12 replies to this topic

[Kerzhakov91]

 

Sterminata la monografia pubblicata  

C'è persino la versione inglese (che però al momento è piuttosto ridotta )

 

La versione inglese è quella vecchia. Il monolite italiano è nuovo, invece, ed è un trionfo di Kerzhakov91.

 

 

 

http://www.ondarock....zik/blondie.htm

 

Dopo mesi di duro lavoro, è stata pubblicata la monografia 

 

 

Sono disposto a offrire una birra a tutti quei temerari che riusciranno a leggerla dall'inizio alla fine (non necessariamente tutta d'un fiato, non pretendo tanto , un capitoletto al giorno può bastare )

[floods]

Io per ora ho letto dalla pubblicazione del primo album in poi, ero troppo curioso... in seguito recupererò tutta la lunga introduzione, mi sembra un gran bel lavoro, complimenti!

[Reynard]

Bravo Kerzha, ora mi chiudo in un monastero certosino per un due-tre mesi e la leggo

[Cyclo]

Mi raccomando: Kerzy, sei sicuro che i dati sulle vendite riportati siano giusti?   

 

 

EDIT: 

Evviva il senso dell'umorismo!! 

[Robert Plant]

Letta tutta d'un fiato. Ottimo lavoro, Kerz   

[Garp Buzzy Power]

Albe, linkala alla Baraghini che giusto stamattina ha piazzato un loro pezzo su Facebook 

Bel lavoro

[kyashan]

Avevo letto la monografia durante le feste di Natale, ma tra una cosa e l' altra ho avuto tempo di scrivere solo ora. Non mi aspettavo un lavoro così enorme, è ricco di spunti che non conoscevo. E ne ho approfittato per riascoltare tutti i lavori e riascoltarli per cogliere magari nuove sfumature. Tutta la mia stima al redattore.  

Ma dove e come hai trovato tutte le canzoni, per esempio gli inizi della carriera di Debbie?

[Kerzhakov91]

Ma dove e come hai trovato tutte le canzoni, per esempio gli inizi della carriera di Debbie?

 

Uhm, a quali canzoni ti riferisci? 

 

I Wind in the Willows incisero un disco nel 1968, che è stato anche ristampato su CD; si trova quindi senza troppi problemi sul web (del secondo invece, mai pubblicato, non esistono testimonianze; pare tra l'altro che il contributo di Debbie fosse maggiore rispetto all'esordio, dove canta soltanto in un paio di pezzi).

 

Delle Stilettoes purtroppo non si trova nulla (o meglio, registrarono qualche brano che è giunto fino a noi, ma in un secondo momento, quando Debbie Harry e Chris Stein se ne erano già andati per fondare la loro futura band). 

 

L'EP dei Blondie uscii in versione limitata (appena 200 copie, che regalarono agli amici), ma le canzoni in esso contenute sono state aggiunte come bonus tracks nelle ristampe dei loro dischi. 

[kyashan]

Sì, avevo trovato l' intero album degli Wind in the Willow su youtube. Mi riferivo in parte al resto del periodo successivo( quello che si trova delle Stilettoes su youtube è senza la voce di Debbie), ma anche ai lavori degli altri membri senza i Blondie. Non posseggo nulla,  ed ho ascoltato solo qualche frammento di Jimmy Destri ( che non mi ha entusiasmato).

La tua biografia è da dieci e lode, ma non sono totalmente d' accordo con i voti che dai agli album.   A parer mio sei stato troppo generoso con il 7 ad Autoamerican. E tra gli altri album solisti avrei anche dato una quasi insufficienza a "Rockbird", ed un po' più del 6 a " Def, Dumb and Blonde": quei due album a me non paiono proprio sullo stesso livello. Sarà che ho un legame affettivo con il disco dell' 89, perché da lì è partita la mia scoperta a ritroso della discografia della sua band. Invece quando 3 anni prima quella "signora grassa" e dal trucco così pesante da sembrare un travestisto cantava la superficiale ( e poco blondiana classica) "French kissing in the USA" non aveva proprio possibilità di affascinare un 13enne  ! 

[Kerzhakov91]

Ad accorgersi di questa innata propensione al cinema dei Blondie è Giorgio Moroder, al lavoro per la colonna sonora di "American Gigolo". Dopo averla proposta in un primo momento anche a Stevie Nicks, il produttore italiano presenta a Debbie Harry una base musicale chiamata “Man Machine”, sulla quale – nel giro di poche ore – la platinata vocalist compone testo e melodia. Sceglie "Call Me" come titolo perché è una frase che nel film Richard Gere ripete in continuazione (nella canzone sono presenti anche un verso in italiano, "Amore, chiamami", e uno in francese, "Mon cherie, appelle-moi"). Debbie è inoltre impressionata dai colori usati per “American Gigolo” e dalla loro intensità: nasce così il verso che dà il via al brano ("Colour me your colour, baby/ Colour me your car/ Colour me your colour, darling/ I know who you are"). La canzone viene registrata in due parti, separate: prima con gli strumenti, poi con la sola voce della Harry. "Call Me", con il suo ritmo marziale e con quel riff di chitarra che sembra una cavalcata western, ridefinisce il concetto stesso di epicità: un ordigno stritolaclassifiche che rimane per sei settimane in vetta a Billboard e diventa la quarta numero uno inglese dei Blondie in meno di un anno. "Call Me" sarà il più grande successo dell'intero 1980 e, negli USA, l'ottavo singolo più venduto di tutti gli anni 80.

 

 

 

"Call Me" compie oggi 40 anni.

[reallytongues]

Davvero memorabile. Mi stupisce sempre ogni volta che passa. Non sapevo che fosse di Giorgio. Ma quante ne ha fatte quel mazinga?