2122 replies to this topic

[Perfect Prey]

Science fiction televisiva anni '60: Gene Roddenberry o Irwin Allen? Le creazioni del secondo, per quanto siano apparentemente più ingenue, hanno una freschezza maggiore a distanza di così tanti anni. Questo ovviamente senza nulla togliere a Star Trek.

[Wattimo Fuggente]

Nuevo Orden

[Tom]

Nel 2023 in Italia sono stati prodottiabbiamo prodotto con le nostre tasse 348 film.
Si' lo so, e' un'uscita da qualunquista da bar, ma porcodio: Trecento. Quaranta. Otto.
Quasi un film al giorno.
Fate mente locale quanti titoli italiani del 2023 vi vengono in mente.
 
Per la cronaca, negli anni 60 producevamo circa 200 film all'anno. Ed erano troppi anche quelli, anche per quei tempi.
 
Ho conosciuto un ragazzo di Roma che ha provato a lavorare nel campo. Tre - quattro anni fa, primo giorno sul set di un piccola produzione, prima cosa che ha subito notato e' che stavano girando in pellicola(!), come Tarantino e Nolan. Quando ha chiesto come cazzo facesse una produzione cosi' piccola a permettersi una roba tanto costosa, gli e' stato risposto che tanto "paga lo Stato". Ha resistito una settimana assistendo a ogni tipo di sprechi e cialtronaggine, prima di andarsene schifato dal set e dal mondo del cinema. Oggi si rifiuta di vedere fim italiani che hanno contributi statali. Naturalmente il film girato in pellicola non l'ha mai visto nessuno.

[Earl Bassett]

Ma soprattutto dove cazzo finiscono sti film poi?

Ho sicuramente una percezione sbagliata ma anche tenendo conto di tutti i medium non vedo tutte ste opere che dovrebbero essere in uscita praticamente giornaliera....

[thom]

vale per tante industrie italiane (la prima che viene in mente l'edilizia, che costa decine e - negli ultimi anni - centinaia di miliardi di debito pubblico) che non stanno più in alcun modo in piedi autonomamente; in questo modo muoiono le spinte competitive e come contropartita parassiti pesantemente contribuenti ed altri settori industriali non incentivati

 

per quanto riguarda il cinema visto che i finanziamenti alle gloriose produzioni italiane non bastava adesso ci sono anche i finanziamenti ai cinema stessi 

[William Blake]

Nel 2023 in Italia sono stati prodottiabbiamo prodotto con le nostre tasse 348 film.
Si' lo so, e' un'uscita da qualunquista da bar, ma porcodio: Trecento. Quaranta. Otto.
Quasi un film al giorno.
Fate mente locale quanti titoli italiani del 2023 vi vengono in mente.
 
Per la cronaca, negli anni 60 producevamo circa 200 film all'anno. Ed erano troppi anche quelli, anche per quei tempi.
 
Ho conosciuto un ragazzo di Roma che ha provato a lavorare nel campo. Tre - quattro anni fa, primo giorno sul set di un piccola produzione, prima cosa che ha subito notato e' che stavano girando in pellicola(!), come Tarantino e Nolan. Quando ha chiesto come cazzo facesse una produzione cosi' piccola a permettersi una roba tanto costosa, gli e' stato risposto che tanto "paga lo Stato". Ha resistito una settimana assistendo a ogni tipo di sprechi e cialtronaggine, prima di andarsene schifato dal set e dal mondo del cinema. Oggi si rifiuta di vedere fim italiani che hanno contributi statali. Naturalmente il film girato in pellicola non l'ha mai visto nessuno.

 

è una cosa abbastanza risaputa nell'ambiente, ma mi mancava il dettaglio della pellicola che mi pare lunare. sarebbe bello conoscere - anche in via privata - il titolo dell'opera. comunque per dare l'idea di come funzioni male questo sistema basti pensare ai salti mortali fatti da Mastandrea per riuscire a produrre l'ultimo film Caligari, "Non essere cattivo", uno che fatto tre film in 35 anni, mentre noi abbiamo uno come Massimiliano Bruno che ha girato dieci film in poco più di dieci anni, due dei quali in co-regia con quell'altro minchia di Edoardo Leo che hanno incassato tipo 200.000 euro

[Tom]

sarebbe bello conoscere - anche in via privata - il titolo dell'opera.

 

Se mi capita di risentirlo glielo chiedo, me l'aveva anche detto, ma non ricordo. Titolo mai sentito, ovviamente.

