Dopo aver sborsato un bel po' di dinero per i concerti di PJ Harvey e dei King Crimson previsti nel prossimo autunno nella mia città d'adozione ho iniziato il ripasso.
Inviato 30 settembre 2016 - 08:49
Dopo aver sborsato un bel po' di dinero per i concerti di PJ Harvey e dei King Crimson previsti nel prossimo autunno nella mia città d'adozione ho iniziato il ripasso.
Inviato 30 settembre 2016 - 08:58
piaciuti:
Princess Century - Progress (2015)
Raul Lovisoni / Francesco Messina - Prati bagnati del monte Analogo (1979)
Thom Brennan - Mist (2000)
Thom Brennan - The Path Not Taken (1995)
Thom Brennan - Beneath Clouds (1996)
Vangelis - The City (1990)
Stellardrone - Invent the Universe (2010)
Jaja - OUM (2011)
Steve Roach & Vir Unis - Blood Machine (2001)
piaciucchiati:
Laura Allan - Reflections (1980)
Vangelis - Rosetta (2016)
Stars of the Lid - And Their Refinement of the Decline (2007)
Jessy Lanza - Oh No (2016)
Max Corbacho - The Talisman (2006)
Vir Unis - The Drift Inside (1999)
Steve Roach & Vir Unis - Body Electric (1999)
Steve Roach - The Magnificent Void (1996)
Inviato 30 settembre 2016 - 09:04
Nits (seconda parte, pop olandese)
1978 - Nits 5,5
1979 - Tent 6
1988 - Hat 8,5
2000 - Wool 6
2003 - 1974 6,5
2005 - Les Nuits 8,5
2008 - Doing the dishes 6
2009 - Strawberry wood 7,5
2012 - Malpensa 6,5
Novità
Van Morrison - Keep me singing (novità si fa per dire, carino comunque)
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
Inviato 30 settembre 2016 - 09:21
The Silencers - A Letter From St. Paul (1987)
Disco solidissimo e praticamente ignorato (credo qui li caghi solo Dest). Praticamente un mix di Waterboys e i TFF chitarristici, più tanto altro. "God's Gift" è la mia canzone preferita.
Cibo Matto - Viva! La Woman (1996)
Se non erro qui piace a pochissimi. Credo vada ascoltato, come tante altre cose, nel periodo e nel mood giusto se no capisco possa risultare antipatico.
Comunque più trip-hop che shibuya-key.
Amadou & Mariam - Folila (2012)
Scoperti grazie al fido Bertrand Cantat che canta e suona in almeno 4 canzoni di questo disco, in cui ci sono anche altri ospiti illustri (Santigold, Scissor Sisters, ecc..).
Consigliato a chi vuole addentrarsi in Africa andando per gradi.
Inviato 30 settembre 2016 - 09:25
Danny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
Inviato 30 settembre 2016 - 10:13
miamusica
______________
And if I have some kind of need / Maybe the thing I need is the thing I've got
And if I look inside of me / I find the thing that can't be took or bought
Anytime you’re gonna grow, you’re gonna lose something. You’re losing what you’re hanging onto to keep safe. You’re losing habits that you’re comfortable with, you’re losing familiarity.
Inviato 30 settembre 2016 - 10:30
FRIPPIn the Court of the Crimson King: (progressive rock, 1969) 9,5: non perché lo dice questo o quel critico musicale, non perché sarebbe il manifesto del prog, ma semplicemente perché ne amo sia la schizofrenia cacofonica di alcune code musicali che l’approccio viscerale di altri brani eterni come Epitaph.Islands: (progressive / jazz rock, 1971) 9 l’album più raffinato ed onirico della band: un ideale ponte tra gli esordi in puro progressive e le ambizioni rock degli album successivi. Senza dubbio il migliore dal punto di vista degli arrangiamenti musicali e delle melodie: non ha a mio avviso, la forza e l’impatto emotivo dirompente degli altri due capolavori che cito nella playlist. Più riflessivo, raffinato, da “meditazione”.Red: (progressive / art rock, 1974) 10: l’anima più prettamente rock di Fripp & company, parzialmente scevra da virtuosismi progressive ma più immediata e letale. Fallen Angel e Starless sono le vette della produzione del gruppo.Seguirà ripasso album più recenti ma dovevo ripartire dalle fondamenta.
in the court of the... è il primo che ho sentito ed è quello che me li ha fatti tenere a debita distanza per vari anni. quella batteria mongola non l'ho mai sopportata (ok ora sparatemi). mi sono riavvicinato con la triade rosso-blu-giallo e da lì ho comprato i restanti (non tutti, ma parecchi).
stavo ascoltando "islands" giorni fa, concordo con quanto hai scritto.
Inviato 30 settembre 2016 - 10:30
Inviato 30 settembre 2016 - 10:51
The Byrds - The Notorious Byrd Brothers (1968)
Alla fine il mio prefe è questo.
