'ultima ora, arricchiscono ulteriormente la portata principale, mostrando altri punti della visione che la band aveva in quel momento storico

 

sono sempre più convinto che i topic di Simon dovrebbero rimanere a uso di Simon che merita il diritto alla non comunicazione con il mondo; i pipponi dopo la sua intro sono un attentato militare all'arte

 

proviamo a unire i puntini:

 

R-24558-1281411988.jpeg.jpg
 


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#30 Giubbo

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Inviato 03 maggio 2018 - 12:32

per me hanno sfornato monumenti dal 1993 al 2010, anno di quei pianti cibernetici di Oversteps + Move of Ten.

 

da li mi hanno deluso per la prima volta, con il doppio Exai, esaltato dai più: mi è sembrato un canovaccio embrionale di beats abstract hip-hop su cui improvvisare "qualcosa", ma poco rimaneva impresso (una ad esempio è la finale YJY UX, in cui finalmente si torna al dramma esistenziale).

 

ovviamente un doppio CD del genere va assimilato (purtroppo) a piccole dosi, se non si vuole fare indigestione. e infatti ieri ho ascoltato solo il secondo CD (che ai tempi mi pareva il più riuscito). risultato: invece che suonarmi come un album singolo bello, mi è parso come un album singolo riuscito a metà. come se appunto la stessa quantità di idee di sempre fosse stata spalmata su una quantità di materiale doppio, con noia conseguente.

 

ribadisco la mia avevrsità ai doppi album, i quali invece sembrano esaltare parecchio la critica, come se quantità doppia = doppio godimento. E quindi esaltiamo i doppi album dei Swans, desgli Autechre, quando invece gli album immediatamente precedenti ricevevano recensioni dall'indifferente al "carino".

 

quindi forse gli Ae, inebriati dal successo del doppio Exai, hanno pensato bene di fare il quadruplo Elseq e l'ottuplo NTS Sessions.

 

nel 2020 quindi faranno il loro sedicesuplo, che creerà uno spartiacque nel mondo della musica e dell'arte tutta.


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#31 slothrop

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:18


 

ribadisco la mia avevrsità ai doppi album, i quali invece sembrano esaltare parecchio la critica, come se quantità doppia = doppio godimento. E quindi esaltiamo i doppi album dei Swans, desgli Autechre, quando invece gli album immediatamente precedenti ricevevano recensioni dall'indifferente al "carino".

 

 

Questo è abbastanza vero. Per quel che può valere un tentativo di generalizzare il discorso, forse nel caos totale della musica di adesso, nella tendenza più al singolo/video che non all'album, nella mancanza cronica di tempo che abbiamo tutti e nelle mille sirene dell'hype che cercano - riuscendoci spesso - di portarci al loro ovile togliendoci altro tempo, forse in questa specie di prigionia anarcoide in cui ci dimeniamo l'idea dell'album assurdamente lungo incarna l'oasi del "mondo a parte".

Perchè in termini di calcolo canonici dovresti fare l'esatto opposto, quindi il disco lunghissimo viene sempre percepito di default come "atto coraggioso". Spessissimo, manco a dirlo, si tratta invece di materiale mal selezionato, causa atavica penuria di produttori, venuti a mancare con l'affossamento della "vendita del disco" come canale di introito economico (laddove il live regge bene).

Però, se per una santa volta evito di pensare al disgraziato mondo di oggi, mi ricordo che i dischi doppi sono sempre stati dei mondi a parte, quasi sempre privi di quell'incipit fulminante che nei dischi corti già diceva parecchio dell'intero album. Se penso a Trout Mask Replica o Zen Arcade non ce li vedrei in versione mignon, non funzionerebbero, non hanno il genere di "sprint" che per esempio hanno i Nirvana o gli Oasis, gruppi inadatti al narrazione torrenziale e giocoforza almeno un po' dispersiva del disco doppio. Anche Double Nickels on Dime, che di sprint ne ha da vendere dalla prima all'ultima traccia, funziona nella sua chilometricità. Ma lì il senso della misura i regaz ce l'avevano eccome. Oggi secondo me, in generale, si tende al doppio senza grandi necessità. E cmq sta mattonata degli Autechre mi sembra davvero inadatta al disco singolo, sto disco mi sembra un virtuoso esercizio di linguaggio che trova una ragion d'essere anche nella sua prolissità (anche se non sono sedotto al punto di sottoscrivere che "4 ore passano in 4 minuti" o roba simile; dell'indulgenza ce n'è, ma la natura di questa musica mi sembra esigere la lunga durata).


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#32 vuvu

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:25

 

 (anche se non sono sedotto al punto di sottoscrivere che "4 ore passano in 4 minuti" o roba simile; dell'indulgenza ce n'è, ma la natura di questa musica mi sembra esigere la lunga durata).

 

Certo, il tempo è relativo, ci mancherebbe. Pensa che ci sono canzoni da due minuti che sembrano durare un'eternità. Più che seduzione, la mia è proprio una presa di coscienza relativa al restringimento temporale subito e non dovuto al rapporto tra conquistatori e conquistato. Sono finanche partito con le più attente premesse. Poi controlli l'orologio ed è passata un'eternità. Ma come? Ma quando? E' un altro miracolo nel miracolo. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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#33 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:30

nel 2020 quindi faranno il loro sedicesuplo,

 
è il loro diritto alla non comunicazione, ha detto benissimo Simon, e chi più di loro lo merita? Vero che ora c'è l'hype magari ma sono già passati attraverso 3 fasi hype, 3 fasi "hanno rotto", 3 fasi intermedie, ecc ecc ecc, e sono andati avanti, fregandosene --- all'inizio del millennio avevano avuto momenti in cui erano proprio agli antipodi della fase hype e pure lì se ne sono fottuti altamente, ovviamente mi sono segnato i voti negativi di OR dati all'epoca a capi dell'incomunicabilità del calibro di Quaristice, ci sarà una vendetta

 

 

 

un canovaccio embrionale di beats abstract hip-hop su cui improvvisare "qualcosa"

 

almeno fino a Elseq, l'ultimo che ho sentito, io ho sempre trovato dei richiami tra quei beat, delle sequenze ben studiate e ben sistemate tra astrattismo gelido e emozioni, e la questione che mi sono sempre posto è "gli Autechre vivono nella loro musica o la fanno per gli altri?", insomma creano quei pattern per venderli come commerciali scafati o perché sono "i loro"?

 

agli Au anche il merito di avere remixato e illuminato artisti validissimi che erano passati per la Rephlex e per altre etichette IDM senza ottenere il successo meritato, qua ad esempio il lavoro per Chris Jeffs Kinesthesia

https://www.youtube....h?v=4BbaUbcXGWo


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#34 slothrop

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:31

--- SUPER OT ---

 

per tornare sulla due giorni di massima esternazione di "Savini il polemista anti-hype", solo nell'ultimo quarto d'ora - cioè fra il post e la risposta che sto scrivendo adesso - ho realmente letto alcuni articoli che nel corso delle polemiche immaginavo soltanto di avere letto - avevo letto i titoli, alcuni manco erano ancora usciti - e, beh, che dire... Non credevo di averci azzeccato COSì TANTO...

Ma cercherò di prenderlo come un segnale per smettere, che a rincarare si entra in circolzi viziosi devastanti...


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#35 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:41

--- SUPER OT ---

 

per tornare sulla due giorni di massima esternazione di "Savini il polemista anti-hype", solo nell'ultimo quarto d'ora - cioè fra il post e la risposta che sto scrivendo adesso - ho realmente letto alcuni articoli che nel corso delle polemiche immaginavo soltanto di avere letto - avevo letto i titoli, alcuni manco erano ancora usciti - e, beh, che dire... Non credevo di averci azzeccato COSì TANTO...

Ma cercherò di prenderlo come un segnale per smettere, che a rincarare si entra in circolzi viziosi devastanti...

 

le riviste di musica, online e non, dovrebbero solo chiedere scusa a Simon e agli altri fan, per le boiate scritte al tempo di Quaristice e Untitled e per avere cercato di parlare male di chi è andato talmente avanti da essere capito con ritardo; spero che questa nuova fase hype porti i recensori a fare penitenza e a rivalutare gli album infamati nei periodi oscurantisti

 

qua LCC da Untitled

https://www.youtube....h?v=gW_Ni2xkJJ0

anche se su youtube perdono ogni senso, lo stesso Sean Booth ha più volte raccomandato di ascoltare i loro dischi sempre da fonti naziste


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#36 Giubbo

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:44

 

 

Per quel che può valere un tentativo di generalizzare il discorso, forse nel caos totale della musica di adesso, nella tendenza più al singolo/video che non all'album, nella mancanza cronica di tempo che abbiamo tutti e nelle mille sirene dell'hype che cercano - riuscendoci spesso - di portarci al loro ovile togliendoci altro tempo, forse in questa specie di prigionia anarcoide in cui ci dimeniamo l'idea dell'album assurdamente lungo incarna l'oasi del "mondo a parte".

Perchè in termini di calcolo canonici dovresti fare l'esatto opposto, quindi il disco lunghissimo viene sempre percepito di default come "atto coraggioso".

 

 

 

ecco secondo me hai centrato il punto: per me il doppio oggi viene premiato in quanto va in direzione contraria, perchè è un monolite che ti travolge, e chi se ne frega se una volta ascoltati questi 120 minuti pensi "bene, sono stato bravo, ora però finisce nello scaffale": sembra quasi che il "farcela", sia meritevole di un applauso a chi quella musica l'ha creata.

 

in effetti è maggio, il mese dei rosari, e quindi vai di 50 ave maria di seguito, per poi sentirti soddisfatto.

 

comunque se questo NTS Sessions fosse uscito come album singolo dal titolo Pliumbr con la classica copertina dei Designers Republic in jewel case con bordino nero, non se lo sarebbe filato nessuno.

 

al contrario se domani Arca fa un quadruplo album con concept "misoginy & gender in the tweet&shout era" scommetto che viene pure invitato da Fazio.


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#37 slothrop

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:47

 

 

 


 

al contrario se domani Arca fa un quadruplo album con concept "misoginy & gender in the tweet&shout era" scommetto che viene pure invitato da Fazio.

 

 

 

però io quello non lo ascolto.


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#38 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:47

al tempo di Quaristice e Untitled e per


in questo disco sembrano una versione digitale della Francia sovietica e dei Rapoon
https://www.youtube....h?v=sHuBgLd9iQo

http://www.ondarock....08_autechre.htm
cambiate il 5 dai, spero che questo Minucci si sia dato all'ippica
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#39 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:50

per me il doppio oggi viene premiato in quanto va in direzione contraria,


Giubbo ripeto: all'inizio del millennio, sono stati distrutti spesso, Quaristice è un capo monumentale dove si ricollegano alla dark ambient di matrice industrial e a altri generi poco considerati nei loro primi dischi, e era stato cassato, anche da 'stu Minucci di OR --- non sempre sono stati premiati per azzardare, anzi

 

senti che bella anche Notwo

https://www.youtube....h?v=vPw9BxzC8Jg

potrebbe piacere anche a Ravi

 

TOGLIETE IL NOME DI ARCA DAL TOPIC DEGLI AUTECHRE!!!!


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#40 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 13:55

più che chiedermi dell'hype di oggi, mi farei domande sul non hype di alcuni anni fa


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#41 slothrop

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:09

 

per me il doppio oggi viene premiato in quanto va in direzione contraria,


Giubbo ripeto: all'inizio del millennio, sono stati distrutti spesso,


 

 

 

Onestamente anch'io ricordavo questo, ma oggi pare non si possa dire.

Immagino dipenda dal fatto che il pubblico è cresciuto e non è più abbastanza punk da pensare di default che chi ha più di 30 anni sia bollito, quindi forse che forse esistono pure dei maestri. A parte i Kraftwerk, intendo.


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#42 vuvu

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:09

comunque se questo NTS Sessions fosse uscito come album singolo dal titolo Pliumbr con la classica copertina dei Designers Republic in jewel case con bordino nero, non se lo sarebbe filato nessuno.

 

 

 

al contrario se domani Arca fa un quadruplo album con concept "misoginy & gender in the tweet&shout era" scommetto che viene pure invitato da Fazio.

 

 

Ecco cosa succede quando tutto punta al complottismo hype. Non ne usciremo mai vivi da questa cosa. Mai.

 

Però che peccato. Era l'uscita giusta per discutere forse anche di qualcosa di diverso. E invece niente da fare. Hype e non hype. Se, ma, etc..

 

Va beh, pazienza. 


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#43 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:11

 

 

per me il doppio oggi viene premiato in quanto va in direzione contraria,


Giubbo ripeto: all'inizio del millennio, sono stati distrutti spesso,


 

 

 

Onestamente anch'io ricordavo questo, ma oggi pare non si possa dire.

 

 

non è una questione di ricordarsi, ci sono le rece e le opinioni online, e non solo quelle di OR

 

una parte dei seguaci ha tenuto duro, io ho perso un amico in quel frangente

 

poi ovviamente magari ora c'è l'hype, avete ragione, non parlerei però di una costante nella loro carriera, piuttosto di varie fasi, alti e bassi, intendo a livello di critica eh perché secondo me il valore è molto alto praticamente sempre (poi certo Tri R. si aggira attorno al 10 con 10 lodi)


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#44 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:20

 

 

 

per me il doppio oggi viene premiato in quanto va in direzione contraria,


Giubbo ripeto: all'inizio del millennio, sono stati distrutti spesso,

 

 
 
Onestamente anch'io ricordavo questo, ma oggi pare non si possa dire.

 

 
non è una questione di ricordarsi, ci sono le rece e le opinioni online, e non solo quelle di OR
 

una parte dei seguaci ha tenuto duro, io ho perso un amico in quel frangente
 
poi ovviamente magari ora c'è l'hype, avete ragione, non parlerei però di una costante nella loro carriera, piuttosto di varie fasi, alti e bassi, intendo a livello di critica eh perché secondo me il valore è molto alto praticamente sempre (poi certo Tri R. si aggira attorno al 10 con 10 lodi)

 


forse per la prima volta nella vita ho detto una cosa sbagliata

vero che su OR viene distrutto Quaristice ma su StoriadellaMerda e Sentire&Vomitare, prende 8 e 7, ho appena cercato

boh, io ricordo che "alla critica" non era piaciuto tanto, così come altri lavori di quel periodo (e non solo), dovremmo fare una analisi approfondita

comunque sicuramente non c'era l'hype

 

TOGLIETE IL NOME DI ARCA DAL TOPIC DEGLI AUTECHRE!!!!


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#45 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:27

io ricordo solo che se ne parlava poco e in genere li si trattava da vecchi un po' andati. Però non seguendo granchè potrei avere ricordi sbiaditi o proprio distorti.


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#46 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:30

io ricordo solo che se ne parlava poco e in genere li si trattava da vecchi un po' andati. Però non seguendo granchè potrei avere ricordo sbiaditi o proprio distorti.

 

sì ma la cosa più strana è che si diceva "fanno sempre la stessa cosa" quando ripeto, ci sono dischi come Quari che esploravano nuovi territori, e arricchivano generi storici tipo la dark-ambient

 

cmq è così tutta la storia della musica recente dai, la critica esalta delle band solo certi momenti e secondo certe mode, ovvio che una band con una simile discografia non possa fare hype perenne


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#47 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:32

 

 

 ovvio che una band con una simile discografia non possa fare hype perenne

 

Che bello, finalmente. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#48 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:34

 

al tempo di Quaristice e Untitled e per


in questo disco sembrano una versione digitale della Francia sovietica e dei Rapoon
https://www.youtube....h?v=sHuBgLd9iQo

http://www.ondarock....08_autechre.htm
cambiate il 5 dai, spero che questo Minucci si sia dato all'ippica

 

 

guarda, ricordo ancora il colpo al cuore di come fu accolto Untilted, bollandoli come autistici (mi ricordo quel termine come se fosse ieri).

 

ho passato notti insonni a chiedermi quindi se anch'io ero autistico senza neanche rendermene conto, e la risposta è arrivata con Exai: un album che pesa una tonnellata con dosi di autismo supreme, ma questa volta invece erano stati bravi. boh.


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#49 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:34

cmq chiederò a Claudio di correggere quei voti, tsk


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#50 Moreno Saporito

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Inviato 03 maggio 2018 - 14:36

scrivo un'altra riflessione da pippone: a volte si fatica a ammettere la bravura, soprattutto quando dura così tanto, si vuole per forza trovare una fase discendente

 

ci sono vari esempi nella storia della musica; così come esagerano i fan, esagerano pure quelli del "fanno sempre la stessa cosa" o "sono bolliti", anche perché spesso gli unici bolliti sono gli ascoltatori


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