[piersa]

3d pericoloso. Il fatto raccontato da Tom è solo la punta dell'iceberg di un intreccio cultura-politica che in Italia si sostanzia in un modo cialtrone, approssimativo, a vantaggio di amici e di amici degli amici (posso anche aggiungere "di sinistra", ed è qui che si scadrebbe in una polemica senza costrutto; purtroppo però è la verità). Chiunque abbia avuto a che fare con la cultura (neanche dico arte) può testimoniare episodi simili: produzioni di nessun valore, di nessuna economia, messe in piedi e spesso pure abortite e, quando realizzate, dimenticate da subito. Utili a tenere in piedi la giostra ma che sviliscono la caratura di un carattere fondamentale dell'essere umano, la cultura appunto.

[John Trent]

Temo (se non è cambiato nulla rispetto a un po' di anni fa) che solo una parte di questi film realizzati venga poi distribuita in qualche modo, almeno un terzo resterà a fare la muffa in qualche deposito senza che mai nessuno la vedrà, ecco perché poi nemmeno si ha percezione di questa quantità enorme.

[strafanich]

[lazlotoz]

Beh sì, è una pratica comune, infatti i produttori son diventati a tutti gli effetti dei ricercatori di fondi pubblici. 

Nel caso del cinema ovviamente i romani fanno la parte dei leoni e si arraffanno tutto quel che c'è.

Diverso il discorso del sostentamento del cinema periferico. Fare i film purtroppo costa tanto. Senza finanziamenti non dico sia impossibile ma molto difficile. Quindi è caccia al finanziamento. E più sei agganciato e più puoi aver delle possibilità.

Certo i casi di mostri (tipo quello citato da Tom o milioni di altri) sono osceni. Ma se vuoi lavorare in quel settore il passaggio nel finanziamento non puoi non farlo.

Poi io vedo il mio giro di amici che lavora nell'ambito, tutto mi paiono fuorché degli sciacalli. Ça va sans dire, vengono spesso bocciati, e progetti di film anche piccolini richiedono anni di lavoro per ottenere dei soldi (che comunque son sempre tanti, perché per robette pure microscopiche se non tiri fuori un 100k non fai niente*).

 

 

*sì certo la storia del cinema ha molti esempi incredibili di film fatti con poche migliaia di euro/dollari, ma non so se ha senso portarli come esempi. Anche se l'altro giorno vedevo una dichiarazione di Bela Tar che invitava i giovani registi a sfanculare il sistema e farsi i film con il telefono (poi non era lui che per riprendere un albero sferzato dal vento ci faceva volare a fianco un elicottero?  ).

[Tom]

Fate mente locale quanti titoli italiani del 2023 vi vengono in mente.

 

Io c'ho provato. Mi sono venuti in mente 11 titoli, anche se poi ho scoperto che solo 7 sono veramente del 2023.

Alla fine ho scorso banalmente la lista su IMDb e ne ho contati 27 che avevo almeno sentito citare, comprendendo roba di cui (fortunatamente) a parte il titolo non so nulla come "Chi ha rapito Jerry Cala'?".

 

Ora, il cinema italiano odierno non e' esattamente la mia passione (di quei 27 ne ho visto 1 e a star larghissimo me ne interessano altri 5 o 6), ma forse un attimo piu' informato e avvertito della media lo sono, eppure degli altri 321 titoli non ho MAI sentito parlare. E mai ne sentiro' parlare.

 

Certo e' un fenomeno che sbiadisce di fronte alle dimensioni di bolle speculative come quella edilizia di cui sopra. Ma perlomeno la speculazione del mattone qualcosa di tangibile te lo lacia li', un valore anche solo ipoetico e potenziale lo crea, pur al prezzo di un apocalittico svantaggio economico. Qui parliamo di "un'industria" che crea letteralmente il nulla, solo milioni di euro a fondo perduto buttati nel cesso. E come dice Piersa tutto ai danni di una cosa che, a rischio di retorica, dovremmo considerare preziosa come la cultura.

 

Non voglio arrivare ai liveli del tipo che boicotta i film italiani se predono sovvenzioni statali, ma lo confesso a me onestamente iniziano a stare un po' sui coglioni anche tanti grossi e celebrati nomi, con i loro film da decine di milioni di euro fatti per un mercato dove se togli i film dei comici ormai un prodotto italiano e' un miracolo se arriva al milione di incasso. Per carita', meglio un nome almeno affermato che la pletora di rincoglioniti che caga migliaia di film per farli vedere (forse) allla mamma e al papa', ma un po' di dignita' etica da parte di chi tanto spesso ha messo discorsi morali al centro dei propri film non mi dispiacerebbe. Sempre che si redano conto del delirante carozzone in cui lavorano, cosa di cui dubito.

 

Ah, fun fact come dicono i giovani: "C'e' ancora domani"  con il suo mostruoso successo da 36 e passa milioni di euro NON e' stato sovvenzionato, almeno direttamente, dallo Stato. L'unica volta da anni che sarebbe rientrato qualcosa. Che ridere.

[tiresia]

Tema molto scivoloso, altroché. I numeri dei film sovvenzionati/prodotti sarebbero eccessivi anche per un’industria in salute.
Oggi le sovvenzioni sono un modo per sostenere il comparto, non credo che dietro ci sia poi molto altro.
Mi sembra di ricordare che le sovvenzioni dirette dello Stato in varie forme partano dalla sceneggiatura, poi immagino il progetto esteso etc etc. In tutto il processo ci sta l’opera prima dello sconosciuto che tale rimarrà alla massa anche perché la sala non la vedrà neppure con il binocolo, ma anche Edoardo Leo che lo sovvenzioniamo a prescindere e Alice Rohrwacher che senza i soldi pubblici non girerebbe nulla, che produce pellicole di livello, ma che, almeno fin’ora e mi immagino a lungo, avrà un seguito di nicchia sebbene la sua sia la categoria “film da festival” e è l’ultimo film sia stato venduto in 76 paesi.
Il fatto che si sia creato un giro di nomi conosciuti che lavorano per contatti e conoscenze è scontato (in Italia, dati alla mano, il primo modo con cui si trova lavoro è “per conoscenze” in tutti i settori, anche per fare il commesso). È una stortura? Sì. Tagliamo? Non sarebbe male. Passano due minuti e parte la litania “eh, e il tecnico delle luci come campa? E l’attore/comparsa che si farà? E la truccatrice?”

Ho visto la lista dei film di interesse culturale di 20 anni fa, c’era Ex e pure Iago, mi arrendo.

[Tom]

Ma infatti voglio specificare che io sono favorevole alle sovvenzioni statali.

Ma a certi patti ed entro certi limiti, non come in questo delirio lisergico fuori da ogni controllo e da ogni logica sensata.

 

È una stortura? Sì. Tagliamo? Non sarebbe male. Passano due minuti e parte la litania “eh, e il tecnico delle luci come campa? E l’attore/comparsa che si farà? E la truccatrice?”

 

Esatto, e' un muro di gomma. A cui nessuno si sottrae.

 

Lo youtuber Svevo Moltrasio ha fatto diversi video sull'argomento. Pensava di sollevare un vespaio, invece si e' trovato un fracco di gente del settore che gli dava ragione e che aveva fatto bene a denunciare lo stato delle cose. Per chi e' in quel sistema chi abusa del sistema e' sempre qualcun altro.

[tiresia]

Noi non siamo mai gli altri, una tiritera diffusissima.

Però il dato di fatto è che i numeri paiono insostenibili, ho letto che il governo vuole tagliare, d’altronde darebbero un bel colpetto al sottobosco ben ancorato genericamente a sinistra con la scusa di economizzare, anche se il problema non è l’orientamento del governo, ma il sistema e il sottobosco è ben lesto ad adattarsi.

Fin qui sono impressioni che guardano i numeri e il sistema, altra cosa è, come sempre, cosa produciamo e lì ne vedremo delle belle.


Qui i data base del ministero.
https://cinema.cultu...se-aiuti-opere/

[woody]

Canali facebook sul cinema in generale?
Sono iscritto a Criterion Channel, che è un buon gruppo, ci ho trovato stranamente spunti interessanrti , un altro chiamato Neo-Noir il cui amministratore si sbatte abbastanza per fare post un minimo approfonditi e corredati da foto. Poi un altro chiamato qualcosa come grindohouse, sleaze etc ma il livello è davvero basso, sono spesso film che su Imdb o Filmtv hanno voti più bassi del 4, uno scalino sopra all'amatoriale diciamo. In Italia c'è cinema party, non un granchè ma ogni tanto c'è pure qualcuno che scrive qualcosa di intelligente, ero iscritto ad alcuni sul cinema di genere ma mi sono appena disiscritto perchè alla fine pubblicavano solo locandine e nient'altro.

Ma soprattutto, perchè gruppi tipo quello criterion non me li mostra quasi mai nella mia bacheca nonostante prima mi ci soffermassi spesso a leggerli e a leggere i commenti?? la mia interazione su facebook è minima  con tutti, giusto qualche like a post di amici reali e ogni tanto qualche like a cose che mi piacciono proprio nella speranza di ricevere più contenuti di quel tipo

[Ganzfeld]

Qualcuno ha idea da dove nasca il terribile e iperabusato, ormai da tempo immemore, immaginario visivo legato alla componente computeristica nei film (e non solo) di fantascienza?

Vabbé, per capirci :

 

 

Dunque tutte quelle interfacce che hanno i seguenti aspetti: rigorosamente azzurre / blu chiaro e tendenti al trasparente, piene zeppe di informazioni (che poi oltre alle informazioni vere e proprie ci sono semplicemente degli inutili e complessi ghirigori che non aggiungono nulla se non l'andare contro a qualsiasi principio di ergonomia cognitiva), magari anche sospese nel vuoto stile ologramma. Ciliegina sulla torta di merda: il sempre uguale bip bip bip (per esempio qua a 00:48), roba che nel 2024 dovrebbe far sorridere per l'ingenuità come di fronte a certi racconti sui robot di Matheson invecchiati male. E invece.

Davvero, è una cosa che mi manda al manicomio.

DI CHI È LA COLPA?

[Tom]

Probabilmente e' stato Ghost in the Shell a cristalizzare quel tipo di estetica, poi scippata da Matrix che l'ha tamarrizzata e diffusa tra le genti. Si' insomma, un altro tra gli infiniti danni all'umanita' che ha causato quella saga. Bisogna dire che, perlomeno nel primo film, quel modo di visualizzare la tecnologia aveva una sua coerenza "magica", in linea col tono tutto sommato fantasy del film. Il problema e' quando quell'immaginario e' dilagato senza criterio in ogni tipo di fantascienza e (peggio ancora) nei thriller / polizieschi / action ambientati nel presente ma in cerca di coolness tecnologica.

 

E poi credo c'entrino un bel po' i videogiochi.

[dick laurent]

Del particolare tipo che descrivi dei film che ricordo al momento vi viene da pensare a Minority report. Non un titolo particolarmente vecchio, magari c'è roba precedente.

 

[Sandor]

Del particolare tipo che descrivi dei film che ricordo al momento vi viene da pensare a Minority report. Non un titolo particolarmente vecchio, magari c'è roba precedente.

 

In Johnny Mnemonic del 1995 qualcosa del genere mi sembra che  ci fosse già ma l'avrò visto un paio di decenni fa. 

[Earl Bassett]

Forse il primo film che ha in embrione questa estetica è Tron del 1982.

[Reynard]

Almeno la questione della trasparenza risponde a una ragione pratica: rendere scene che di per sé sarebbero statiche e poco interessanti (un tizio davanti al computer) più sopportabili. Lo stesso spiega perché tutti questi schermi trasparenti siano touch screen: non puoi avere Tom Cruise e metterlo a fissare uno schermo muovendo il mouse. 

Questo non giustifica però la monocromia azzurrina e l'horror vacui.

[ubik]

Forse il primo film che ha in embrione questa estetica è Tron del 1982.

e subito dopo

 

[Tom]

Tron sicuramente "seminale", ma io distinguerei tra l'estetica pseudo-virtuale, tutta solidi geometrici e immagini liquide, degli anni 80 - primi anni 90 e quella roba li', tutta lucine e trasparenze, che diceva Ganzfeld, di cui forse (non lo rivedo dall'epoca e non ho sinceramente voglissima di rivederlo) Johnny Mnemonic stava a mezza via. Come dicevo secondo me la matrice di quest'ultima si trova negli anime, ma forse soprattutto nei videogiochi, non tanto o non solo nei giochi in se', ma nelle grafiche delle interfacce e dei menu'. 

[Edgewalker]

Almeno la questione della trasparenza risponde a una ragione pratica: rendere scene che di per sé sarebbero statiche e poco interessanti (un tizio davanti al computer) più sopportabili. Lo stesso spiega perché tutti questi schermi trasparenti siano touch screen: non puoi avere Tom Cruise e metterlo a fissare uno schermo muovendo il mouse. 

Questo non giustifica però la monocromia azzurrina e l'horror vacui.

 

Ci sono sicuramente film dove si vede questa cosa che sono brutti o dove si vede questa cosa ed è fuori luogo, ma non penso sia mai il motivo principale della bruttezza dei suddetti film e tendenzialmente per me è pure figa / divertente da vedere, oltre che probabilmente presto doppiata dalla tecnologia reale.

 

Johnny Mnemonic è a metà fra Demolition Man e The Matrix, più come stile e produzione che per contenuti o profondità di essi

[Earl Bassett]

Mi sono incredibilmente guardato Fast e Furious Hobbs e Shaw ed è talmente brutto in ogni suo minima componente (sceneggiatura, regia, personaggi, interpreti, dialoghi, fotografia, location, effetti speciali) da essere quasi perfetto.
È veramente una cosa allucinante.

[thom]

se è quello col finale in cui organizzano una piccola milizia samoana che combatte con armi precolombiane - non so come - ma l'ho visto anch'io, e concordo con te; ci sono alcuni inseguimenti che superano a destra GTA per totale mancanza di grip col reale, per cui il film diventa parodia di se stesso (e del genere) e diventa quasi accettabile

[Earl Bassett]

È lui.

[bluetrain]

Ma dai ditelo senza problemi a viso aperto che ve lo siete guardato perché vi piace F&F, vi vogliamo bene lo stesso nonostante la cultura medio alta del foro.

[Earl Bassett]

No, di FF fino a ieri avevo visto solo il primo e non mi era manco dispiaciuto.

[gwoemul]

F&F 5 devo dire è un mezzo capolavoro... All'ottavo ho interrotto la saga

[Edgewalker]

Il primo è un Point Break con le gare d'auto clandestine al posto di surf e paracadutismo, con tanto di sceneggiatura del grande David Ayer e tanta coolness y2k, il quinto è il più bello nel passaggio dai film sulle gare di macchine agli action con le macchine che fanno tutto, io li vedo tutti ma negli ultimi l'hanno ampiamente fatta fuori passando da film involontariamente belli a film volontariamente brutti pensando di esser belli e quindi involontariamente brutti, e in questo Hobbs & Shaw, nonostante nasca da una faida interna inutile, alla fine nel fare un buddy movie tamarro è un buon diversivo e forse la cosa migliore degli ultimi anni, è quasi il quarto d'ora iniziale di The Other Guys di McKay ma prolungato per due ore.

[Tom]

Tra i vari livelli di lettura di "Once Upon a Time in Hollywood" mi sembra che abbiamo spesso trascurato il piu' letterale, cioe' l'omaggio all'arte degli stunt. Professionisti che fanno un lavoro doloroso e pericoloso i cui frutti in termine di gloria vengono poi raccolti da altri. Cioe', guardate questa foto davanti a un green screen dell'insopportabile Millie Bobby Brown che in ciabatte fa la faccetta arrabbiata, e guardate la sua stunt semplicemente accovacciata li' a lato. Ditemi chi delle due trasuda carisma e sintomatico mistero e chi tra le due vorreste vedere come protagonista di un film di spadate.

 

 

Ah, tra l'altro, la zimpaticcizzima e giovane diva sta millantando in giro di aver fatto tutti i suoi stunt per quel cessetto di "Damsel" (pure il filone action con le principesse disney dovevamo arrivare a vedere). Quindi forse quella tipa vestita e pettinata esattamente come lei doveva essere una cosplayer che passava per caso da quelle parti. In effetti si nota lo sguardo adorante.

[ubik]

mia curiosità da ignorante ma in epoca di CGI quanto vanno gli stunt? O li usano anche per azioni che richiedono la coordinazione di un bambino di dieci mesi?

[Earl Bassett]

Ci sono una marea di azioni che non possono essere sostituite dalla CG, sicuramente non si prendono più rischi assurdi tipo MadMax o Rambo ma sono ancora molto utilizzati.
Anche solo per sostituire un attore che non ha voglia di farsi il culo con le coreografie durante un combattimento per dire.

[Tom]

mia curiosità da ignorante ma in epoca di CGI quanto vanno gli stunt? O li usano anche per azioni che richiedono la coordinazione di un bambino di dieci mesi?

 

Personalmente credo che allo stato attuale (che potrebbe cambiare da oggi a domani) siano ancora fondamentali gli stuntmen. La differenza tra scene con corpi veri alla base e scene ricreate totalmente i CGI si vede ancora tutta. Sicuramente la CGI ha parecchio ridotto i rischi e i disagi.

 

Al di la' delle scene d'azione, basta anche solo pensare ai poveracci che un tempo, per impersonare mostri o creature fantastiche, dovevano indossare costumi in lattice integrali che erano delle trappole semi-mortali o sottoporsi a sedute di make-up che erano delle torture. Senza scherzi, la durata media delle vite di chi specializzava in quel settore e' abbastanza impressionante. Oggi sono tutte cose che si possono perlomeno integrare con gli effetti in CGI, quindi possono andare al cesso quando gli scappa e bere quando stanno morendo disidratati.

 

Una cosa che invece mi "preoccupa" e' la strunzata che vorrebbero levare le armi da fuoco a salve sui set aggiungendo gli spari solo in postproduzione, dopo quanto accaduto sul set di "Rust" (a proposito, lo vederemo mai?). Boh, nei pochi film che ho visto in cui lo facevano la finzione si vedeva lontano un chilometro, mancando visibilmente il rinculo dell'esplosione (provocato anche dallo sparo a salve). E' come se nelle scene con le spade gli attori dovessero evitare il cozzo delle lame.
Le norme di sicurezza devono essere severe e devono essere fatte applicare come in tutti i lavori, ma non si puo' pensare di rendere il girare un film un'operazione chirurgica sterilizzata.

[ubik]

certo tutto quello che richiede una qualche specifica abilità continua a farlo una controfigura, per non parlare di tutto quello per cui un attore può avere un'idiosincrasia (montare su un cavallo, scena di nudo, infilarsi in qualcosa di angusto). Mi chiedevo però quanto si girassero ancora scene rischiose. 

Pensandoci meglio, anche in CGI salti, cadute, e rotolamenti varii devi comunque farli (salvo sostituire pure il corpo vero che però dà un risultato inguardabile, sí). Quindi alla fine gli stunt lavorano sempre ma magari con meno rischi e disagi.

[solaris]

Mi sa che la CGI più che per far fare cose impossibili agli attori sia usata per tagliare i costi degli effetti visivi (non dover girare negli esterni veri ecc). E mi sa che gli stuntmen continueranno ad esserci, col viso sostituito con deepfake e simili.

[debaser]

Tra i vari livelli di lettura di "Once Upon a Time in Hollywood" mi sembra che abbiamo spesso trascurato il piu' letterale, cioe' l'omaggio all'arte degli stunt. Professionisti che fanno un lavoro doloroso e pericoloso i cui frutti in termine di gloria vengono poi raccolti da altri. Cioe', guardate questa foto davanti a un green screen dell'insopportabile Millie Bobby Brown che in ciabatte fa la faccetta arrabbiata, e guardate la sua stunt semplicemente accovacciata li' a lato. Ditemi chi delle due trasuda carisma e sintomatico mistero e chi tra le due vorreste vedere come protagonista di un film di spadate.



Ah, tra l'altro, la zimpaticcizzima e giovane diva sta millantando in giro di aver fatto tutti i suoi stunt per quel cessetto di "Damsel" (pure il filone action con le principesse disney dovevamo arrivare a vedere). Quindi forse quella tipa vestita e pettinata esattamente come lei doveva essere una cosplayer che passava per caso da quelle parti. In effetti si nota lo sguardo adorante.

Madò che simpatia oggi

[Tom]

Ma no, dai, e' un post ironico.

Lei mi aveva anche fatto tenerezza nella prima stagione di Stranger Things, ma dopo...

[debaser]

Da Hollywood ti hanno ascoltato, leggevo oggi di "The fall guy", film di denuncia su questa preoccupante deriva

[starmelt]

Credo siano utilizzati soprattutto per avere i giusti riferimenti per la ricostruzione in CGI.

[Man-Erg]

 

E' tutto vero, non è un meme.

[100000]

il trailer è fantastico, sembra il film di Boris, nel senso fatto dalla troupe di Boris

[solaris]

Incredibile.

[Twin アメ]

Scorrendo l'immagine dall'alto pensavo fosse Silvio.

[100000]

c'è anche lui!

[John Trent]

Porcoddi, tutti in merde subito, Ghini, regista, troupe, spettatori, tutti!

[Man-Erg]

Chissà se nel film hanno riprodotto anche questo intervento mitologico:

[Tom]

Il sottotitolo che richiama il film della Cortellesi il tocco "Troy McClure" definitivo.