Inviato 30 settembre 2016 - 11:07
Norfolk & Western (unica band indie-folk di Portland che non ha fatto fortuna)
Centralia (2001) 7.5
Winter Farewell (2002) 6.5
Dusk In Cold Parlours (2003) 8
The Unsung Colony (2006) 8
Dinero Severo (2009) 6
King Creosote - Astronaut Meets Appleman (2016) 7.5
Bon Iver - 22, A Million (2016): 6 (primo ascolto, soliti pezzi smozzicati e pantheon sonoro da zeitgeist/vuoto pneumatico)
Adam Torres - Nostra Nova (2006) 7.5
Adam Torres - Pearls To Swine (2016): 7
Allah-Las - Calico Review (2016): 5.5
Castanets - First Light's Freeze (2006): 7
Magic Trick - Other Man's Blues (2016): 6.5
Magic Trick - Glad Man's Birth (2011): 8 (capolavoro freak-psych mezzo sconosciuto della scena di San Francisco)
Shelleyan Orphan - Century Flower (1989): 7.5
Drunk - To Corner Wounds (1998): 7.5
Teenage Fanclub - Here (2016): 6.5
Inviato 30 settembre 2016 - 11:10
The Byrds - The Notorious Byrd Brothers (1968)
Alla fine il mio prefe è questo.
Inviato 30 settembre 2016 - 11:16
Drunk - To Corner Wounds (1998): 7.5
slow-capo-core
Inviato 30 settembre 2016 - 11:22
Domani me lo scarico, non ho ascoltato un pezzo suo ma ho letto un'intervista molto bella su stereogum, magari me piace. Poi vabbe so'i soliti americani, tutti che citano i Joy Division ciccando Ballard.Danny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
Inviato 30 settembre 2016 - 11:45
Little Annie - Songs from the Coalmine Canary 8
Difficile da incasellare in un solo genere. In certi pezzi sembra di sentire la versione in gonnella di David Tibet (con cui credo abbia anche collaborato) in altri si produce in splendi pezzi pop con arrangiamenti che si fanno decisamente più importanti. Un album disomogeneo ma in senso positivo e senza risultare minimamente pesante
Wu-Tang Clan - Enter the Wu-Tang (36 Chambers) 8
Anche per me che non sono un cultore dell'hip hop non riesce difficile capire perché é considerato una delle vette di questo genere. Musicale al massimo anche nella metrica
Ty Segall - Goodbye Bread 8
Per il momento continua a restare il mio preferito nella sua discografia
Inviato 30 settembre 2016 - 12:26
Little Annie - Songs from the Coalmine Canary 8
Difficile da incasellare in un solo genere. In certi pezzi sembra di sentire la versione in gonnella di David Tibet (con cui credo abbia anche collaborato) in altri si produce in splendi pezzi pop con arrangiamenti che si fanno decisamente più importanti. Un album disomogeneo ma in senso positivo e senza risultare minimamente pesante
Bellissimo, molto da cabaret con alcool diffuso. In effetti quando la vidi dal vivo (con Baby Dee) in quel di Padova era parecchio su di giri, mentre a Ravenna mi stregò e basta. Alta un metro e uno sputo ma con due occhioni magnetici e che devono averne viste tante.
Un po' di basi: Il disco è stato prodotto da Anthony che dovrebbe fare anche i backing vocals da qualche parte. E' stato pubblicato dalla Durtro di Tibet. Lei ha collaborato con i Coil (lo spoken word di Things Happen in Love's Secret Domain), viene dal giro Crass e nei '90 ha pubblicato diverse cose dubbose per la On-U Sound di Adrian Sherwood.
Sulla scia senti anche il successivo When Good Things Happen to Bad Pianos co-firmato con il pianista Paul Wallfisch e che contiene prevalentemente (o solo? Boh) cover però rese in modo molto particolare ed omogeneo.
Poi ha fatto altre cose (un altro disco con Wallfisch, uno con Baby Dee, un nuovo solista lo scorso anno) che però ho ascoltato poco perché tiravano un po' troppo verso il noioso....
Inviato 30 settembre 2016 - 12:33
tutti che citano i Joy DivisionDanny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
Ma infatti dei JD ci sento poco e niente. Più niente che poco a dire il vero
Inviato 30 settembre 2016 - 12:52
Wolf Müller & Cass - The Sound of Glades (2016)
Mood Hut - Snaker 007 (2016)
Fis - From Patterns To Details (2016)
Kaitlyn Aurelia Smith & Suzanne Ciani - FRKWYS 13: Sunergy (2016)
Dj N.K. - Dj Do Ghetto (2016)
Amstrong - Sprinkler (1999) * * *
John Tchicai & Cadentia Nova Danica - Afrodisiaca (1969) * * * * *
Maggi Payne - Crystal / Ahh-Ahh (1986 - 1991) * * * * *
Mariah - Utakata No Hibi (1983) * * * * *
Qpe - Balean Logic (2002) * * * *
Sizzla - Black Woman And Child (1997) * * * *
Space Lady - The Space Lady By Amazing Things (1990) * * *
Ursula Bogner - Recordings 1969-88 (2008) * * * *
Terry Riley - Shri Camel (1980) * * * * *
AAVV - Ritmiczeskaja Gimnastika (1985) * * * *
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Inviato 30 settembre 2016 - 13:37
vecchiume:
The Doors - Strange days (1967)
questi sono i Doors che preferisco, lunatici, oscuri, intrsopettivi, super storti.. meglio ancora dello storico esordio
The Millennium - Begin (1968)
bello, ma non ci sono entrato, sunshine pop dalle sonorità super solari, però dopo un pò le canzoni mi sembrano tutte uguali..
menzione d'onore a The isalnd, 5 a.m., There is nothing more to say
Kaleidoscope - Tangerine dream (1967)
ripreso dopo tanto tempo, è sempre un gran sentire: baroque-psichedelia super storta e canzoni appiccicose (lo preferisco di sicuro a The piper dei Pink Floyd).. The sky children pezzo della vita, potrebe durare 25 minuti e non stanca mai
Pretty Things - S.F. Sorrow (1968)
in ascolto, le prime sei sono straordinarie, soprattutto Death (mi mette una tristezza allucinante)
cose più recenti:
Goblin - Suspiria o.s.t. (1977)
non avevo mai visto il film (capo) e allora ho recuperato la colonna sonora: veramente ipnotica e ansiogena, perfetta per le immagini..
ascoltarla slegata dal film perde un pò della sua potenza però
Depeche Mode - Speak & spell (1981)
Depeche Mode - A broken frame (1982)
mi mancavano i primi due dei Depeche, in questi seminano i germi della grandezza che verrà con gli album successivi (dall'83 al 90 per me sono sempilcemente miracolosi)
il primo è un pò ingenuo e acerbo, anche se qualche pezzo spacca di già (Photographic, Tora! Tora! Tora!), il secondo è già molto più sostanzioso e con le percussioni meccaniche come piacciono a me (pezzi super: My secret garden, The sun & the rainfall)
A-ha - Hunting high and low (1985)
questi piacevano a mia sorella quando ero piccino (aveva appiccicato i poster e le figurine dappertutto)
Take on me è un pezzo chiave degli 80 (il giro di synth è fenomenale), gli altri singoli sono ottimi (epica la titletrack), come Living a boy's adventure tale; il resto è onesto synth-pop senza infamia senza lodo
Franco Battiato - Gommalacca (1998)
il Franco nazionale confeziona un grande album di alternative rock con suoni sintetici interessantissimi, pezzo leggenda: Il ballo del potere
The Dandy Warhols - Thirteen tales from Bohemia (2001)
alternano pezzi spettacolari (Godless, Mohammed, Bohemian like you, Sleep) a cacate immonde (Country leaver, Solid, The gospel).. pensavo di aver trovato l'album alternative americano del 2000 per me, che siano maledetti
novità :
Eagulls - Ullages
ascoltato visto l'entusiasmo qui, ma sono l'ennesima band clone dei Cure, magari un pò meglio delle altre, ma sempre un clone sono
La Femme - Mystere
blah, che palle sto french-pop
meglio che mi fermi qui col 2016, la contemporaneità non fa per me
Inviato 30 settembre 2016 - 14:01
vecchiume:
The Doors - Strange days (1967)
The Millennium - Begin (1968)
Kaleidoscope - Tangerine dream (1967)
Pretty Things - S.F. Sorrow (1968)
cose più recenti:
Goblin - Suspiria o.s.t. (1977)
Depeche Mode - Speak & spell (1981)
Depeche Mode - A broken frame (1982)
A-ha - Hunting high and low (1985)
cose più recenti
Ciao Marcio
Inviato 30 settembre 2016 - 14:35
Robe varie di un paio di settimane.
Pietre:
Kula Shaker - K [1996] 7,5
Tears for Fears - The Hurting [1983] 8
2016:
Moderat - III 7+
Dicono che sia il peggiore album dei loro tre ma io sono rimasto ben impressionato.
Angel Olsen - My Woman 6,5
Qualcosa di bello/molto bello ma anche molto che mi annoia.
Santigold - 99cents 6,5
Purtroppo non tutto è come l'ottimo poker di pezzi che lo apre.
Dena - Trust EP 7,5
Il classico lavoro di pop disimpegnato ed allegrotto come piace a me ma che nessun altro qui ascolterà. Lei è una outsider che più outsider non si può (cantante bulgara che vive a Berlino che aveva iniziato come rapper e/o derivazione di M.I.A.), ma queste quattro canzoncine sono un piccolo/grande godimento.
Blood Orange - Freetown Sound 7,5
Impegnativo ma bello: due ascolti non mi sono bastati per "orientarmi" in tanta ricchezza di spunti. Da riascoltare con molta attenzione.
Doverosi recuperi:
Heaven 17 - The Best of Heaven 17 [1999] 8
Trovato in un cestone di un Euronics, in mezzo ad indicibili schifezze italiane, contiene tutto quello che mi sarei aspettato da un best (a parte Let's All Make A Bomb e We Live So Fast) ed anche qualche sorpresa inattesa (la soulfullness di Foolish Things To Do).
Temples - Sun Structures [2014] 8,5
La gioia di ascoltare un album, iniziare subito a fischiettare le canzoni ed avere voglia di riascoltarlo tutto e subito.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
Inviato 30 settembre 2016 - 14:50
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
Inviato 30 settembre 2016 - 15:19
Temples - Sun Structures [2014] 8,5
La gioia di ascoltare un album, iniziare subito a fischiettare le canzoni ed avere voglia di riascoltarlo tutto e subito.
Uff, mi toccherà di ascoltarli 'sti Temples.
Inviato 30 settembre 2016 - 15:24
Inviato 30 settembre 2016 - 15:28
#operazionenostalgia
The Byrds - Greatest Hits Re-Mastered 7,5
Le undici canzoni presenti sono tutte perfette e bellissime. Il voto va al fatto che sono poche , me ne aspettavo un po' di più.
Rod Stewart - The Best Of 6,5
Cassettina spuntata fuori dal chi sa dove. Ottime canzoni alternate ad altre francamente imbarazzanti.
Supertramp - Crime Of The Century 8,5
Carole King - Tapestry 8
Smashing Pumpkins - Adore 8,5
Fanculo i detrattori , questo è un grande disco
Inviato 30 settembre 2016 - 15:48
Temples - Sun Structures [2014] 8,5
La gioia di ascoltare un album, iniziare subito a fischiettare le canzoni ed avere voglia di riascoltarlo tutto e subito.
Uff, mi toccherà di ascoltarli 'sti Temples.
Not anche tu celere come Stebroc. Menomale che i dischi non hanno date di scadenza ma Sun Structures è un capolavoro vero che meritava d’essere ascoltato all’epoca.
Inviato 30 settembre 2016 - 15:52
Temples - Sun structures
Mi sa che li abbiamo ripresi in parecchi ultimamente! Quando il disco usci non me li filai piu' di tanto, li trovavo troppo smaccatamente revivalistici e quindi ( colpevolmente ) non ci persi troppo tempo per un ascolto accurato. ora, vista la penuria di album contemporanei che reputo interessanti, ho deciso di riprenderli e devo dire che si tratta di un signor disco, i riferimenti al passato filtrati sotto un ottica moderna mi paiono adesso assai ben riusciti e piu' della meta' dei brani è decisamente sopra la media, aspetto con trepidazione il prossimo album.
The Divine comedy - Foreverland
Non sono un grande estimatore di sto' tizio ma i brani che si trovano su youtube sono davvero belli soprattutto Catherine the great, il resto dell'album devo ancora assimilarlo ma ad un unico finora ascolto, mi pare non vi siano cali di tensione.
Buzzcocks - Singles going steady
Raccoltone ben fatto di una delle band piu' interessanti del filone punk, pensavo fossero piu' violenti e SEx Pistoliani , invece ci trovo parecchi richiami ai Ramones il che è un bene.
Collegium musicum - Konvergencie ( 1972 )
Interessante ensemble cecoslovacco dedito ad un progressive al cui interno troviamo elementi Crimsoniani della prima ora, parti jazzate e tanta tanta influenza classica con omaggi a Bach e Dvoràk autentici ispiratori di questo ensemble, qua e la i brani si avvicinano anche a certe nostrane produzioni polizziottesche. A parte una certa pomposità di fondo l'album è interessante nel suo complesso ed una delle migliori cose a mio avviso proveniente dalla scena Cecoslovacca.
Per il resto....classiconi attack!
Beatles - Sgt. Pepper
Beatles - White album
Beatles - Revolver
Rolling stones - Sticky finger
"Chi vuol brillare, si metta in ombra"
Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: " A volte solo un secondo"
Inviato 30 settembre 2016 - 15:53
Temples - Sun Structures [2014] 8,5
La gioia di ascoltare un album, iniziare subito a fischiettare le canzoni ed avere voglia di riascoltarlo tutto e subito.
Uff, mi toccherà di ascoltarli 'sti Temples.
Not anche tu celere come Stebroc. Menomale che i dischi non hanno date di scadenza ma Sun Structures è un capolavoro vero che meritava d’essere scoperto all’epoca.
ma appunto, l'ho scritto apposta per tirarmi dietro qualche spernacchiata!
Inviato 30 settembre 2016 - 15:56
La playlist dei Temples
Temples - Sun structures
Mi sa che li abbiamo ripresi in parecchi ultimamente! Quando il disco usci non me li filai piu' di tanto, li trovavo troppo smaccatamente revivalistici e quindi ( colpevolmente ) non ci persi troppo tempo per un ascolto accurato. ora, vista la penuria di album contemporanei che reputo interessanti, ho deciso di riprenderli e devo dire che si tratta di un signor disco, i riferimenti al passato filtrati sotto un ottica moderna mi paiono adesso assai ben riusciti e piu' della meta' dei brani è decisamente sopra la media, aspetto con trepidazione il prossimo album.
E siete in 3!
Inviato 30 settembre 2016 - 16:22
Society - All that we've become
Mi sta piacendo, immerso in un'atmosfera brumosa e vintage, un po' polverosa ed opaca, con arrangiamenti orchestrali di matrice soul anni '60/'70, momenti pop e cantautorale e sprazzi quasi di matrice trip-hop scuri e noir.
http://forum.ondaroc...ve-become-2016/
Blood Orange - Freetown sound
Un bel centro per Dev Haynes, disco lungo ma sempre interessante e che non annoia, un flusso continuo e vellutato, carezzevole ed intimo, molto pacato e languido, un navigare su una strada dalle curve sinuose col ricordo di pensieri e momenti al chiaroscuro che si intravedono attraverso un velo di malinconia.
Manic Street Preachers - Everything must go
Il loro che preferisco dopo La Bibbia, il disco dopo il monolite e l'addio del suo artefice, in cui si cambia pelle e si lascia spazio ad aperture ariose ed orchestrali come nella superba A design for life, senza abbandonare sprazzi di durezza.
Orbital - Brown album
Semplicemente il tunz tunz che consiglierei ad un alieno sballato che si è schiantato con la navicella sulle ceneri dell'Haçienda.
Shura - Nothing's real
Synth pop anemico ed emaciato per questa giovane inglese di origini russe. Un bel sentire.
Breathless - Chasing promises
Three times and waving
Band bellissima, lasciarsi imprigionare ed avvolgere nelle spirali ovattate e cadenzate come un naufragare su e giù verso un orizzonte indefinito dalle tinte brunastre e cromate di rosso è un atto di fede.
Inviato 30 settembre 2016 - 17:00
Little Annie - Songs from the Coalmine Canary 8
Sulla scia senti anche il successivo When Good Things Happen to Bad Pianos co-firmato con il pianista Paul Wallfisch e che contiene prevalentemente (o solo? Boh) cover però rese in modo molto particolare ed omogeneo.
molto bello quel disco, c'è una splendida versione di Private Dancer di Tina Turner (che scopro essere di Mark Knopfler!) che è quasi meglio dell'originale
https://www.youtube....h?v=nbF7YT2w4Cs
Hai detto Byrds?
Garp, visto che ci sei recuperati il primo di McGuinn del '73 https://www.youtube....h?v=lnUfWZ_x1fc e la reunion McGuinn, Clark & Hillman del 1979 (manca solo Crosby) https://www.youtube....h?v=f9yBJsogcqg
obbligato anche l'ascolto dei dischi di Gene Clark. senti che bella
When the seagulls follow the trawler, it is because they think that sardines will be thrown into the sea
Inviato 30 settembre 2016 - 17:54
Temples - Sun Structures [2014] 8,5
La gioia di ascoltare un album, iniziare subito a fischiettare le canzoni ed avere voglia di riascoltarlo tutto e subito.
Uff, mi toccherà di ascoltarli 'sti Temples.
Not anche tu celere come Stebroc. Menomale che i dischi non hanno date di scadenza ma Sun Structures è un capolavoro vero che meritava d’essere ascoltato all’epoca.
E questa direi che è la cosa più importante.
Della manciata di pezzi che conosco dei Temples, mi colpisce appunto l'orecchiabilità istantanea. Attacca la batteria e la chitarra di The Guesser, e già sei sicuro che è un capolavoro, non serve sentire il resto.
Inviato 30 settembre 2016 - 20:10
molto bello quel disco, c'è una splendida versione di Private Dancer di Tina Turner (che scopro essere di Mark Knopfler!) che è quasi meglio dell'originale
Little Annie - Songs from the Coalmine Canary 8
Sulla scia senti anche il successivo When Good Things Happen to Bad Pianos co-firmato con il pianista Paul Wallfisch e che contiene prevalentemente (o solo? Boh) cover però rese in modo molto particolare ed omogeneo.
https://www.youtube....h?v=nbF7YT2w4Cs
Hai detto Byrds?
Garp, visto che ci sei recuperati il primo di McGuinn del '73 https://www.youtube....h?v=lnUfWZ_x1fc e la reunion McGuinn, Clark & Hillman del 1979 (manca solo Crosby) https://www.youtube....h?v=f9yBJsogcqg
obbligato anche l'ascolto dei dischi di Gene Clark. senti che bella
Inviato 30 settembre 2016 - 22:36
Breathless - Chasing promises
Three times and waving
Band bellissima, lasciarsi imprigionare ed avvolgere nelle spirali ovattate e cadenzate come un naufragare su e giù verso un orizzonte indefinito dalle tinte brunastre e cromate di rosso è un atto di fede.
MINCHIA! E questi da dove saltano fuori? Non li conoscevo, ho dato un ascolto ad una manciata di tracce da Three times and waving e mi hanno favorevolmente colpito, questi si che hanno qualcosa da dire, quanto prima mi ascoltero' anche l'altro. Ottima segnalazione Dark Mavis!
Cosi come interessanti sembrano pure i Society, anche questi al vaglio.
"Chi vuol brillare, si metta in ombra"
Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: " A volte solo un secondo"
Inviato 01 ottobre 2016 - 01:07
Inviato 01 ottobre 2016 - 08:57
Kyuss - Blues for the red sun [1992] 8,5
- Welcome to sky valley [1994] 9
Ho sempre considerato il primo più bello e importante ma ad oggi gli preferisco la maturità del secondo, che ora mi appare maggiormente ispirato e a fuoco.
Maggiore cura in fase di scrittura e più attenzione per la melodia pur conservando quella pesantezza sonora che aveva caratterizzato blues.
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
Inviato 01 ottobre 2016 - 09:10
Oscar - Cut and Paste (indiepop, 2016)
Bellino ma non mi ha ancora preso. Tendo a non farmi troppo impressionare da questo pop chitarristico tendente alle canzonette, anche se ci sento Elastica e i primi Magnetic Fields. Ci tornero' su pero'.
Pino Daniele - Bella 'mbriana (world pop, 1982)
Non l'avrei mai ascoltato se gli utenti di questo forum non avessero postato "Tarumbo'" e la title-track dopo la sua morte. L'ho sempre snobbato pensando fosse una di quelle robe che i napoletani devono adorare, e ovviamente mi tenevo a debita distanza visti gli apprezzamenti di ruben e notker. Bastano 10 secondi della prima canzone a spazzare via tutto. Incredibile quanto sia piacevole il napoletano quando cantato sopra alle melodie di questo disco - per una volta non lo collego a dei tamarri abbronzati con la polo col collo alzato e gli occhiali a specchio che si danno al catcalling.
Laura Mvula - The Dreaming Room (soul astratto, 2016)
Penso il disco piu' ostico che ho ascoltato negli ultimi due anni. Non l'ho mai finito di sentire ma metto le mani avanti e dico che e' colpa mia. Di talento ne ha parecchio, ma i pezzi cosi' privi di ritmo e pieni di cambi sono davvero difficili da ricostruire a memoria.
Quando piazza il ritmo esce "Phenomenal Woman" ed e' una hit.
Pensieri liberi musicali vari:
La nuova dei Temples e' un capo. Loro sono gli unici che della psichedelia hanno ripreso tutto, soprattutto il lato meno cool e piu' cheesy che il mondo indie ha sempre trascurato. Si sente da come piscino fuori queste melodie che si ficcano in testa.
Il disco dei Society e' forte come atmosfere ma gli manca un po' di nerbo. Non bocciato ma neanche promosso alla fine - ha 3 bei pezzoni pero'.
Inviato 01 ottobre 2016 - 09:36
Visto che sono ancora a casa a fare un cazzo non solo ho un bel po' di tempo per ascoltare roba, ma ne ho pure per fare la playlist al sabato mattina:
Carlos Núñez - Almas de Fisterra (2003)
Non avevo mai ascoltato niente di questo musicista galiziano suonatore di cornamusa, convinto che il revival celtico in terra spagnola non potesse che risultare "fake" quanto la rivendicazione di strepitose eredità culturali locali. In effetti, l'ascolto pare confermare.
"Almas de Fisterra" suona senz'altro più levigato e "turistico" di gran parte della musica tradizionale di derivazione celtica con la quale mi piace avere a che fare. Suppongo però che la provenienza geografica c'entri assai poco, e il grosso lo facciano gli anni, le mode produttive e le infatuazioni new age: il suono molto pulito e "ampio", gli influssi rock talvolta grossolani, le voci carezzevoli ma poco "folk" (in "Yann Derren" pare di sentire la Céline Dion di "A New Day Has Come") fanno dell'album un disco da parvenu della tradizione, perfetto per gli impallinati del Signore degli Anelli della seconda ora, quelli che prima il film e poi il libro, bello prima che per la costruzione narrativa perché permette loro di scoprire tanti "dietro le quinte" sulle gesta immaginarie di Viggo Mortensen e Orlando Bloom.
Ah, mi sono dimenticato, in mezzo a tutti questi insulti, di segnalare una cosa rilevante: il disco è bello. Molto. Mi ha sorpreso come una cosa così manifestamente kitsch potesse piacermi, ma riguardo a perizia strumentale, scelta dei brani e capacità di creare una varietà di atmosfere questo album è davvero notevole. Un po' fuori dai miei canoni consueti, sì: in fondo, però, anche questo è un merito.
Geoff Barrow: Music Inspired by Mega-City One (2012)
Fino a una decina di giorni fa, non avevo idea di due cose: a) che il signor Geoff Barrow dei Portishead fosse dedito alla composizione di colonne sonore in stile elettronico-inquietante ("horror synth", forse si dice: ma magari, come spesso avviene, non ho capito una mazza); b) (più grave) che esistesse una serie a fumetti britannica chiamata "Judge Dredd" e ambientata in un futuro piuttosto robotizzato e distopico.
Ho avuto l'occasione di rimediare a entrambe le lacune conoscitive grazie a questo disco, composto da Mr. Barrow come "colonna sonora immaginaria" per un altrettanto immaginario film sul Giudice Dredd. Dalla regia mi dicono che questa musica assomiglia molto alle cose di Carpenter, ma essendo Carpenter un'altra delle mie grosse e storiche lacune, non sono in alcun modo in grado di confermare. Quello che posso invece sottoscrivere è che questa roba assomiglia dannatamente alla fenomenale colonna sonora dei SURVIVE per "Stranger Things", e dunque viene assolutamente incontro a una delle mie esigenze del momento, ovvero restare ancora per un pochino nel loop di quella serie televisiva.
Mh, ok, ora serve un giudizio sul disco. Scuserete la scarsa analiticità del mio lessico, ma i termini che mi vengono sono: bello, intrippante e fico.
Jizue: Story (2016)
Giapponese, ai confini tra jazz piuttosto smooth, post-rock di quello stucchevole e meteorologico, progressive assai melodico e un pizzico di elettronica glitch-chiptunesca, Jizue è un quartetto di Kyoto che (scopro) ha già all'attivo quattro album al momento dell'uscita di questo recente "Story". Di nuovo siamo nel campo di qualcosa che è impossibile non etichettare come kitsch, ma vi sono piaciuti tanto i Gesu no Kiwami Otome quindi suppongo che le cateratte melodiche di pianoforte a base funky non siano un problema per molti di voi.
La musica è strumentale, virtuosistica, leggera e positiva, atmosferica il giusto e soprattutto trabordante di tutto: stili, crescendo, manierismi e leziosità come se piovesse, semibiscrome. Il Salieri di "Amadeus" ne avrebbe certamente detto "troppe note", ma in fin dei conti è proprio l'estremizzazione dell'horror vacui a rendere avvincente il disco. Che richiede senza dubbio orecchie abituate ad orpelli e stucchevolezze, ma tra ipercinetismi pianistici vagamente third stream, tremoli chitarristici modello Explosions in the Sky sferzate di basso a tratti quasi zeuhl ed eclettismi stilistici vari (c'è il pezzo samba, quello colla chitarra classica e i coretti soft, quello hip-hop) non perde mai la varietà e la capacità di intrattenere.
Benoît Widemann: Stress! (1977)
Francese, tastierista e compositore, Widemann è una delle diverse anime che attorno alla seconda metà degli anni Settanta si muove sulla linea di confine tra progressive, jazz-fusion e zeuhl. In questo caso, la formula è decisamente (e riuscitamente) sbilanciata in direzione della componente jazzistica, con evidenti rimandi allo stile virtuosistico e ultradinamico di band come Return to Forever e compagnia funkeggiante. Lo spirito rock comunque non viene meno, come provato dalla robustezza dei ritmi e dalle corpose randellate chitarristiche che qua e là fanno da contrappunto ai temi tastieristici. La parentela zeuhl, oltre che nell'impianto ritmico e armonico, si manifesta qui in una dimestichezza con le atmosfere cupe e sospese che tuttavia non si fa mai totalizzante: fatto piuttosto raro nel campo, il clima del disco non è infatti omogeneamente torvo ma spesso raggiante ed energico, o sospeso e giocoso. Completa il quadro l'ascendenza sperimentale di numerose scelte sonore, che richiamano l'elettronica cosmica o perfino certi ticchettii sintetici che si faranno più frequenti in epoca post-punk. Album ottimamente riuscito, che mi incuriosisce riguardo al resto della carriera dell'autore.
Bed: The Newton Plum (2001)
In mezzo a una settimana di ascolti azzeccati, ci sta anche la sòla totale per riequilibrare. Questo disco francese del 2001, spacciato in altri lidi come una riuscita via di mezzo tra Slint e Talk Talk, è in realtà una ciofeca slowcore estremamente presuntuosa e mortalmente noiosa. Il genere è quello semiacustico del "una nota qui, una lì, e se lasciamo abbastanza tempo tra l'una e l'altra forse nessuno si accorge che non sappiamo comporre un pezzo". Insomma, l'album riesce nel miracolo di suonare al tempo stesso velleitario e raffazzonato, amatoriale e spento. Poi magari a voi che amate i Low va giù anche questo, non posso saperlo.
Archimedes Badkar: Tre (1977)
Disco di prog-jazz svedese finto-greco pescato a caso su Spotify tempo fa, fin dalle premesse "Tre" (che - udite udite - è il terzo LP della breve parabola discografica di questo ampio ensemble) si prospetta come il solito avanzo di magazzino che qualche blog a corto di idee proporrà come immenso capolavoro dimenticato nei meandri della storia.
Tutto vero, almeno sul piano narrativo, ma c'è un elemento che rompe questa perfetta storia di mediocrità e riscoperta: il disco è stupendo. Ma proprio stupendo. Un pot-pourri di balcanismi e africanerie, bordoni e ostinati pianistici intersecati con tempi composti, clarinetto basso e sfavillante sax free in perpetua alternanza con assai più disciplinata tromba DonEllisiana. Siamo dalle parti dei grandissimi del jazz-rock esotico dei Seventies: su tutti Embryo (con più compostezza), ma anche i Nucleus del periodo "Labyrinth" (con più chincaglierie etniche) e - forzando un po' il paragone - l'Hancock del periodo Mwandishi. Un ascolto raccomandatissimo - per gli appassionati del settore, si intende.
Cymbals Eat Guitars: Pretty Years (2016)
Chiudo la carrellata con un'uscita calda calda, che mi ha sopreso prima ancora che per la qualità (notevole, ma è quello che stan dicendo un po' tutti in giro) per il semplice fatto che riesca a piacermi ed entusiasmarmi nonostante le coordinate musicali.
