Lurkando sul forum di Storia della musica ho letto una discussione dove si parla della progressiva scomparsa del ruolo del critico musicale; l'accesso a internet offre a ognuno di noi la possibilità di crearsi e crogiolarsi in micro-nicchie d'ascolto, formando così un mondo musicale parallelo del quale si può poi comunque tentare di scriverne per condividerlo sul web. Su questo forum, invece, Gianfranco qualche giorno fa scriveva (non ricordo dove) che il futuro della musica sta nell'artigianato. Ora, queste saranno pure premesse ampie, ma sono due considerazioni che forse spiegano un attimo la mia fascinazione per questo disco:
http://www.ondarock....rld_aslight.htm
Le premesse sono le solite: una certa predisposizione sia alla band (mi era piaciuto il disco precedente), che alle monocromatiche atmosfere del disco, che calzano a pennello con l'umore di fine estate. Loro sono timidi e defilati, la musica è anemica ed evanescente e pertanto si gioca tutta sul sentimento che provoca a pelle - stralci di chitarre, fili di synth, ritmi accennati, vaghi ricordi wave anni Ottanta e pennellate gospel-soul. Poi certo, un'analisi più approfondita dopo svariati ascolti ripetuti nota la costruzione di canzoni semplici e arrangiamenti talmente scarni da risultare efficaci e mai invasivi, ma sono sicuro che l'immaginario evocato si lega in qualche modo a certe memorie del mio subconscio. Uno di quei dischi dai quali non mi aspettavo grandissime cose, e invece è finito col diventare uno dei più suggestivi ed emotivi degli ultimi mesi.
The Wheel:
Qui si ascolta per intero, gratis e senza account - https://soundcloud.c...-light-as-light
