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King Arthur - Il Potere Della Spada (Ritchie, 2017)


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2 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 26 maggio 2017 - 19:08

King Arthur - Il potere della spada è una rivisitazione in chiave fantastica della celebre leggenda, firmata da Guy Ritchie. Cresciuto nei vicoli oscuri e dimenticati di Londonium al seguito di una scapestrata banda, inconsapevole del suo lignaggio, il giovane Arthur (Charlie Hunnam) estrae la spada leggendaria dalla roccia in cui è incastonata, diventando così il legittimo proprietario di Excalibur, nonché il sovrano predestinato del regno. Nel percorso per imparare a padroneggiare il potere della magica lama e rivendicare il trono usurpato, si invaghisce di una misteriosa ragazza di nome Guinevere (l'attrice e  modella spagnola Astrid Berges-Frisbey) e si unisce alla Resistenza nella lotta al tiranno Vortigern (Jude Law), che si è impadronito della sua corona ed ha assassinato i suoi genitori...

 

 

locandina.jpg

 

 

http://www.ondacinem...ella-spada.html


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#2 Legolas

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Inviato 01 giugno 2017 - 17:54

Sembra un episodio di Young Hercules, e non è un complimento.....

L'unica cosa che salvo è proprio l'interpretazione di Jude Law ma tutto sommato siamo al minimo sindacale.


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#3 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 31 luglio 2017 - 22:44

è davvero dura trovare qualcosa di non dico buono, ma almeno interessante in questa ennesima riproposizione del mito di re artù... tanto da far quasi rivalutare al confronto il king arthur di fuqua

ma proviamoci a dire due cose. si capisce che ritchie voleva dare la propria iconoclasta reinterpretazione del personaggio, e non sarò di certo io quello che grida alla blasfemia. un re artù ben poco in linea con la versione più edulcorata, favolistica e romantica del personaggio. niente ginevra, niente triangoli amorosi con lancillotto (ma questo c'è da dire già fuqua). re artù che cresce in un bordello e ne diviene il tenutario, un artù ben poco re quindi, ben poco nobile, ma semmai affine ai criminali di strada inglesi dei gangster-movie di ritchie

peccato che la warner abbia chiesto a ritchie di girare un blockbuster PG-13 da 170 milioni di dollari pronto a dare vita se possibile ad un nuovo franchise. e allora ecco che tutte le buone intenzioni restano perlopiù sulla carta, mentre il film prende rapidamente la forma di un convenzionalissimo fantasy saturo di qualsiasi elemento magico videogioco, gioco di ruolo, gioco da tavola, libro o che altro abbia prodotto nel corso di tutti questi decenni (unico elemento che mi è piaciuto, forse perché non ti aspetti di vedere elefanti e serpenti giganti nell'inghilterra medioevale, è la presenza di questi enormi kaiju)

trama più basica di un tv movie, personaggi non pervenuti. sarebbe un fantasy di serie Z se non fosse pompato dai milioni di hollywood. ritchie soprattutto ad inizio film cerca di imprimere una personalità ad un prodotto che ovviamente avrebbe potuto girare chiunque, sfoggiando il suo tipico montaggio da nouvelle vague sotto ecstasy, ma è nelle scene d'azione che esce ridimensionato giocando a fare lo zack snyder con una estetica da videogioco ormai vista e rivista. questa volta neanche il botteghino è stato clemente: flop incredibile che penso ammazzerà sul nascere qualsiasi potenziale sequel. e visto come si conclude questo reboot con la presentazione dei cavalieri della tavola rotonda che sembrano usciti da una vecchia pubblicità della benetton o da una barzelletta scema (un nero, un asiatico...), è davvero meglio così
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