Separati per tutta la carriera.
Calciatori Stronzi
#51
Inviato 28 gennaio 2018 - 17:39
#52
Inviato 28 gennaio 2018 - 19:42
POPOLARE
NICOLA PRINCIVALLI
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#53
Inviato 28 gennaio 2018 - 19:49
#54
Inviato 28 gennaio 2018 - 19:49
MAURIZIO BRAGHINStrazaVeniva chiamato così dai triestini che lo vedevano più impegnato ad entrare come un bisonte alla Sala Corse locata in Viale XX Settembre che in campo, dove, comunque dava quasi sempre il suo. Passato alla storia per un caso di scommesse che costò la Serie A alla Triestina... radiato per sempre dal calcio, decise di andare a giocare a basket in Serie B. Adesso è ritornato al calcio sfoggiando un look da intellettuale ottocentesco ma sotto sotto è sempre il monezzaro triestino con i capelli lunghi fino alle scapoline e una barba bionica che mieteva vittime soprattutto nel rione diCampanelle.
Madonna che faccia. Adesso Braghin allena in ECCELLENZA PIEMONTE-VALLE D'AOSTA la Biellese (squadra della sua città), potenzialmente uno squadrone assoluto per la categoria. Purtroppo, se i primi a dare il cattivo esempio sono i giovani, si può fare ben poco...
https://www.sprintes...aghin-biellese/
Si fa fatica ad avere 18 giocatori perchè oggi (domenica ndr) ne avevamo 17 e ci sono i 2000 che quando devono venire in prima squadra trovano un c…o di scuse: uno deve andare a mangiare la bagna cauda, uno deve andare a cena con gli amici, un altro ha altre cose ancora. Se ascoltano me vanno tutti fuori dai c……i
#55
Inviato 28 gennaio 2018 - 19:56
ANGELO PAGOTTO
Nella prodigiosa annata 2002-2003 di Ezio Rossi ho incontrato questo mona nel parcheggio coperto davanti al tribunale. Non l'avevo riconosciuto subito, mi aveva fermato lui per chiedermi dove si pagasse (sportello gigante impossibile da mancare e una biglietteria automatica per ciascuna uscita), gli dico di salire ancora un piano e a quel punto lo riconosco:
- ah ma sei Angelo Pagotto, grandi (rivolto alla squadra che al momento stava vivendo un miracolo)
- sì grazie ma ti faccio l'autografo, sono di corsa
Se ne scappa imboccando un'altra rampa di scale. Esco anch'io un po' confuso, ma chi cazzo lo voleva il tuo autografo!?
#56
Inviato 28 gennaio 2018 - 20:15
Simon le tue storie sul calcio sono importanti per i più giovani forumisti, che non conoscono la "bella vita" (che porta dramma) per via che sono dei bravi giovini.
Però la "bella vita" dei calciatori è interessante rispetto alla "bella vita" dei Lapo perchè il calciatore arrivava (quello di un tempo, ma anche oggi qualche volta) dalle borgate, da famiglie con la mamma casalinga che cucinava i tortelloni.
Un mix pazzesco di profumi
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#57
Inviato 28 gennaio 2018 - 20:31
Sì ma uno come lui a furia di esser scemo diventa stronzoSecondo me è più scemo che stronzo. fa parte di quel genere particolare di uomo-portiere, l'Homo Stefanus Tacconis: è troppo ricco e importante per far la stessa fine, ma la razza è quella (questa cosa la diceva anche LassY se non ricordo male)
L'aveva già detto Elle
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#58
Inviato 28 gennaio 2018 - 20:36
MALEDETTO VATTENE A RACCOGLIERE FUNGHI E SPERO UN CACCIATORE TI PRENDA PER UN CINGHIALE, QUALE SEI!
Grandissimo.
Siamo vittime di una trovata retorica.
#59
Inviato 28 gennaio 2018 - 20:41
BEPPE FURINO
Simon, il giochino ti sta prendendo un po' la mano.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#60
Inviato 29 gennaio 2018 - 01:33
BEPPE FURINO
Simon, il giochino ti sta prendendo un po' la mano.
Gentilissimo utente,
Sono juventino da sei generazioni, da quando la Juventus ci regalò grazie una rete fantasma, la salvezza allo stadio Comunale nell'amabile aprile del 1939: ci bastava il pareggio e i ragazzoni allenati da Luisito Monti riuscirono ad aiutarci.
Sono cresciuto guardando i secondi tempi in differita della mitica Juventus di Scirea e Tardelli, e per qualche attimo estraneo al mio autismo robotico, mi credetti degno di giocare a calcio come lo stilizzato atleta juventino poi perito tragicamente.
Beppe Furino è stato il polmone d'acciaio di tante Juventus, quella che vinceva la prima coppa internazionale, la coppa Bukkake come ebbe a definirla un Gianni Brera in versione metanolo: ma a livello umano non sapeva andare oltre alla serena concordia del ritrovo a Villar Perosa, tutto ciocche di capelli castani (quasi boccoli miracolosi per uno stempiatone come lui): ancora adesso che è l'Olfatto Segreto del meridione silenzioso ancora bonipertiano, non riesce a formulare un discorso personale. Per il resto: uno con due coglioni grandissimi, ma non sapeva diventare un Super Uomo. Tardelli per fare un esempio, a volte si sentiva talmente un grande uomo, che prendeva la sua Maserati e dopo un allenamento stile Trap (te li ricordi eh?) andava al Cottolengo a piangere lacrime di gioia con gli sventurati protagonisti di un altro mondo.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#61
Inviato 29 gennaio 2018 - 08:52
BEPPE FURINO
Simon, il giochino ti sta prendendo un po' la mano.
occhio con l'utente combatrock, che se dovesse scegliere tra il buttar in alto mare l'intera rosa della juve oppure un gruppo di immigrati somali, mi sa che ci toccherebbe salutare gli amici africani.
#62
Inviato 29 gennaio 2018 - 08:55
occhio con l'utente combatrock, che se dovesse scegliere tra il buttar in alto mare l'intera rosa della juve oppure un gruppo di immigrati somali, mi sa che ci toccherebbe salutare gli amici africani.BEPPE FURINO
Simon, il giochino ti sta prendendo un po' la mano.
Sei un imbecille.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#63
Inviato 29 gennaio 2018 - 08:57
giocatore di enorme talento, mando a puttane tutta la carriera per andare a giocare dove più gli offrivano, in ordine: Anzhi, Dinamo Mosca, Bursaspor e ad oggi negli Emirati. Torna qualche volta in Ungheria ostentando ricchezza. Molto amico di Orban, a tal punto di diventare i tramite tra il presidente ungherese ed il mondo arabo del petrolio.
Ex difensore centrale del Anderlecht, gli fu proposto di andare alla juve. Non sono all'altezza, fu la risposta. Oggi gioca nella squadra preferita degli oligarchi del paese.
#64
Inviato 29 gennaio 2018 - 08:59
i due secondi di infamaggine di Tardelli su Cianni
Però poi il destino gliel'ha restituita con gli interessi
Oltremanica direi lui, Duncan Ferguson...il primo giocatore a finire il galera per una testata più tante altre nefandezze punite e non
http://www.ukpremier...cazzottate.html
Giocatore di una stronzaggine assoluta, ma che di testa non perdeva un contrasto. Ovviamente idolo dei toffees era grande e grosso e riusciva a tenere botta a chiunque...da Stam ad Ince...
#65
Inviato 29 gennaio 2018 - 09:16
Salva Ballesta, bomber spagnolo che ha militato nell'Atletico Madrid, Racing Santander e Malaga tra le varie squadre. Un vero fascistone che non si è mai fatto troppi problemi a sbandierarlo ai 4 venti.
Off the field, Salva was known for his nationalistic and militarist viewpoints. He considers himself a fascist.[1]
Io la stavo guardando alla televisione quella partita tra l’Osasuna e il Malaga al Reyno de Navarra, Pamplona, Navarra e quindi Paesi Baschi. Lo vidi scaldarsi mentre i tifosi dellOsasuna lo coprivano di insulti, lui spagnolo aragonese e nazionalista fino al midollo, e Salva Ballesta corricchiava con la casacca addosso e digrignava i denti come a giurare vendetta sul campo di gioco. Salva Ballesta entrò, fece due falli inutili, sciocchi, dettati dalla cattiveria che solo chi si dichiara così sfrontatamente patriottico può avere. L’arbitro gli mostrò due volte il cartellino giallo, una volta il rosso e un’altra volta ancora l’entrata degli spogliatoi indicandogliela con il braccio teso, un beffardo segno del destino. Salva Ballesta si girò verso il pubblico e urlò “Que viva España, hijos de puta!“.
Off the pitch, Salva was notorious for his outspoken personality and his political beliefs, far to the right of most of his peers'. A nationalist who put his love for the "fatherland" over that for his own family, he displayed the nation's flag on his boots; when sent off for Málaga against CA Osasuna, whose fans include supporters of Basque independence, he shouted to them "¡Que viva España, hijos de puta!" (Long live Spain, sons of bitches!). Fans of Basque team Real Sociedad displayed a banner reading "Salva, muérete" (Salva, die) when he visited their Anoeta Stadium, and he also had a dislike for Barcelona defender Oleguer Presas, an outspoken left-winger and proponent of Catalan independence, saying that he had more respect for "dog crap" than for him.[1]
#66
Inviato 29 gennaio 2018 - 09:39
chiudo il trio danese
#67
Inviato 29 gennaio 2018 - 10:26
DANI ALVES (es un boludo)
Non basta certo un Mondiale per farti perdonare pezzo di merda
Schifo e basta per questa feccia
Giorgio Chinaglia. Un maiale.
Fa meno male al calcio da allenatore, e ho detto tutto. Quando gli "uhuh" sarebbero stati giustificati. Scimmia maledetta.
DARIO BONETTI
A casa avrà ancora la collezione di tibie di fuoriclasse che calcavano i campi della Serie A più edonista.
NICOLA VENTOLA
Faccia da fighetto pugliese ignorante e figlio di papà che non capisce un cazzo ma viene a Milano a fare la Bocconi. In campo confusionario e con i piedi quadrati. E non è certo invidia. Invidia di che poi.
#68
Inviato 29 gennaio 2018 - 10:33
NICOLA VENTOLA
Faccia da fighetto pugliese ignorante e figlio di papà che non capisce un cazzo ma viene a Milano a fare la Bocconi. In campo confusionario e con i piedi quadrati. E non è certo invidia. Invidia di che poi.
Uno che sposa quella donna va diretto in idoli, altroché. E poi non è che questo topic può diventare un luogo di sfogo interista per tutti i pacchi rimediati, altrimenti fate saltare il server.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#69
Inviato 29 gennaio 2018 - 10:38
Francesco Totti, con il calcione da dietro a Balotelli protagonista di uno dei gesti più vergognosi mai visti su un campo di calcio, degno di un incontro da torneo endas tra stagionati cassintegrati dell'Ilva e cronici disoccupati disintegrati.
Non contento, gli fece seguire un vigliacco calcetto sulla faccia mentre l'ex speranza della Nazionale era a terra.
Inqualificabile.
Che merda.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#70
Inviato 29 gennaio 2018 - 20:13
NANDO MINIUSSI
Grandissimo portiere (190 cm) cresciuto nella prima squadra della Triestina: simpatico, gioviale, matto come un cavallo; era nato per dominare questo magnifico sport. Amico di mio padre, molto amico a quei tempi, capì ben presto che al mitico ritrovo del Copacabana in centro a Trieste, Nando aveva una predisposizione insana per l'alcol... Quando si venne a sapere che H.H. lo aveva preso come secondo di Giuliano Sarti, Trieste scoppiò in un boato anche di liberazione (gli alcolisti giuliani sono numerosissimi, e il nostro Miniussi si tracannava l'Isonzo).
Sarti era il portiere bionico e Nando andava in giro per Milano come un malato terminale di cirrosi epatica, ma con quel sorrisone ebefrenico che riuscì a portarlo in breve tempo in squadracce di decima categoria. Per molti anni non si seppe più nulla di lui: sembrava la controfigura del fighetto tracanna alcol dei bei tempi: barbone sposato con una barbona, cirrosi epatica e serenase a go-go. Girano voci che siano entrambi morti. Senza l'alcol sarebbe stato il più grande portiere degli Anni Sessanta.
FRANCO LERDA
Nomen omen
RICCARDO ZAMPAGNA
Il giocatore più odiato nella storia della Triestina: come tutti sapete, la curva è nazi-fascista per antonomasia. Lui proveniva da ambienti sotto-sviluppati ed era arrivato come l'ultimo degli ultimi: invece il suo fisicaccio e il modus operandi alla Vieri lo portarono ad essere uno degli idoli più cazzuti della Curva Furlan.
Quando l'informatore segreto della zona Y della curva, il mio carissimo amico Giorgio Rulli, venne a sapere che questo piccolo Vieri era comunista da trentaquattro generazioni e che a casa aveva la collezione completa dell'Unità ai tempi della morte di Berlinguer, tutta infasciata in cartine di tornasole leggere leggere... da idolo divenne il nemico pubblico numero uno. Nonostante la buona volontà divenne per tutti TESTA DE GARDEL (ovvero testa di cazzo). A Trieste nessuno lo rimpiange, tranne qualche professorotto del Galilei che simpatizzava per il comunismo estremo, tipo brigate rosse.
SALVATORE FRESI
Si auto-proclamava il più grande libero italiano degli ultimi vent'anni, ignorando gente come Baresi e Scirea... Parlava di se in terza persona, come l'azzurro Mennea Pietro. Giocatore prestante fisicamente, collo altissimo, robusto come un asino molisano e culetto che le cheer leader della Juventus apprezzavano copiosamente. A livello tecnico un buon difensore, uno stopper aggiunto come tanti altri, alla Nava per intenderci. A livello umano una merdaccia, ricordo benissimo che non firmava mai un autografo, nemmeno ai giovani negri dell'Africa Centrale che all'epoca non chiedevano asilo politico, ma si spezzavano la schiena per sedici ore al giorno tra i campi/frutteti del meridione dei pomodori.
RINO GANDINI
Aitante ancora adesso che ha quasi sessanta anni, veniva chiamato dalla Curva Furlan, testualmente "Magnum PI" per la somiglianza con il divo americano.
Quì bello abbronzato mentre mostra il pacco alle sue ammiratrici
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Lo vedevi poco a Trieste, andava su e giù a Verona perchè aveva degli affari condominiali da risolvere, ma ad ogni ritiro al Cupolette di Muggia, luogo adibito per preparare le tattiche contro le avversarie dei muli alabardati c'era sempre. Mangiava come un porco, soprattutto grigliate miste da ottantamila kalorie a portata.
In campo perdeva la testa: durante un incontro casalingo che poteva dire Massima Serie dopo trecento anni, questo gigante alto due metri che cazzo fa? aveva sempre il vizio di masticare un chewing gum e dopo una fischiata contro da parte dell'arbitro, si avvicina all'handi alto forse un metro e un capuccino e gli sputa sul collo giallognolo la gomma americana: l'arbitro venduto dal clan dei Matarrese sviene e per Rino sono cazzi. Squalifica per quattro mesi e in porta il suo secondo, un giocatore devastato dall'acne che proveniva dal Ponziana.
LUIGI TURCI
"Portiere Filosofo" ma più prosaicamete definito dalla curva furlana come Gigi Camionaro
La squadra udinese allenata da Zaccheroni (mongoloid men) era uno spettacolo di gioco di prima intenzione, rombi e geometrie sacchiane: lui era solamente un mediocre che non riuscì mai a legare con l'ambiente, tranne con qualche bastardiello della carta stampata udinese come il palloso Guido Gomirato
e altri rutti minori.
FRANCESCO MORINI
Il più grande testa di cazzo nella storia del calcio italiano: amico intimo di Briatore, quando la Juventus giocava in Serie B non smettava un giorno di sputtanare Nedved e Gogol. Visto moltissime volte al Cocoricò di Riccione alla fine dei Novanta.
I figli di questa pezza al culo hanno saputo fare di peggio
"musicisti"
Continuate ad evitarlo.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#71
Inviato 30 gennaio 2018 - 01:36
Ma Lerda perchè? come allenatore me lo ricordo pessimo, ma per il resto?
#72
Inviato 31 gennaio 2018 - 01:07
Erano anni tremendi, l'inflazione e il terrorismo brutalizzavano la Lombardia e il Centro del Mondo. Milano agli inizi degli anni novanta era un concentrato di diossina e metanolo, e i suicidi non si contavano quasi quanto i cornetti che le donne-bene ingoiavano prima di andare a lavorare in qualche appalto pubblico.
Arrivò questo diamante grezzo e sembrava la risposta maggiore a Dino Baggio, ma la sua abulia interiore, il suo sotto-sviluppo cerebrale tout court, la sua idiosincrasia per le fossette tzigane dei sorrisi delle cheer leader dell'Inter nonchè l'umidità mattutina degno panorama di Morte al Lavoro provocò un deflusso intra-psichico al ragazzone olandese che da un momento all'altro iniziò a bere copiosamente la sua pipì nel suo altolocato partamento alla Bovisa.
Durò pochissimo, aveva un ottimo tiro ma non sapeva difendere: diventato allenatore dopo una oscura carriera da lecca sederi, dimostra la stessa espressione di quando era giovane e sottometteva la mogliettina a giochi masochisti assieme all'altro fenomeno olandese.
STEFANO "CICCIO" DESIDERI
Purga della Roma del dopo Falcao, roba totalmente eversiva: mandava a farsi fottere tutti quanti, persino il dinoccolato pacchiano pachidermico comunardo massaggiatore della squadra romana.
Erano altri anni, devoti allo stragismo e a una strana forma di economia globale che avrebbe lasciato ben presto il posto all'uterina immagine icastica della UE.
Desideri aveva tutto per giocare: testicoli tentacolari, cosce da velocista, statura nella media oraria, ma come mi disse un lazzaro romano simpaticissimo, che aveva un lavoro spietato e abulico alla RAI (montatore) mi confessò che "Ciccio" era la metastasi della Roma e come sempre il capitano picciolo dalla faccia da brutto indiano non fece nulla per operare questa vertigine anatomica. Passò ben presto nella derelitta Internazioale e dopo una rete da fuori area, un siluro alieno, andò ad esultare verso il ceruleo stempiato flemmatico sexy Luisito Suarez che non aveva capito per quale cazzo di motivo questo ciccione romano ce l'avesse con lui. Oggi vende immobili in Toscana e la panza è da borghesuccio coca dipendente.
NICOLA CARICOLA
Le donne torinesi sono molto strane: stravedevano per Fanna e per Cabrini, ma davanti al bellissimo Nicola si venne a sapere di una lettera indirizzata al periodico pornografico LE ORE, ovviamente anonima ove la maiala scriveva di masturbarsi con entrambe le mani smaltate e curatissime sognando di leccare il collo edenico del giovane giocatore bianco-nero.
Difensore abbastanza buono ma le sue origini pugliesi non lo aiutarono moltissimo: da ragazzino passava ore intere sdraiato sull'amaca violetta costruita dal padre Luigi a prendere il sole sognando lo iodio e il culo della sua ragazzina di allora. Evidentemente fu uno scandalo, soffocato quasi sul nascere, quando Boniperti venne a sapere che il giovane Nicola piaceva anche il culo... quello statuario di Sergio Gay Brio. Dopo un derby disastroso, e una polemica a cuore aperta, con un Platini scazzato si arrivò al dunque: sputtanare violentemente il ragazzino ambiguo sul suo nuovo libero con tanto di prefazione doppia di Sconcerti-Cucci.
Vive in Brasile e come sempre oltre a dipingere un ignorante per quanto bellissimo sorriso da analfabeta marino, non riesce a legare con nessun essere umano, tranne con qualche magnifico viados di mezza età che gli ricorda da vicino la darsena a forma di formaggio della sua Bari.
Sembrava il più grande centro-avanti europeo mai avuto dalla Juventus, almeno dai tempi di Pablito Rossi. Rispetto alla mingherlina lap-dance di Spagna 1982, questo fisicato numero nove che aveva una insana passione per il cinema e per le cotolette di maiale, sapeva farsi rispettare in campo anche con atteggiamenti da bullo con le palle d'acciaio.
Vita Privata: amico intimo del giovanissimo Lapo ne condivideva le estrosità imparate a memoria da dubbi supporti VHS che arrivavano a Torino da una Americana non ancora puritana che vedeva ragazzi negri muscolosi che stupravano spesso fino alla morte ragazze dei college che cercavano fortuna nell'odissea del pene non paterno.
A livello mediatico: sorriso cazzone, consapevole di essere borghese e fico e di poter impalare qualsiasi Fiat 500 anticipando persino CRASH di un famoso regista visionario canadese. Tentò la strada inglese come altri cervelli bacati tipo Ravanelli e venne fatto fuori quasi subitaneamente. Menisco, poi ancora Menisco, Menisco nuovamente: quasi zoppo ma ancora abbastanza sbruffonde di girare per Riccione con escort ventenni nostalgiche della pura coca colombiana.
Senza alcun dubbio il mio giocatore preferito di sempre: ai tempi della mia adolescenza non avevo molto, uno stereo modulare, la Pay-TV, una villa sequestrato a comunardi della KGB, un apparecchio satellitare e cazzo... ero pieno di brufoli che non scomparivano mai. Questo giocatore era tutto per me, il simbolo di un rinascimento sportivo, un portare il calcio sulla luna lasciado dietro di se colla biaca fumante da incollare sull'osso sacro delle puttane di turno che lo beccavano a sangue dal divino francese.
Fenomeno vero, ma a livello di relazioni umane sembrava più un novello Chirac che un Victor Hugo con la palla sinistra asportata d'urgenza dopo una insurrezione proto fascista: elitario, girava per Saint Tropez con lo stesso camion autografato del film di Stallone, aveva la fissa di scopare più donne possibili, ci diceva sempre la stessa cosa: perchè valgo.
Adesso come adesso si è dato una bella calmatina, maschera l'AIDS con un taglio asimmetrico sconcertante di quelli che vedevi circa una mezza dozzina di anni fa nei paraggi del Quartiere Zen: si deflora una pulzella giovanissima ma non ha ancora smesso di essere procacemente violento, non si contano più gli sputi in faccia (per l'esattezza sullo zigomo destro) della perculata Caroline. Genio e sregolatezza, poteva vincere sedici palloni d'Oro si è accontentato di essere amico fraterno di Stallone.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#73
Inviato 31 gennaio 2018 - 10:26
Senza alcun dubbio il mio giocatore preferito di sempre: ai tempi della mia adolescenza non avevo molto, uno stereo modulare, la Pay-TV, una villa sequestrato a comunardi della KGB, un apparecchio satellitare e cazzo... ero pieno di brufoli che non scomparivano mai. Questo giocatore era tutto per me, il simbolo di un rinascimento sportivo, un portare il calcio sulla luna lasciado dietro di se colla biaca fumante da incollare sull'osso sacro delle puttane di turno che lo beccavano a sangue dal divino francese.
Fenomeno vero, ma a livello di relazioni umane sembrava più un novello Chirac che un Victor Hugo con la palla sinistra asportata d'urgenza dopo una insurrezione proto fascista: elitario, girava per Saint Tropez con lo stesso camion autografato del film di Stallone, aveva la fissa di scopare più donne possibili, ci diceva sempre la stessa cosa: perchè valgo.
Adesso come adesso si è dato una bella calmatina, maschera l'AIDS con un taglio asimmetrico sconcertante di quelli che vedevi circa una mezza dozzina di anni fa nei paraggi del Quartiere Zen: si deflora una pulzella giovanissima ma non ha ancora smesso di essere procacemente violento, non si contano più gli sputi in faccia (per l'esattezza sullo zigomo destro) della perculata Caroline. Genio e sregolatezza, poteva vincere sedici palloni d'Oro si è accontentato di essere amico fraterno di Stallone.
Giocatore e squadra quel Newcasle tronfio di classe e potenza: lui, Shearer e Les Ferdinand a comandare là davanti ed è vera nostalgia. Ottennero due secondi posti consecutivi senza mai arrivare al successo finale, manco mezza coppetta.
In mezzo bazzicava un bel merda dell'epoca, ovvero David Batty
Scuola Leeds United ed è tutto dire. Vinse la Premier in una squadra zeppa di classe con Cantona, McCallister e buon'anima Gary Speed. Passato al Blackburn vinse un altro titolo ma non da protagonista. Infine magpies, la nazionale ed il rigore decisivo sbagliato a Francia 98. Storico il suo alterco con Le Saux
Chiudo con un altro personaggio sempre scuola Leeds anni '90, ovvero Lee Bowyer
Genio, sregolatezza e cattiveria. Avrebbe potuto raccogliere molto di più ma probabilmente era veramente limitato. Fu grande protagonista di quel Leeds che a fine anni '90 raggiunse due semifinali europee con una squadra meravigliosa in cui c'era veramente di tutto.
Protagonista dentro il campo (suo il record della Premier per il maggior numero di cartellini gialli con 93) e fuori (lui e Woodgate mandarono all'ospedale un pachistano)
Altro gran momento la rissa con Dyer: entrambe espulsi.
Suo fiero compagno di squadra quest'altro elemento
#74
Inviato 31 gennaio 2018 - 10:38
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
#75
Inviato 31 gennaio 2018 - 10:52
chiude il cerchio la rivincita che si prese Ringhio
#76
Inviato 31 gennaio 2018 - 10:53
Mentalità vincente (anche se la faccia di Moreno da sola meritava interventi peggiori)
#77
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:00
Arrogante, irascibile, altezzoso, un vero pezzo di merda. Che poi è rimasto tale anche da allenatore.
#78
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:17
Arrogante, irascibile, altezzoso, un vero pezzo di merda. Che poi è rimasto tale anche da allenatore.
Riguardo il mancio, ho un limpido ricordo pieno di profondo d'odio per quella faccia di merda della madre in studio a QUELLI CHE (periodo d'oro) quando si lasciò andare ad un gesto dell'ombrello in diretta al 3 a 2 qui sotto. Con tanto di svenimento di suo figlio in area di rigore.
#79
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:19
Storico il suo alterco con Le SauxAltro gran momento la rissa con Dyer: entrambe espulsi.
Comunque le risse tra compagni di squadra solo in Premier si son viste
(mi ricordo anche quella tra Nicky Butt e un altro giovane dello Utd, metà anni 90. ricordi, Garp?)
When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea
#80
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:31
Storico il suo alterco con Le SauxAltro gran momento la rissa con Dyer: entrambe espulsi.
Comunque le risse tra compagni di squadra solo in Premier si son viste
(mi ricordo anche quella tra Nicky Butt e un altro giovane dello Utd, metà anni 90. ricordi, Garp?)
Anni d'oro quelle Premier
La seconda contro Dennis Wise, un altro di quelli buoni: cioè guarda solo come cazzo interviene a metà campo con la sua squadra in vantaggio per 2 a 0!!!
D'altronde avendo avuto come mentore lui...
#81
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:38
lo sguardo di Ferguson
(anche tu guardavi Goals - i gol del campionato inglese? lo facevano il lunedì sera su italia 1. è grazie a quel programma che mi sono innamorato della premier)
When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea
#82
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:44
lo sguardo di Ferguson
(anche tu guardavi Goals - i gol del campionato inglese? lo facevano il lunedì sera su italia 1. è grazie a quel programma che mi sono innamorato della premier)
Col Pistocchino che faceva le sintesi della partite?
#83
Inviato 31 gennaio 2018 - 11:48
lo sguardo di Ferguson
(anche tu guardavi Goals - i gol del campionato inglese? lo facevano il lunedì sera su italia 1. è grazie a quel programma che mi sono innamorato della premier)
Col Pistocchino che faceva le sintesi della partite?
era lui?!?!? oh porca troia, ora mi piace un po' meno allora...
(mi sa di sì comunque, ricordava la sua di voce in effetti...)
When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea
#84
Inviato 01 febbraio 2018 - 01:20
I 169 centimetri del polivalente atleta romano non possono essere messi in discussione: una sorta di fluidificante edipico che seppe trasformare il gioco guizzato di Causio in una sistematica rincorsa alla perfezione estetica, con cross e conversioni geometriche che facevano venire le ricche donne che inquinavano le domeniche calcistiche della Capitale seguendo il culetto di Nela e il baffetto crespo di Pruzzo.
Bruno per qualche anno, senza mai sorridere, ma spezzando l'ovvietà di un calcio che si voleva a tutti i costi intellettualizzare fino all'aborto (Sconcerti su tutti) costruì una squadra miracolosa che seppe uccidersi perdendo una finale di Coppa Campioni in casa, con i teppisti romani che dopo la serataccia passarono dal democratico metadone all'eroina delocalizzante anche dal punto di vista toponomastico.
Bruno come uomo è una mezza merda: mai un discorso compiuto, sguardo basso di certo non aiutato da cisposissime sopracciglie e un baricentro molto basso che lo rende un omarino assolutamente inelegante, non ha mai capito la differenza abissale che separa il formalismo di facciata delle interviste pre-partita dalle confessioni personali alla Dewey di chi si vuole bene fino ad ambire alle poltrone di comando della Roma.
Un cane pazzo acrobatico che veniva chiamato Indio da qualche pulzella che leggeva troppo GENTE&MOTORI e usava l'anulare e il medio per cercare un auto-piacere evidente. Antipatico quanto Agroppi, finto simpatico quando veniva intervistato da DIO Necco e lo sfidava tutto polmoni catarrosi non capendo l'ironia interstellare del più grande giornalista di tutti i tempi (ci aprirò un topic).
L'Ascensore romano ora allena i portierini del Gallipoli, e vista la sua pochezza mentale è già troppo.
JONATHAN BACHINI
La foto testimonia quanto possa far male anche fisiognomicamente l'educazione borghese bastarda alla coca.
Le frasi sconcertanti di MISTER DEBITO sono ancora più allucinanti della foto, uno sfogo da lebbroso con la mente strangolata da anti psicotici di cattiva marca:
"Fanno allenare anche i pedofili, ma non me" questa frase sibillina pronunciata da questo bugiardello ex fenomeno vero dell'Udinese giustificherebbe la pena di morte o quanto meno il suo esodo in Iran come Vigile Urbano. Indifendibile.
Avrebbe potuto fare due cose contemporaneamente: lo sbirro che spacca la faccia ai sinistrelli disarmati che protestano pacificamente contro il fascismo economico della Fornero e... il calciatore.
Ignorante, pessimo atleta, puttaniere quando l'Italia stava affondando in un mare di piscio gelato, non riesco a trovare nulla di buono in lui: un tronista mancato, un metalmeccanico mancato, una metastasi che bussa ancora alle porte della FIGC.
Arrivò all'Internazionale come risposta a Van Basten: fin dalle prime interviste, soprattutto riguardandole ora in sgranati VHS, si evinceva dal suo sguardo il suo completo deficiti di concentrazione.
Questo erede di Marco aveva tutte le qualità per spezzare i deltoidi pompatissimi del cotonato impero berlusconiano calcistico: invece in campionato il deficit di attenzione si trasformò subitaneamente in una patologica forma di grave ritardo mentale. Un pulcio che superava il metro e ottanta spiritato e spaesato per i campi d'Italia, completamente perculato da avanzi di galera della provincia lombarda dei primi novanta: gente che giocherebbe ad occhi chiusi ADESSO in Nazionale.
Alcune mie compagne di classe erano stra-innamorate da questa pertica con i boccoli biondi e io risicavo e lo odiavo sempre di più. Gli psicologi dell'Inter già a dicembre avevano formulato la loro sentenza: problemi molto gravi legati alla psico-dinamica. Anche nelle interviste di rito prima di Natale: niente, un probabile autista solcato interiormente da un sagace proficuo mal sottile e da un sospetto di autismo.
In Coppa Uefa fece bene, anzi molto bene. Ma questo calciatore divenne una leggenda VERA lontano dall'Italia che si scopriva giorno dopo giorno sempre più umidamente connivente con romanzi criminali, mafie, attentati al Papa, Tangentopoli, scesce in campo di piduisti miliardari che volevano abbattere lo spettro comunista (ahahahahah).
Durante gli Europei del '96 ovviamente persi dai padroni di casa dell'Inghilterra, si fece notare questo carcerato fluidificante conosciuto soprattutto per improbabili e avant-garde tagli di capelli e un'acne patologica che lo aveva trasformato da bravissimo collegiale bavarese in un nottambulo tutto poker e sado-masochismo alla buona.
Arrivò al Milan con la nomea di nuovo Maldini, l'unica cosa che aveva simile al profeta lombardo era la statura e il bacino. Totalmente fuso di testa, serio quanto una bordellara che non viene pagata adeguatamente da clienti brutti e stempiati, ha lasciato un brutto ricordo di se, soprattutto quando uscendo dal suo Residence di Scalogna Monzese, assediato da fan napoletane ma sfegatate milaniste con i capelli biondo ossigenati si presero la confidenza di passare alle vie di fatto: la più scaltra allungò la manona direttamente sulla patta dei jeas attilati e lerci del tedesco. L'appestato invece di gradire o di salire sulla sua Maserati fece il pazzo e sputò in faccia delle morbosetta, picchiando sistematicamete le altre corvine che bestemmiavano come cagne cianotiche.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#85
Inviato 01 febbraio 2018 - 08:27
JONATHAN BACHINI
La foto testimonia quanto possa far male anche fisiognomicamente l'educazione borghese bastarda alla coca.
Le frasi sconcertanti di MISTER DEBITO sono ancora più allucinanti della foto, uno sfogo da lebbroso con la mente strangolata da anti psicotici di cattiva marca:
"Fanno allenare anche i pedofili, ma non me" questa frase sibillina pronunciata da questo bugiardello ex fenomeno vero dell'Udinese giustificherebbe la pena di morte o quanto meno il suo esodo in Iran come Vigile Urbano. Indifendibile.
Mitico Vaigionatàn Vaigionatàn
Ho già raccontato di quella volta che lo incrociai sotto i portici in centro a Udine e si rifugiò dentro un bar appena ebbe il sentore che avremmo potuto fermarlo per chiedergli l'autografo (non sarebbe accaduto, però stronzo lo stesso)
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#86
Inviato 01 febbraio 2018 - 14:42
FELICE CENTOFANTI
Calò dall'alto della prima Inter di Massimo Moratti su un Grifone ingrigito da anni di serie B, e fu investito sia della fascia da capitano che della maglia numero 10 credo dopo un piccolo party a base di cocaina e Sciacchetrà. Per lui una Gradinata Nord particolarmente arrapata coniò il coro NOI ABBIAMO CENTOFANTI FAVVANCULO A TUTTI QUANTI. Dopo essersi ingroppato tutte le pluriripetenti dell'Alta Scuola di Infermieria del Duchessa di Galliera, fu venduto al Ravenna Calcio sequendo la volontà della moglie, nota clubbista seriale. Il Museo del Genoa conserva ancora una ciocca della sua folta chioma, vicino alle ciabatte di Nappi e ai baffoni di Roberto Pruzzo circa 1975.
#87
Inviato 01 febbraio 2018 - 15:05
Contesto questa posizione. Questa è gente che con i piedi apparecchiava la tavola, due danzatori professionisti prestati al calcio, uno più moderno, l'altro più classico.
#88
Inviato 01 febbraio 2018 - 17:13
Contesto questa posizione. Questa è gente che con i piedi apparecchiava la tavola, due danzatori professionisti prestati al calcio, uno più moderno, l'altro più classico.
Credo che il thread riguardi i giocatori stronzi non quelli scarsi
... sei solo chiacchiere e Baraghini
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