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A Ghost Story (Lowery, 2017)


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35 replies to this topic

#1 Conato

    Roadie

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Inviato 20 novembre 2017 - 13:57

Una figura spettrale - che un tempo era stata un uomo - si fa strada verso la sua ex casa, dove sarà destinata a rimanere per sempre. L'uomo è morto qualche tempo prima in un incidente stradale proprio davanti a casa sua. Lì osserva il lamento della sua amante addolorata, avvolto in un lenzuolo bianco.

 

ghost_story_loca.jpg

 

http://www.ondacinem...host-story.html


  • 0
Ogni uomo nella culla
succia e sbava il suo dito
ogni uomo seppellito
è il cane del suo nulla

#2 pooneil

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Inviato 20 novembre 2017 - 16:49

È un film che mi è piaciuto talmente tanto che ho dovuto riguardarlo un paio di giorni dopo la prima visione. Non è un qualcosa che mi succede spesso, anzi posso dire che sia il terzo film che mi ha fatto quest'effetto negli ultimi anni.

 

La recensione si sofferma molto sulla semiotica, io avrei speso qualche parola sul tema del distacco, che direi che è quello principe del film. 

 

In Italia è stato distribuito?

 

p.s. un piccolo, ma importante, appunto: il fantasma dopo il risveglio, se ben ricordo, non attraversa il portale di luce sul muro dell'ospedale, ma lo fa richiudere e passa oltre.


  • 1

#3 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 20 novembre 2017 - 16:56

volevo dire passando oltre, ma in effetti ho scritto proprio l'opposto. grazie per la segnalazione.

 

sul tema del distacco se vuoi aggiungere qualcosa tu fai pure ;) in una recensione alla fine si decide come inquadrare l'opera, che taglio dare, non si possono approfondire tutti gli aspetti. poi dei "temi" ne ho parlato ma affrontati attraverso le modalità espressive (che sono quelle che prediligo)

 

ps: non è stato distribuito


  • 1
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#4 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 21 novembre 2017 - 09:53

film bellissimo e angosciante.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#5 pooneil

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Inviato 21 novembre 2017 - 18:36

sul tema del distacco se vuoi aggiungere qualcosa tu fai pure ;)

 

difficile aggiungere qualcosa senza spoilerare  :P , dico solo TEMPO CIRCOLARE


  • 0

#6 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 21 novembre 2017 - 18:49

eh ma quello è proprio un discorso che ho deciso di non affrontare, perché comunque il film ha un suo mistero che si deve svelare da sé.

Spoiler


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#7 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 21 novembre 2017 - 20:06

Spoiler


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#8 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 21 novembre 2017 - 20:19

Spoiler

 

perché la scena la escluderebbe automaticamente? non è, appunto, un flashback, è il ripetersi del momento attestando il punto di vista del fantasma (dopo il "we can go", per contrappasso,, C muore e torna come fantasma)


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#9 pooneil

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Inviato 21 novembre 2017 - 20:34

Spoiler


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#10 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 21 novembre 2017 - 20:42

Spoiler


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#11 Tom

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Inviato 21 novembre 2017 - 20:56

Ovvi SPOILER (anche se e' uno di quei film per cui mi pare ridicola l'avvertenza)

 

Come gia' scritto, per me il paradosso temporale ha invece depotenziato parecchio il film, che pure resta bello e affascinante.
E' la solita storia di molto cinema recente: invece di spingersi in avanti, forzare i limiti e vedere cosa c'e' oltre, la storia si riavvolge su se stessa. Forse perche' non si riesce piu' a immaginare qualcosa che vada "oltre" e si preferisce baloccarsi con questi giochini cervellotici e in fin dei conti un po' facili e melodrammatici.  

Ve la ricordate la storiella di mio zio e "2001 Odissea nello spazio" (molto sensata l'associazione con la sequenza della stanza)? Ecco il cinema di oggi asseconda la visione di mio zio, e in un 2001 oderno le scimmie uscirebbero davvero dall'armadio o, chesso', al posto del feto gigante a galleggiare nello spazio ci sarebbe stata una scimmia. Perche' oggi tutto deve essere un link, un cerchio chiuso, tutto deve "tornare", in tutte le accezioni della cosa: si vedano i finali di "Interstellar" e "Arrival".


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#12 William Blake

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Inviato 21 novembre 2017 - 21:05

però è un film talmente diverso da "Interstellar" e "Arrival", che il "link" non mi pare depotenzi granché: nel senso che non è un'opera talmente scritta e lambiccata per cui l'autore ha sentito la necessità del twist per salvare capra e cavoli o per "far tornare tutto". è un percorso di agnizione e il "link" serve per giungere a destinazione. a quel punto anche il rimanere là a vagare per l'eternità avrebbe avuto poco senso (in "Enter the Void" Noè se ne usciva fuori con la metempsicosi, ma a questo punto mi tengo stretto il minimalismo di Lowery asd)  


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#13 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 21 novembre 2017 - 21:20

Affascinante sì ma anch'io sono rimasto un po' a metà, un po' la pretestuosità dei "viaggi temporali", un po' i dialoghi mi hanno convinto poco (non ho capito sinceramente se il monologo di BonniePB voleva essere brutto e urticante o lo è inconsapevolmente), ma soprattutto la canzone del piccolo Affleck l'ho trovata bruttissima asd


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#14 Tom

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Inviato 21 novembre 2017 - 21:30

però è un film talmente diverso da "Interstellar" e "Arrival", che il "link" non mi pare depotenzi granché: nel senso che non è un'opera talmente scritta e lambiccata per cui l'autore ha sentito la necessità del twist per salvare capra e cavoli o per "far tornare tutto". è un percorso di agnizione e il "link" serve per giungere a destinazione.

 
Il mio discorso e' molto terra terra, eh: e' semplicemente la svolta piu' facile e furba. (Oltre che prevedibile, visto che i segnali di una presenza fantasmatica erano arrivati prima del fantasma.)
 

a quel punto anche il rimanere là a vagare per l'eternità avrebbe avuto poco senso (in "Enter the Void" Noè se ne usciva fuori con la metempsicosi, ma a questo punto mi tengo stretto il minimalismo di Lowery asd)

 

Ma e' proprio "a quel punto" che si palesa la differenza tra il bel film e il grande film.

Non ho idea di come potesse proseguire il film, stava appunto all'autore sorprendermi e riuscire a far il salto di livello. Invece ha scelto il barbatrucco che usano tutti, i piu' poveri e i piu' ricchi ("Interstellar" e "Arrival").

 

Oh, poi a me il film e' piaciuto, e neanche poco. Solo mi dispiace abbia passato quando era il momento di rilanciare.


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#15 William Blake

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Inviato 21 novembre 2017 - 22:00

ho capito il tuo discorso. semplicemente la meditazione portata avanti da Lowery su temi vecchi quanto il mondo mi è parsa comunque affascinante e originale nei modi in cui è posta e nei termini cinematografici in cui è condotta. per questo la svolta alla fine l'ho trovata una conseguenza naturale

 

 

 

un po' la pretestuosità dei "viaggi temporali"

 

 

ma qui non c'è alcun viaggio temporale pretestuoso. Lowery rimarca (con il linguaggio cinematografico, certo non lo dice espressamente) che il fantasma è bloccato in quel posto ma che sta fuori dal tempo.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#16 lazlotoz

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Inviato 21 novembre 2017 - 23:45

'mazza che hipsterata.

 

Ho trovato il tutto di una lentezza davvero estenuante, anche se probabilmente non è che sia così lento. Forse è noioso più che lento. 

Davvero i limiti del sopportabile per me.

 

Detto questo ha i suoi aspetti molto positivi. Primo su tutti mi ha fatto pensare a che capolavoro incredibile è Qui di Richard McGuire. 

 

Voto 6+


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#17 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 22 novembre 2017 - 06:35

ho capito il tuo discorso. semplicemente la meditazione portata avanti da Lowery su temi vecchi quanto il mondo mi è parsa comunque affascinante e originale nei modi in cui è posta e nei termini cinematografici in cui è condotta. per questo la svolta alla fine l'ho trovata una conseguenza naturale



un po' la pretestuosità dei "viaggi temporali"


ma qui non c'è alcun viaggio temporale pretestuoso. Lowery rimarca (con il linguaggio cinematografico, certo non lo dice espressamente) che il fantasma è bloccato in quel posto ma che sta fuori dal tempo.
Nel contesto narrativo e nei tempi del film a me si, sono sembrati pretestuosi, ma perlopiù era una sintesi brevissima di quello che diceva Tom.
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#18 pooneil

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Inviato 22 novembre 2017 - 09:02

Mi dispiace che la discussione si sia un po' incagliata sugli spiegoni, faccio mea culpa per averla indirizzata verso quella direzione, anzi mea culpa alla seconda perché non è certo quello che mi è piaciuto di più del film, generalmente considero queste "impalcature" solamente funzionali a trasmettere dei concetti. Ed in questo caso il concetto è molto toccante, ed è sicuramente quello che mi porterò dietro.

 

p.s.

a me la circolarità piace, ha un chè di epifanico, anche se Interstellar (stupido) e Arrival (carino) non sono i migliori esempi di applicazione della stessa, e comunque ripeto che è solo un espediente, quello che per me conta è altro.

 

p.p.s

la butto lì, e se i vari time loop, tecnica ultimamente abusata, fossero stati un'ispirazione per questo film?


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#19 lazlotoz

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Inviato 22 novembre 2017 - 09:15

 considero queste "impalcature" solamente funzionali a trasmettere dei concetti. Ed in questo caso il concetto è molto toccante, ed è sicuramente quello che mi porterò dietro.

 

 

Mi spiegheresti meglio questa affermazione? Non mi è chiara.


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#20 pooneil

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Inviato 22 novembre 2017 - 09:41

 

 considero queste "impalcature" solamente funzionali a trasmettere dei concetti. Ed in questo caso il concetto è molto toccante, ed è sicuramente quello che mi porterò dietro.

 

 

Mi spiegheresti meglio questa affermazione? Non mi è chiara.

 

 

Come poi ho ribadito nel primo post scriptum, credo che siano solamente degli espedienti, dei mezzi, topoi, che servano a dare rigore alla scrittura, per veicolare insomma ciò che ha spinto in primo luogo a creare l'opera artistica.

SONO STATO SPIEGATO?

 

comunque cercate di venirmi incontro in questi tipi di discussioni, che io non sono certemente preparato e formato come te ed altri protagonisti di questa discussione; diciamo che chiamarmi cinefilo sarebbe come chiamare Rocco un ginecologo.


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#21 lazlotoz

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Inviato 22 novembre 2017 - 13:06

Ma non c'era un tono inquisitorio eh, non capivo bene cosa intendi. Mi suonava un po' come: il tema del distacco è il fulcro del film e quello mi interessa, il resto viene in secondo piano. 

E forse un po' lo hai confermato.

 

Se così è io non son d'accordo. O meglio, son d'accordo che il distacco è il centro del discorso. Però è tutto il resto che mi è parso un po' debole. 

Mi è sembrato un film pieno di furberie, che di per sé non sono nemmeno cose così gravi. Semplicemente a me danno fastidio certe scelte, quando non le trovo funzionali. Tipo il 4:3, che poi è un 1.37 e quindi non un 4:3 vero, è una cosa che a me piace molto, da anni vorrei vedere sempre più film in quel formato. E qui per alcune cose ci può stare, cioè il richiudere la storia e renderla più "concentrata" sul dettaglio. Non so gli angoli stondati cosa siano, magari è un formato derivato dal 16mm non so. Magari qualcuno sa dirci di più.

Le cromie un po' instagrammate a me non piacciono, e inseriscono tutto in un ambito "indie" che vabbè va avanti da un bel po'... una volta era il mood da Sundance. Ora non so più.

Il fatto di rallentare ogni inquadratura, e farla durare sempre un quindici secondi in più del dovuto (il dovuto io lo interpreto con, ok leggo l'inquadratura, la capisco, mi ci perdo). Qui l'inquadratura la vedo e la leggo in pochissimo tempo, la capisco, ho poco da perdermici perché son scene molto minimali... e poi sopraggiunge un po' la noia. Perché non ho grandi riflessioni da fare. E magari è colpa mia.

 

Poi qui c'è un po' quella roba della circolarità del tempo, o del fatto che si arriva (e a metà film si era capito, e avrei evitato) che il rumore iniziale sul piano sia fatto da lui. Boh, era davvero necessaria questa cosa? Che cosa aggiunge? Per me nulla, anzi, me lo fa un po' scendere.

 

Ripeto come sopra, mi ha fatto venire in mente Qui, che è un libro pazzesco. Cercherei tra quelle pagine quella poesia che qui s'è persa fra una roba e l'altra.


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#22 vuvu

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Inviato 22 novembre 2017 - 13:19

Basta, ora me lo vedo. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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#23 pooneil

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Inviato 22 novembre 2017 - 14:09

Ma non c'era un tono inquisitorio eh, non capivo bene cosa intendi. Mi suonava un po' come: il tema del distacco è il fulcro del film e quello mi interessa, il resto viene in secondo piano. 

E forse un po' lo hai confermato.

 

Se la mia uscita è sembrata rigida è frutto appunto della mia consapevolezza di parlare di cose di cui non ho una competenza approfondita come può averla qualcuno, come te o altri, con maggiori basi teoriche. Mi sembrava puntuale il mio paragone con Rocco  ;D .

Ad ogni modo sì, confermo la mia visione che in generale dà più importanza all'idea di partenza che alla sua realizzazione tecnica, perché, stando casi estremi, la seconda è più funzione di tempo e soldi a disposizione che dell'effettiva capacità.

E qui potrei aprire due parentesi: la prima su Kubrick (su cui già mi esprimetti nel topic della pietra a 2001, mi sembra) e la seconda sul cinema italiano di oggi a confronto con quello storico degli anni sessanta, ma non voglio togliere ulteriore spazio alla disamina del bellissimo film qui in oggetto.

 

Sugli appunti formali che fai, mi soffermo solo sull'utilizzo del panning, dato ho letto in un'intervista che è stato necessario altrimenti i movimenti del fantasma avrebbero avuto un effetto comico o comunque non consono.

Ad ogni modo è una tecnica che a me piace molto per la sua immersività (c'è un film scozzese del 2008 -Helen- che ne è tipo l'apoteosi), così come mi è piaciuta la fotografia. Sul formato invece sono rimasto abbastanza indifferente.


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#24 William Blake

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Inviato 22 novembre 2017 - 14:23

 
Ripeto come sopra, mi ha fatto venire in mente Qui, che è un libro pazzesco. Cercherei tra quelle pagine quella poesia che qui s'è persa fra una roba e l'altra.


Sia sul formato 4:3, sia l'accostamento a "Qui" ho già scritto nella recensione e, quindi, non mi ripeto. Però, ora trovami un altro film americano da Sundance (Lowery indubbiamente viene da lì anche se il film era in anteprima e non in concorso) che è stato pensato e impostato con lo stesso rigore e con questi ritmi. Dai, fotografia a parte (che comunque condivide con un certo cinema indie americano, Jarmusch in testa), è un film totalmente alieno rispetto al contesto di cui parli


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#25 lazlotoz

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Inviato 22 novembre 2017 - 14:34

 

 
Ripeto come sopra, mi ha fatto venire in mente Qui, che è un libro pazzesco. Cercherei tra quelle pagine quella poesia che qui s'è persa fra una roba e l'altra.


Sia sul formato 4:3, sia l'accostamento a "Qui" ho già scritto nella recensione e, quindi, non mi ripeto. Però, ora trovami un altro film americano da Sundance (Lowery indubbiamente viene da lì anche se il film era in anteprima e non in concorso) che è dtato pensato e impostato com lo stesso rigore e con questi ritmi. Dai, fotografia a parte (che comunque condivide con un certo cinema indie americano, Jarmusch in testa), è un film totalmente alieno rispetto al contesto di cui parli

 

Avendo scritto di getto non avevo ancora letto la tua recensione. Interessante la convergenza su Qui.

