Lo so, che in fondo è una battaglia persa: qui li seguiamo solo io, xtc e un pochino An Absent Friend (ma più che altro perchè gli rompo le palle io). Dubito anche che fuori, inteso come Ondarock su Facebook, abbia destato qualche interesse l'8.5 di xtc al bellissimo disco di due anni fa, Play this intimately (as if among friends). Ci tento lo stesso, per simpatia personale e perchè si sentiva l'odore di disco manifesto, di summa di una produzione che arriva al settimo album (il primo datato addirittura 1999). Per me poi, che sono rimasto esaltato quanto Gianfranco dal precedente, l'eccitazione era tanta.
Ma chi diavolo sono, sti Pugwash?
In realtà ormai non ha più senso nemmeno il plurale. Dopo anni abbastanza complicati la band è stata sciolta e questo, di fatto, è un album solista di Thomas Walsh, il panciuto amico di Neil Hannon, sempre altrettanto irlandese, che spero che qualcuno di voi si ricordi per due dischi sul cricket.
Diciamo comunque che sono ancora un gruppo, più o meno. Fanno pop, guardando più indietro che avanti con riferimenti come Electric Light Orchestra, XTC, i classici Beatles, un po' di power pop, dest dice Lemonheads e Nick Heyward (io non li conosco e magari ho pure capito male, vedete voi se fidarvi). Andy Partridge ha pure dato la sua benedizione producendo il disco del 2005, Jollity.
Questo invece, che esce oggi, è prodotto da Jason Falkner. Un assaggio:
Chi come me cerca, senza star lì a vedere troppo la data di uscita di un disco e quanto sia incasellato nel suo tempo, questo pop che sa di classico senza venire a noia, si fidi e dia un ascolto. Al limite glielo passo io (che ho già ordinato) o se lo può trovare su Spotify. Mai come stavolta, confermando le impressioni della vigilia, il disco ha una sua rotondità, una sua forma sempre meno influenzata dalle figure sghembe degli XTC (che tornano un po' in Why do I), una sua cura negli arrangiamenti, una sua essenzialità (anche nella durata: 35 minuti circa) e immediatezza. Non vi aspettate un disco sophisti o synth-pop, vi ho messo l'assaggio apposta: è quasi tutto incentrato sulle chitarre. Può ancora esser definito power-pop, come fanno su RYM? A volte sì, a volte no, l'ispirazione a me pare corra sempre più indietro.
La copertina voleva essere un po' disneyana, a me pare decisamente brutta ma chi se ne frega: