La pista anarchica fu continuamente battuta con indefessa ostinazione, falsificando prove ed evitando qualsiasi altra ipotesi.
Ma guarda che questo è successo anche per Bologna quando Cossiga poche ore dopo la bomba già parlava di strage fascista e le indagini furono a senso unico (al fine di decapitare il terrorismo di destra, pretesto per cui forse fu orchestrata la strage tutta). Lo stato (e fra i tanti non penso ad Aldo Moro) probabilmente orchestrava le indagini e la Polizia si trovava obbligata a eseguire determinati ordini, sotto questo punto di vista si capisce benissimo che Calabresi e compagnia non erano nulla in confronto a ciò che stava dietro.
Hanno orchestrato una campagna di odio contro la fascia più bassa del sistema come hanno ucciso il proletariato dei celerini, degli operai, dei sindacalisti, dei pensionati e della gente che dicevano di rappresentare. Tutto questo perchè questa gente era indifesa e facile da colpire o menomare per la vita, tutto questo per una follia ideologica che vista oggi fa rabbrividire quanto ridere.
Pinelli era stato precedentemente minacciato da Calabresi (ad una manifestazione se non ricordo male), ho letto più volte questo e non l'ho mai sentito smentire.
Veramente io so semplicemente che si conoscevano (e ne è prova il regalo fatto da Pinelli a Calabresi) e che poco prima di Piazza Fontana si incontrarono a una manifestazione dove ebbero modo di camminare per un tratto assieme.
Visto che qualcuno mette in bocca sentenze tengo a precisare che io non penso sia stato Calabresi in persona a buttarlo di sotto, o almeno non ho alcuna certezza in merito, ma lo ritengo più o meno direttamente responsabile di una serie di gravissime situazioni (dalla detenzione oltre misura alla falsa testimonianza), anche nel caso (ridicolo più che altro nel mio modo di vedere le cose) che si fosse trattato di un malore.
Situazioni che in un momento così assurdo della storia del paese erano quantomeno comprensibili e per cui si è arrivati persino a delle condanne (cosa più unica che rara in Italia). Che ci sia stata poca chiarezza sul fatto è facilmente comprensibile prendendo atto delle posizioni degli alti ranghi a cui Calabresi doveva forzatamente obbedire. Piena di ombre era la situazione del tempo in un perenne gioco fra gatto e topo, Luigi Calabresi ne costituiva una piccolissima pedina pagando aspramente anni di violenta persecuzione e infine con l'omicidio.
Volente o nolente si era in guerra (armi, attentati, bombe e una caterva di morti stanno lì a dimostrarlo) e le inadempienze al regolamento (sempre presenti) erano la norma, anche i partigiani si macchiarono di innumerevoli delitti spesso inutili ma guai a toccarli.
Insomma, cerchiamo di contestualizzare un attimo. Il 1969/1972 o 1977 in Italia era una clima di guerra continua, di mosse politica, di influenze estere più o meno pesanti etc. e tutti agivano in quel contesto (parlo di chi si occupava di politica) che non è paragonabile ad alcuna situazione.
Ora Calabresi avrà pure sbagliato ma io comprendo quel tipo di errori figli di anni tragici, non so se vada beatificato o santificato (non ce lo vedo a compiere miracoli..) ma di sicuro ha pagato più che pesantemente i suoi errori. In vita lui con la persecuzione e dopo la moglie e i figli che sono cresciuti senza un marito e un padre.