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Pere Ubu-The Modern Dance(1978)


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56 replies to this topic

#51 meathouse

    pivello

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Inviato 17 settembre 2006 - 13:08

Io continuo a ritenere che "The Modern Dance" abbia bisogno dell'ascolto dei primi singoli per poter essere meglio compreso. Esso s'inserisce in una tiratura industriale dovuta, per il periodo di riferimento (1978), ma si porta dietro anche le gemme art-wave delle loro precedenti intuizioni, quando alla chitarra guardava ancora il mitico Laughner. Forse il segreto della danza moderna sta proprio in questo anomalo connubio e nella superiore ostentazione, da parte di Thomas, della sua voce gallinacea. Oltre che, ovviamente, in quell'acerbo e cercato superamento del garage.
In altri pezzi risalenti a qualche tempo prima, Thomas è più contenuto e i suoni sono più psichedelici: quanto basta per farli apparire un gruppo volto alle stelle più che alle fabbriche. Diverso, insomma. Resta il fatto che "Final Solution" e "30 Seconds Over Tokyo", per me, sono i cristalli liquidi di un'intera carriera.


Pure secondo me i singoli sono fondamentali, così come fondamentale è l'esperienza dei Rocket From The Tombs. "The Modern Dance" è sospeso tra il passato filo-garage e il futuro dei dischi più sperimentali che seguiranno su Chrysalis.
Riguardo alla voce, è vero che è aliena e se vogliamo pure sgradevole (almeno secondo i canoni convenzionali), ma il fascino sta proprio in questa sua graffiante, alienante, allucinata personalità. Però che possa non piacere ci sta tutta, ci mancherebbe: non è davvero un disco di rassicurante convenzionalità.
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#52 Guest_DiamondSeaII_*

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Inviato 17 settembre 2006 - 13:35

Non mi piace, non mi è mai piaciuto: lo collego sempre a Trout Mask Replica, dischi di cui si tessono le lodi a più riprese ma che personalmente non riescono a comunicarmi niente.
Questo dei Pere Ubu magari ha un'atmosfera industriale che potrebbe anche attirarmi, ma mi suona tutto come un gran casino orgiastico che mi annoia nel giro di 5 minuti.


Non vedo molte similitudini fra Trout Mask Replice(che non mi piace per niente)e Modern Dance(che amo).La ragione sta forse nel fatto che il primi vive di quel casino orgiastico,mentre il secondo lo inserisce in funzione di straordinarie canzoni,un pò lo stesso filo conduttore dei miei amatissimi Sonic Youth.
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#53 piblokto

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Inviato 17 settembre 2006 - 14:42

dopo alcuni ascolti e un recente interesse/passione per la new wave e i suoi proseliti (television,joy division,cure fino a pornography incluso sono tra i miei gruppi preferiti, tuttavia è una vita che ascolto soprattutto psichedelia e progressive) non riesco ad apprezzare il disco in questione. credo che uno dei motivi determinanti sia la voce del cantante. se devo essere sincero la trovo alquanto fastidiosa. ma forse è complice anche il fatto di non essere abituatissimo al genere. oppure qualcun'altro di voi fatica a gradirla?


Anche io sono appassionato di psichedelica e progressive, e anche io ho avuto non pochi problemi a digerire questo disco; a dir la verità non l'ho ancora del tutto assimilato, benché mi piaccia più di un tempo.
Effettivamente, per un appassionato di progressive e psichedelia è difficile accettare alcuni motivi così orecchiabili, come quelli contenuti nella "Danza Moderna" (soprattutto nella prima parte).
Eppure, mi sembra di vedere in questo disco più di un punto di contatto, soprattutto con gli autori psichedelici precedenti.

<b>Over my head</b>  è un lento incedere con accenti acidi e psichedelici tipici dei Settanta.
<b>Sentimental Journey</b>  è il pezzo più psichedelico di tutti: inizia con la distruzione di vetri già sentita ad esempio nei Brianticket (Cottonwhoodill, 1970) e continua con suoni e voci sconnesse, tipicamente psichedeliche, con accelerazioni ritmiche che secondo me sono individuabili nei Pink Floyd di Ummagumma.

Seguendo un approccio del tutto personale con questo disco, mi piace immaginare una continuità tra i tre pezzi finali:
Over my head è una lenta angosciosa introduzione a un mondo di agitazione, distruzione, epilessia (Sentimental Journey). <b>Honour me</b> , molto più lieve e solare, è lâ??uscita definitiva dallâ??incubo.

Consiglierei ad un appassionato di psichedelica e progressive di approcciare questo disco ponendo unâ??attenzione particolare a questo <b> trittico finale</b>.

Ma i contatti (o per lo meno i brani che "potrebbero" piacere anche al più rigido dei proggaroli) mi sembrano anche altri:
La prima parte di <b>Chinese Radiation</b>  è  malinconica e romantica, con lâ??introduzione straniante di voci di una massa in delirio (esperimento peraltro già visto in ben più noti artisti, seppur in contesti totalmente differenti).
<b>Laughting</b> , con le sue forme free-jazz, mi ricorda qualcosa di vagamente crimsoniano o di canterburiano.
La voce in <b>Life Strinks</b>  invece ha un incedere molto simile a quella di Roger Wooton in Song To Comus (1971).

Insomma, punti di contatto ci sono eccome, sicuramente filtrati e interpretati con indubbia originalità e creatività, in un contesto completamente differente da quello originario psichedelico e progressivo.

Probabilmente, viste le mie passioni musicali, pezzi come <b>Nonalignment Pact, Modern Dance e Street Waves</b> sono troppo orecchiabili e con matrice râ??nâ??r per potermi mai piacere.

Devo però dare atto ai Pere Ubu di essere riusciti a fondere in un unico linguaggio e in un unico disco le più disparate influenze musicali, filtrandole in discorso musicale molto personale, che avrà indubbie influenze sui posteri.

Per un appassionato di musica psichedelica (e per me), il pezzo più grande dei Pere Ubu non può però che essere <b>30 seconds over Tokyo</b> (dallâ??EP originale <b>Datapanik in the Year Zero</b>).

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#54 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 17 settembre 2006 - 15:54

Aho' ma te se non ci trovi dentro la musica pisichedelica o prog non sei contento  ;)

Su su, dài, ammetti che humor me (e non honour me, neanche gli yes avrebbero avuto lo stomaco di chiamare honour me una canzone) è un pezzo arrapante davvero!!!  ;D

A questo proposito ricordo un'intervista sul web in cui thomas affermava come a suo avviso il rock dovesse essere un'esclusiva "americana", insomma che gli altri non è che non potessero farlo, è che non sapessero farlo. Ma non ricordo bene, detta così potrebbe essere impreciso.
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#55 piblokto

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Inviato 17 settembre 2006 - 16:25

Aho' ma te se non ci trovi dentro la musica pisichedelica o prog non sei contento  ;)

;D ;D
Se ti riferisci al mio post su Captain Beefheart, devo specificare che i miei intenti erano completamente diversi.
Riguardo al Capitano, ritengo realmente che la sua musica sia concepita in un'ottica di avant-prog, seppure questi siano discorsi che si fanno in un'ottica storica, e lui all'epoca non ne avesse la minima intenzione.

Riguardo ai Pere Ubu, non mi sognerei mai di accomunarli al filone. Se ne discostano troppo per periodo storico, per intenzioni, per risultati musicali.

Era solo mia intenzione dare un consiglio - strettamente personale - di come si potesse approcciare meglio questo disco essendo patiti di musica psichedelica.  ;)
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#56 wago

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Inviato 17 settembre 2006 - 16:42

Riguardo ai Pere Ubu, non mi sognerei mai di accomunarli al filone. Se ne discostano troppo per periodo storico, per intenzioni, per risultati musicali.


Pero' a un certo punto comparve in formazione un certo Chris Cutler...

Cmq paradossalmente uno dei motivi per cui The Modern Dance, nonostante tutti i suoi avant-sperimentalismi, non mi prende affatto e' la sua profonda componente blues. Per qualche ragione recondita, non riesco ad accettare qualcosa che cerchi di essere "avant" partendo dal blues, mi capita con tanti pezzi e tanti dischi molto stimati. E dire che il blues, il jazz basato sul blues e il blues-rock non mi spiacciono affatto, tendenzialmente.
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#57 piblokto

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Inviato 18 settembre 2006 - 01:00

Riguardo ai Pere Ubu, non mi sognerei mai di accomunarli al filone. Se ne discostano troppo per periodo storico, per intenzioni, per risultati musicali.


Pero' a un certo punto comparve in formazione un certo Chris Cutler...

Cmq paradossalmente uno dei motivi per cui The Modern Dance, nonostante tutti i suoi avant-sperimentalismi, non mi prende affatto e' la sua profonda componente blues. Per qualche ragione recondita, non riesco ad accettare qualcosa che cerchi di essere "avant" partendo dal blues, mi capita con tanti pezzi e tanti dischi molto stimati. E dire che il blues, il jazz basato sul blues e il blues-rock non mi spiacciono affatto, tendenzialmente.


L'impronta musicale è di chiara matrice "americana", ma sinceramente non ci vedo tutto questo blues nel disco.
Tre/Quattro brani hanno una ritmica rock'n'roll (e sono quelli che non mi piacciono tanto), due chiaramente psichedelici, un altro free-jazz, una ballata quasi "disco", un paio di pezzi di genere "indefinibile"....
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