Aprire una discussione nella desolazione agostiana che tanto non se la cagava nessuno neanche a dicembre.
La buona nuova dell'anno per gli appassionati di modernariato psych è il disco di Sean Lennon e Les "Primus" Claypool. Sentito quello mi è venuto di riprendere in mano e riconsiderare la carriera di Lennon Jr, che ho sempre un po' seguito anche se da lontano.
1998 Into The Sun
L'esordio solista nel 1998 attirò l'attenzione anche perché uscì quasi in contemporanea con il quinto album del fratellastro Julian, Photograph Smile, con cui l'infelice "Jude" proseguiva masochisticamente a inseguire un impossibile ruolo da quinto Beatles, per altro spesso suonando più simile a McCartney che non al padre. Invece il "beautiful boy" si guardava bene dal confrontarsi col fantasmone paterno, realizzando un [gran bell']album di alt-pop molto novantino influenzato dalla musica latino-americana e con spruzzate di jazz; vedi caso generi musicali poco o per nulla frequentati dal pur poliedrico padre. Il disco ha almeno un gran "lato A" di pop storto e genialoide e un "lato B" dove cose gradevoli si alterano a capricci da ventenne milionario. Però ha da subito uno dei pregi maggiori della sua musica: un bel clima di pigrizia e indolenza (per altro caratteristica presente in certe cose del padre). "Into The Sun" resta comunque per anni un episodio isolato, più impegnativa la collaborazione con le Cibo Mato dell'allora fidanzata Yuka Honda... giapponese e molto più grande di lui; ricorda qualcosa?
Curiosamente al disco partecipava un altro figlio d'arte che non si libererà mai della gigantesca (in questo caso quanto mai solo in senso figurato) ombra paterna: Harper Simon, figlio ovviamente di babbo Paul.
2006 Friendly Fire
Quando torna nel 2006, dopo otto anni, purtroppo il disco non solleva neanche quel poco di curiosità pettegola che almeno aveva sollevato l'esordio. Peccato, perché si sente che le dieci canzoni che compongono il disco sono state pensate e rifinite con molta cura. Pur suonando come un disco della sua epoca, parecchio influenzato da Elliott Smith e dal Beck più tranquillo, stavolta l'eredità paterna è prudentemente accettata, tanto nel genere di riferimento, un cantautorato pop, che nel tipo di melodie e nel modo di cantare. Dead Meat e Parachute le meglio cose di un disco che segnala un solido, sia pure non esplosivo, talento, che avrebbe meritato più considerazione.
Ed eccoci ai dischi con la gnocca. Ovvero la fidanzatina con cui Lennon Jr. forma nel 2008 il duo...
The Ghost of a Saber Tooth Tiger
...Lei è la modella Charlotte Kemp Muhl, fisico e broncio da "perle ai porci", spesso apparentemente e lodevolmente annoiata nel rimanere troppo a lungo vestita...
2010 Acoustic Session
L'esordio del duo nel 2010 è fin troppo fedele al suo titolo, con canzoni cantate in coppia e rigorosamente acustiche. Anche se i testi fiabeschi sono a volte intriganti le fragili melodie non si possono quasi mai permettere una veste così nuda. Spicca però un'arietta diffusa di affettuosa parodia, che darà i suoi frutti. Non a caso gli stessi brani suonano meglio quando pubblicati su EP laterali, arricchiti e irrobustiti da arrangiamenti più elettrici.
EDIT: Ma anche no.
2014 Midnight Sun
Ed eccolo il gioiello che Lennon aveva in canna. Se n'era accorta OR, ma qui sul forum solo Garp. Messe da parte le ugge da cantautore solitario e il poppettino acustico, la coppia sforna un divertente e caleidoscopico affresco finto-70s, pieno di canzoni "sexi" e giocose, condite da un'ironia a volte affettuosa a volte acida sui miti del freakettonismo e della psichedelia. Dai fiori di Monterey e i cadaveri di Jonestown diciamo. C'è anche un riferimento alla Storia (nerissima) italiana di quegli anni in "Poor Paul Getty". Musicalmente il campionato di gioco è quello del coevo esordio dei Temples, con canzoni meno esplosive, ma nel complesso con un disco anche meno monocorde. Un paio di bei video: uno pieno di donne nude e quest'altro pieno di donne mezze nude, tra cui ovviamente la Muhl...
The Claypool Lennon Delirium
2016 Monolith Of Phobos
Arriviamo al presente con questo gran bel disco, uscito a nome The Claypool Lennon Delirium, figlio più della prova precedente dei The Ghost eccetra che non della storia recente e meno recente dell'ex-Primus. Album ben spartito tra i due, con Claypool che da nervi e muscoli alle canzoni di Lennon, e Lennon che smussa e armonizza gli spigoli di Claypool. Ovviamente tra i due il genio è Claypool, ma serviva un artigiano pop come Lennon per riuscire, dopo anni, a incanalare quel genio in qualcosa di finalmente rifinito, limitando sboronate da riccardone e stramberie fini a se stesse. Il disco è un'altra divertente sarabanda di modernariato seventies, che stavolta se la può giocare persino con i modelli originali: Gong, Pink Floyd, il prog più fantasioso, sigle fantascientifiche.
Il Video "scandalo" su Michael Jackson e la sua scimmia (Sean da ragazzino aveva recitato in "Moonwalker") che ha fatto incazzare i fan di Micheletto...