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Laurel Halo - Dust (Hyperdub, 2017)


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49 replies to this topic

#1 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 10 agosto 2017 - 09:55

Non sto ad aprire un topic apposito perché non credo si arriverebbe a più di due post, ma Laurel Halo ha fatto uno dei dischi più strampalati e affascinanti dell'anno. Più che la copertina ufficiale, direi che come descrizione visiva vale meglio l'inserto del Cd:

 

0010307615_10.jpg

 

Che poi a me solitamente piacciono gli album fatti di canzoni pop/dance/r&b, mentre questo "Dust" - che è proprio un polverone non-generalizzato - rifugge ogni definizione di sorta. Ma nel far ciò, impiega ritmi tropicali, tastierine anni 80, vocine sceme, sample giapponesi, chitarrine da spiaggia e sonorità electro modernissime. Il risultato è un brodo che ti attacca alla pancia, dà assuefazione e poi crea dipendenza.

 

Pippone :OR:

 

Playlist

 

E infine apriamolo invece 'sto topic, visto che il disco è bellissimo e pare che almeno su qualcuno (me, Imnotdevo, il redivivo Mooninjune, forse Giubbo, forse qualcun altro?) abbia fatto decisamente colpo.

 

C'è la rece sempre di Damy, al solito ottima ed acuta nel sottolineare soprattutto lo "spirito creativo" di un disco la cui peculiarità maggiore concordo essere la sfuggevolezza della sua identità, la dialettica tra "pop" e le strategie molto oblique della sua complicazione o destrutturazione.

 

http://www.ondarock....elhalo-dust.htm

 

L'aspetto più conturbante del nuovo disco di Laurel per me è proprio questo, il fatto che si neghi nel suo stesso offrirsi, in un certo senso, in un modo molto felino, ora pelo ora unghie. E' un disco felicemente spaesante, che toglie i riferimenti da sotto i piedi, urban tropicalia o giù di lì. Accanto a pezzi più (per)suasivi (Jelly, Moontalk che Damy prende proprio ad esempio nella recensione, Do U Ever Happen) ce ne sono altri molto meno immediati, forme di jazz torbido e smontato dove - pur non avendo letto molto delle release sheets, interviste etc) mi viene da dire che pesi molto l'apporto del percussionista Eli Keszler.

 

Nel topic calderone (sign of the times) dei dischi 2017 Giubbo infilava un accostamento con la crucco-venezuelana Niobe che per me ci sta molto, con i dovuti distinguo, ma il gusto nel far collidere comunque in maniera armoniosa motivi caraibici, bossa, chanteuserie ed elettronica a più bassa temperatura e al passo con l'oggi alla fine è molto affine. Penso anche a Color di Katie Gately dello scorso anno, da me così amato e goduto, ma più in generale pare che questo confondere acque e stili, questo sovrapporre e mischiare felicemente le carte scompaginandole salvando però un'ossatura di struttura sia appannaggio soprattutto femminile, e ci saranno sicuramente altri esempi. Fermo restando che ad un disco siffatto, se piace, ci si può arrivare da accessi opposti ma comunicanti: partendo dal pop e facendosi irretire dal trattamento che Laurel gli riserva, oppure salpando da lidi più sperimentali e accidentati e lasciandosi placare dalle tentazioni melodiche e potenzialmente commercia(bi)li di cui Dust è costellato.

 

Sembra quasi che Laurel abbia guardato alla caleidoscopica levità di Quarantine (esplicitamente per il recupero delle parti vocali anche se qui sono molto meno nitide rispetto a quello) però filtrando il suo sguardo sonoro attraverso le increspature di Chance of Rain. Ne esce un disco che è non solo sintesi ma che si spinge più in là, verso territori che mi rendono già curioso per i futuri sviluppi, benché la mia senzazione fino ad ora, dopo numerosi ascolti, è quella di un disco che continui a nascondermi e celare qualcosa, ed è parte del suo fascino, della suggestione che crea. Non è una costruzione che si lasci abbracciare nella sua interezza e che - di nuovo - porge il suo abbraccio ma tenendosi come a una certa distanza.

 

Non sto a linkare questo o quello tanto il disco si trova tutto anche su YT, qui sotto forma di playlist: https://www.youtube....LnQCKdLSNU5tXTu

 

Copertina b/w depistante in linea col (non) personaggio; a me però ha più che altro rapito il retro, con la biondachioma e gli occhi di Laurel a spiovere addosso.

 

laurel-halo-dust.jpeg

laurel-halo.png


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A chemistry of commotion and style

#2 Damy

    pophead

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Inviato 10 agosto 2017 - 11:12

Grazie Not, soprattutto per aver aperto il topic visto che sei sicuramente l'utente più in linea per questi ambienti ;)

 

Secondo me hai fatto proprio centro con questa frase:

 

 


Fermo restando che ad un disco siffatto, se piace, ci si può arrivare da accessi opposti ma comunicanti: partendo dal pop e facendosi irretire dal trattamento che Laurel gli riserva, oppure salpando da lidi più sperimentali e accidentati e lasciandosi placare dalle tentazioni melodiche e potenzialmente commercia(bi)li di cui Dust è costellato.

 

che credo sia il motivo sul perché un disco del genere può piacere sia a me che a te e gli altri utenti avant-elettronici del forum. Per me è una cosa a pelle, nel senso che mi piace provare questa sensazione di spaesamento perpetrata tramite l'uso di dialettiche a me familiari, che poi risulta in un ascolto interessante, stimolante e che a tratti mi fa pure ridere di gusto (le vocine giappe sulla già citata Moontalk, per dire).

 

Domanda: ma dal vivo come renderebbe una cosa del genere? Siete mai stati ad un suo show? Se si ripresentasse l'occasione (la prima, per il launch del disco, l'ho persa) io un salto ce lo farei, ma non saprei proprio cosa aspettarmi...


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#3 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 10 agosto 2017 - 12:18

ecco il terzo post, e siamo già oltre le previsioni iniziali di Damy!

 

avete detto tutto già voi, bravissimi.

 

io devo ancora ascoltarlo bene a dir la verità. come prima impressione posso dire che l'accostamento cromatico giallo/grigio dell'artwork, se si considera anche il bordino laterale (colori che raramente ho visto accomunati) rendono bene la sensazione dellì'ascolto.


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#4 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 10 agosto 2017 - 13:10

Daje sulla fiducia. Me lo segno per settemmbre (me lo ricordo buono, comunque
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#5 100000

    Enciclopedista

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Inviato 10 agosto 2017 - 13:46

A me sta piacendo, ma non entusiasmando (come un po' tutte le sue cose che ho provato), ma volevo simpatizzare per la causa e aumentare il numero di post di un pur sempre meritevole thread.


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#6 vuvu

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Inviato 13 agosto 2017 - 14:37

Al solito sfuggente e creativa, la Halo conquistò il mio cuore già ai primissimi tempi dell'ottimo e fin troppo sottovalutato "Quarantine", poi con il successivo l'amore proseguì tanto da aprirci un thread. Stavolta, ho lasciato decantare il tutto ulteriormente, provando ad inseguirla nella sua follia senza troppa fretta, tentando di cogliere le sue vibranti e surreali sovrapposizioni "ritmiche". "Dust" è senza dubbio il disco che più avvicina la Halo a Niobe, quella tropicale e destrutturata fino al midollo di "Radioersatz", congiungendo tale deframmentazione e tale idea a costrutti ovviamente aggiornati a modelli contemporanei, avvicinandosi dunque alla Herndon. Un lavoro difficile, ma bello nella sua sfuggente traiettoria. E' come se l'Arthur Russell più destrutturato giocasse al laptop o con nuove manie. A volte mi capita di avvertire tale accostamento. Il resto che penso di questo lavoro è tutto ben scritto nella splendida recensione di Damiano, che condivido appieno. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#7 Damy

    pophead

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Inviato 13 agosto 2017 - 15:00

Niobe, quella tropicale e destrutturata fino al midollo di "Radioersatz"

 

In ascolto proprio in questo momento - davvero suggestivo (e copertina da 10)! Grazie mille a tutti <3


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#8 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 14 agosto 2017 - 10:43

Di Niobe io preferisco le cose un po' più levigate (White Hats e Blackbird's Echo soprattutto) ma concordo sul fatto che "strategicamente" il parallello regge più con i primi 3 dischi di Yvonne Cornelius.
Ad ogni modo nella mia compilation estiva subito prima di Jelly ho messo questa: https://open.spotify...r5Vr91YQtdF4iXM(su YT non c'è).

Più lo ascolto più mi pare che Dust tenga insieme 3 direzioni / spinte diverse: la tropicalia contaminata elettronicamente, contorte atmosfere jazzy HD e (soprattutto nella seconda parte) la ripresa aggiornata di quanto aveva fatto in Quarantine (che per inciso resta ancora il mio favorito; sarà che lo trovo un disco che, come attitudine e soprattutto per come Laurel usa nudamente la sua voce da non-cantante, mi rimanda addirittura a certo post-punk, quello più al femminile ovviamente).
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#9 simon

    Scaruffiano

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Inviato 15 agosto 2017 - 21:41

cerchiamo di ritrovare una prosa decente ma perculata di suo. 

 

la ragazza, sicuramente algida  e flessuosa eterogenesi della cupa luna che ammorba l afa agostana delle mie avvampate notti, rimane una strega gaia e struggente della distonia fracassona post collage softwares dei nostri tempi. un free frantic attitude che parte dal collage degli anni sessanta e plana nella metastasi immarcescibilmente estesa della grotta tumida del laboratorio digitale. ne esce qualche spunto e sputo di personale ambivalenza gutturale e sradicata improvisazione dalle parti mutandone il verso e il tono della bambola FMP, tedesco amianto dei giorni migliori della musica libera e barbuta.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#10 matt

    brundle-mosca

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Inviato 18 agosto 2017 - 15:51

Sembra valido.

A suo tempo avevo apprezzato molto anche "Chance of Rain".

 

Vado un attimo off topic: I dischi di Niobe (su cui andrebbe aperto un thread monografico; Ɲ●† mi sembra pronto per farlo direi  asd ) a che bitrate li avete? io su soulseek non li trovo mai a 320..


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il mondo è diviso in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava... ...tu scavi

https://rateyourmusi.../~Art__Vandelay


#11 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 18 agosto 2017 - 16:15

Sembra valido.

A suo tempo avevo apprezzato molto anche "Chance of Rain".

 

Vado un attimo off topic: I dischi di Niobe (su cui andrebbe aperto un thread monografico; Ɲ●† mi sembra pronto per farlo direi  asd ) a che bitrate li avete? io su soulseek non li trovo mai a 320..

 

beh, volendo si può usare questo che era sul penultimo disco ma si parlava un po' anche di lei in generale:

http://forum.ondaroc...ll-tomlab-2011/

 

Io conosco meglio la fase più "pop" (da White Hats in poi), su quella prima, più frastagliata e complicata, non sono ferratissimo.

 

In effetti gli ultimi due dischi non li avevo trovati a 320 manco io, gli altri non saprei...(White Hats e Blackbird's Echo invece li avevo comprati)


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#12 Damy

    pophead

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Inviato 09 aprile 2019 - 17:41

Sto finalmente ascoltando il Dj-Kicks della Lorellina:

 

a0057323095_16.jpg

 

Bandcamp.

 

Un discreto viaggione, non l'ho ancora finito tutto ma sarei curioso di sapere cosa ne pensano gli esperti tunzettari (che poi a dirla tutta il lato tunz non è molto pronunciato, visto di chi stiamo parlando). Comunque per ora è bello, non so se mi sono fatto troppo suggestionare dalla copertina ma quel broncio con contorno scuro rispecchia abbastanza bene l'atmosfera di questo set.


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#13 Ɲ●†

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Inviato 09 aprile 2019 - 18:33

Ce l'ho lì direi da un paio di settimane ormai; aspetto il momento giusto.
Sono stato ad un suo dj set mesi fa, in un'atmosfera un po' sconfortante (robot a Bologna con pochissima gente in uno spazio piuttosto grande) ma lei è stata proprio fighissima, in tutti i sensi. Sguardo basso per tutto il tempo e poi alla fine il sorriso più naturale del mondo a ringraziare chi c'era.
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#14 Giubbo

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Inviato 10 aprile 2019 - 07:22

Not, ma non ci hai provato neanche un pochino con lei?


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#15 Ɲ●†

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Inviato 10 aprile 2019 - 09:52

Not, ma non ci hai provato neanche un pochino con lei?


Ma per chi mi hai preso?
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#16 vuvu

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Inviato 10 aprile 2019 - 10:11

Sto finalmente ascoltando il Dj-Kicks della Lorellina:

 

a0057323095_16.jpg

 

Bandcamp.

 

Un discreto viaggione, non l'ho ancora finito tutto ma sarei curioso di sapere cosa ne pensano gli esperti tunzettari (che poi a dirla tutta il lato tunz non è molto pronunciato, visto di chi stiamo parlando). Comunque per ora è bello, non so se mi sono fatto troppo suggestionare dalla copertina ma quel broncio con contorno scuro rispecchia abbastanza bene l'atmosfera di questo

 

Sì, lei si muove sinuosa e vagamente cervellotica ed è sempre oltre. C'è anche tanto cuore a questo giro, tunz poco pronunciato, of course, decompresso, sfibrato, rivoltato. L'ho visto due giorni fa in vetrina in un negozio a Napoli, non so come sia riuscito a resistere, alla fine non l'ho preso, e adesso sono ovviamente pentito. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

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La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#17 Giubbo

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Inviato 10 aprile 2019 - 10:16

 

Not, ma non ci hai provato neanche un pochino con lei?


Ma per chi mi hai preso?

 

per un fico!


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#18 Damy

    pophead

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Inviato 11 marzo 2020 - 17:48

Hyphae:

 

 

From the soundtrack album "Possessed", in uscita il 10 aprile.

 

Ma che film è? Non sto trovando niente in Rete.


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#19 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 11 marzo 2020 - 17:51

 

Ma che film è? Non sto trovando niente in Rete.

 

nelle gallerie d'arte è molto famoso:

 

https://www.imdb.com/title/tt7823830/


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#20 Damy

    pophead

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Inviato 11 marzo 2020 - 19:21

Scemah ashd


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#21 Moreno Saporito

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Inviato 11 marzo 2020 - 19:42

È davvero quello, controlla
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#22 Ɲ●†

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Inviato 10 aprile 2020 - 11:14

La soundtrack di Possessed esce oggi. Ne ho letto come di un qualcosa tra classica contemporanea e dark ambient, quindi uscita "laterale". Sono comunque curioso. Sentiremo.

Nel frattempo FUORI il sole si alza implacabile, la temperatura sale e io mi ripesco il suo pezzo più sunny, uscito come singolo qualche anno fa, e che mi riporta subito alle mie vacanze (sigh) nelle isole greche di qualche anno fa.

Capo in sé e per sé, folate di synth house-gommosi, scudisciate di calore, ritmi spezzatissimi pret-a-porter e titolo ahimè perfetto

http://youtu.be/tR-A7LRXcpQ

Qui la dub version strumentale
https://youtu.be/m_3MUoTQiuk
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#23 Damy

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Inviato 10 aprile 2020 - 13:13

La soundtrack per ora la lascio da parte, col sole che c'è qua non mi sento proprio in vena di ascoltare roba del genere asd

 

Bello il pezzo sopra invece, non l'avevo nemmeno mai sentito. Ci sono altri momenti "simili" nella sua discografia? Per me comunque l'estate-Halo rivive sempre con Dust, un disco che in certi momenti pare un'allucinazione da calura. Scontata sin dal titolo, ma:

 

 

<3


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#24 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 10 aprile 2020 - 17:31

La soundtrack per ora la lascio da parte, col sole che c'è qua non mi sento proprio in vena di ascoltare roba del genere asd

 

 

Ma ci sono anche le notti!

 

Non mi ricordo altri pezzi di Laurella così "comunicativi" come quello che ho postato. Forse i primissimi EP, ma è materiale acerbetto e che ho ascoltato non tantissimo.

 

Questa comunque è Supersimmetry da "King Felix EP"

https://youtu.be/SFY3tjporKw

 

E questa Constant Index da "Hour Logic EP"

https://youtu.be/GG0IKH1RT5M

 

Ma non c'era ancora quella maestria che avrebbe acquisito di lì a poco.

 

Sul fronte strumentale invece è imperdibile l'altro EP pubblicato su Hyperdub, "Behind the Green Door", 4 tracce sulla scia di "Chance of Rain" e dell'EP "In Situ". Ma parliamo già di scenari diversi, più intricati e scuri. Se vuoi l'estate fai benissimo eccome a tornare su Dust!


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#25 Damy

    pophead

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Inviato 10 settembre 2021 - 14:07

Angolino per disadattati & nerdume limitrofo: nell'ultimo mese tramite Bandcamp sono riuscito a prendermi sia Dust che Chance Of Rain in compact disc, entrambi nella versione limitata per il mercato giapponese.

 

Dust è arrivato in jewel case con uno splendido inserto in carta di riso con crediti e testi sia in inglese che in giapponese. La bonus track è una versione a cappella di Who Won.

 

Chance Of Rain invece è cartonato, il che dà risalto allo splendido disegno sia in copertina che nel retro e sulla stampa del cd. L'inserto stavolta è tutto in giapponese, testi ovviamente non ci sono visto che si tratta di un ascolto sostanzialmente strumentale. Bonus track, Sex Mission dall'Ep Behind The Green Door sempre del 2013:

 

 

Poi all'usato ho trovato anche Quarantine a 0.99 centesimi, lasciato lì da qualche incauto ascoltatore che evidentemente ha di meglio da fare nella vita. Io invece raccolgo tutto, tipo filtro della piscina.


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#26 khonnor

    xy

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Inviato 12 settembre 2021 - 08:06

segnalo, così, en passant, il suo far parte del moritz von oswald trio. 


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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#27 Damy

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Inviato 17 novembre 2022 - 12:21

*post inutile/pensieri liberi*

 

Ieri sera sono andato al decimo compleanno di Quarantine. Hanno suonato l'album per intero da una copia in vinile, poi Laurel & Kode9 hanno fatto un q&a, durante il quale lei ha provato a spiegare certe scelte liriche e produttive tramite ricordi, aneddoti e un buon senso dell'umorismo. Lì per lì l'idea mi era sembrata subito interessante ma quasi sprecata, dal momento che con la stessa autrice presente in sala tanto valeva fare un concerto vero e proprio, no? Poi invece, tutti seduti lì in silenzio al buio ad ascoltare l'album, un lampo d'ovvietà: cosa vuol dire suonare dal vivo Quarantine? Che senso avrebbe? Un magma sinistro di squarci synth e linee vocali battute come percussioni, un andamento beatless ma off-beat, una musicista capace di farti percepire una presenza tramite l'assenza. Pur nella sfuggente discografia di Laurel, Quarantine rimane un capitolo a se, blob insondabilmente alieno uscito dalle ansie contorte di una giovane donna con un cervello che evidentemente le funziona al contrario. Con la saletta stipata all'orlo è stato anche bello notare come, a dieci anni di distanza dall'uscita di questo album, ci sia ancora gente che ascolta, che vive, o che sta persa nel tentativo di decifrarne i solchi.


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#28 corrigan

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Inviato 17 novembre 2022 - 12:58

non sono un fan ma fin dalla prima volta che la ho ascoltata questa traccia mi è parsa un miracolo, con quei fiati trattati alla Hassell/Sylvian e la melodia che si arriccia su sé stessa all'infinito su un testo perfetto


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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#29 Damy

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Inviato 17 novembre 2022 - 14:18

Alla domanda su quali ascolti l'avevano influenzata in quel periodo, lei ieri sera ha fatto proprio il nome di Sylvian :D
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#30 corrigan

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Inviato 17 novembre 2022 - 14:39

Alla domanda su quali ascolti l'avevano influenzata in quel periodo, lei ieri sera ha fatto proprio il nome di Sylvian :D

certi suoni sembrano presi sputati da Brilliant Trees in effetti


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#31 Damy

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Inviato 17 novembre 2022 - 16:47

Lei ha fatto il nome di Gentlemen Take Polaroids e Secrets Of The Beehive; ma Brilliant Trees, uscito proprio nel mezzo, secondo me cattura proprio quel sound sintetico e processato che dici tu.

 

Diciamo anche che si tratta forse della traccia meno ostica di tutto il disco, il resto ogni tanto parte un po' per la tangente asd


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#32 Damy

    pophead

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Inviato 26 maggio 2023 - 16:22

Ancora nulla di nuovo dalla nostra Lorella, ma questo bel mix @Nowadays appena uscito mi fa affrontare il primo weekend di sole dell'anno col buonumore <3 

 

Laurel Halo @ Nowadays, NYC (05-06-23) by Laurel Halo (soundcloud.com)


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#33 Giubbo

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Inviato 29 maggio 2023 - 07:49

 

Diciamo anche che si tratta forse della traccia meno ostica di tutto il disco, il resto ogni tanto parte un po' per la tangente asd

ma come parte per la tangente... uno degli album più belli ed importanti egli anni '10... :


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#34 Damy

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Inviato 29 maggio 2023 - 11:41

Certo che è bello, ma non si tratta di un ascolto praticolarmente facile o lineare, dai. Con gli anni ci si fa l'orecchio e si impara ad apprezzarlo proprio per il modo obliquo in cui è stato composto e prodotto, ma appunto è uno di quei dischi "sfuggenti" dove non sai mai cosa viene dopo - da lì la mia idea di "partire per la tangente", che non intendo comunque in senso negativo  asd


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#35 Damy

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Inviato 12 luglio 2023 - 15:37

Lorella, a settembre :wub:

 

a2169093004_10.jpg

 

Atlas | Laurel Halo (bandcamp.com)

 

Atlas, the latest album from renowned electronic artist Laurel Halo, is a suite of sensual ambient jazz collages, designed to take the listener on a roadtrip through the subconscious. Blending both synthetic ambient textures and acoustic instrumentation, the album is a series of endlessly listenable maps, rife with hidden detail.


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#36 Ɲ●†

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Inviato 12 luglio 2023 - 18:54

Giubilo. Me lo aspetto come il disco autunnale di Laurel, tanto quanto Dust era quello estivo.
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#37 Giubbo

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Inviato 13 luglio 2023 - 10:16

una cover bella quanto lei


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#38 Damy

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Inviato 19 agosto 2023 - 17:36

Tvb <3

 


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#39 Ɲ●†

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Inviato 15 settembre 2023 - 09:07

Ho trovato il nuovo "Atlas" in mp3 320 su SS, l'ho ascoltato un paio di volte (vabbè la prima ho dormito) e mi è venuto un po' da maledire Laurel che gioca a nascondersi dietro tessiture oppiacee, nebulose e notturne per ensemble fantasma. Quel che ovviamente manca di più è la voce. Disco assai isolazionista, anche rispetto alle più recenti uscite strumentali di Laurel, dalle parti di quanto fatto da Stars of the Lid e più ancora da Leiland Kirby / Caretaker. In un certo senso spiazzante (ok, s'è capito che mi aspettavo altro), non scevro di un certo fascino da narcosi della memoria, forse un po' noioso per la sua sostanziale omogeneità ma vedremo con i proverbiali ascolti...
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#40 vuvu

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Inviato 15 settembre 2023 - 10:17

Ho trovato il nuovo "Atlas" in mp3 320 su SS, l'ho ascoltato un paio di volte (vabbè la prima ho dormito) e mi è venuto un po' da maledire Laurel che gioca a nascondersi dietro tessiture oppiacee, nebulose e notturne per ensemble fantasma. Quel che ovviamente manca di più è la voce. Disco assai isolazionista, anche rispetto alle più recenti uscite strumentali di Laurel, dalle parti di quanto fatto da Stars of the Lid e più ancora da Leiland Kirby / Caretaker. In un certo senso spiazzante (ok, s'è capito che mi aspettavo altro), non scevro di un certo fascino da narcosi della memoria, forse un po'noioso per la sua sostanziale omogeneità ma vedremo con i proverbiali ascolti...

 

Io aspetto la data d'uscita per scriverne, certo è che si tratta di un disco bianco e nero, forse la intervisto e in caso le chiedo i motivi così magari ci dice lei stessa qualcosa in più. 


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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

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#41 Ɲ●†

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Inviato 15 settembre 2023 - 14:10

Ti aspetto, ipotizzo un 7 ma non di più.
Poi rileggendo quello che ho scritto potrebbe sembrare che stessi parlando di un disco di droni puri, cosa che non è. Il fattore umano si sente, è un disco che sa anche essere avvolgente etc. Resta il fatto che il parallelo con Kirby (che tra l'altro non conosco neanche benissimo) mi è subito venuto in mente.
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#42 Giubbo

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Inviato 15 settembre 2023 - 15:39

Ho trovato il nuovo "Atlas" in mp3 320 su SS, l'ho ascoltato un paio di volte (vabbè la prima ho dormito) e mi è venuto un po' da maledire Laurel che gioca a nascondersi dietro tessiture oppiacee, nebulose e notturne per ensemble fantasma. Quel che ovviamente manca di più è la voce. Disco assai isolazionista, anche rispetto alle più recenti uscite strumentali di Laurel, dalle parti di quanto fatto da Stars of the Lid e più ancora da Leiland Kirby / Caretaker. In un certo senso spiazzante (ok, s'è capito che mi aspettavo altro), non scevro di un certo fascino da narcosi della memoria, forse un po' noioso per la sua sostanziale omogeneità ma vedremo con i proverbiali ascolti...

Le 2 preview in effetti mi avevano raffreddato molto.

 

leggendoti mi pare di capire che tutto l'alum è più o meno così. non so se alla mia età ho ancora la pazienza di aspettare il decimo ascolto per far emergere le emozioni...


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#43 khonnor

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Inviato 16 settembre 2023 - 11:22

non ancora ascoltato - anteprime splendide, imho -, ma vedendo chi c'è dietro sto album [giske, railton, coby sey, ginzburg al mixing e becker al mastering] non è che ci si potesse aspettare disco-sole, ecco. curiosissimo comunque di questa svolta un po' caretakeriana


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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Inviato 16 settembre 2023 - 14:29

Intanto la banda di Roma est che scrive su Blow Up, Rolling Stone, vicina ai vari borghesi di Minimum Fax e circoli lo fi de periferia, parla di capolavoro del nuovo di Lopatin, che non ho ancora ascoltato. Si dice sia tornato imprendibile, di nuovo hd (un Samsung) e finalmente non più pop. Vedremo poi anche se questo è vero.
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Inviato 25 settembre 2023 - 15:41

Sto continuando ad ascoltare Atlas perché comunque subisco un suo certo magnetismo, oltre ad essere tutto sommato un ascolto scorrevole anche come sottofondo o mentre stai camminando etc. Poi beh, se me lo avessero sottoposto senza dirmi chi ne fosse l'autrice dubito che sarei arrivato ad indovinare Laurel, perché non è che sia proprio caratteristico rispetto a quanto fatto in passato. Per dire, la OST di Possessed mi suona più "sua" di questo (a proposito: ho scoperto che "Breath" - proprio da Possessed - era il brano che chiudeva la playlist stilata da Sakamoto per il suo funerale, tra nomi anche abbastanza importanti. Cose da raccontare ai nipotini, decisamente).

Suggestioni aggiuntive: diverse tracce di Atlas, quelle in cui gli archi diventano preminenti, mi hanno ricordato l'ineluttabile e inesorabile affondare del Titanic di Gavin Bryars.

Ciò detto, non so se augurarmi che prosegua sulla strada della "compositrice" in senso stretto. Insomma, spero che prima o poi torni qualche beat e soprattutto la sua voce, perché la sua obliquità è proprio ciò che me la fa piacere di più.
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Inviato 27 settembre 2023 - 10:49

https://www.ondarock...lhalo-atlas.htm


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Inviato 27 settembre 2023 - 11:10

Stavo venendo a linkarla... Beh, comunque è strano (e bello) che uno stesso disco provochi suggestioni così diverse a seconda di chi lo ascolta (io ovviamente alla new age non ci avrei mai pensato). A riprova che qualsiasi opera si compie solo nel momento in cui viene fruita e che ne esistono tante "versioni" quanti sono coloro che la esperiscono (scusate il pensiero libero molto naif).


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Inviato 27 settembre 2023 - 11:40

Stavo venendo a linkarla... Beh, comunque è strano (e bello) che uno stesso disco provochi suggestioni così diverse a seconda di chi lo ascolta (io ovviamente alla new age non ci avrei mai pensato). A riprova che qualsiasi opera si compie solo nel momento in cui viene fruita e che ne esistono tante "versioni" quanti sono coloro che la esperiscono (scusate il pensiero libero molto naif).

 

Diciamo pure che la new age è tante cose e spesso dimenticate perché sommerse da certi cliché che la vogliono solo in un certo modo, e l'ho scritto apposta (ovviamente non riguarda noi due e tanti altri, ci mancherebbe). Se ascolti "Healing Music" della Brouk ci ritrovi molto di questa Halo, certo mancano gli archi, ma i punti di contatto a valle e a monte ci sono. 


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#49 Patrono

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Inviato 27 settembre 2023 - 13:36

ascoltato 2/3 volte in questi giorni, a me è piaciuto; lauretta cambia pelle quasi ad ogni disco.

Poteva comunque chiamare il disco "Events In A Dense Fog", di Eniana memoria :D 

Un bel trip, ben calibrato, in cui più che 10 pezzi paiono un "tema" e 6 variazioni sullo spartito

(+ gli interludi pianistici, che sembrano riportati unp o' sulla terra)

 

Per citare Fontecedro, lo definirei "cosmico"

 

Unico difetto: dopo un po' inizia a ripetersi, ma è una minuzia; avercene!

 

ps. A me, sentendo questa polvere nebulosa di musica è venuto in mente "Copctic Light" di Morton Feldman...


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#50 Damy

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Inviato 27 settembre 2023 - 14:32

Io mi sono sentito come in visita a un museo d'arte contemporanea durante un pomeriggio feriale d'inverno, che ho preso libero mentre il resto della gente va a lavoro per godermi un po' di pace senza inutili rumori attorno (vale a dire: la mia giornata ideale, che purtroppo riesco a concedermi solo di rado).

 

Onestamente non sento grandi sviluppi compositivi nel lavoro, che un po' attutisce l'impatto prettamente cerebrale dell'ascolto - una cosa che dai lavori di Laurel mi aspetto sempre, visti i precedenti. Eppure, una volta abbandonatisi al flusso e all'ispirazione del momento, ecco che iniziano a emergere immagini, sensazioni ed emozioni, un turbinio gentilissimo ma carico di presagi, non esattamente minaccioso ma capace di tenerti sul ciglio del burrone senza spingerti di sotto. Queste striature d'archi avvolte nel digitale sono splendide, la cura produttiva - qui invero sottilissima - fa tutta la differenza, riuscendo nell'intento di creare un melange elettro-acustico quasi palpabile al tatto. Ambient de concetto, insomma: prendere o lasciare. Io prendo.


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