Ohibo', visti i miei dubbi iniziali dopo il trailer e la generale venerazione di Wright prevedevo che sarei stato il cagacazzi dubbioso in un topic di commenti entusiasti, invece eccomi qua primo a parlare bene del film, almeno in questo topic pieno di dubbiosi.
Per me e' uno spasso. Divertente, emozionante e intelligente. Wright mescola Micheal Mann a Stanley Donen (tanto il Donen dei musical che delle sue commedie thriller anni 60), Walter Hill con Landis, Carpenter (sempre lui di mezzo utimamente: ma la resa dei conti e' un omaggione lampante) con il musical, Tarantino con il cinema muto. E insomma di tutto un po'. Che poi il risultato finale sembri un film normale e gia' visto, piu' che mancanza d'ispirazione, per me e' un segno della scioltezza con cui Wright miscela e serve il tutto. Arrivare a una specie di classico distillando il postmoderno citazionista o quel che e': per me e' un bel risultato e un bell'attestato di raggiunta maturita'.
O forse sara' che stavolta Wright mi colpisce e affonda su un immaginario che sento piu' mio rispetto a quello dei film precedenti
Tipo il personaggio di lei, che sembra un mix fatto al computer tra Jennifer Jason Leigh di The Hitcher e Madchen Amick giovane di Twin Peaks, segno che io e il coetaneo Wright ci siamo fatti i calli alle mani pregando le stesse dee-camerierine.
Ma pure il protagonista, che dal trailer avevo bollato come irrimediabile minchietta, invece... beh, un po' minchietta lo e', ma sembra anche un Jeff Bridges giovane e ha il felpino che sembra il gilet di Han Solo.
Classe.