Alla fine sembra che ci siamo quasi, dopo una lunga attesa.
Damy è entusiasta: http://www.ondarock....takemeapart.htm
A noi altri, non resta che aspettare qualche giorno prima dell'uscita ufficiale (questo venerdì).
Inviato 02 ottobre 2017 - 13:54
Alla fine sembra che ci siamo quasi, dopo una lunga attesa.
Damy è entusiasta: http://www.ondarock....takemeapart.htm
A noi altri, non resta che aspettare qualche giorno prima dell'uscita ufficiale (questo venerdì).
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
Inviato 02 ottobre 2017 - 15:19
Io posso solo dire che Frontline è un pezzone, fra i miei preferiti di quest'anno. La copertina poi
Bella recensione, ora c'ho l'ansia di ascoltarlo
Inviato 02 ottobre 2017 - 19:34
Io mi ero prefisso di non sentire nulla prima dell'uscita dell'album.... se non che LMK l'ho ascoltata per radio per sbaglio, e quindi...
9/10 almeno.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
Inviato 06 ottobre 2017 - 10:19
Bellissimo, ha fatto passi da gigante da Cut 4 Me e Hallucinogen (molto belli entrambi, ma ho sempre sentito una ricerca di quale potesse essere la sua identità sonora).
La title track (quel Middle 8 che poi passa all'ultimo, bellissimo, ritornello è incredibile), Truth Or Dare e la bellissima e sentita Turn To Dust sono quelle che mi sono rimaste più in testa a dei primi ascolti.
Molto carina Waitin', sopratutto il campionamento/shoutout a Bank Head. Forse se proprio dovessi trovare un pelo nell'uovo è uno di quei dischi dove non c'è una brutta canzone... ma che risulta comunque un ascolto parecchio lungo, ma la cosa non deve necessariamente essere un male
“Looking forward is only an imagination of your brain.
It’s what you want to imaginate.
I can honestly say what I think now, ‘cause I’m in the time now, is what I can tell you.
So, giving you a story of the future is just an imagination.”
Inviato 06 ottobre 2017 - 10:56
Sì, la title track è davvero allucinante
Forse se proprio dovessi trovare un pelo nell'uovo è uno di quei dischi dove non c'è una brutta canzone... ma che risulta comunque un ascolto parecchio lungo, ma la cosa non deve necessariamente essere un male
Ed è verissimo pure questo, sono oltre 50 minuti di voce e tastiera che non ti assaltano all'orecchio da subito. Però con l'andare degli ascolti ti si rivela un mondo.
Inviato 06 ottobre 2017 - 17:57
1o round: un pastone irricevibile, a parte i singoli, amore a prima "vista" solo per la coda di Altadena
2o round: ancora non ci capisco niente, ma inizio a tendere le antenne verso gli episodi più "replicanti"
...dai che per dicembre ce la facciamo a eleggerlo disco dell'anno!!
Inviato 12 ottobre 2017 - 13:46
Ma quindi è deciso, kalala a sto giro fa proprio sul serio!
Il disco è molto riuscito, ancora mi deve prendere del tutto però ci sono molti momenti super riusciti. C'è molta più sostanza rispetto ai lavori precedenti.
E cosa non da poco, ha finalmente smesso di essere una ciofeca dal vivo:
qui fa la tigrona (anche se ogni tanto si perde)
e mi coverizza pure Sade, insomma mi vuole proprio conquistare
Inviato 15 ottobre 2017 - 18:10
Inviato 15 ottobre 2017 - 19:52
A me non stupisce affatto invece Comunque mi incuriosiscono questi punti che hai fatto:
massimalismo
Non ho ancora capito però, se ciò sia dovuto propriamente alle tentazioni overproducting o se sia la scrittura in sè a non essere sempre limpida e puntuale o entrambe le cose, meno male che poi Kelela ci ricorda che questo è comunque il SUO disco, che con la sua personalità, la sua voce calda, nei momenti migliori riesce a disegnare delle trame ora libidinose ora robotiche, algide, in simbiosi con l'armamentario sonoro costruitogli intorno.
Perché io non percepisco grandi massimalismi né l'overproduction a cui ti riferisci tu. Posso concordare sul fatto che rispetto al vecchio mixtape i synth oggi hanno ricevuto un trattamento a tappeto che li rende caldi e burrosi per tutta la durata del disco, quello che definirei proprio il Kelela-sound - e la riprova è facile: ascolta "S.O.S." nella versione dell'Interlude prodotta da Kingdom e poi quella ritoccata presente sull'album. Ma si tratta comunque di un disco composto quasi esclusivamente da voce e tastiera (appaiono ogni tanto il violoncello di Kelsey Lu e qualche percussione), che gioca tutto sul songwriting e la creazione di mini-momenti topici, che poi è quello che mi fa veramente impazzire dell'intero lavoro. La mano di Arca per me è irriconoscibile, i suoi tipici synth striduli per dire si sentono solo per pochissimi secondi sul ponte della title track - la sua mano era molto più evidente quando fecero "A Message" ai tempi dell'Ep.
Che poi sia un ascolto denso, pastoso e "umorale" non lo metto in dubbio, in questo Kelela non ha certo fatto un dischetto pop di facile assimilazione né tantomeno un classico lavoro di stampo puramente r&b per gli amanti del genere, e credo che al netto dell'hype del momento su alcune delle testate principali (dettate più dal personaggio che non dalla musica) il disco finirà con l'essere poco apprezzato dal grande pubblico...
Inviato 15 ottobre 2017 - 21:21
E' bellissimo, ad ogni ascolto cresce sempre di più.
Bluff è bellissima anche se breve (vabbè che tocca tasti dolenti a livelli di lyrics), poi è tutto bello, ma quanto è incredibile il ritornello di Enough? è un momento quasi trascendentale ed astratto, la produzione di questo disco riesce a essere incredibile, ma mai imponente o esageratamente ingombrante, poi Kelela seppur non la più versatile delle cantanti riesce ad avero uno spettro emotivo incredibile.
Per me quasi probabilmente è il disco dell'anno (anche se so di persone che hanno ascoltato Utopia e le descrizioni sono legittime, Kelela deve accontentarsi del secondo posto )
“Looking forward is only an imagination of your brain.
It’s what you want to imaginate.
I can honestly say what I think now, ‘cause I’m in the time now, is what I can tell you.
So, giving you a story of the future is just an imagination.”
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi