Recensione fantastica e che mi ha fatto cogliere alcuni aspetti che sinceramente non avevo molto apprezzato durante la visione, iniziata con un po' di pregiudizi poiché Anderson è un regista non proprio tra i miei favoriti.
Non amo poi i film in costume, e PTA utilizza quasi esclusivamente il genere (5 su 8), come se avesse paura, fosse incapace di raccontare e analizzare il presente. Per questo, per me, rimane più un tecnico che un artista e non capisco come possa essere lui a traghettare il cinema in una nuova era, dato che i suoi lavori mi sembrano solo un aggiornamento e un perfezionamento del good old cinema hollywodiano you can trust.
Sulla tecnica ok, nulla da dire, anzi film da riguardare per notare ciò che la recensione suggerisce, ma sicuramente lo stile da I Bellissimi di Rete4 (ovviamente sublimato) non è il mio ambiente ideale.
Film comunque che ho visto con molto gusto, il primo di PTA che riesco a terminare dal 2007 (dei due precedenti penso di averne visto un'ora in totale, e per Inherent Vice ero pure al cinema).
Forse troppo trattenuta la sceneggiatura per rendere lo scontro psicologico più incisivo e coinvolgente (voi avete preso le parti di qualcuno durante la visione? fra tutti e due -tre- difficile scegliere tra l'ottusità di DDL, l'avvelenatrice domestica e il continuo butthurt della sorella) ma d'altronde non credo volesse essere un film scatenante grandi moti emotivi nello spettatore.