Aspetta, aspetta.Un mio sospetto atavico: ma non è che le famose lungaggini, la mania per gli assoli, i virtuosismi onanistici e sbrodoloni ecc che da decenni la critica (specialmente quella americana) utilizzano per dileggiare il prog sono in realtà concepite pensando soprattutto a band, prevalentemente americane e jam-oriented, che col prog hanno relativamente poco a che spartire?
Non credo, perché suddette jam band non sono mai maltrattate dalla critica, anzi (vedi Grateful Dead, Quicksilver e la barzelletta dei dischi live degli Allman infinitamente superiori a quelli in studio).
I Quicksilver sono una cosa, i Dead un'altra.
Anche io sono più propenso x la forma canzone con brevi momenti strumentali in ambito diciamo blues rock (che ci sia anche del country o dell'acid o dellr&b, del jazz è sottinteso in tali band), ma nei Quicksilver se prendi i live (che sono bootleg, Il famigerato Live in San Jose del 65 o 66) le parti di assolo sono molto legate alla forma futura su disco. La famosa Who Do You Love che pure su album ha parti dal vivo mixate com altre in studio ha parti strumentali precise che seguono dei temi ben precisi, che vengono seguite pure nei live. Le suite sul primo album, the Fool e Gold&Silver che sono lunghi strumentali hanno caratteristiche quasi prog nel seguire temi e movimenti sempre in evoluzione, secondo me anticipando molto heavy prog negli intrecci di chitarra epici.
I Dead invece hai ragione tendono ad andare in assolo sullo stesso giro, hanno comunque un asso come Garcia e una band della Madonna, ma ho sempre amato di più le canzoni dei Dead piuttosto che le improvvisazioni chilometriche.
Con gli Allman ho sempre avuto un pochino di diffidenza, il Southern muscolare non mi ha mai preso molto, mi piacciono molto in versione più folk e delicata.