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Bullismo


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7 replies to this topic

#1 Guest_Resp Into_*

    Maledettooo! Maledetooo! Maledettooo!

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Inviato 25 maggio 2017 - 15:57

Strano che non ci sia già una discussione.

 

Comunque vorrei sentire la vostra su un problema molto serio e particolarmente odioso. Specialmente a scuola tra i ragazzi.

 

Ciò che non posso fare a meno di notare è come certe situazioni di vessazione per me siano veramente difficili da capire. Nel senso che nel mio liceo certe cose non sarebbero mai state permesse e allo stesso modo io non le avrei mai permesse.

 

Se siete stati bulli o vittime ditelo pure se volete, anche se non vorrei che il topic diventasse un amarcord. Sono più per il cercare di inquadrare le cause e le soluzioni del problema.


  • 1

OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO ;)

 

 

raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale


#2 simon

    Scaruffiano

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Inviato 25 maggio 2017 - 18:34

se devo essere sincero non ho nessun tipo di ricordo legato al liceo, tranne quando ho scaraventato il banco fuori dalla finestra del quarto piano, per fortuna non passava nessuno sotto: un tizio si era permesso di dare della mignotta a mia madre e non ci ho più visto.

 

per quanto riguarda le nuove generazioni il mio giudizio è assolutamente negativo a priori, con l'aggravante che il mio interesse in generale per la razza umana e sul concetto di democrazia si fa sempre più labile: bisognerebbe ritornare a un culto della morale e un controllo anche di tipo tecnologico sui malati di mente infantili o meno che turbano l'ordine para sociale della scuola italiana. 

 

il collegio degli anni quaranta e cinquanta potrebbe essere la galera etica che i nuovi professori progressisti dovrebbero cercare di imitare o trarne doverosa ispirazione. più denunce e più interventismo insomma e meno spazio alle tautologie, leggi psicologi.


  • 2

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#3 Doctor Faustus

    Groupie

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Inviato 25 maggio 2017 - 18:40

bisognerebbe (...) un controllo anche di tipo tecnologico sui malati di mente infantili o meno che turbano l'ordine para sociale della scuola italiana. 

 

 

Concordo con Lei su questo preciso punto, eminentissimo Maestro. Controllo allargato anche ai docenti, però. ;)


  • 0

#4 simon

    Scaruffiano

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Inviato 25 maggio 2017 - 19:01

a quattordici anni queste nuove generazioni, queste nuove risorse, sono già stufe di fumare cannoni, di masturbarsi e di fare all'amore e dunque non credendo in Dio ma solo in una sorta di concretezza tendente alla dispersione, se la prendono con i più deboli, con gli handicappati e le persone che hanno ricevuto un certo tipo di educazione cattolica.

 

ho polemizzato anni sulla nuova classe dirigente

ho polemizzato anni sulla nuova classe insegnante

 

manca il concetto di etica, di morale, di giustizia, di democrazia pragmatica, di educazione civica da ambo le parti: i minorenni che giocano a suicidarsi con la droga o questi nuovi professori che al massimo sanno distinguere tra Petrarca e Manzoni, entrambe le fazioni da correggere prima che il danno sia eterno.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#5 Doctor Faustus

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Inviato 25 maggio 2017 - 21:20

Magnanimo Maestro, il bambino/ragazzo è bullo perché almeno un genitore è bullo. Il seme del comportamento (fisico e/o psicologico) violento contro il "debole" si nasconde nell'educazione e nell'esempio della famiglia. L'etica, la democrazia pragmatica (come Lei, gentile Maestro, la chiama), il civismo e (perché no?) anche la carità e la pietà cristiane sono fondamentali solo se sono impartiti coscientemente in famiglia, con le parole e con l'esempio pratico. Le ripeto: il bullo è quasi sempre (toglierei anche il quasi) figlio di un bullo e/o di una bulla. Gli altri, i figli dei genitori "civili", potranno al massimo divenire muti (vili e/o impauriti) spettatori della violenza dei bulli (figli di bulli) ma mai protagonisti attivi.
In questi casi, per regolarne il comportamento, bisognerebbe agire (psicologicamente e psichiatricamente) sia sul bambino/ragazzo, sia sulla famiglia.
 
Poi ci sono gli iperattivi: questi vanno trattati in maniera medica (psicofarmaci nei casi più gravi) o con un approccio psicoterapico.
 
Infine ci sono gli "snob" e gli "esaltati" (ho molto semplificato, ovviamente, citando queste due tipologie), sia tra i discenti sia tra i docenti. Sono categorie altamente fastidiose e perniciose, tuttavia sono più facilmente controllabili  e "malleabili" perché non sono sempre frutto marcio di una radicata forma mentis familiare o di una patologia/disfunzione psichica, bensì di dinamiche psicologiche (in contesti sociali) più superficiali.

