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Il Filo Nascosto (P. T. Anderson, 2018)


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37 replies to this topic

#1 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 24 febbraio 2018 - 16:58

Testo filmico difficilmente esauribile in un'unica soluzione, conferma Anderson come regista controcorrente, che porta avanti un cinema d'arte all'interno dell'industria hollywoodiana. Seconda collaborazione con Daniel Day-Lewis, che ha annunciato il suo addio dopo quest'ultimo acuto attoriale

 

ilfilonascosto-locandina.jpg

 

http://www.ondacinem...o-nascosto.html

 


  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 xone89

    mainstream Star

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Inviato 24 febbraio 2018 - 19:53

Con lui è sempre stato un terno al lotto per me; comunque è da un pò che non vedevo una tale levata di scudi intorno a un film (nemmeno l'ultimo di Guadagnino che non ho visto)...il dubbio in questo caso è: cinema e doppiaggio o copia decente e lingua?


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#3 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 24 febbraio 2018 - 20:30

forse la levata di scudi da qualcuno può apparire pure esagerata, ma questo a parer mio è un film di cui si può discutere lungamente, un gran film. detto ciò: il doppiaggio azzera il lavoro di Day-Lewis che da solo sarebbe da pena capitale, se non fosse che Alma, interpretata da un'attrice lusseburghese, ha un accento straniero che in italiano scompare. d'altra parte è un film girato talmente bene e con una cura così maniacale che al cinema ha una marcia in più. a ciascuno le sue valutazioni...
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#4 Welsh Wizard

    Roman Candle

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Inviato 24 febbraio 2018 - 21:11

il doppiaggio azzera il lavoro di Day-Lewis 

 

Eh, la scelta deriva di conseguenza


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#5 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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  • LocationMaledetta Toscana

Inviato 24 febbraio 2018 - 21:26

Dunque scelta facile: cinema con doppiaggio e poi bluray in lingua originale.
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#6 Bugskull

    Been going to bed early

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Inviato 24 febbraio 2018 - 22:30

Credo sia uno dei film formalmente più ineccepibili che abbia mai visto. Che Anderson fosse fenomenale ok, ma qui in quanto a ricercatezza e pulizia si supera. Peraltro recitato magistralmente: non solo Day-Lewis (enorme come sempre) ma anche le due attrici femminili reggono appieno il confronto. Come per The Master la trama rimane abbastanza statica, pur con fluttuazioni sempre giocate benissimo. E poi ci sono due scene semplicemente da brividi: quella del capodanno, con Day-Lewis che sbilancia l'immagine da una parte, un ritaglio di solitudine in un palazzo pieno di festa, una costruzione dell'immagine espressiva come poche - e poi quella, verso la fine, retta tutta sul gioco di sguardi di Reynold e Alma, un dire tantissimo senza dire nulla, che porta alla sublimazione finale.
  • 0

#7 arvic

    Classic Rocker

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Inviato 25 febbraio 2018 - 11:52

Film stupendo per me, il doppiaggio di Day-Lewis per una volta non male, ma mi riservo di rivederlo in originale per capire quanto ha perso.
La scena della frittata è la prova che lui è tipo l’attore più bravo del decennio.
Bellissima anche la scelta nella scena del capodanno, con le due musiche che si sovrappongono a evidenziare la distanza tra i due mondi
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#8 sfonda

    pivello

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Inviato 01 marzo 2018 - 13:15

Non saprei giudicare il doppiaggio perchè i film ormai li vedo solo in lingua originale (coi sottotitoli).

Sono un fan di PT Anderson, che trovo sempre spiazzante, nella fattispecie questo film si presenta una spanna sopra al resto del lotto in lizza per gli Oscar per esempio. Sceneggiatura, attori, direzione sempre con la macchina da presa focalizzata su primi piani. Tutto ineccepibile.


  • 0

#9 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 02 marzo 2018 - 09:06

Film sontuoso. Non il suo migliore (che per me resta There Will Be Blood) ma di una classe e di un'eleganza fuori dagli schemi. 


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#10 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 08 marzo 2018 - 23:24

Vado controcorrente: secondo me è stato un film noioso. Ok, grande prova per gli attori, sicuramente alcuni gran tocchi di classe e regia (quelli che avete già citato: capodanno e frittata finale, ci aggiungo ricerca dei funghi e la madre allucinata) pero anche moltissimi sbadigli. 

 

poi è anche un film che potrei rivalutare, il dualismo (?) tra concentrazione vs dolcezza è una chiave di lettura interessante, pero resta il fatto che in sala non è stata poi tutta sta gran esperienza, ad un certo punto per poco non mi addormentavo, e P.T. Anderson è uno dei miei registi preferiti. 


  • 0

#11 The Joker

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Inviato 10 marzo 2018 - 06:54

Io ho qualche problemino con l'Anderson degli ultimi anni, nel senso che trovo i suoi film post-Petroliere fastidiosamente pretenziosi e autocelebrativi. Vorrei fosse rimasto sincero e diretto come in Boogie Nights, che ad oggi considero ancora il suo film più bello. Ciononostante, non ho mai perso interesse nei suoi confronti e vedrò senz'altro anche questo, sperando sia meno borioso/noioso dei vari The Master e Inherent Vice.


  • 0

#12 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 12 marzo 2018 - 22:54

sperando sia meno borioso/noioso dei vari The Master e Inherent Vice.

 

E' borioso/noioso per una buona parte della sua durata, poi però accade un miracolo, c'è un crescendo finale in cui Anderson torna a fare il genio che è. 
Tutto nel film cresce e migliora di pari passo arrivando a livelli di sontuosità assoluta. Le scene migliori le hanno già citate, il capodanno e la frittata, in quest'ultima, in particolare, si fondono luce, fotografia, ritmo, musica a livelli assolutamente magistrali. Il gioco di sguardi, l'avvicinamento progressivo sia fisico che di intenti dei due protagonisti, i primi piani, il disvelamento e il suo effetto straniante... non so, io negli ultimi anni mi sono entusiasmato molto raramente al cinema, la seconda parte di questo film è uno di quei rari casi.

Sul doppiaggio, per me pessimo. La voce di DDL è la classica voce che usano per gli stronzi psicopatici, in questo caso però è decisamente troppo calcata, lo fa sembrare veramente un vecchio bastardo rompicoglioni antipatico più di quanto sia necessario.


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#13 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 16 marzo 2018 - 00:47

ecco ma qua occorre una domanda: possono 4-5 scene magistrali di massimo 2 minuti salvare/elevare un film noioso per il restante 1 ora e 45 minuti? anche se questi hanno contribuito alle scene di cui sopra 


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#14 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 16 marzo 2018 - 11:18

Boh, certo che è dura interessarsi a un film del quale tutti sottolineano che la scena memorabile è quella della frittata :unsure:


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#15 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 16 marzo 2018 - 17:30

ecco ma qua occorre una domanda: possono 4-5 scene magistrali di massimo 2 minuti salvare/elevare un film noioso per il restante 1 ora e 45 minuti? anche se questi hanno contribuito alle scene di cui sopra 

 

 parecchio, considerando che quelle scene magistrali non sono calate all'interno di un film noioso asd per fortuna la noia non ha pretese di oggettività!


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#16 Tom

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Inviato 16 marzo 2018 - 17:40

Boh, certo che è dura interessarsi a un film del quale tutti sottolineano che la scena memorabile è quella della frittata :unsure:

 

Io l'ho visto, mi e' piaciuto (con qualche riserva), ma 'sta frittata mica me la ricordo.  asd 


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#17 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 16 marzo 2018 - 17:47

C'è scritto anche sulla recensione: un'omelette ai funghi per la precisione.

Eccola qua, l'ho trovata sul tubo, grande scena in effetti:

 

Spoiler

  • 2

#18 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 17 marzo 2018 - 11:18

La scena ok, ma è il senso che dà la vertigine perché ti sta raccontando una storia bella e con sapienza di mezzi e attori e va bene ma a quel punto avviene una sorta di orgasmo, come succede soprattutto nei racconti scritti, e cioè la navigazione da crociera si trasforma in un rally che è poi il senso stesso del luna-park.

PS: scrivere un racconto (bello) è infinitamente più difficile di scrivere un romanzo (pensiero libero)
  • 3

#19 Claudio

    I am what I play

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  • LocationRoma

Inviato 18 marzo 2018 - 13:48

Film sontuoso. Non il suo migliore (che per me resta There Will Be Blood) ma di una classe e di un'eleganza fuori dagli schemi. 

 

Concordo, film di una eleganza straordinaria fin nei più piccoli dettagli, con qualche momento di noia ma climax finale formidabile. E naturalmente Daniel Day-Lewis clamoroso, da vedere esclusivamente in lingua originale.


  • 1

#20 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 25 marzo 2018 - 00:07

Dal filtro d'amore in poi ok, prima una gran rottura di coglioni (ma ho un grosso problema coi personaggi nevrotici, tutti abitudine e idiosincrasie, quando non sono comici). Bei vestiti, bravo.
  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#21 neuro

    king (beyond the wall)

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  • Locationqua

Inviato 25 marzo 2018 - 09:25

vi siete avvitati su sta omelette,

 

ma la scena migliore è quella di capodanno

 

a me è capitato di trovarmi (se non di andare apposta) a una festa per trovare LEI e portarla via - è una situazione di panico sottile, di rabbia, di inferiorità (perché gli altri si stanno divertendo??) e ovviamente di gelosia che può in una sola serata uccidere o svoltare una relazione e Anderson + Greenwood + Lewis la rendono perfettamente, mi ha mozzato il fiato


  • 3
apri apri, apri tutto!

#22 sfonda

    pivello

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Inviato 26 marzo 2018 - 11:37

Per me la scena migliore è la prova del primo vestito, quando lei non capisce bene chi sia lui e lui pensa di aver capito chi sia lei. E invece no.


  • 1

#23 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 30 marzo 2018 - 09:42

Soffro di misofonia (in maniera sempre più acuta), Woodcock mi avrebbe capita, le sale cinematografiche stanno cominciando ad essere un pericolo serio.
Ancora sto cercando di riprendermi da 130 minuti di tortura.
  • 0

#24 lazlotoz

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Inviato 30 aprile 2018 - 12:18

Recuperato.

 

Ci devo pensare bene e riguardarlo. Un gran film comunque, su quello non ci son grossi dubbi. Per gli attori, e ovviamente Daniel Day Lewis che si dimostra ancora una volta uno dei più grandi (non oso immaginare come abbiano potuto massacrarlo al doppiaggio), tutti e tre bravissimi. Per la regia/fotografia/montaggio che è di lusso. Per la carta da parati che è semplicemente perfetta.

E quello va bene.

 

Ci son due cose che sull'immediato mi stanno dando da pensare:

 

- l'aspetto psicologico,  in un paio di frangenti mi è sembrato lievemente da manuale. Non è un difetto, ma ho pensato che si poteva essere ancora più allusivi e forse ne avrebbe guadagnato il film. Dal rapporto edipico (che è la base delle basi), con un padre inesistente e una madre perennemente sposa, allo sviluppo del rapporto sadomaso. Dove il controllo passa per la scena, per altro bellissima ma appunto forse troppo esplicita, di un paio di piedi baciati.

 

- il film mi è parso fortemente diviso in due parti, con uno squilibrio. La seconda parte mi è parsa tagliata un po' troppo in fretta. Mentre tutta la prima cresce lentamente e costruisce un ambiente in maniera magistrale, la seconda è più episodica e "rapida". Come fosse stata accorciata. È stata solo una mia impressione?

 

 

Ah, bellissima recensione di OC.


  • 0

#25 William Blake

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Inviato 02 maggio 2018 - 21:45

Recuperato.

 

Ci devo pensare bene e riguardarlo. Un gran film comunque, su quello non ci son grossi dubbi. Per gli attori, e ovviamente Daniel Day Lewis che si dimostra ancora una volta uno dei più grandi (non oso immaginare come abbiano potuto massacrarlo al doppiaggio), tutti e tre bravissimi. Per la regia/fotografia/montaggio che è di lusso. Per la carta da parati che è semplicemente perfetta.

E quello va bene.

 

Ci son due cose che sull'immediato mi stanno dando da pensare:

 

- l'aspetto psicologico,  in un paio di frangenti mi è sembrato lievemente da manuale. Non è un difetto, ma ho pensato che si poteva essere ancora più allusivi e forse ne avrebbe guadagnato il film. Dal rapporto edipico (che è la base delle basi), con un padre inesistente e una madre perennemente sposa, allo sviluppo del rapporto sadomaso. Dove il controllo passa per la scena, per altro bellissima ma appunto forse troppo esplicita, di un paio di piedi baciati.

 

- il film mi è parso fortemente diviso in due parti, con uno squilibrio. La seconda parte mi è parsa tagliata un po' troppo in fretta. Mentre tutta la prima cresce lentamente e costruisce un ambiente in maniera magistrale, la seconda è più episodica e "rapida". Come fosse stata accorciata. È stata solo una mia impressione?

 

 

Ah, bellissima recensione di OC.

 

- volendo il passaggio avviene ancora prima, quando lei gli chiede di guidare. in realtà sull'indagine psicologica c'è tanto non detto e le questioni sollevate sono molteplici: la sessualità elisa, la sostituzione della madre, il rapporto sadomaso come terapia di coppia (ma volendo esagerare c'è chi ci ha visto l'omosessualità latente di Woodcock e chi invece l'ennesima esaltazione del genio tossico per le donne). il "lievemente da manuale" mi pare un po' volere cercare il pelo nell'uovo in un film che declina in maniera originale e innovativa il topos del pigmalione asd 

 

- indubbiamente si ampliano le ellissi (quanto tempo passa? boh), ma il ritmo è costante (forse diventa più forte la connotazione allucinatoria). c'è molto equilibrio tra tutti gli episodi e il loro montaggio all'interno del tessuto narrativo

 

grazie  :luv:


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#26 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 03 maggio 2018 - 07:50

- si vero, a ripensarci è proprio un po' da rompicoglioni... asd però forse quell'essere un po' didascalico è arma a doppio taglio. Da un lato rende accessibile un film altrimenti troppo ostico, dall'altra ha il sapore del già detto. Ma è più una sensazione personale, che non ha alcuna valenza critica. Ci mancherebbe.

Oltretutto è un film che nei giorni cresce nella testa. Ed è una bella sensazione.

 

- dici che il ritmo è costante? A me ha dato l'impressione che tutto si accelerasse di un bel po'... e proprio le ellissi non le ho giustificate. Secondo te perché c'è stata quella necessità? Ha una giustificazione? Anche perché sappiamo bene che PTA se deve fare un film di tre ore non si fa grandi problemi... invece qui quasi ha tagliato corto (si fa per dire). Guadagnandoci sicuramente in fruibilità. Perdendo forse un po' in equilibrio.

 

 

Ah, per me, voto: 8


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#27 solaris

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Inviato 06 maggio 2018 - 23:56

Piaciuto anche a me, non solo formalmente.

 

La recensione ha spunti interessanti ma non capisco –al solito– a chi è rivolta: chi l'ha già visto troverà tedioso e inutilmente prolisso il recap degli eventi, ai limiti dell'affronto alla propria intelligenza, mentre chi non l'ha visto si vedrà raccontato tutto il film scena per scena. Decidetevi su qual è il senso di una recensione su OC, se un consiglio alla visione o un approfondimento/retrospettiva, e adattate lo scritto in tal senso, più che all'ego di chi scrive.


  • 0

#28 lazlotoz

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Inviato 07 maggio 2018 - 08:59

Beh, però qualunque recensione che abbia una base analitica non può essere letta prima di vedere il film. 


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#29 The Joker

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Inviato 08 maggio 2018 - 12:28

Visto, e piaciuto tanto (finalmente, oserei dire). Film elegantissimo, rigoroso, "centrato" come un film di Anderson non mi appariva da tempo. Il regista rinuncia finalmente ai suoi svolazzi autocelebrativi e mette in scena - splendidamente - una vicenda lineare, pulita, importante ma al tempo stesso intima. Si vola altissimo da qualsiasi punto di vista: regia, scenografie, interpretazioni, la colonna sonora di un Jonny Greenwood ispiratissimo...un film che è un piacere continuo, per gli occhi e per le orecchie. Bellissimo, mi auguro possa essere un nuovo punto d'inizio nella carriera del bravo PTA.


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#30 Zimmer

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Inviato 08 maggio 2018 - 19:54

Piaciuto anche a me, non solo formalmente.

 

La recensione ha spunti interessanti ma non capisco –al solito– a chi è rivolta: chi l'ha già visto troverà tedioso e inutilmente prolisso il recap degli eventi, ai limiti dell'affronto alla propria intelligenza, mentre chi non l'ha visto si vedrà raccontato tutto il film scena per scena. Decidetevi su qual è il senso di una recensione su OC, se un consiglio alla visione o un approfondimento/retrospettiva, e adattate lo scritto in tal senso, più che all'ego di chi scrive.

Mah, mi sembra una recensione molto approfondita di alto livello. Una recensione vera deve essere analitica che arriva a esprimere un giudizio critico. Trovo sempre abbastanza un'esercizio onanista e ottuso fare la critica alla critica. A una recensione si risponde con un'altra analisi che, eventualmente, affronti temi diversi e metta in evidenza elementi differenti, anche contrari. Scrivere "piaciuto anche a me, ma solo formalmente" è un'affermazione soggettiva che rimane nell'ambito di un'opinione personale valida in quanto tale, ma che non aggiunge nulla al confronto critico (se poi lo si vuole - o se si è in grado - di farlo).


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#31 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 08 maggio 2018 - 20:00

Sì, non fosse che a) non ho alcuna velleità / possibilità / voglia / esperienza per scrivere recensioni e b) ho detto "non solo" e non "ma solo". Ho scritto un rigo e ne hai invertito il senso, figuriamoci una recensione intera :D

 

 

Spoiler


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#32 Zimmer

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Inviato 08 maggio 2018 - 20:17

Sul punto a) ne prendo atto (sei stato onesto) ;); sul punto b) hai ragione, ma il senso intimo non cambia, il punto era la tua seconda e più lunga parte  :) . Comunque accetto il confronto:

Su OC, basta farsi un giro leggendo le varie webzine di critica cinematografica, per capire che il livello medio degli scritti e dei lavori (recensioni, monografie, pietre miliari, speciali) è alto e professionale. Dietro c'è sempre un lavoro di analisi e di studio continuo e di visione di centinaia di film e di confronto (anche acceso e costruttivo) tra i redattori (anche qui basta vedere il tabellone dei voti per capire la vivace e variegata discussione). La forza di OC è quella di essere una webzine dove le posizioni critiche non sono mai omologate, ma sempre espressione del redattore all'interno di una ricerca continua della qualità dell'analisi.

Poi, tutti possono sbagliare, nessuno è infallibile, ma la tensione è sempre costante verso la ricerca di comprendere e analizzare un film (sia esso di un autore oppure meramente commerciale) con strumenti critici sempre in aggiornamento, mai fossilizzandosi su posizioni di parte.


  • 1

#33 William Blake

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Inviato 09 maggio 2018 - 14:59

Sì, non fosse che a) non ho alcuna velleità / possibilità / voglia / esperienza per scrivere recensioni e b) ho detto "non solo" e non "ma solo". Ho scritto un rigo e ne hai invertito il senso, figuriamoci una recensione intera :D

 

 

Spoiler

 

però - essendomi riletto, cosa che non faccio praticamente mai asd - non capisco dove sia il recap degli eventi. qualsiasi fossero le tue intenzioni legittime, hai scritto che la recensione è un riassunto scena-per-scena, quando invece uso - come faccio spesso - il close reading come strumento d'analisi. inevitabilmente ci sono prelievi testuali ma sono solo alcuni segmenti che mi servono per portare avanti un discorso. poi il lavoro può essere buono o meno, ma dal tuo messaggio emerge tutt'altro (l'affronto dell'intelligenza di chi legge? mah...e dire che mi sono ritrovato pure a spiegarlo, 'sto film asd).

la riflessione sul sito è una questione più generale, ma qui ha già risposto Zimmer. il sito è specialistico e le recensioni lo sono di conseguenza (al di là delle singole recensioni, i lavori monografici, le pietre miliari e anche le serie mi pare confermino questo tratto): questo non vuol dire che non ci siano pezzi giornalistici, perché comunque è un sito basato sul volontariato e non si impone uno stile. questo è un problema per chi legge? a mia memoria, nessuno l'aveva rilevato in modo così netto


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#34 pooneil

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Inviato 27 agosto 2019 - 16:06

Recensione fantastica e che mi ha fatto cogliere alcuni aspetti che sinceramente non avevo molto apprezzato durante la visione, iniziata con un po' di pregiudizi poiché Anderson è un regista non proprio tra i miei favoriti.

Non amo poi i film in costume, e PTA utilizza quasi esclusivamente il genere (5 su 8), come se avesse paura, fosse incapace di raccontare e analizzare il presente. Per questo, per me, rimane più un tecnico che un artista e non capisco come possa essere lui a traghettare il cinema in una nuova era, dato che i suoi lavori mi sembrano solo un aggiornamento e un perfezionamento del good old cinema hollywodiano you can trust.

 

Sulla tecnica ok, nulla da dire, anzi film da riguardare per notare ciò che la recensione suggerisce, ma sicuramente lo stile da I Bellissimi di Rete4 (ovviamente sublimato) non è il mio ambiente ideale.

 

Film comunque che ho visto con molto gusto, il primo di PTA che riesco a terminare dal 2007 (dei due precedenti penso di averne visto un'ora in totale, e per Inherent Vice ero pure al cinema).

Forse troppo trattenuta la sceneggiatura per rendere lo scontro psicologico più incisivo e coinvolgente (voi avete preso le parti di qualcuno durante la visione? fra tutti e due -tre- difficile scegliere tra l'ottusità di DDL, l'avvelenatrice domestica e il continuo butthurt della sorella) ma d'altronde non credo volesse essere un film scatenante grandi moti emotivi nello spettatore.


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#35 William Blake

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Inviato 30 agosto 2019 - 14:05

Recensione fantastica e che mi ha fatto cogliere alcuni aspetti che sinceramente non avevo molto apprezzato durante la visione, iniziata con un po' di pregiudizi poiché Anderson è un regista non proprio tra i miei favoriti.

Non amo poi i film in costume, e PTA utilizza quasi esclusivamente il genere (5 su 8), come se avesse paura, fosse incapace di raccontare e analizzare il presente. Per questo, per me, rimane più un tecnico che un artista e non capisco come possa essere lui a traghettare il cinema in una nuova era, dato che i suoi lavori mi sembrano solo un aggiornamento e un perfezionamento del good old cinema hollywodiano you can trust.

