Un ottimo disco, non c'è nulla da dire.
In qualche modo gli americani fanno svoltare il prog in scenari più pop e hard assieme (direi pure in scenari già con un piede nella sensibilità del rock classico e radiofonico di qualità degli anni 80 e 90) con anticipo rispetto agli inglesi.
Sarà anche per l'imprinting melodico vocale della scuola californiana stile CSNY (che pure i Chicago sul versante jazz rock adottarono) uniti con quel tocco hard chitarristico molto caldo e sfaccettato.
Il brano d'apertura è una bomba, possiede parti chitarristiche riffanti davvero esaltanti, pure un altro hard come What's on My Mind risulta davvero fresco e particolare rispetto a certi quadretti un poco relegati alla soffitta dei nostri parenti più agee di altri del genere.
Miracles è una sintesi tra Jethro, Gentle Giant e quella parte di violino centrale che mi ricorda gli HIgh Tide.
Anche i Bloodrock in quel periodo svoltarono al progressive stile Jethro Tull e a chi ama stu album li consiglio molto, almeno la discografia di metà anni 70.
Certo che pure i Chicago meriterebbero qualcosa da parte di OR eh...
E i Colosseum di V.S meritano anchessi la miliarizzazione, non certo una breve e tristissima recensione come è adesso.