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Grandi Protagonisti Di Un Qualche Secolo


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77 replies to this topic

#51 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 12 giugno 2019 - 23:06

Earliest known signs of cannabis smoking unearthed in China

Incense burners found at 2,500-year-old cemetery suggest intentional use of to get high

 

1772.jpg?width=620&quality=45&auto=forma

 

https://www.theguard...arthed-in-china


  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#52 bosforo

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Inviato 21 luglio 2019 - 19:09

1957: scienziato documenta i sintomi di un morso di serpente su di sé invece che chiamare aiuto.

https://www.pri.org/...-going-hospital
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#53 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 21 luglio 2019 - 19:48

1957: scienziato documenta i sintomi di un morso di serpente su di sé invece che chiamare aiuto.
https://www.pri.org/...-going-hospital


Era un più, tablet di merda. Sorry
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#54 Reynard

    No OGM

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Inviato 22 febbraio 2020 - 12:54

Un grande protagonista collettivo: l'esercito austriaco nella battaglia di Karansebes.

 

Siamo nel 1788, e l'Austria viene trascinata dalla Russia in una guerra contro l'impero Ottomano. L'esercito austriaco entra in Serbia e attraversa la cittadina di Karanbeses. Gli ussari all'avanguardia si fermano ad un accampamento di Rom per comprare da bere; dopo un po' arriva un distaccamento di fanteria che vuole partecipare alle libagioni alcooliche, ma gli ussari li cacciano in malo modo. Qualcuno, per farli andar via, si mette a urlare: "I turchi! I turchi!", gettando gli ussari nel panico. Tra rissone preesistente, ussari che scappano e gente che imbraccia il fucile e non capisce se i turchi ci sono o no, si crea il caos.

Arrivano i comandanti di cavalleria per portare ordine, ma le reclute romene, non capendo il tedesco, non colgono i comandi e pensano che i cavalieri in avvicinamento siano i turchi che caricano. E sparano. Presto tutti cominciano a sparare contro ogni cosa che si muove, il panico si diffonde da reparto a reparto, e prima che i comandanti riescano a riportare l'ordine ci sono 10.000 morti sul terreno.

 

C'è solo un piccolo dettaglio a rovinare questa perfetta vicenda di imbecillità bellica

Spoiler


  • 2
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#55 Reynard

    No OGM

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Inviato 25 agosto 2020 - 14:09

August von Mackensen

 

%D0%9F%D1%80%D0%B2%D0%B8_%D1%81%D0%B2%D0

 

E non aggiungo altro.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#56 bosforo

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Inviato 18 ottobre 2020 - 09:38

https://en.m.wikiped...alcolm_Caldwell

Ho scoperto Malcolm Caldwell, accademico scozzese e tankie in chief che ha visitato la Cambogia in quanto simpatizzante del regime dei Khmer Rossi. Fu ucciso dal regime nemmeno 24 ore dopo aver incontrato il suo idolo Pol Pot.
  • 0

#57 Tom

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Inviato 28 gennaio 2021 - 18:16

*
POPOLARE

13-4-NUVO-Magazine-Winter-2010-080-081-S
 
Timothy Dexter

 

Nato a Boston nel 1747 da un’umile famiglia di conciatori, la grande fortuna di Tim fu di essere oscenamente bello e ambizioso, cioè l’archetipo del fidanzatino per figlie di papà ribelli. In questo caso, Elizabeth Frothingham. Lei era figlia di miliardari e ansiosa di dimostrare le sue idee progressiste; sposò Tim rendendolo erede di un patrimonio spaventoso. Lui, però, ci mise del suo.

 

All’epoca c’era la guerra d’indipendenza, e il Congresso Continentale aveva iniziato a stampare “dollari continentali” per pagare le proprie truppe. Ma tutti o quasi sapevano che si trattava di soldi ipotetici, che non avevano alcun riscontro con riserve auree. Erano una sorta di investimento: se vincevano la guerra, quei soldi sarebbero diventati veri. Altrimenti erano carta straccia.
Tim decise di comprare ogni singolo dollaro continentale pagandolo un quarto di penny. Finita la guerra e con la nascita della Costituzione, il Congresso decise di onorare i debiti con le truppe, pagandoli l’1% del valore. Un dollaro continentale, quindi, valeva un penny. Tim ne aveva acquistati milioni, ed era appena diventato mostruosamente ricco.

 

Ora doveva solo investirli di nuovo, e la prima idea gli venne quando incappò in una fabbrica di bracieri da letto. Stava chiudendo i battenti perché ormai tutti ne avevano una, e non si usurava facilmente. Tim acquistò tutti gli invenduti e si domandò a chi potessero servire. Essendo ignorante come una bestia e sprovvisto delle più elementari cognizioni geografiche, quando venne a sapere che ai Caraibi nessuno usava i bracieri da letto noleggiò tre chiatte, assunse dei venditori e li spedì ai Caraibi seduti su migliaia di bracieri, convinto sarebbero andati a ruba.

Una volta sul posto, i poveri piazzisti distribuirono dei campioni tra la popolazione indigena, convinti sarebbe stato un flop. E lo fu talmente tanto da fare il giro; la gente non aveva nemmeno pensato di metterci le braci dentro e poi nel letto. L’avevano direttamente usata come padella per cuocere la melassa, che veniva straordinariamente bene. In tre settimane l’intero carico va venduto.

Da cio' negli Stati Uniti Timothy deduce che ai Caraibi faccia un freddo atroce, così stavolta manda un bastimento di abiti pesanti, guanti di lana, cappotti e montoni. Appena il carico arriva al porto, dove la temperatura sfiora i 45° con umidità del 98%, incontrano un galeone di esploratori francesi disperati: stanno organizzando una spedizione in Siberia, ma i loro abiti sono pochi e inadeguati. Appena scoprono cosa c’è nella chiatta di Timothy acquistano tutto a prezzi da europei, non caraibici.

 

Tim è appena diventato talmente ricco da costruirsi una villa gigantesca in centro a Boston, e di portare il concetto di nani da giardino all’estremo: su ogni colonna della recinzione fa posare una statua – di legno – a grandezza naturale dei suoi idoli americani.

 

1200px-Timothy_Dexter_House_Newburyport_

 

È una tale cafonata che sua moglie decide di andare a stare altrove.

«Scaldaletto, vestiti invernali…» riflette Tim «Cos’altro può servire ai Caraibi?» I suoi sottoposti gli fanno presente che in realtà ha avuto solo una sconsiderata dose di fortuna, e che non è il caso di sfidarla ancora. La gente ai Caraibi vive per la stragrande maggioranza in miseria tra topi e scarafaggi. Tim non ha un minimo d’esitazione: ai Caraibi servono gatti. Sguinzaglia in giro per Boston squadre di ragazzini pagati a pasticcini con il compito di raccogliere quanti più gatti randagi trovano. I bimbi eseguono il compito con la dedizione degli innocenti, e in meno di un mese le chiatte di Timothy pullulano di gatti. Dev’essere stata una scena memorabile vedere il loro ingresso in porto, ma tanto per cambiare sono un successo strepitoso: metà se li mangiano, l’altra metà fugge nella selva dopo 0.2 secondi, fondando una colonia felina che decima topi, insetti, uccelli e fa la gioia delle famiglie.

L’assurdo arriva dopo, quando incappa in un gigantesco invenduto di Bibbie. Le spedisce di corsa ai Caraibi, e quando i venditori domandano cosa dovrebbero farsene, lui risponde laconico: «Dite a ogni famiglia cattolica che hanno bisogno di una Bibbia o andranno all’inferno». Tutte vendute.

I freddolosi e cattolici Caraibi non gli danno tregua. Preoccupato per la loro salute, Timothy acquista ingenti dosi di carbone per alimentare le loro stufe. Solo quando ha il carico i venditori riescono a convincerlo che ai Caraibi fa caldo, e lui non si perde d’animo: spedisce l’intero carico di carbone a Newcastle, una città mineraria che estrae ed esporta carbone in tutta l’America. È letteralmente come sperare di vendere ghiaccio agli esquimesi; purtroppo il carico arriva nei magazzini nel bel mezzo di uno sciopero dei minatori, e la città sta affrontando uno degli inverni più freddi mai registrati. Pagano il carbone di Timothy il doppio del prezzo normale.

 

Ormai carico di soldi come Paperon de Paperoni, Timothy decide di scrivere un libro. Lo intitola “A pickle for the knowing ones, or plain truths in a homespun dress”.

Eccone un estratto.

 

D83MSVxXsAAWWfq-1024x983.jpg

 

L’unica virgola presente nel testo è nel titolo. Quando lo pubblica, i critici fanno notare questo leggero difetto e lui corre ai ripari. Ristampa una seconda edizione identica alla precedente, ma alla fine aggiunge tre pagine di punti, virgole, punti e virgole, punti esclamativi e virgolette, con la raccomandazione al lettore di metterli dove e come gli aggrada. Diventa un best seller, perché la gente adora quando qualcuno spernacchia i critici letterari.

Stanco e vecchio, decide di pensare alla morte. Come molti si domanda chi verrà al suo funerale, perciò simula la propria morte e la conseguente cerimonia. Per ovvie ragioni è costretto a dire la verità ai familiari più stretti, pregandoli però di recitare bene la parte degli affranti. Al funerale c’è anche lui, travestito. Quando vede sua moglie recitare male la prende per un braccio, la porta fuori e le fa una tale scenata da attirare l’attenzione. Molti escono e lo riconoscono, a quel punto lui entra in chiesa e assiste al resto del funerale come un invitato qualunque e trasforma il pranzo – gli americani lo fanno – in un party selvaggio.

Muore davvero il 26 ottobre 1806 e lascia tutto in beneficienza.


  • 19

#58 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 28 gennaio 2021 - 18:25

Grazie di cuore, ho riso come uno scemo leggendo di questa leggenda.


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I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#59 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 28 gennaio 2021 - 21:44

Storia meravigliosa, letta all'epoca sul blog del mai abbastanza lodato Sancane (miglior blog italiano di sempre? Yo creo que si)


  • 1

"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#60 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 30 gennaio 2021 - 18:45

Storia meravigliosa, letta all'epoca sul blog del mai abbastanza lodato Sancane (miglior blog italiano di sempre? Yo creo que si)

Dài, anche bizzarro bazar è tanta roba.


  • 0
I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#61 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 13 marzo 2021 - 20:32

Ho appena trovato questo post sul colera fra 800 e 900, che provocava vere e proprie sommosse popolari di gente inferocita contro i medici e le autorità, che avvelenavano la gente e poi facevano finta che ci fosse la malattia:

 

https://osservatorio...ivolte-popolari

 

La protesta più memorabile:

 

 

A Verbicaro, in Calabria, nel 1911, i morti di colera sono centinaia su una popolazione di appena 6mila abitanti. In 1200 si armano urlando "morte al sindaco", ritenuto responsabile, insieme ai "galantuomini" del paese, di aver diluito una "polverella" nelle acque per uccidere tutti. Il primo a essere massacrato è l'impiegato responsabile del censimento: sarebbe stato lui a scegliere chi doveva morire. Lo colpiscono con attrezzi agricoli e una pistola, quindi uomini e donne insieme lo fanno a pezzi. Conquistata la cittadina, i rivoltosi tagliano i fili del telegrafo, per impedire che sia dato l'allarme. Quando le truppe arrivano, metà degli abitanti si è già nascosta sulle montagne, temendo che siano arrivate per avvelenarle.

  • 3
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"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."

#62 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 14 maggio 2021 - 11:41

*
POPOLARE

ritorno del Sancane >>>> ritorno di Iosonouncane

 

0576c21ad0d6f37c72965127a7998b3bc5e9e793

 

4fca99d2ccc4911af466ad3eb8f156b9d14444bc

 

 

 

Nicolas Ferrial, detto Le Févrial o Triboulet (1479–1536)
 
Barattiere vagabondo, furbo e scostumato.
 
Favellando per derisione, fu romanziere, scherzatore, suonator di cembali e giullare di corte dei Re Luigi XII e Francesco I di Francia.
 
Tra poesia mordace e giostra grande, ebbe come professione il trattenere altrui con buffonerie, e cose da ridere.
 
Talvolta eccessivo e di soverchio ardire, durante un giuoco amaro, diede un colpo a mano aperta sulle terga del Re.
 
Costui, ferito in grande orgoglio, saggiamente comandò che il Triboulet fosse in carcere messo.
 
Incalzato dai gendarmi, convinti nel tradurlo in ceppi, si giustificò:
“Scusate, Re, vi avevo scambiato per la Regina”.
Ogni troppo è troppo, ed ogni troppo dà il suo prezzo.
 
Il Re, stritolando coi denti le falde del cappello, volle subitaneo gastigarlo, sentenziandolo a morte.
Addio insolenze e beffare ingegnato, oltraggi e riso smodato, Triboulet, raccomandato alle beate forche, solo col danno si trovò cacciato.
 
Ma il buon Re, noto per aver compassion degli afflitti, concesse al gaglioffo un'ultima ambizione:
Che egli scegliesse per istesso la maniera di dover trapassare.
“Come scegli di morire, Triboulet?”
E il briccone rispose:
“Di vecchiaia, mio Sire”
Il riso ebbe ragion dell'appetito di vendetta, e, per giubilo ed allegrezza, il sovrano sciolse l'amabile canaglia, libero di far scandalo e baccano, forse, ma così lieto e spassoso, in gran pompa apparecchio a buona festa.
 
“Bon sire, par sainte Nitouche et saint Pansard, patrons de la folie, je demande à mourir de vieillesse” (“Buon sire, per amore di Saint Nitouche e San Pansard, patroni della pazzia, scelgo di morire di vecchiaia”)
 
Onore

 

 

 

https://sancane.tumb...ial-o-triboulet


  • 12

"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#63 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 27 luglio 2021 - 15:53

La homepage di wikipedia mi ha appena fatto scoprire questa meraviglia:

 

https://it.wikipedia...wiki/Shi_Pei_Pu

 

Shi Pei Pu (Shandong, 21 dicembre 1938 – Parigi, 30 giugno 2009) è stato un agente segreto e cantante cinese dell'Opera di Pechino. È noto soprattutto per il singolare caso di spionaggio che lo vide intrattenere una relazione sessuale con Bernard Boursicot, un impiegato dell'ambasciata francese a Pechino, che per tutti i vent'anni della loro relazione rimase convinto che Shi Pei Pu fosse una donna.
[...]
Conobbe Bernard Boursicot, un impiegato dell'ambasciata francese a Pechino, in occasione della festa di Natale del 1964: Pu, che era vestito da uomo, raccontò a Boursicot di essere una donna ma di vestirsi e di comportarsi da uomo per assecondare il desiderio del padre, che avrebbe sempre voluto un figlio maschio.

[...]
I due intrapresero una relazione. Su insistenza di Pu, tutti i loro rapporti sessuali si tennero al buio, adducendo la timidezza e la modestia delle donne cinesi come scusa per tale scelta.
Scoperta la loro relazione dal governo cinese, Boursicot fu costretto a consegnare dei documenti segreti dell'ambasciata francese, i quali continuarono a passare al governo cinese dal 1969 al 1972 a Pechino e dal 1977 al 1979 da Ulan Bator. Nel corso della sua attività di spionaggio Boursicot consegnò al governo cinese oltre cinquecento documenti. Quando Boursicot fu trasferito in Mongolia i contatti con Pu si fecero più radi, ma i due mantennero una relazione e Pu si procurò, tramite il governo cinese, un bambino di quattro anni, Shi Dudu, che spacciò a Boursicot come il frutto del loro amore. Tornato in Francia, Boursicot ottenne che l'amante e il (presunto) figlio lo raggiungessero a Parigi nel 1982. Tuttavia Boursicot fu arrestato dalle autorità francesi il 30 giugno 1983; stessa sorte toccò a Pu poco dopo. Durante il periodo di custodia, Pu spiegò ai dottori di essere riuscito a nascondere la propria virilità al diplomatico francese non mostrandogli mai i propri organi genitali maschili e avendo con lui rapporti solo di tipo anale.

 

 


  • 8
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#64 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 27 luglio 2021 - 16:09

Grande Archie, si vede però che non sei un cronenbergiano 

 


  • 1

#65 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 27 luglio 2021 - 16:25

Un mio grande idolo invece può dirsi Carlo II D'Orleans, figlio di Francesco I re di Francia e dunque fratello di Enrico II, futuro marito di Caterina Medici. 

 

235px-Charles_II%2C_duc_d%27Orl%C3%A9ans

 

ecco la sua fine, riportato da Wikipedia

 

 

 

Carlo morì a soli ventitré anni il 9 settembre 1545. Si stava recando col fratello Enrico, con cui si era riconciliato, a Boulogne, per combattere gli inglesi che l'assediavano. Il nunzio pontificio, in una lettera indirizzata al presidente del Concilio di Trento, descrisse le circostanze della morte del principe. Il 4 settembre Carlo ed Enrico giunsero all'accampamento del re fra Abbeville e Montreuil; la regione era in quel periodo funestata da un'epidemia di peste. Non gradendo l'alloggio assegnatogli, Carlo si insediò in una casa dove erano da poco morte otto persone contagiate dal morbo. Quando fu messo in guardia contro il pericolo, disse: «mai un figlio di Francia è morto di peste.»; dunque si gettò sui letti dei morti, ridendo e addirittura ingaggiando una battaglia di cuscini coi propri compagni. In seguito, cominciò ad alzarglisi la febbre e cadde ammalato. Le sue condizioni migliorarono, ma il 9 settembre ebbe una ricaduta e chiese gli venisse data l'ultima comunione. [...]

  • 7

#66 Greed

    round control to major troll

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Inviato 28 luglio 2021 - 13:18

Negazionista della prima ora, grande!

 

ps. topic grandioso


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#67 bosforo

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Inviato 29 luglio 2021 - 13:23

eel.jpg


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#68 bosforo

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Inviato 18 agosto 2021 - 12:17

Screenshot-20210818-125054.png
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#69 Fox la testa parlante

    Mr. Alphabet says

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Inviato 20 agosto 2021 - 02:09

Questi però sono grandi protagonisti del 21mo secolo!
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"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"

 

(Don't be afraid

There's no marmalade)


#70 bosforo

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Inviato 20 agosto 2021 - 08:40

Azz, sbagliato thread
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#71 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 20 agosto 2021 - 21:06

https://blogs.public...gallinas-rules/

 

https://noticiascuri...na-es-veridica/


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#72 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato 10 febbraio 2022 - 19:39

Come fa il neonato?

 

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#73 Folagra

    young signorino di una certa età

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Inviato 10 febbraio 2022 - 22:46

ero indeciso tra Idoli, Yolo, Onda Pathos e questo topic.

 

Guerra degli emù

https://it.wikipedia...uerra_degli_emù

 

La guerra degli emù (nota anche come grande guerra degli emù)[1] fu un'operazione militare contro la fauna selvatica nociva svoltasi in Australia durante l'ultima parte del 1932, dal 2 novembre al 10 dicembre, in risposta alle preoccupazioni nutrite dall'opinione pubblica nei confronti del considerevole numero di emù riversatisi senza controllo nel distretto di Campion nell'Australia Occidentale.

Il tentativo di limitare la popolazione degli emù, un uccello australiano di grosse dimensioni incapace di volare, vide l'impiego di soldati armati di mitragliatrici, fatto che portò i media a riferirsi a tale operazione adottando il termine di "Guerra degli emù".
Nonostante il gran numero di uccelli uccisi, gli emù persistettero e continuarono a distruggere le colture a più riprese durante gli anni trenta e quaranta.

499px-Deceased_emu_during_Emu_War.jpg

Emù abbattuto durante l'operazione
 

 

 

 

428px-Sir_George_Pearce.jpg
Sir George Pearce, ministro laburista della difesa nel biennio 1932-1934, che ordinò l'eliminazione della popolazione degli emù da parte dell'esercito. A seguito di questo episodio gli venne assegnato da parte del senatore James Dunn, scissionista ed ex-collega di partito, l'appellativo di "ministro della guerra degli emù"

 

Il numero di uccelli uccisi resta incerto: un resoconto dichiara il numero di 50 individui,[6] ma altri variano da 200 a 500 emù. L'ultimo numero è stato fornito dagli abitanti stessi. Un rapporto ufficiale di Meredith dichiara che i suoi uomini non hanno subito perdite
...
Dopo il ritiro delle truppe, il maggiore Meredith comparò gli emù con gli Zulu e commentò la stupefacente agilità degli emù, persino quando gravemente feriti:
«Se avessimo una divisione militare con la resistenza ai proiettili di questi uccelli saremmo capaci di confrontarci con ogni esercito del mondo... Possono affrontare le pallottole con la robustezza di un carro armato. Sono come degli Zulu che non possono essere arrestati nemmeno dai proiettili a espansione.»

altro articolo

La storia perduta della grande guerra australiana agli emù

https://www.wired.it...rra-emu-storia/

 

Nelle operazioni successive le cose presero una brutta piega, e anche quando i contadini provarono ad assistere l'esercito preparando trappole agli emù, questi erano diventati così abili da dividersi in sottogruppi, sempre più piccoli, fino a costringere gli uomini a sfide estenuanti quasi uno contro uno. Secondo un ornitologo dell'epoca, era come se gli animali avessero sviluppato una propria intelligenza tattica, apprendendo la guerriglia dagli eventi in corso.

...

Col passare dei giorni, inoltre, gli emù impararono a colpire le coltivazioni in squadre, composte da una manciata di esemplari ciascuna, ognuna col proprio leader che dettava i ritmi delle incursioni e della fuga. Per ogni esemplare di emù ucciso ci volevano decine se non centinaia di colpi, con un dispendio di risorse non da poco.

...

Tuttavia, fino ad almeno la fine degli anni Quaranta, l'esercito fu nuovamente chiamato a combattere gli emù, a intervalli regolari, moltiplicando gli sforzi e la quantità di proiettili utilizzati.

... Soprattutto fece la differenza un nuovo approccio del governo: mettere una specie di taglia su ogni emù ucciso in modo che la guerra fosse privatizzata, e i cittadini potessero tornare a farsi giustizia da soli.  Nei momenti migliori si arrivò anche centinaia di emù uccisi in un giorno solo, ma l'esercito non riuscì a scalfire mai troppo la presenza ingombrante degli emù.


  • 9

When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea


#74 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 11 febbraio 2022 - 08:01

Per curiosità sono andato a vedere come se la passano gli emù...
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asd  asd  asd


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#75 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato 11 febbraio 2022 - 08:17

In Australia ci fu un'emergenza simile coi conigli selvatici: importati via nave a fine '700, nel corso del secolo successivo si moltiplicarono come conigli, diventando una piaga per gli allevamenti e soprattutto per la fauna locale, visto che non avevano nessun predatore nell'intero continente.