 

 

 

Ti ringrazio, ma non concordo sulla mancanza di artisticità di PTA che ha uno sguardo e una coerenza plateale. Che il suo sia un aggiornamento del cinema classico hollywoodiano è discutibile perché davvero riduttivo della sua opera: il suo cinema parte calato nei crismi del postmoderno ("Magnolia" ne è per certi versi la sintesi oltre a essere il film che ha generato la galassia "indie" degli anni 2000) ma da "Il Petroliere" in poi Anderson supera il postmoderno e, in tal senso, scrivo che è uno di quegli autori che sta traghettando il cinema in una nuova era: lasciando stare Lynch che traccia la propria strada, potremmo semplificare dicendo che autori come Noé e Refn (ma anche Cattet e Forzani, che ho scoperto recentemente) lavorano su un linguaggio soprattutto sensoriale: per loro la sollecitazione conta più dell'affabulazione (Kechiche, invece, apparecchia l'affabulazione come un grande pasto dei sensi). Mentre Anderson (e, in misura minore o meno raffinata, Nolan) coniuga un recupero della narrazione (per quanto fortemente ellittica e, soprattutto negli ultimi tre film, anche allucinata) alla stimolazione sensoriale in una chiave meno esplosiva e provocatoria, più sottile. 


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#36 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 agosto 2019 - 14:44

Concordo con Pooneil, anche a me le mancanze artistiche di PTA sembrano piuttosto evidenti, ogni volta che guardo un suo film non riesco a togliermi quella sensazione di stare guardando il film di uno studente secchione e piuttosto dotato ma anche limitato e precocemente imborghesito, persino in Vizio di Forma che ha un materiale di partenza esplosivo non riesce a uscire da quest'aria museale che si porta sempre dietro il suo cinema, nessun errore per carità ma anche nessuna scintilla, nessuna urgenza, nessun rischio vero.

Stesso discorso a livello tecnico, ha studiato e si vede ma non riesce a incanalare queste sue conoscenze in una forma originale o minimamente entusiasmante, ho rivisto recentemente Blow Out di De Palma e la differenza tra, appunto, uno studente dotato e un genio salta agli occhi.


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#37 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 30 agosto 2019 - 14:49

Credo pero che superare il postmoderno ignorando il disorientamento temporale che lo caratterizza non sia un vero é proprio successo, ma più una scorciatoia. 

Ora su due piedi potrei sbagliarmi, ma mi sembra di ricordare che lo svolgimento degli eventi sia sempre lineare in PTA, senza i molteplici piani temporali che sono una forte caratteristica del cinema degli ultimi anni (il già detto Lynch fin dal 1997, Noé fin dagli esordi -non ho visto l'ultimo-, Cianfrance nelle sue due opere maggiori, persino True Detective nelle sue tre stagioni, lo stesso Nolan).

 

Se un superamento del post-moderno esiste, per me sarà nel riuscire a collassare le diverse informazioni ricevute in diversi istanti in un unica coscienza, un riassumere tutti i post del proprio feed Facebook nell'istante attuale.


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#38 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 01 settembre 2019 - 17:51

Interessante punto di vista, tuttavia non ritengo che la questione dei diversi piani temporali* sia il fulcro del discorso postmoderno, in quanto già presentissimo nel modernismo e in quanto il vero punto focale del postmoderno è il linguaggio. E sul linguaggio Anderson ha tanto da dire. E che il postmoderno si sia chiuso non è che lo decida io: c'è un dibattito critico lungo venti anni (e per la letteratura lungo forse trenta). Mi sa che qui si confondono stilemi** e calchi del postmoderno col postmoderno stesso

 

 

* comunque sia "The Master" sia "Inherent Vice" hanno narrazioni ellittiche e non perfettamente lineari, "Phantom Thread" ha un narratore interno che apre e chiude il film rendendo l'attendibilità della narrazione quanto meno ambigua.

** e, a proposito, la maschera, il travestimento, il costume sono parte integrante delle strategie (postmoderniste) di rivalutazione della realtà, quindi, che i film ambientati nel passato segnino l'incapacità di PTA di affrontare il presente è un'altra affermazione discutibile.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




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