Un po' di cose del 2016:
Bon Iver - 22, A Million
Sinceramente sono combattuto: da una parte ci sono splendide canzoni (8 (circle) è nella mia ideale Top 10 del 2016 e 666↓ e 33 GOD sono poco sotto) ma dall'altra c'è un eccesso di vocette e di glitch a sporcare e sommergere pezzi altrettanto belli -tipo 22 (OVER S ∞∞N)-.
E poi ci sono pezzi che non reggono il confronto.
Per me, non il capolavoro che scrive Paloz nella sua rece ma nemmeno la schifezza che dicono altri qui su OR.
Di sicuro, un album che richiede ascolti attenti e che non può passare inosservato.
Ulrich Schnauss - No Further Ahead Than Today
L'elettronica che piace a me: magniloquente, a tratti chiassosa, ma che richiama a spazi aperti, cieli sereni, panorami a 360°, etc. etc.
Come ho scritto nell'apposito thread, un gradino sotto i due suoi splendidi lavori dei primi anni 2000, ma lo stesso un gran bell'album (a cui posso rimproverare più che altro gli eccessi di mielosità di alcuni pezzi)
Musica per viaggiare, in auto o sui mezzi ma anche con la mente.
(mi scuso per le banalità scritte )
Andrea Schroeder - Void
No, mi dispiace per il buon Tom che ne ha decantato la bellezza, ma questa non è la scarpa per il mio piede.
I pezzi sono anche ben composti -e passi per la forte influenza di atmosfere goticheggianti- ma la voce della Schroeder (una specie di Andrew Eldritch donna con un forte accento tedesco) proprio non me la riesco a far piacere.
Va meglio nella seconda parte dell'album (più morbida, più acustica e leggermente meno cupa) ma i primi 5 pezzi proprio no.
Cross Record - Wabi-Sabi
Non è una novità (è uscito a Febbraio) e non conoscevo nulla di questa artista -Emily Cross, texana con origini di Chicago-, ma c'era qualcosa nella recentissima recensione di zefis (http://www.ondarock....rd_wabisabi.htm) che mi stuzzicava.
E l'album mantiene le promesse: uno strano agglomerato di cantautorato acustico, elettronica, post punk, dream pop, lo-fi che non suona mai scontato.
Non un lavoro perfetto ma (come l'ottimo recente album di Mitski) un lavoro sincero, ricco di inventiva e di passione.
Ed uno del 2015:
Jlin - Dark Energy
Era l'album arrivatomi nel quadro del music crossing (dono di LFT).
Lì per lì l'ho piuttosto massacrato (non è un album semplice, elettronica piuttosto gelida e "violenta" quasi come una specie di drum and bass totalmente sintetico ed accelerato), ma a distanza di qualche giorno brandelli di questo album continuano a rimbalzarmi per la testa.
Ed allora, forse, proprio così male non era.