Recuperato anche questo e cavolo, l'ho trovato ottimo. Ammetto di essere di parte con Sofiuccia Coppola, che adoro dai tempi di quel gioiellino di Virgin Suicides, ma qui vi ho ritrovato una regista matura, che rinuncia (finalmente?) alle venature pop per una messa in scena rigorosissima, elegante, credibile tanto nella fotografia naturale (la memoria è andata subito - orrore! - a Barry Lyndon) quanto nei dialoghi di una vicenda solida e mai (troppo) sopra le righe. Mi ha fatto persino sorbire senza fastidi Colin Farrell, e ce ne vuole. Parte come un drammino da camera che a un certo punto sembra sfociare nel melò, per poi sfiorare il sottile gioco erotico e infine giungere al thriller con, nientemeno, qualche sfumatura horror. Di tutto un po' insomma, ma la cosa fica è che il tutto è ben amalgamato, le varie "svolte" accendono sempre di più l'interesse e, dettaglio non banale, non ci si annoia. Fino a un finale affatto scontato, ma anzi bello cattivo. Una netta ripresa da quel mezzo disastro di Bling Ring, questo è poco ma sicuro.