Questo sarà un disco che, se mai riuscirà ad andarti giù dopo lo spaesamento iniziale, sarà comunque destinato a crescerti addosso lentissimamente, ma dal momento che l'uscita è prevista per metà settembre direi che c'è tutto il tempo per farsi almeno un'idea. Direi anche che questo ragazzo è sulla rampa di lancio per fare l'exploit critico del 2017, con tutti plausi e le ritorsioni aprioristiche del caso. Del resto, quando la musica lambisce un non-genere che non solo è tremendamente idiosincratico ma rimane anche difficilissimo da decifrare a parole, la sola curiosità giornalistica è destinata a salire esponenzialmente, e con essa tutto il corollario del resto degli appassionati.
Se dovessi metterla in una frase, direi che ci sono sia la voce di Nina Simone che il falsetto di Thom Yorke, mentre il songwriting è una sorta di folk acustico con ampissimi spazi ambient e mini-progressioni chitarristiche, sprazzi di scheletrico r&b elettronico e filtri vari, momenti vagamente più soul e atmosfere dolcemente africane dai sapori ancestrali (lui viene dal Ghana) sintetizzate e ricucite su un tessuto che, a questo punto, è alquanto peculiare.
Però è innegabile che quasi tutte le canzoni di Moses che ho sentito fino a ora mostrano un fascino particolarissimo. Al momento ci sono fuori due Ep di cinque tracce l'uno, il debutto autoprodotto Mid-City Island, che si trova per intero su Soundcloud, e il più completo e affascinante Lamentations dello scorso anno, forte di almeno due ottimi pezzi: il canto tribale processato al vocoder di Worth It e il brano-chiave Lonely World con Thundercat al basso, quest'ultimo assolutamente da ascoltare per intero per capire un po' quello che (non) fa Moses.
C'è poi il nuovo singolo Doomed, un pezzo semplicemente splendido nella sua essenzialità (ma anche il video non scherza):
Stando alla tracklist di Bandcamp, oltre a Doomed e Lonely World sul disco ci saranno anche pezzi già editi quali Plastic e Man On The Moon (quest'ultima però credo in una versione diversa). Staremo a vedere come suonerà il disco nel suo intero, l'effetto-lagna è sicuramente dietro l'angolo, ma quando le trovate sono spiazzanti e i pezzi ti prendono sotto pelle, l'ascolto si fa interessante e decisamente molto emotivo.