 

Quando dico "film da Sundance" non intendo film che son realmente andati al Sundance, ma quel mood lì. Faccio mente locale, se mi vengono titoli in mente. Ma francamente non mi pare così alieno.

Che poi mica è una colpa eh. Il film è buono e ha degli spunti interessanti. Questo sia chiaro.


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#26 vuvu

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Inviato 27 novembre 2017 - 11:56

Visto due giorni fa e l'ho trovato molto ben fatto al di là delle potenziali premesse hipster etc.. E' un film ricco di pause immacolate, calibrato a modo in un contesto asettico eppure così profondo. Sulla linearità del tempo circolare: credo sia solo un pretesto narrativo per avvolgere lo sguardo dello spettatore e indurlo a riflessioni ulteriori, dunque non circolari. C'erano le premesse per un doppione generico, e invece è stata davvero una piacevole sorpresa.  


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#27 ucca

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Inviato 01 dicembre 2017 - 08:45

Visto ieri con grandissime aspettative, che sono poi sfociate in questo: https://www.youtube....h?v=KsIIkqvIHCc

 

Era anche abbastanza tardi, non ho potuto sfogarmi del tutto per non disturbare i vicini. Diciamo che sono gusti personali etc. 

Però secondo me se hai qualche idea geniale in testa, non è detto che tu sia un regista. Qui mi sembra manchino completamente alcuni elementi di base per fare un film ovvero:

dialoghi, montaggio e personaggi. I dialoghi sono una perdita di tempo, non saprei definirli in altro modo. Il monologo non dice nulla di interessante. Veramente anche mio nonno diceva "la vita è un pizzico" oppure "siamo terra per i ceci" sono concetti che si possono esprimere in poche parole. Il montaggio è esasperante, voglio dire l'attesa di qualcosa non è di per sè interessante.

Lo è se è funzionale, se crea suspense, è una cosa che secondo bisogna saper maneggiare. Lynch è un maestro in questo, anche nella presa in giro dello spettatore.

Una presa in giro che però (vedi ultimo Twin Peaks) è sempre ripagata da momenti di grandissimo cinema. Qui il grande cinema non c'è, non c'è una sola scena notevole,

anche perchè non ci sono personaggi interessanti. I protagonisti sono espressivi come una crepa nel muro. C'è una tesi affascinante, ma non c'è lo svolgimento.

Per me è stata una perdita di tempo, lo utilizzerò come termine di paragone per evitare film simili.   


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#28 selva

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Inviato 06 dicembre 2017 - 09:02

Qualche riserva sull'impacchettamento, ma in generale mi pare un buon film. 

Il formato rimanda agli home movies (tanto che il primo carrello mi pareva una soggettiva), in un film dove ad essere protagonista è la casa stessa, spazio di condivisione di un amore ma soprattutto elemento che certifica la transitorietà dei corpi.

Banale il monologo condito da esistenzialismo spicciolo. Mi ha ricordato il monologo ne Il cavallo di Torino (anche lì tempo circolare, eterno ritorno ecc.), ma senza raggiungere la potenza espressiva del (post)apocalittico Bela Tarr. 

Dalla recensione mi incuriosisce il rimando a Malick, mi pare più a fuoco quello a Tsai Ming-liang e Weeresethakul 

 

Bella foto

 

interviews_davidlowery__article-hero-113


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#29 William Blake

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Inviato 06 dicembre 2017 - 20:39

Sì, ma nel "Cavallo di Torino" era proprio un discorso filosofico (che rasentava lo spiegone "il mondo sta finendo" etc), questo è un discorso tra ubriachi, tant'è che è sconnesso. un monologo molto simile c'è in "September" di Woody Allen. 

beh l'ombra di Malick si allunga sui controluce, ancor di più sulla luce proiettata sul muro... e sul montaggio ellittico che girovaga nel tempo guardando il cielo sopra di noi. poi se hai visto "Ain't Them Bodies Saints", la frequentazione di Lowery col suo cinema appare palese (anche se - come ho detto - è rielaborato in chiave diversa e ne rimane una suggestione)

 

 

ps: il primo carrello è volutamente una falsa soggettiva. alcune inquadrature insistite rimandano allo sguardo fantasmatico sempre presente.


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#30 Bandit

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Inviato 06 dicembre 2017 - 22:06

Ma il monologo è un punto di vista negativo, infatti il fantasma alla fine si arrabbia ridicolizzando quanto l'ha preceduto. Secondo me è venuta male lo stesso la scena però asd
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#31 ucca

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Inviato 07 dicembre 2017 - 08:16

Sì, ma nel "Cavallo di Torino" era proprio un discorso filosofico (che rasentava lo spiegone "il mondo sta finendo" etc), questo è un discorso tra ubriachi, tant'è che è sconnesso. 

 

Me lo ricordo molto bello quel monologo, all'interno di un film devastante. Ecco se vogliamo i film sono simili, ma uno nella sua "tremendezza" è riuscito, dopo averlo visto (una sorta di caduta inesorabile nel nulla) non hai più voglia di vivere, quest'altro è solo noioso.


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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#32 selva

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Inviato 07 dicembre 2017 - 11:22

Sì, ma nel "Cavallo di Torino" era proprio un discorso filosofico (che rasentava lo spiegone "il mondo sta finendo" etc), questo è un discorso tra ubriachi, tant'è che è sconnesso. un monologo molto simile c'è in "September" di Woody Allen. 

beh l'ombra di Malick si allunga sui controluce, ancor di più sulla luce proiettata sul muro... e sul montaggio ellittico che girovaga nel tempo guardando il cielo sopra di noi. poi se hai visto "Ain't Them Bodies Saints", la frequentazione di Lowery col suo cinema appare palese (anche se - come ho detto - è rielaborato in chiave diversa e ne rimane una suggestione)

 

 

ps: il primo carrello è volutamente una falsa soggettiva. alcune inquadrature insistite rimandano allo sguardo fantasmatico sempre presente.

Chiaramente nel film di Lowery è un monologo da esistenzialismo spicciolo, ma anche quello di Bela Tarr in fin dei conti è lo sfogo di un ubriaco. Il posizionamento nel blocco centrale, a scandire un prima e un dopo, mi pare invece identico, ha lo stesso respiro.

Qui Malick non c'è lo vedo per nulla, sia a livello formale che concettuale. Paradossalmente mi pare un film più "terreno" questo di Lowery, più legato ai corpi che al fantasma. Infatti, anche se lo sguardo dello spettatore converge con quello di C, ad essere protagonista è la casa, intesa come porzione di terra dove si agitano i veri fantasmi (i corpi, nel loro nascere e imputridire). Si potrebbe rileggere il tutto individuando nel fantasma il corrispettivo del cinema, qualcosa che osserva in silenzio, in disparte, dall'angolo, questo agitarsi a vuoto.  


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#33 William Blake

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Inviato 07 dicembre 2017 - 11:30

Beh la riflessione sul dispositivo è proprio quella, chiaro: per questo è in qualche modo il controcampo di Personal shopper. Su Malick comunque si è espresso lo stesso Lowery, poi che Lowery sia più terreno l'ho pure scritto
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#34 100000

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Inviato 30 dicembre 2017 - 08:26

Alla fine a me è piaciuto e ci stava in classi, ma condivido anche qualche appunto, in particolare quello di Tom. La circolarità ci sta e me l'aspettavo, ma quanto sarebbe stato bello se avesse osato non chiudere il cerchio e puntare all'infinito.
Non è quel tipo di film, ma per un attimo me lo ha fatto sperare.
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#35 pooneil

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Inviato 14 febbraio 2018 - 15:15

Stanotte alle 3 am mi sono cascati due libri dalla mensola  :fear:


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#36 thom

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Inviato 14 febbraio 2018 - 16:02

Stanotte alle 3 am mi sono cascati due libri dalla mensola


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