Qualche decennio fa si tentò di risolvere il problema in modo più moderno rispetto al caso degli emù, immettendo artificialmente UN VIRUS che causava la mixomatosi e che nei primi anni aveva una mortalità che si aggirava attorno al 98/99%. Ma essendo dei dannati conigli, nel tempo sono tornati a moltiplicarsi e da allora sono stati fatti altri due tentativi con virus introdotti dall'uomo per controllarne la crescita.

 


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#76 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 11 febbraio 2022 - 08:40

ero indeciso tra Idoli, Yolo, Onda Pathos e questo topic.

 

Guerra degli emù

https://it.wikipedia...uerra_degli_emù

 

La guerra degli emù (nota anche come grande guerra degli emù)[1] fu un'operazione militare contro la fauna selvatica nociva svoltasi in Australia durante l'ultima parte del 1932, dal 2 novembre al 10 dicembre, in risposta alle preoccupazioni nutrite dall'opinione pubblica nei confronti del considerevole numero di emù riversatisi senza controllo nel distretto di Campion nell'Australia Occidentale.

Il tentativo di limitare la popolazione degli emù, un uccello australiano di grosse dimensioni incapace di volare, vide l'impiego di soldati armati di mitragliatrici, fatto che portò i media a riferirsi a tale operazione adottando il termine di "Guerra degli emù".
Nonostante il gran numero di uccelli uccisi, gli emù persistettero e continuarono a distruggere le colture a più riprese durante gli anni trenta e quaranta.

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Emù abbattuto durante l'operazione
 

 

 

 

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Sir George Pearce, ministro laburista della difesa nel biennio 1932-1934, che ordinò l'eliminazione della popolazione degli emù da parte dell'esercito. A seguito di questo episodio gli venne assegnato da parte del senatore James Dunn, scissionista ed ex-collega di partito, l'appellativo di "ministro della guerra degli emù"

 

Il numero di uccelli uccisi resta incerto: un resoconto dichiara il numero di 50 individui,[6] ma altri variano da 200 a 500 emù. L'ultimo numero è stato fornito dagli abitanti stessi. Un rapporto ufficiale di Meredith dichiara che i suoi uomini non hanno subito perdite
...
Dopo il ritiro delle truppe, il maggiore Meredith comparò gli emù con gli Zulu e commentò la stupefacente agilità degli emù, persino quando gravemente feriti:
«Se avessimo una divisione militare con la resistenza ai proiettili di questi uccelli saremmo capaci di confrontarci con ogni esercito del mondo... Possono affrontare le pallottole con la robustezza di un carro armato. Sono come degli Zulu che non possono essere arrestati nemmeno dai proiettili a espansione.»

altro articolo

La storia perduta della grande guerra australiana agli emù

https://www.wired.it...rra-emu-storia/

 

Nelle operazioni successive le cose presero una brutta piega, e anche quando i contadini provarono ad assistere l'esercito preparando trappole agli emù, questi erano diventati così abili da dividersi in sottogruppi, sempre più piccoli, fino a costringere gli uomini a sfide estenuanti quasi uno contro uno. Secondo un ornitologo dell'epoca, era come se gli animali avessero sviluppato una propria intelligenza tattica, apprendendo la guerriglia dagli eventi in corso.

...

Col passare dei giorni, inoltre, gli emù impararono a colpire le coltivazioni in squadre, composte da una manciata di esemplari ciascuna, ognuna col proprio leader che dettava i ritmi delle incursioni e della fuga. Per ogni esemplare di emù ucciso ci volevano decine se non centinaia di colpi, con un dispendio di risorse non da poco.

...

Tuttavia, fino ad almeno la fine degli anni Quaranta, l'esercito fu nuovamente chiamato a combattere gli emù, a intervalli regolari, moltiplicando gli sforzi e la quantità di proiettili utilizzati.

