Mah, sotto l'aspetto formale nulla da dire; vedere Olga Kurylenko piroettare proiettata sulla parete del mio loft mentre offro un brunch ai miei amici hipster non ha prezzo. Sotto l'aspetto sostanziale idem come sopra, dato che affronta dei temi talmente generici che una ipotetica discussione sarebbe per forza di cose superficiale. L'unica cosa che mi stimola è la ricezione dei suoi lavori recenti: un atteggiamento fideistico (per non dire ottuso) che oserei definire para-religioso, nel senso che o sei dentro o sei fuori senza nessuna possibilità di comunicazione tra i due mondi. Ho detto lavori recenti ma forse sarebbe più corretto riferirmi solamente a The Tree of Life, dato che i film seguenti hanno suscitato, con mia grande soddisfazione, sempre meno clamore, al di là degli apprezzamenti della critica.
Ho un po' il dente avvelenato al riguardo, non lo nego. Il principale motivo scatenante l'ho già riportato, il classico i fan che svalutano l'artista stesso. Il finale di The Tree of Life (ovvero una glorificata pubblicità per deodoranti) contribuisce a sua volta.
Ma il bello è che un tempo Malick mi piaceva, quello di Badlands e Days of Heaven, ho però cominciato a considerarlo un mezzo artista ragionando sul fatto che il suo esilio produttivo di vent'anni sia stato dovuto alla sua incapacità di adeguare la sua poetica ai tempi in cambiamento (a supporto di ciò ho sviluppato una megametasega mentale musical-cinematografica che non riporto per pudore). E per me il saper vivere ed interpretare il proprio tempo è quello che chiedo quando mi avvicino ad una creazione artistica.
Ultima cosa, qualcuno dice che Spring Breakers sia più o meno ispirato a Malick. Considerando il mio grande apprezzamento per l'ultimo film di Korine, mi piace pensare che tale influenza si configuri in maniera sarcastica, come a dire "altro che altalene nell'America degli anni '50, è questo il vero albero della vita".