Sono un uomo adulto che in questo momento sta sfogliando un dizionario degli Anni Cinquanta, perfettamente sorvegliato dal socialismo affabulante di Aristarco.
Ho letto e riletto questo topic e non ci capisco niente: abbiamo inventato il neo realismo ancora prima della immane disgrazia atomica capitalista democratica che ci ha ridotto a figurine con bicicletta e francescani illuminati da una fotografia già molto oltre la sedicente nuova onda francese.
Il cinema che amo non appartiene alla maggioranza, è un cinema in un certo senso artaudiano filosofico, elitario che parte dalle cartilagini storiche (Syberberg, il comunista Straub) per portare la mia percezione di percezione direttamente in un trans fenomenismo virtualmente multimediale.
Il cinema italiano che amo di più, dopo IL GRIDO di Antonioni è sicuramente quello che circa dodici anni fa il sublime Jules etichettò come quello del "sangue, piscio e della merda" ecco: un gore non pecoreccio irresistibilmete di testa, forse fascista che crede, eccome se crede, nella messa in scena della fake vision: non a caso ho scritto per tantissimi anni di capolavori decentrati (amorali per i Laudadio o i Ponti) come l'immane...
un cinema finalmente radicale che trafficava digitalmente con vintage fake snuff ed aveva lo stesso fascino mesmerico di una scena per fortuna immortalata degnamente del galattico DEMONI 2 di L.Bava
questa:
una sorta di ambiguità anatomica che arriva dopo la metamorfosi definitiva: il segno archeologico del Male non antropologico, ma nemmeno metafisico: un cinema della Paura ma avulso dalla parafrenia di un Wenders alle prese con la coscienza interna del tempo del Tempo.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE