negli anni ottanta ero troppo occupato a leggere la rubrica satirica dell'unità denominata TANGO per capire che mio cugino non era un pervertito romantico, ma un clone hitleriano sadico che stava cercando di tradurre la bibbia pischica tra un mozar e l'altro.
ero un bambino leggermente fuori fase, tendenzialmente un alieno capitato sulla terra per isbaglio. entrai di nascosto nella cameretta di mio cugino Maurizio e lo vidi masturbarsi abbondantemente vedendo questa VHS terrificante. Urlai e quando mi vide squirtò il bianco celeste liquido sul dorso della sua mano destra e sulla canotta tricolore.
-che cazo te vol?- mi disse, aveva venti anni più di me se non sbaglio
intanto le immagini post necrosi continuavano ad incedere sobbarcandosi la pena suprema del tempo cronos, e tra fellatio e stupri infantili, suicidi amatoriali e professori che insegnavano come entrare in un manicomio e devastare il disordine usando il metadone e il lanciafiamme continuavano il suo straziante percorso ma... la musica era sublime. SPK era il mattatoio venusiano che era planato in quella cameretta pornodelica con un frammisto di capsulate etniche, tape modulation alla Chrome, sinuosi metastasi sintetizzate e dialoghi lo fi che mi facevano venire il formicolio ai testicoli.
Gli anni sono passati e anche per colpa di quell'incubo ho deciso di barattare tutto il demonio che mi portavo dentro educandomi cattolicamente al razionale consenso scolastico eppoi universitario fuori uscendo con una laurea goblin di filosofia analitica ma sotto sottto andavo a dormire ogni notte pensando alle cose più terribili che possono accadere all'organismo umano e a Chiara Gamberale che lottava come una mecenate tedesca contro la falsa reputazione di Spadolini.
GENERAZIONALE per mio cugino, POST GENERAZIONALE e assolutamente divertente sul piano meramente estetico da quasi anta, riamane forse la pellicola snuff più divertente e calibrata da una musica che non conosce limiti, puro scontro tra dioniso (lo sfracellamento osessivo dela miserabile celiniana carne chairs) e apollo creed.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE