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Song To Song (Malick, 2017)


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8 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 02 giugno 2017 - 10:48

Sullo sfondo della fiorente scena musicale texana, la vita di una coppia di artisti squattrinati si intreccia a quella di un carismatico produttore discografico di Austin e della sua giovane amante. Conosciutisi a una festa, BV (Ryan Gosling) e Faye (Rooney Mara) pensano di poter vivere per sempre di musica e passione, e passano le giornate componendo canzoni e suonando dal vivo. Quando il magnate dell'industria musicale Cook (Michael Fassbender) si offre di cambiare in meglio le loro vite e promette loro un radioso futuro, tra i tre si instaura un legame intimo e profondo che va al di là della semplice collaborazione professionale: un triangolo amoroso che poggia su seduzioni e tradimenti e che finisce per coinvolgere anche la cameriera Rhonda (Natalie Portman) irretita dall'affascinante Cook.

 

 

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http://www.ondacinem...ng-to-song.html


  • 1

#2 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 02 giugno 2017 - 11:24

Filmone
  • 1

#3 selva

    mainstream Star

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Inviato 14 dicembre 2017 - 18:35

Ma quindi Song to song è da vedere?

 

Gli ultimi quattro film di Malick sono strettamente legati, con The Tree of Life e Song to song a rappresentarne i vertici, ma personalmente mi è piaciuto anche To the Wonder (di solito il più bistrattato).

Per Knight of Cups ti rimando alla recensione/saggio di Baratti, ma al di la delle numerose letture applicabili ai suoi film (c'è chi parla di postcinema, i soliti teorici dell'apocalisse) i suoi film rimangono le migliori esperienze in sala (mi manca Voyage of time) degli ultimi anni, il punto geometrico perfetto tra racconto e ricerca formale. 


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#4 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 15 dicembre 2017 - 00:36

Sì Valerio (100k), Malick non lo ho mai affrontato analiticamente e S2S per me è un filmone e non ho aggiunto altro. Il punto è che Malick affronta le questioni più importanti del mondo, Dio e l'Amore, che tanto per dirne uno, Dante, sono la stessa cosa, con un bagaglio strumentale qualitativo, completamente diverso dai rozzi strumenti di sopravvivenza, quantitativi, coi quali viviamo le nostre vite. Come dice Tarantino: non è la stessa partita, lo stesso campo di gioco e neanche lo stesso fottutissimo sport.
Non ne conosco molti altri che abbiano questa convinzione e leggendo alcune analisi spesso rabbrividisco nel constatarne la pochezza.
  • 0

#5 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 15 dicembre 2017 - 08:32

Mah, sotto l'aspetto formale nulla da dire; vedere Olga Kurylenko piroettare proiettata sulla parete del mio loft mentre offro un brunch ai miei amici hipster non ha prezzo. Sotto l'aspetto sostanziale idem come sopra, dato che affronta dei temi talmente generici che una ipotetica discussione sarebbe per forza di cose superficiale. L'unica cosa che mi stimola è la ricezione dei suoi lavori recenti: un atteggiamento fideistico (per non dire ottuso) che oserei definire para-religioso, nel senso che o sei dentro o sei fuori senza nessuna possibilità di comunicazione tra i due mondi. Ho detto lavori recenti ma forse sarebbe più corretto riferirmi solamente a The Tree of Life, dato che i film seguenti hanno suscitato, con mia grande soddisfazione, sempre meno clamore, al di là degli apprezzamenti della critica.

Ho un po' il dente avvelenato al riguardo, non lo nego. Il principale motivo scatenante l'ho già riportato, il classico i fan che svalutano l'artista stesso. Il finale di The Tree of Life (ovvero una glorificata pubblicità per deodoranti) contribuisce a sua volta.

Ma il bello è che un tempo Malick mi piaceva, quello di Badlands e Days of Heaven, ho però cominciato a considerarlo un mezzo artista ragionando sul fatto che il suo esilio produttivo di vent'anni sia stato dovuto alla sua incapacità di adeguare la sua poetica ai tempi in cambiamento (a supporto di ciò ho sviluppato una megametasega mentale musical-cinematografica che non riporto per pudore). E per me il saper vivere ed interpretare il proprio tempo è quello che chiedo quando mi avvicino ad una creazione artistica.

Ultima cosa, qualcuno dice che Spring Breakers sia più o meno ispirato a Malick. Considerando il mio grande apprezzamento  per l'ultimo film di Korine, mi piace pensare che tale influenza si configuri in maniera sarcastica, come a dire "altro che altalene nell'America degli anni '50, è questo il vero albero della vita". 


  • 3

#6 100000

    Enciclopedista

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Inviato 19 dicembre 2017 - 08:58

Scusate, poi ho fatto cadere il discorso su Malick.

Non so se dovremmo spostarci nel topic apposito, ma tanto mi avete giá convinto e prima o poi lo recupero.

Però la mia perplessità rimane e vorrei cercare di spiegarmi: la sua idea di cinema a me piace e non ho niente contro di essa. Solo che mi sembra girare un po' a vuoto dopo Tree of life e ci sono momenti che mi risultano posticci o sempre più cliché involontari. Non penso necessariamente a scelte stilistiche/inquadrature etc per fare battute facili, ma al film stesso, che va (dovrebbe andare) un po' oltre il discorso tecnico di Malick. Per fare un esempio: la Mondello in To the wonder che dice quelle banalità in quel modo mi fa rizzare i peli sulle braccia, mentre ad esempio il prete di Bardem (che mi sembrava un personaggio interessantissimo) ha pochissimo spazio.

Riassumendo: mi sembra che il discorso di Malick prosegua dal punto di vista cinematografico ma non contenutistico, ecco. Da qui le mie perplessità.

Ci ho provato, provateci anche voi, che mi sembra ci sia il margine per discuterne oltre il bello/brutto.


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#7 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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  • Location...riverrun

Inviato 21 dicembre 2017 - 20:31

Ripiglio pigramente lo spunto di 100k.

Ho visto Tree of Life senza aver mai guardato altro di Malick e forse senza aver ancor visto mezzo Fellini.
L'ho poi rivisto e l'ho riconsiderato dopo aver letto L'Urlo e il Furore. È un'opera che mi ha comunicato quello che penso mi volesse comunicare, emozionandomi sia in ciò che è #relatable (molto) sia in ciò che è trascendente. Ho anche molta stima delle opere che mi fanno "rammaricare" di essere ateo. Perdóno persino il dinosauro in cgi.

Però il finale mi lascia a metà fra l'insulto di bøø (pub tèrre d'hermès?), la bacchettata per l'essere derivativo da F., e il sublime per l'aver portato ad oltranza e trascendenza questa fissazione registica che cerca di restituire le percezioni soggettive anche di sensi oltre la vista, come un sogno che poi si fonde con un aldilà tutto proprio del soggetto Sean Penn eppure Totale [cit. Colapesce].


Poi ho visto metà di To the Wonder, ché guardavo i film sempre in almeno due pezzi, e non ho proseguito. Knight of Cups mi intrigava pure di più e sono ancora a metà (colpa del tipo di American Beauty?).
Mi hanno consigliato Song to Song e forse ne manca uno in mezzo, ma sono ancora indeciso.

È anche un modo di girare che mi ispira molto, che apprezzo idealmente oltre che nella pratica, quindi o sono già soddisfatto e sazio di contenuti con ToL o è su questi che dopo cade Malick, o...?
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#8 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 21 dicembre 2017 - 20:43

Tree of Life bellissimo, To the wonder buono, Knights of cups terribile per me.

Song to song mi manca.

Ho visto Voyage of time però, mi è piaciuto.


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#9 100000

    Enciclopedista

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Inviato 22 dicembre 2017 - 17:21

thauma, io sono anche abbastanza d'accordo con te, insomma parliamo la stessa lingua, ma non ho capito a chi ti riferisci con la tua risposta.

Cioè a me piacerebbe proprio parlare nel merito dei singoli film, non del metodo (che a io apprezzo, sia dal punto di vista teorico che realizzativo).


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