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Abbiamo Un Genio E Ce Lo Meritiamo: Tricoli Valerio


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#1 simon

    Scaruffiano

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Inviato 19 febbraio 2018 - 02:47

Il palermitano (guarda caso...) Valerio Tricoli è uno dei pochissimi geni italiani che possono competere con i soloni tra mille virgolette della musica contemporanea di matrice, tutto sommato impro-concreta.

 

Fin dall'esordio: "Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm"; ci rendemmo conto di trovarci al cospetto di un musicista che sapeva trasformare la solita opera di campionatura selvaggia in una levigata pasta dronica... ma è solo con la collaborazione con il genio del post math noise, ovvero Thomas Ankersmit riesce a coniugare il suo spirito direttamente avvicendato a riformulare la musica concreta(ancora una volta, caro Valerio!) con la clinica, devastante, rorida semplicità del fuoriclasse tedesco.

 

Ma è solamente con il supremo capolavoro (e senza alcun dubbio uno dei vinili in qualche modo decisivi della musica contemporanea europea degli ultimi dieci anni: e ne abbiamo avuti molti) "Miseri Lares" che potremmo definire per i popolani un Alvin Lucier che cura la colonna sonora di un film di Cronenberg.

 

 

Mi piace leggere che tra i commentari appare persino l'accostamento più che dovuto a una compositrice troppo difficile da inserire in questa sezione, ovvero l'immaginifica Saariaho brutale erede di una musica scorbutica dalle forti ascendenze della ghiaccia di Lachenmann.

 

Dopo un evitabilissimo omaggio a Cage, Tricoli torna a sedurre la nostra sete di ascolti diversi con il suo terzo lavoro solista, l'ottimo "Clonic Earth" che demolisce una volta per sempre, con l'incendio (e chi ha ascoltato l'album mi capirà!) della creatività a spezzare quel marciume ibrido tra avant dance teoretizzata dai Simon Reynolds e la drone music "impegnata" che altro non è che una collezione di strati e strati di sintetizzatori e computer per produrre musica "dream-gaze" cose che faceva Brian Eno trenta e passa anni fa.

 

"Vixit" purtroppo a tratti, cade in un robusto manierismo, come se Valerio invece di credersi una volta per tutte autore personalissimo capace di creare un idioma trascendentale debba per forza di cose, a subire il fascino dei Parmegiani e in certe edotte spigolature di Bayle.

 

Tricoli fa parte anche del gruppo più orientato a una mistura che impasta l'avant rock e la "sua" improvvisazione, ovvero i 3/4HadBeenEliminated con l'immane "Oblivion" uscito alcuni anni fa che sembra la versione metal dei mitici Cassiber: un "giornalista" pedante che ha saputo litigare con tutti, ovviamente non concorderebbe su quanto ho scritto.

 

 

 

 

 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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