Se mi fossi approcciato al nuovo disco degli Slowdive paragonandolo a quel capolavoro assoluto di Just For A Day che fecero vent'anni fa non potevo che giudicarlo nella stessa maniera che ha fatto Matteo, invece ho pensato di ascoltarlo immaginando di avere a che fare con un gruppo nuovo e il giudizio è sicuramente più che positivo, a parte il brano Go Get It che al momento non mi entra proprio nelle corde tutto il resto è gradevolissimo, e se proprio dovessi fare un paragone con il passato quello che mi colpisce di più è la stupenda voce di Neil Halstead, la paragonerei ad un buon vino...voto: 7
il 1991 fu un anno turbolento sul piano macro politico e segna la fine della filosofia come materia assoluta per interrogarsi sul suo metabolico diffamarsi attraverso interrelazioni coniugali con politica, scienza e soprattutto con l'agonizzante metafisica. dal punto di vista musicale è stato l'anno migliore per la musica pop, dai M B V a cose incredibili come Nirvana e duemila altre cose che inglobavano formo conosciute per riconsegnarle su vinile o su cassetta come rinate, attraversate dalla spirale della spina dorsale dell'incubo creativo (a riveder le stelle, citato o meno).
concordo con la mezza stroncatura, ma questo assolutamente è pura opinione, non mi è piaciuta come non mi è piaciuto il nuovo zucchero dei fratelli, e altri minori che si sono maggiorati in qualche canzonetta senza spirito e cervella.
i tre dischi seppur ignorati pressapoco da tutti, all'epoca, segnarono un ritorno alla dolce malinconia solcata dalla retroazione della retroazione con sussurri che rimandano direttamente all'albume della 4 A D e altre cose tra il gotico cospirativo e il gotico esistenziale, infilandosi nell'etereo a priori.
amo i G O D F L E S H da almeno quaranta anni ma nonostante da giovane volessi fare l'amore con il loro leader, ho stroncato il nuovo parto senza ritorno, una immonda distruzione della gloria risolta in riff metallici alla M I N I S T R Y e a sospiri di sollievo in semi biscrome che gracchiano come i biscottini della nonna quando non ti metti la dentiera di porcellana.
poi vi è la truffa del doppio vinile di qualità, del consumismo, del cd inserito nel doppio vinile, con tutto un apparato scenografico che serve ad indorare la pillola. non stiamo andando avanti ma nemmeno indietro. straziante stasi post digitale.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE