http://www.ondarock....daliza-ison.htm
Il pianoforte ripreso da "Le cocou au fond des bois" di Camille Saint-Saëns tratteggia la linea armonica, la base quasi-jazz screziata da bjorkiani acciacchi digitali avanza al passo, la voce de-canta con una lentezza ancestrale e gli archi mediorientali del finale s'inerpicano su un sentiero cinematografico: "Shahmaran" dimostra subito che Sevdaliza è un'autrice intensa e alquanto seria, e per i prossimi 66 minuti di durata, "ISON" non sarà certo un ascolto leggero da farsi in fretta e furia.
Questo ve lo parcheggio qui, poi fate voi; è uno dei dischi più oscuri, intensi e particolari dell'anno in corso, che nonostante le premesse e qualche suo vecchio pezzo che amo tantissimo (tipo questo) all'inizio mi aveva stordito e basta. Ma con l'andare degli ascolti ha preso forma e acquistato di indubbio fascino, non fosse per il fatto che non ho sentito altri dischi del genere nel panorama al momento. Lei poi ha una voce suadente ed espressiva pur nella sua seria rigidità, che ben si adagia a questo modo scarno di arrangiare i propri pezzi con pochi tratteggi electro-acustici. Due dei miei pezzi preferiti dall'album:
Shahmaran
Grace
Oltre a tutte le piattaforme solite, pure il full album e la playlist caricati da lei stessa sul suo canale Youtube.