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Free Fire (Wheatley, 2017)


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7 replies to this topic

#1 Conato

    Roadie

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Inviato 11 dicembre 2017 - 14:00

Boston, 1978. In un deposito abbandonato, Justine ha organizzato un incontro tra due irlandesi e una gang guidata da Hammer e Evans per la vendita di un carico di armi da fuoco. Ma quando, durante la consegna, vengono sparati dei colpi, comincia un gioco per la sopravvivenza.

 

free_fire___LOCANDINA.jpg

 

http://www.ondacinem.../free-fire.html


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Ogni uomo nella culla
succia e sbava il suo dito
ogni uomo seppellito
è il cane del suo nulla

#2 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 11 dicembre 2017 - 15:15

non capisco il voto basso, io me lo ricordo ottimo.  


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#3 neuro

    king (beyond the wall)

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  • Locationqua

Inviato 19 dicembre 2017 - 23:10

in extremis, ecco a voi il film più divertente del 2017 - ho riso come un pazzo per un'oretta buona - dark humor al meglio


  • 0
apri apri, apri tutto!

#4 ucca

    CRM

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Inviato 20 dicembre 2017 - 06:38

Credo che i voti vadano letti al contrario vedi star wars
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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#5 selva

    mainstream Star

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Inviato 21 dicembre 2017 - 11:20

Stravagante e cazzone, uno spasso. 

Bravissimi gli attori che, oltre a strisciare a terra per tutto il film, offrono delle caratterizzazioni niente male. Stevo e Ord i miei preferiti.

 

È il terzo di Wheatley che vedo e ancora non ho capito se è un genio oppure no. Per rimanere in Inghilterra, della stessa generazione ricordo Shane Meadows (This is England, Dead Man's Shoes) che mi pare ugualmente bravo, forse più canonico.


  • 0

#6 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 30 dicembre 2017 - 16:01

spassoso, senza troppe pretese e ben diretto. uno shootout, sezione culminante dell'action movie che si prende invece il minutaggio dell'intero film. ci ho visto anche un sentito omaggio al glorioso cinema di Hong Kong.


  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#7 BanalmenteMatteoZucchi

    INGIRUMIMUSNOCTEETCONSUMIMURIGNI

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  • LocationArcano + La dotta, la grassa e la rossa

Inviato 30 dicembre 2017 - 18:52

Insomma, non è piaciuto solo a chi l'ha recensito e a un altro paio di persone in redazione.

Il film di Wheatley più "anonimo" che abbia visto finora ma ce ne fossero di più di action USA contemporanei con tutta questa personalità.
Posto in top20 "ad honorem" garantito.
  • 0

"Ok, take me to your goddamn young genious !"

Vincent Price su Michael Reeves  

 

"Ma il lettore di Ondacinema sa che il film lo fa la messa in scena, non la trama."

Alberto Mazzoni                                                                                               :firuli:

 

 

impossibile non citare l'oscuro quanto seminale esordio degli Unnamed
 
(6.5)

 

 

 

chi è stu strunz che lo dirige? BOOOOH. manco sua mamma lo conosce

 

 


#8 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 14 febbraio 2019 - 11:24

Film che parte come una cannonata: dalla presentazione della straordinaria galleria di personaggi, inframmezzata da battute cool (metà delle quali probabilmente ammazzate dal doppiaggio italiano) e canzoni anni settanta, alla tesissima trattativa per la compravendita di un carico di fucili, fino al progressivo precipitare degli eventi per arrivare alla loro deflagrazione. Da lì il film finisce e comincia una sparatoria che in pratica occupa l’intera pellicola e che è il sogno segreto di ogni appassionato di film d’azione (uno shoot out dilatato a intero film). Per un po’ la cosa regge alla grande ma dopo un po’ il meccanismo si inceppa. La reiterazione di caricatori che non finiscono mai, pistole che si inceppano, ferite sempre di striscio, gente che si trascina per il pavimento finisce per risultare artificiosa e poco emotiva, nonostante le dosi di black humour dispensate a piene mani. Peccato perché poi nel finalone nerissimo e beffardo Wheatley riprende in mano saldamente le redini del film. Insomma l’impressione è che il regista non abbia condotto perfettamente in porto questa sua idea di film semplicissima quanto geniale, che è rimasta troppo sul lato concettuale, e non sia riuscito a maneggiare le tre unità aristoteliche di tempo, luogo e azione come ha fatto ad esempio Tarantino (riferimento obbligato per un film di questo genere) nel coevo The Hateful Eight (ma anche ovviamente in Le iene).


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