  • 0

#6 simon

    Scaruffiano

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Inviato 25 maggio 2017 - 21:36

idealmente la quoto completamente. ma come posso esprimermi in modo ancora più chiaro?

 

vi è una mancanza di valori morali che mi spaventano, paperine sui quindici anni che sull'autobus ti fissano il Polifemo con una disinvoltura agghiacciante e se tu non ricambi o meglio non dimostri di essere capace di PROVARE una reazione almeno contraendo un muscolo del viso, vieni preso per frocio completamente. ho una certa età, pensa la stessa situazione con i marmocchi ingenui e complessati di quindici anni, violentati psicologicamente dall'abietta e costretti dopo una recita al soggetto a un isolamento precoce e assolutamente non fenomenologico. 

 

i professori più anziani hanno l'età di mio padre che gira con la maglia di un famoso complesso industriale metal con una certa predisposizione per l'anarchia, e i più giovani hanno la mia età, quella del fallimento globale, figli bastardi della primissima Unione Europea e il cannone da condividere in cesso con gli altri scolari che era solamente una chimera. 

 

non credo più in nessun tipo di investimento nella scuola pubblica, non credo nella legge elettorale, vorrei veramente che venissero aboliti tutti i licei e istituiti solo nuove corporazioni, nuove scuole dove si insegna l'arte della difesa e del contrattacco dialettico, ma soprattutto vorrei, essendo un cittadino italiano, uno stato sociale, una democrazia, una democrazia reazionaria con il male invasivo e buono con il buon cittadino cattolico.

 

la malattia mentale di questi bulli è apodittica ed evidente alla Cartesio, e costoro dovrebbero essere corretti non dico da neurologi ma psichiatri che sanno il fatto loro. Trieste non è più la città della mia ingenua adolescenza, è un coacervo che si morde la coda, una babele di dialetti insistiti, larvati, cannibali che non offrono altro che una sincronia differita di odio e assenza di Dio. 

 

alcuni minuti fa mi sono sentito al telefono fisso con la mia ex, anche lei stupefatta dal fatto che nessuno stia facendo un cavolo: se ne esce dalla Chiesa di San Antonio alle undici della sera e quattro marocchini le saltano addosso, non la palpano non la sfiorano, ma quando stanno scappando da quel che resta di un bel corpicino, la guardano le sorridono con i denti d'oro e le dicono: GOLIARDIA. FELICE NO?

 

ma si sta divagando, ma la violenza sta demolendo questa città.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#7 Doctor Faustus

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Inviato 25 maggio 2017 - 21:46

 

alcuni minuti fa mi sono sentito al telefono fisso con la mia ex, anche lei stupefatta dal fatto che nessuno stia facendo un cavolo: se ne esce dalla Chiesa di San Antonio alle undici della sera e quattro marocchini le saltano addosso, non la palpano non la sfiorano, ma quando stanno scappando da quel che resta di un bel corpicino, la guardano le sorridono con i denti d'oro e le dicono: GOLIARDIA. FELICE NO?

 

ma si sta divagando, ma la violenza sta demolendo questa città.

 

Il Suo explicit mi ha toccato e intenerito, Maestro: una scena "miserabile" à la Victor Hugo.

 

Eh, come come diceva il Suo amico Schiller, la violenza è sempre orrenda anche quando la causa è giusta.

 

Buona notte, Venerabile. 


  • 2

#8 simon

    Scaruffiano

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Inviato 25 maggio 2017 - 21:57

 

 

alcuni minuti fa mi sono sentito al telefono fisso con la mia ex, anche lei stupefatta dal fatto che nessuno stia facendo un cavolo: se ne esce dalla Chiesa di San Antonio alle undici della sera e quattro marocchini le saltano addosso, non la palpano non la sfiorano, ma quando stanno scappando da quel che resta di un bel corpicino, la guardano le sorridono con i denti d'oro e le dicono: GOLIARDIA. FELICE NO?

 

ma si sta divagando, ma la violenza sta demolendo questa città.

 

Il Suo explicit mi ha toccato e intenerito, Maestro. 

 

Eh, come come diceva il Suo amico Schiller, la violenza è sempre orrenda anche quando la causa è giusta.

 

Buona notte, Venerabile. 

 

 

 

gentilissimo amico,

 

la lascio con il pezzo più disperato della mia generazione, se resistevi a questo, scoprivi di possedere una coscienza, di bruciare

 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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