Il suono qui sfoderato dalla band newyorkese è indie-rock fatto e finito, con qualche synth e sbrodolatura modaiola che porta lo stile - almeno nella mia mente talebana e deviata - pericolosamente vicino ai lidi lambiti da pestilenze cosmiche come gli Animal Collective, o dai Flaming Lips nei loro momenti peggiori (che nell'ultimo decennio sono decisamente la maggioranza). Chitarra e batteria sono - manco a dirlo - i protagonisti principali dei pezzi, assieme a una voce sguaiata e adolescenziale che si colloca da qualche parte fra l'invasamento di Isaac Brock dei Modest Mouse e la sciattissima perfezione del primo disco dei Tribes ("quello bello"). Riff muscolari e gran pestare di pelli dunque spadroneggiano, ma la salsa per far digerire il tutto a un pubblico che al ritorno di certe cose non è ancora pronto è quella furbetta della neo-synth-scioghez-psichedelia.
Mi tocca ammettere che il prodotto finale è molto, molto riuscito. Suono e melodie formano un'accoppiata killer, dotata di una stramba grandeur fatta di motivetti sgangherati ma robusti il giusto per cacciarsi in testa e derive effettistiche su chitarre e tastiere capaci al tempo stesso di creare "ambiente" attorno alle impalcature altrimenti scarne delle canzoni, e a rendere il quadro timbrico sufficientemente variegato e soprendente da risultare velatamente alieno e straniante.
Morale della favola: fanculo, mi han fregato.
Inviato 01 ottobre 2016 - 12:10
Ascoltato, ovviamente è una merdinaDomani me lo scarico, non ho ascoltato un pezzo suo ma ho letto un'intervista molto bella su stereogum, magari me piace. Poi vabbe so'i soliti americani, tutti che citano i Joy Division ciccando Ballard.Danny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
La copertina è molto bella (e molto cronenberghiana) inoltre (così come quella dell'ultimo di Schoolboy Q-che poi però si è rivelato la solita merdina)
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
Inviato 01 ottobre 2016 - 12:27
Ascoltato, ovviamente è una merdina
Domani me lo scarico, non ho ascoltato un pezzo suo ma ho letto un'intervista molto bella su stereogum, magari me piace. Poi vabbe so'i soliti americani, tutti che citano i Joy Division ciccando Ballard.Danny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
La copertina è molto bella (e molto cronenberghiana) inoltre (così come quella dell'ultimo di Schoolboy Q-che poi però si è rivelato la solita merdina)
Sì, lo immaginavo
Inviato 01 ottobre 2016 - 12:31
Ascoltato, ovviamente è una merdina
Domani me lo scarico, non ho ascoltato un pezzo suo ma ho letto un'intervista molto bella su stereogum, magari me piace. Poi vabbe so'i soliti americani, tutti che citano i Joy Division ciccando Ballard.Danny Brown - Atrocity Exhibition
Nella top 3 dei migliori dischi di questo 2016.
La copertina è molto bella (e molto cronenberghiana) inoltre (così come quella dell'ultimo di Schoolboy Q-che poi però si è rivelato la solita merdina)
ahah anche io ieri l'ho sentito, peccato perché la copertina era allucinante.
Inviato 01 ottobre 2016 - 14:38
Blood Orange - Freetown sound
Un bel centro per Dev Haynes, disco lungo ma sempre interessante e che non annoia, un flusso continuo e vellutato, carezzevole ed intimo, molto pacato e languido, un navigare su una strada dalle curve sinuose col ricordo di pensieri e momenti al chiaroscuro che si intravedono attraverso un velo di malinconia.
Quoto ed aggiungo che l'ordine dei pezzi nella playlist mi pare curato con estrema attenzione, andando ad inserire le voci femminili giuste al punto giusto; un bel sentire.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
Inviato 01 ottobre 2016 - 15:47
Pino Daniele - Bella 'mbriana (world pop, 1982)
Non l'avrei mai ascoltato se gli utenti di questo forum non avessero postato "Tarumbo'" e la title-track dopo la sua morte. L'ho sempre snobbato pensando fosse una di quelle robe che i napoletani devono adorare, e ovviamente mi tenevo a debita distanza visti gli apprezzamenti di ruben e notker. Bastano 10 secondi della prima canzone a spazzare via tutto. Incredibile quanto sia piacevole il napoletano quando cantato sopra alle melodie di questo disco - per una volta non lo collego a dei tamarri abbronzati con la polo col collo alzato e gli occhiali a specchio che si danno al catcalling.
Quanto hanno fatto male certi stereotipi...il napoletano è bellissimo, ma dipende ovviamente da chi lo parla...in bocca a certuni diventa un aborto.
Dato che ti(e non sei il solo)è piaciuto, potresti andare a ritroso nella discografia se ti viene l'ispirazione, magari partendo proprio da "Vai mo' "dell'anno precedente, che è il più simile come impostazione musicale.
Capolavoro assoluto ovviamente(vabbe che per me lo sono tutti fino a Bella 'mbriana) con bombe funk tipo questa.
Inviato 01 ottobre 2016 - 23:36
Blood Orange - Freetown sound
Un bel centro per Dev Haynes, disco lungo ma sempre interessante e che non annoia, un flusso continuo e vellutato, carezzevole ed intimo, molto pacato e languido, un navigare su una strada dalle curve sinuose col ricordo di pensieri e momenti al chiaroscuro che si intravedono attraverso un velo di malinconia.
Quoto ed aggiungo che l'ordine dei pezzi nella playlist mi pare curato con estrema attenzione, andando ad inserire le voci femminili giuste al punto giusto; un bel sentire.
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