... Soprattutto fece la differenza un nuovo approccio del governo: mettere una specie di taglia su ogni emù ucciso in modo che la guerra fosse privatizzata, e i cittadini potessero tornare a farsi giustizia da soli.  Nei momenti migliori si arrivò anche centinaia di emù uccisi in un giorno solo, ma l'esercito non riuscì a scalfire mai troppo la presenza ingombrante degli emù.

 

Storia che ho scoperto anch'io l'altro giorno asd

Meravigliosa


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"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#77 Mr Repetto

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Inviato 25 luglio 2022 - 08:57

1999 per cui
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#78 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 17 aprile 2024 - 17:33

lo sapevate che anche il pensiero economico italiano tiene il suo Majorana? Sarebbe il grandissimo Federico Caffé

 

FotoCaffe.jpg

 

coppia/incolla da wikipedia

 

 

Ancora irrisolto il mistero della sua sparizione, avvenuta all'alba del 15 aprile 1987.

 

Caffè, che viveva in via Alberto Cadlolo, un'elegante strada fra Monte Mario e la Balduina, con il fratello Alfonso, professore di lettere all'Istituto Massimo di Roma, aveva da poco raggiunto i limiti d'età per l'insegnamento universitario ed era ormai professore fuori ruolo. A uno dei suoi più vecchi amici, il professor Carlo Ruini, aveva rivelato in una lettera di essere in ansia per le sue condizioni finanziarie che, sosteneva, sarebbero state insufficienti ad affrontare la vecchiaia. In realtà fu poi appurato che l'economista non aveva alcun ragionevole motivo, almeno di tipo economico, di temere per il futuro. A un suo allievo confidò in più occasioni quanto fosse per lui doloroso smettere d'insegnare.  All'allievo Daniele Archibugi, che conosceva sin dalla nascita essendo stato testimone di nozze dei suoi genitori, aveva chiesto addirittura di aiutarlo a suicidarsi.

 

Il fratello, che dormiva nella stanza a fianco, non si accorse di nulla; sul comodino trovò l'orologio, i documenti, il libro di Sciascia La scomparsa di Majorana e gli occhiali che Federico usava per leggere.  Le ipotesi sulla sua scomparsa sono dunque varie. Secondo alcuni parenti si trattò di un'azione volontaria, compiuta con gli accorgimenti necessari a non lasciar tracce, escludendo ipotesi di omicidio e incidente.  Commosse l'opinione pubblica italiana la notizia di come alcuni suoi studenti setacciarono la città di Roma nei giorni successivi alla scomparsa.

 

Molti hanno d'altro canto parlato di allontanamento come una sorta di esilio, forse in un convento, paragonando la vicenda alla misteriosa sparizione di Ettore Majorana.  Altri hanno suggerito come unica alternativa a questa l'ipotesi del suicidio.  Caffè era apparso a molti conoscenti depresso per vari motivi, a parte il pensionamento e la situazione finanziaria: in particolare lo scarso seguito delle sue teorie. Nella vita privata, la morte della madre, della vecchia "tata", di alcuni degli allievi più cari (Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1985; Franco Franciosi, stroncato da un tumore nel 1986; Fausto Vicarelli, deceduto in un incidente stradale, sempre nel 1986), e la malattia del fratello lo avevano gettato nello sconforto.

Pochi giorni prima della scomparsa, avvenne la morte dello scrittore Primo Levi, si presume per suicidio; Caffè ne rimase molto colpito, affermando: «Perché così? Perché sotto gli occhi di tutti? Perché straziare i parenti?». Nel libro Memorie di un intruso, edito da Castelvecchi (2016), Bruno Amoroso, uno dei suoi allievi più cari, racconta di averlo rivisto dopo la scomparsa, lasciando aperta l'ipotesi del ritiro in convento dell'economista.

 

L'8 agosto 1998 (quando Caffè, se in vita, avrebbe avuto 84 anni), il tribunale di Roma ne dichiarò la morte presunta, avvenuta in circostanze non appurate.


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