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Quelli Che... Soloinitalia (Sarà Vero? E Perché?)


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94 replies to this topic

#1 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 06 aprile 2016 - 10:47

Stavo spulciando il fondamentale thread "Merde", con un link che rimandava alla pagina FB di Elisa, dove quest'ultima se la prendeva con un tal Paolo Madeddu, colpevole di aver scritto un articolo al pepe sul nuovo album della cantante e giudice di "Amici". Sono così finito sul blog di questo tizio e - siccome stamattina ero particolarmente annoiato - mi sono letto qualche altro suo pezzo. Ho trovato piuttosto interessante questo articolo ( http://www.amargine....i-soloinitalia/), che sostanzialmente parla di artisti internazionali che si dice siano più famosi in Italia piuttosto che in patria. Mi sembra potenzialmente un bell'argomento di discussione, anche per cercare di capire le cause, i motivi per cui determinati gruppi (in alcuni casi persino dimenticati o caduti in disgrazia nel paese d'origine) abbiano trovato terreno così fertile qua da noi. 

 

Il blogger fa un elenco prendendo in considerazione 11 artisti effettivamente molto popolari da noi, anche al giorno d'oggi, forse più che in UK/USA. Mi sembrano tutti nomi più che condivisibili, seppur con le dovute differenze. Ecco, avrei escluso giusto i Cranberries, perché all'epoca ottennero un successo mostruoso a livello mondiale; e i loro ultimi album, pur avendo ottenuto posizionamenti leggermente migliori in Italia (ma ve ne siete accorti?), sono comunque passati inosservati direi ovunque. Clamorosa invece la dimenticanza di Mika. 

 

Meriterebbe poi un discorso a parte il prog rock degli anni '70, che infatti l'autore non affronta. Il caso più emblematico, e clamoroso, è senz'altro quello dei Van der Graaf Generator. 

 

Ecco il listone:

 

1. Skunk Anansie
Con Post Orgasmic Chill arrivarono al n.16 nel Regno Unito – e non è un brutto risultato, se pensate al gruppo ispido che era. Certo, da allora in poi, Londra li ha defashionizzati: Wonderlustre è andato al n.1 in Italia, n.12 in Olanda, n.9 in Polonia, n. 58 in UK. L’ultimo tour, quello di Black Traffic, prevedeva una sola data a Londra, 3 in Italia, 5 in Germania. Quindi, sì, gli inglesi non li amano. Doesn’t make you right, oh no.
2. Placebo
In effetti sono piuttosto calunniati. All’inizio riscuotevano lo stesso tipo di successo ovunque (diciamo da top ten nella settimana dell’uscita del disco); con l’ultimo Loud Like Love sono andati bene in Europa continentale (n.2 da noi e in Austria, n.3 nei più consistenti mercati di Francia e Germania, n.1 in Svizzera. Aggiungiamo un n.9 in Australia, che è una scena particolarmente visibile per gli ex compagni di Impero). Ma non sono entrati in top 10 nel Regno Unito (n.13). Di sicuro sono sempre andati malone in Usa.
3. Spandau Ballet
Forse una delle prime band accusate di convincere solo noi fessi. In realtà furono forse una meteora nel mondo anglofono, ma pur sempre una meteora di quelle grosse: l’album True (1983) andò al n.1 in patria (dove non mancava concorrenza), n.13 da noi, e registrò un commendevole n.19 nella land of the free, home of the brave. La tendenza si era già invertita, forse per mancanza di incisività ritmica, con il pur rispettabile Through the Barricades, n.1 da noi, n.6 nel Regno, irreperibile oltreoceano. Il (di molto) successivo Heart Like a Sky fu notato (non molto) solo in Italia (n.9). Quanto al disco della reunion Once More (2009) è certificato come disco d’oro in Italia e disco d’argento nel Regno Unito. Però occhio: il nostro disco d’oro significa 25mila copie, il loro disco d’argento ne vale 60mila.
4. Rammstein
Un caso curioso di concordia, forse dovuto al fatto che per gli inglesi se non parli inglese sei un selvaggio spregevole, e per gli italiani, pure. Oddio, è pur vero che con il complessino qui, non stiamo parlando di gente ammodino. Sta di fatto che in questo secolo i loro dischi sono andati al n.1 (o ai numeri immediatamente successivi) in tutta Europa, e non solo nel mondo ostrogoto ma anche in Francia e Spagna. A tenerli a bada attorno al n.20 sono giusto Italia, Regno Unito e Stati Uniti (e a voler fare i precisi l’Ungheria, toh).

5. Ben Harper 

Abbastanza stimato sotto la Statua della Libertà, ma il suo management è sempre molto attento a tre Paesi in particolare: Francia, Italia, Australia, dove riscuote più credito. I dati per Give Till It’s Gone (2011) parlano di un n.15 in Usa e un n.2 in Italia. E’ molto possibile che alla dogana inglese impediscano l’ingresso ai suoi dischi, ivi compresi quelli che hanno vinto dei Grammy Awards.

6. Manu Chao
Quivi è un nome cospicuo, ma a guardare le vendite dell’ultimo disco non scherza niente nemmeno in Francia, Spagna, Belgio, Austria, Svizzera e financo Norvegia. Nella grande Babylon, si limitano a citarlo, a volte, nelle riviste musicali, e sicuramente misspellano il suo nome. Vedete, non canta in inglese, quindi non riceve attenzione nella coolissima, internazionalissima Londra, my dearies. Blimey!
7. Patti Smith
Nome storico del “soloinItalia”, a causa dei concerti negli stadi strapieni di Bologna e Firenze negli anni 70, per lei inarrivabili altrove. E tuttavia, per quanto la si leghi a un mondo underground e alternativo, Easter e Wave entrarono in top 20 in Usa e UK all’uscita. Gli ultimi dischi hanno ottenuto risultati decenti (top 20, sempre) solo in Italia, Norvegia e Svezia. Tuttavia non esistono solo le vendite degli album al mondo, che lei gira raccattando premi prestigiosi: Ordre des Arts et des Lettres dal ministero della cultura francese, Rock’n'roll Hall of Fame, National Book Award, Polar Music Prize, quelle robe lì.

8. Dream Theater

Un percorso piuttosto prog, non a caso. Inizialmente amatissimi in Italia e Finlandia, poi anche in Giappone e Germania; alla fine, e dai e dai, hanno fatto un po’ breccia anche in USA (n.7) e UK (n.15) con l’ultimo disco.

9. Cranberries
Veramente stravenduti ovunque al loro apparire, sono stati gradualmente accompagnati ai margini nel mondo anglosassone; il loro ultimo disco Roses, entrato in top ten in Italia (n.9), si è fermato al n.37 in Gran Bretagna.
10. Anastacia
Ah, questa non ve la aspettavate. Negli Stati Uniti non la prendono in considerazione se non al momento di pagare le tasse – su quel che guadagna qui in Europa (principalmente in Germania). Negli ultimi dieci anni, un quinto e un sesto posto in Italia, un nono e un diciassettesimo posto in UK.

11. Morcheeba

Non completamente ignorati in patria come si diceva un tempo, ma in effetti sempre un po’ meglio nelle classifiche di vendita italiane rispetto alla perfida Albione. Tranne gli ultimi dischi, che fanno schifo ecumenicamente qui e lassù. Gli è rimasta una fan base affezionata in Francia, che li ha sospinti generosamente al n.25. Ma di più non si poteva chiedere.

 

 

 

Quali altri gruppi aggiungereste? 

 

 

 


  • 6
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#2 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:04

 sostanzialmente parla di artisti internazionali che si dice siano più famosi in Italia piuttosto che in patria. Mi sembra potenzialmente un bell'argomento di discussione, anche per cercare di capire le cause, i motivi per cui determinati gruppi (in alcuni casi persino dimenticati o caduti in disgrazia nel paese d'origine) abbiano trovato terreno così fertile qua da noi. 

 

 

Bè comunque è un discorso che penso si possa fare per ogni nazione, con differenti gruppi ovviamente. Non mi sembra ci sia nulla di strano.

Però, come dici, sarebbe interessante capire i motivi.


  • 0

#3 maladiez

    Kosmische express courier

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:12

Su due piedi mi viene in mente Nick Kamen, pare che in Inghilterra non se lo filasse nessuno mentre qui un discreto successo lo ottenne ( complice anche lo spot Levi's ). Come gruppi dico subito i Porcupine tree , qui da noi riscuotono un buon successo, uno dei loro live più' belli venne registrato a Roma. E poi sapevo una piccola storiella sui Kiss o quantomeno sul loro singolone "I was made for lovin' you", pare che questa canzone abbia riscosso successo solo in Italia tant'è che dal vivo a quanto pare la suonano praticamente solo qui. Magari il Mistico ne saprà di più', io sta cosa la sentii anni fa in radio ( Capital mi pare ).


  • 0

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#4 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:12

Mika e Skin (-> Skunk Anansie) hanno trovato la vera America in Italia, passando dalla tv italiana per rafforzare o ravvivare una proposta altrimenti destinata al declino.

Purtroppo per noi ha funzionato.


  • 0

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#5 markmus

    cui prodi

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:13

heather parisi.


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#6 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:16

*
POPOLARE

 

 

1. Skunk Anansie
Con Post Orgasmic Chill arrivarono al n.16 nel Regno Unito – e non è un brutto risultato, se pensate al gruppo ispido che era. Certo, da allora in poi, Londra li ha defashionizzati: Wonderlustre è andato al n.1 in Italia, n.12 in Olanda, n.9 in Polonia, n. 58 in UK. L’ultimo tour, quello di Black Traffic, prevedeva una sola data a Londra, 3 in Italia, 5 in Germania. Quindi, sì, gli inglesi non li amano. Doesn’t make you right, oh no.

 

 

 

Ma quanto fanno cacare? La pelata lì ha una voce insopportabile e insulsa, e cazzo ogni 2-3 bisogna sentire il/la solito/a deficente musicalmente svantaggiato che pronuncia al fatidica frase "che voce che ha lei!" ma vaffanculo merdacce umane, odio tutti quelli che ascoltano musica.


  • 11

Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#7 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:20

Ovviamente è tutto un discorso di distribuzione ed esposizione mediatica oltre al livello della scena della nazione di cui si parla.

Come sono andando le vendite degli ultimi dischi di Oasis ed U2 in Italia? Con tutto che secondo me le vendite degli album ormai contano poco nel giudicare la fama di un gruppo.

Ma davvero Patti Smith ha poco seguito in patria?


  • 0

Ha già fatto tutto Black Mirror

 


#8 Damy

    pophead

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:21

A me sembra che tutti i nomi presenti in quella lista siano di gente che durante il rispettivo momento d'oro ha raccolto grandi consensi un po' ovunque (Anastacia ha venduto vagonate di dischi dappertutto, dai). Semmai il pubblico italiano vi è rimasto particolarmente affezionato nel corso degli anni, ma per quello parlerei di promoter furbi, e soprattutto di una scarsa curiosità da parte del pubblico generalista italiano ché magari si ricorda di Anastacia ospite a Sanremo 10 anni fa e quindi continua a considerarla una star internazionale anche oggi, senza magari aver notato le nuove leve del soul-rock che fuori dal confine stanno vendendo molto meglio.

 

 

(Comunque questo giornalista scrive davvero una merda, ma quanti hanni ha? 16?).


  • 1
OR

#9 maladiez

    Kosmische express courier

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:21

E questi qua ?Fecero un brano appositamente per il mercato italiano.

ultimatebluecover.jpg


  • 2

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#10 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:22

dei gruppi antichi gli Uriah Heep in Italia hanno avuto e hanno ancora dagli appassionati un seguito che altre band simili se lo scordano


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#11 Cyclo

    Palmen am balkon

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:25

A me sembra che tutti i nomi presenti in quella lista siano di gente che durante il rispettivo momento d'oro ha raccolto grandi consensi un po' ovunque (Anastacia ha venduto vagonate di dischi dappertutto, dai). Semmai il pubblico italiano vi è rimasto particolarmente affezionato nel corso degli anni, ma per quello parlerei semmai di promoter furbi, e soprattutto di una scarsa curiosità da parte del pubblico generalista italiano ché magari si ricorda di Anastacia ospite a Sanremo 10 anni fa e quindi continua a considerarla una star internazionale anche oggi, senza magari aver notato le nuove leve del soul-rock che fuori dal confine stanno vendendo molto meglio.

 

 

(Comunque questo giornalista scrive davvero una merda, ma quanti hanni ha? 16?).

 

asd Ed anzi il post da cui Kerz ha iniziato a leggere (quello su Elisa) è talmente orribile che si fa fatica a non simpatizzare per i fan della cantante di Monfalcone. asd

 

Sono d'accordo con te, Damy. E direi che si sta parlando di cose (il "successo") che non è facile misurare e la posizione in classifica raggiunta mi pare che sia un indicatore non del tutto affidabile.


  • 0

ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.

 

#12 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:27

dei gruppi antichi gli Uriah Heep in Italia hanno avuto e hanno ancora dagli appassionati un seguito che altre band simili se lo scordano

 

 

Vero, hanno estimatori insospettabili


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#13 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:29

 

Ma davvero Patti Smith ha poco seguito in patria?

 

 

Non lo so, ma i fans italiani sono fra i più insopportabili che ci siano.


  • 0

Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#14 Cyclo

    Palmen am balkon

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:31

Aggiungo: questo tipo di considerazioni ("in Italia Skin ha successo, invece negli Usa non se la inc... nessuno") mi pare che a volte tradiscano un complesso di inferiorità.

Come a dire "solo noi sottosviluppati italiani riusciamo a dare importanza a quella inutile gallina di Anastacia".....


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ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.

 

#15 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:32

Se vabbè, i russi fanno la ola con Cutugno da decenni asd

 

Gente come Bocelli e quell'altro tizio che suona il pianoforte all'estero sono considerati roba top


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#16 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:38

I Duran Duran andavano abbastanza forte in patria ma non suscitavano assolutamente lo stesso isterismo di massa che ricevevano dal pubblico italiano....dovrei controllare su qualche fonte ma se non sbaglio siamo stati tra i pochi paesi a "sorreggerli" anche negli anni del loro calo commerciale.

 

Dei Genesis è un fatto piuttosto risaputo, anche se in seguito divennero altrettanto famosi anche all'estero.

 

Sarebbe interessante anche anche il topic inverso: artisti che nei paesi di lingua anglosassone sono famosi e "consacrati" come la Pausini da noi e che in Italia a malapena si conoscono.


  • 0

#17 Infinite dest

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:39

Non parliamo di posizioni, parliamo di numeri (copie o quant'altro), sennò ha poco senso


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#18 Reynard

    No OGM

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:40

L'espressione "Big in Japan" si riferisce a questo, no?

Comunque Lim ha ragione, ci sono anche italiani che hanno ormai seguito solo in certi paesi.

 

Piuttosto nel caso dell'Italia connetto il fenomeno anche al fatto che il pubblico italiano tende ad accozzarsi (nel senso di attaccarsi come cozze) a pochi nomi, sempre quelli, che sono considerati grandi perchè si.

Si tratti di Pink Floyd, Ligabue o Skunk Anansie, il processo alla base mi sembra sempre quello: Il big basta, perchè volgere lo sguardo anche solo di un cincinino per accorgersi dell'artista altrettanto valido che gli sta a fianco?


  • 2
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#19 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:43

Amii Stewart una volta  andata "fuori mercato" è sempre tolta dal cilindro da quelle trasmissioni o eventi italici in cui c'è bisogno di una voce black di peso

se invece serve una voce mediorientale c'è Noa


  • 3

Caro sig. Bernardus...

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#20 maladiez

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:44

luis-miguel-prima-youtube.jpg

:facepalm:


  • 0

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

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Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#21 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:45

e quel coglione di Bosè?

il Bowie latino


  • 0

Caro sig. Bernardus...

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"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#22 Damy

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:46

Amii Stewart una volta  andata "fuori mercato" è sempre tolta dal cilindro da quelle trasmissioni o eventi italici in cui c'è bisogno di una voce black di peso

 

 

Adoro Amii Stewart, "Friends" è una canzone bellissima :wub: Tra l'altro lei si è proprio trasferita a vivere in Italia, ormai è una dei nostri.


  • 0
OR

#23 Limenitis

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:47

 

Si tratti di Pink Floyd, Ligabue o Skunk Anansie, il processo alla base mi sembra sempre quello: Il big basta, perchè volgere lo sguardo anche solo di un cincinino per accorgersi dell'artista altrettanto valido che gli sta a fianco?

 

 

Ma non sappiamo se sia solo nostro, l'ascoltatore generico ci sta ovunque eh, magari altrove i nomi di punta sono altri. I francesi, c'è da dirlo, hanno un orecchio più aperto.


  • 0

Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#24 pooneil

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Inviato 06 aprile 2016 - 11:54

Senza nessun dato, dire i Simple Minds e i VDGG.

OT fun fact: Rowan Atkinson (Mr. Bean) non ha mai voluto i suoi lavori distribuiti in Italia per non essere disturbato durante le vacanze in Sardegna.


  • 1

#25 Sleepyhead

    Enciclopedista

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:05

Lo scritto di Madeddu e l'argomento in se dovrebbe partire dal presupposto che tra 80'-90' L'Italia non era così distante dai gusti europei e sopratutto dal mercato UK-USA; tutti questi gruppi che sono riusciti a mettere radici qua (Post Orgasmic Chill insieme a Californication nel periodo 99-2000 riuscì a restare in classifica per due anni di fila) si distinguono per scarsa ricerca musicale, gente che non è cambiata di una virgola e tra reunion e cazzate varie hanno ottenuto un effetto nostalgia da chi non riesce a farsi piacere il rap/Hip Hop che sta sbancando nei mercati importanti del mondo.

Altro presupposto è che sta gente, rispetto ad altri, si sono immersi nello stile Talent/Maria che Madeddu descrive puntualmente nel caso di Elisa, arraffando tutte le mode pop del momento senza un ritegno artistico-storico.

 

Last but non least, L'Italia è il paese in cui Jovanotti, Ligabue, Vasco, Modà, e Negramaro possono vendere dischi di soli rutti.


  • 0

"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#26 Moreno Saporito

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:05

e quel coglione di Bosè?
il Bowie latino

 
seh vabbeh il solito topic per insultare
 
a me gli Spandau e Bosè https://www.youtube....h?v=Lof0vEwtXHs tra i vari letti, piacciono tantissimo, e magari mi sarebbero piaciuti anche se fossi nato a Kuala Lumpur
 
se a casa loro li hanno trattati male che devo fare?
a volte pure gli artisti italiani bravi vengono poco considerati nel nostro paese


Last but non least, L'Italia è il paese in cui Jovanotti, Ligabue, Vasco, Modà, e Negramaro possono vendere dischi di soli rutti.


vabbeh all'estero pure vendono i dinosauri che vivono di rendita
  • 1

 


#27 Kerzhakov91

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:12

Senza nessun dato, dire i Simple Minds

 

Ci possono stare, però solo nella seconda parte della loro carriera, fine anni '80-primi anni '90. Tutti i loro singoli di quel periodo arrivarono ai primissimi posti in Italia! 


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#28 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:12

6. Manu Chao
Quivi è un nome cospicuo, ma a guardare le vendite dell’ultimo disco non scherza niente nemmeno in Francia, Spagna, Belgio, Austria, Svizzera e financo Norvegia. Nella grande Babylon, si limitano a citarlo, a volte, nelle riviste musicali, e sicuramente misspellano il suo nome. Vedete, non canta in inglese, quindi non riceve attenzione nella coolissima, internazionalissima Londra, my dearies. Blimey![/size]


maledetto '68!!!
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#29 beatoangelico

    mainstream Star

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:18

Ma sto blogger che scrive col culo perché sarebbe sufficientemente importante da meritare una risposta da elisa?
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#30 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:29

Nino D'Angelo


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#31 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:30

Un'altra ipotesi potrebbe essere il fatto che in Italia la musica popolare non è così strettamente legata ai "trend" o alle "mode" (come le si vuole chiamare) come in Gran Bretagna e in parte anche negli U.S.A..... penso che il nostro pubblico sia più propenso ad affezionarsi e a "stabilizzarsi" con un artista, italiano o straniero che sia, come prova il fatto che diversi nomi la cui popolarità scema nel paese di origine continuino invece ad avere un "fanbase" da noi.

In Inghilterra trovo impressionante la rapidità con cui i gruppi musicali (e oserei dire addirittura interi generi musicali) passino dalle stelle alle stalle nel giro di un paio d'anni....i Morcheeba e i Placebo citati nell'articolo sono emblematici. Non sono gruppi "big in Italy", perché agli esordi ebbero un grande successo internazionale a prescindere: accade semplicemente che nel loro paese una volta che si perde attenzione per un certo "trend musicale", chi ne faceva parte è costretto o a reinventarsi (e non sempre questo accade con successo) oppure è fuori moda e scende nelle preferenze, dato che l'offerta discografica è strabordante.

Questo discorso trova esempi sia nel mainstream che nel genere più "indie"....diciamo invece che in Italia, se si riesce ad approcciare una buona fetta di pubblico, è un po' più facile mantenere quella base per gli anni a venire.

Questo ovviamente non toglie che anche il pubblico italiano sia incline a stroncare artisti di successo (specialmente quelli nostrani), però mi pare un processo più lento, non così drastico come in Inghilterra: inoltre, anche per quei casi, abbiamo il Festival di Sanremo che può fungere da trampolino di rilancio commerciale.


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#32 Damy

    pophead

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:34

Certo è che la produzione dei Morcheeba dopo il terzo album è andata davvero a calare, si sono ammosciati a limiti quasi inauditi, capisco che le mode passano per tutti ma loro non si son proprio fatti un favore (per un periodo cambiarono pure cantante, mentre Skye da sola fece un paio di dischi sempre uguali al genere). Ma il loro "Big Calm" rimane uno dei capostipiti indiscussi del movimento post-trip-hop/chill-out/downtempo, ancora molto stimato e apprezzato in Uk come nel resto del mondo. Sarebbe proprio una bella pietruzza :D


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#33 Sleepyhead

    Enciclopedista

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:35

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali? Quantomeno a non comprenderli.

Chi comprende Rihanna, Kanye West, Macklemore etc etc...?

 

Il disco nuovo di Zayn per dire sarà interessante vedere quanto riuscirà a vendere qua in Italia.


  • 0

"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#34 reallytongues

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:35

si hai perfettamente ragione Filippo

ci sono un sacco di tipi che conosco che seguono pochi grandi artisti e di loro hanno tutto e conoscono tutto

il contrario di me che a parte qualche sbandata giovanile ho un poco di tutto, ma senza mai approfondire nulla di specifico a parte qualche genere

 

io credo che il rock sia un genere "usa e getta" e trattare tali artisti come senatori sia un male assoluto


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#35 Damy

    pophead

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:36

Il disco nuovo di Zayn per dire sarà interessante vedere quanto riuscirà a vendere qua in Italia.

 

Dubito proprio che quel disco possa fare sfracelli in Italia con quel sound così urban. Ma passano dei singoli suoi in radio?


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#36 Sleepyhead

    Enciclopedista

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:39

Sì, per forza di cose visto il suo passato e qualcosa venderà sicuro, però ecco può essere il classico cavallo di troia o scemare nel giro di 3-4 mesi.


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#37 Cyclo

    Palmen am balkon

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:39

 

Il disco nuovo di Zayn per dire sarà interessante vedere quanto riuscirà a vendere qua in Italia.

 

Dubito proprio che quel disco possa fare sfracelli in Italia con quel sound così urban. Ma passano dei singoli suoi in radio?

 

 

Non mi pare


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ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.

 

#38 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:43

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali?


Sì ma io non farei un discorso in stile "gli italiani sono stupidi".
Quanto più che altro "all'italiano viene proposta solo una parte della musica possibile".

Se i media pompassero le cose allo stesso modo che in UK e USA, anche qui da noi andrebbero le stesse cose (un esempio é "Hotline Bling" che é poco radiofonica, secondo me, ma ha avuto successo anche qui da noi)
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#39 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:46

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali? Quantomeno a non comprenderli.

Chi comprende Rihanna, Kanye West, Macklemore etc etc...?

 

 

 

 

Secondo me in parte è un difetto e in parte no....è vero che in effetti a volte sembriamo arrivare in ritardo sulle ultime tendenze musicali, ma bisogna comunque dire che, in quanto provenienti da altri paesi, questo potrebbe essere inevitabile, anche se la funzione globalizzante del web mi sembra abbia accorciato questo gap.

Dal punto di vista di un artista è chiaramente meglio l'approccio del pubblico italiano, soprattutto rispetto a quello inglese che mi sembra abbastanza spietato e poco paziente (critica musicale compresa), poco propenso a dare una "seconda chance" a un artista che ha la sfortuna di venire etichettato in un genere musicale fuori moda....ecco questa concezione in Italia mi sembra che non ci sia, o comunque in parte minore. Tuttavia, dato che gli inglesi spendono più soldi per la musica rispetto agli italiani, ovviamente si preferisce comunque cercare l'approvazione di quel mercato.


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#40 Cyclo

    Palmen am balkon

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:55

 

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali?


Sì ma io non farei un discorsk in stile "gli italiani sono stupidi".
Quanto più che altro "all'italiano viene proposta solo una parte della musica possibile".

Se i media pompassero le cose allo stesso modo che in UK e USA, anche qui da noi andrebbero le stesse cose (un esempio é "Hotline Bling" che é poco radiofonica, secondo me, ma ha avuto successo anche qui da noi)

 

 

Ok, Hotline Blink è passata per radio etc. etc. ma in concreto quanti soldi ci ha fatto Drake in Italia con questo pezzo?

 

Cioè... fare musica è un lavoro (possibilmente per guadagnare € o $) ed allora non vorrei che si sovrastimasse il mercato italiano a livello di numeri; un tempo le stelle del pop non mancavano di venire in Italia a fare concerti o fare promozione con presenze a Sanremo o nei vari programmi televisivi o radiofonici perchè il nostro era un mercato ricco e dove ijn definitiva si potevano fare "affari".

 

Ed oggi? Hai notizia che Drake sia venuto qui da noi a fare un giro? Io sinceramente non me ne sono reso conto e questo forse sta a significare che il mercato italiano (almeno per il suo management) è comunque poco significativo e non vale la pena dedicarci del tempo.

 

E quindi (per tornare al punto di partenza), per quanto I Dream Theater o Manu Chao o i Cranberries siano relativamente più popolari in Italia, io non penso che con i numeri che fanno da noi ci diventino ricchi.


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#41 tonysuper

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Inviato 06 aprile 2016 - 12:56

Kid Rock ha venduto svalangate di dischi in USA ed in Italia non è mai arrivato...

 

per fortuna asd 


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#42 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 06 aprile 2016 - 13:01

Kid Rock ha venduto svalangate di dischi in USA ed in Italia non è mai arrivato...

 

per fortuna asd

 

beh insomma , quell'obrobrio musicale che mescolava  CCR e Lynyrd Skynyrd con nonchalance era in heavy rotation mi pare.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#43 Filippo

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Inviato 06 aprile 2016 - 13:02

Kid Rock ha venduto svalangate di dischi in USA ed in Italia non è mai arrivato...

 

per fortuna asd

 

 

Anche moltissimi artisti black negli USA dagli anni '60 in poi hanno venduto milioni di dischi ma in Italia (e forse in Europa in generale, bisognerebbe controllare)  molto di meno se non pochissimo....penso a gente come Isaac Hayes, Curtis Mayfield, le Supremes ecc.

Da noi sono "arrivati" solo quelli stra-famosi e di grandissimo appeal commerciale come Stevie Wonder e Whitney Houston.


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#44 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 06 aprile 2016 - 13:17

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali?

Sì ma io non farei un discorsk in stile "gli italiani sono stupidi".
Quanto più che altro "all'italiano viene proposta solo una parte della musica possibile".
Se i media pompassero le cose allo stesso modo che in UK e USA, anche qui da noi andrebbero le stesse cose (un esempio é "Hotline Bling" che é poco radiofonica, secondo me, ma ha avuto successo anche qui da noi)


Ed oggi? Hai notizia che Drake sia venuto qui da noi a fare un giro? Io sinceramente non me ne sono reso conto e questo forse sta a significare che il mercato italiano (almeno per il suo management) è comunque poco significativo e non vale la pena dedicarci del tempo.

Hai ragione su questo e concordo, ma non é l'argomento in questione.
Si parla del fatto (e dei motivi) per cui un artista ha successo qui da noi o meno rispetto ad altri paesi.
Poi che questo successo venga corroborato con partecipazioni, live, concerti nel nostro paese..é secondario.
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#45 maladiez

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Inviato 06 aprile 2016 - 13:47

Che siamo un paese esterofilo sembra cosa assodata, ma dovremmo cercare di capire il perché lo siamo. Se c'è un esterofilia forte questo potrebbe ( in parte ) spiegarsi con un sentirsi inferiori? In qualunque campo artistico "importiamo" stranieri a cui diamo lavoro, poco importa se sono celebri o no nei loro rispettivi paesi, questo mi sembra l'andazzo generale. Nel mondo dello spettacolo non si contano gli stranieri che imperversano o lo hanno fatto in passato, fossero anche semplici statuine da presenza scenica. Nel calcio? Non ne parliamo, vediamo in serie A calciatori che io non li farei giocare manco in serie C. I format tv? Quasi tutti stranieri. Ormai non ci sappiamo inventare più' nulla. Io una cosa simile in piccolo, la noto nella mia citta', qui se un mio concittadino prova a fare qualcosa di nuovo viene subitamente deriso e/o criticato, SEMPRE! Perché si preferisce il prodotto "esterno" che è sinonimo di "garanzia". E qualcosa del genere sta accadendo anche a livello più' generale, siamo diventati sudditi, e se non ci si scrolla di questa sudditanza tramandatasi nei secoli per dna, non ne usciremo più'. Le poche eccellenze che abbiamo non fanno solo altro che confermare le (peggiori) regole.


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"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

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#46 Cyclo

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Inviato 06 aprile 2016 - 13:58

 

 

 

Ma non è un difetto che un paese come L'Italia non riesca a stare al passo coi trend musicali?

Sì ma io non farei un discorsk in stile "gli italiani sono stupidi".
Quanto più che altro "all'italiano viene proposta solo una parte della musica possibile".
Se i media pompassero le cose allo stesso modo che in UK e USA, anche qui da noi andrebbero le stesse cose (un esempio é "Hotline Bling" che é poco radiofonica, secondo me, ma ha avuto successo anche qui da noi)


Ed oggi? Hai notizia che Drake sia venuto qui da noi a fare un giro? Io sinceramente non me ne sono reso conto e questo forse sta a significare che il mercato italiano (almeno per il suo management) è comunque poco significativo e non vale la pena dedicarci del tempo.

Hai ragione su questo e concordo, ma non é l'argomento in questione.
Si parla del fatto (e dei motivi) per cui un artista ha successo qui da noi o meno rispetto ad altri paesi.
Poi che questo successo venga corroborato con partecipazioni, live, concerti nel nostro paese..é secondario.

 

 

Secondo me il fatto che il mercato italiano sia un mercato di nicchia rispetto al mercato mondiale della musica giustifica, di per sè, il fatto che ci siano artisti che da noi hanno (relativo) successo ed in altri luoghi meno. 

A livello di rock e dintorni, mancano decisamente dei network radiofonici e televisivi nazionali che spingano la musica nuova e questo impedisce un minimo di "ricambio d'aria" (specie ora che MTV non è più la MTV degli anni '90 e che la Rai dedica spazi assolutamente miseri al rock in senso lato).

 

Per il resto poi, incide il fatto che.... i gusti sono gusti.... asd e che, ci saranno sempre delle specificità nazionali che faranno sì che da noi piaccia una cosa e da un'altra parte no.

Io credo che i Modà o la Amoroso siano fenomeni connaturati al nostro essere italiani e che fra 15 anni loro magari si saranno ritirati dalle scene ma ci sarà chi li sostituirà asd (Che poi.... che palle un mondo in cui i gusti fossero totalmente uniformati e non parlo solo di musica ma di cibo, di gusti nel vestire o nell'arredare, eccetera eccetera).


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#47 Cyclo

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Inviato 06 aprile 2016 - 14:04

Che siamo un paese esterofilo sembra cosa assodata, ma dovremmo cercare di capire il perché lo siamo. Se c'è un esterofilia forte questo potrebbe ( in parte ) spiegarsi con un sentirsi inferiori? In qualunque campo artistico "importiamo" stranieri a cui diamo lavoro, poco importa se sono celebri o no nei loro rispettivi paesi, questo mi sembra l'andazzo generale. Nel mondo dello spettacolo non si contano gli stranieri che imperversano o lo hanno fatto in passato, fossero anche semplici statuine da presenza scenica. Nel calcio? Non ne parliamo, vediamo in serie A calciatori che io non li farei giocare manco in serie C. I format tv? Quasi tutti stranieri. Ormai non ci sappiamo inventare più' nulla. Io una cosa simile in piccolo, la noto nella mia citta', qui se un mio concittadino prova a fare qualcosa di nuovo viene subitamente deriso e/o criticato, SEMPRE! Perché si preferisce il prodotto "esterno" che è sinonimo di "garanzia". E qualcosa del genere sta accadendo anche a livello più' generale, siamo diventati sudditi, e se non ci si scrolla di questa sudditanza tramandatasi nei secoli per dna, non ne usciremo più'. Le poche eccellenze che abbiamo non fanno solo altro che confermare le (peggiori) regole.

 

Ma guarda Malad, se c'è un ambito in cui da noi c'è poca esterofilia da noi è proprio quello della musica (poi sugli altri esempi che fai sono d'accordo).

E mi riferisco in particolare a certo main$tream nostrano che non riesce a varcare il Tunnel del Monte Bianco o quello del San Gottardo ma che ancora, qui da noi, vende e fa pubblico ai concerti.


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#48 maladiez

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Inviato 06 aprile 2016 - 14:45

Che siamo un paese esterofilo sembra cosa assodata, ma dovremmo cercare di capire il perché lo siamo. Se c'è un esterofilia forte questo potrebbe ( in parte ) spiegarsi con un sentirsi inferiori? In qualunque campo artistico "importiamo" stranieri a cui diamo lavoro, poco importa se sono celebri o no nei loro rispettivi paesi, questo mi sembra l'andazzo generale. Nel mondo dello spettacolo non si contano gli stranieri che imperversano o lo hanno fatto in passato, fossero anche semplici statuine da presenza scenica. Nel calcio? Non ne parliamo, vediamo in serie A calciatori che io non li farei giocare manco in serie C. I format tv? Quasi tutti stranieri. Ormai non ci sappiamo inventare più' nulla. Io una cosa simile in piccolo, la noto nella mia citta', qui se un mio concittadino prova a fare qualcosa di nuovo viene subitamente deriso e/o criticato, SEMPRE! Perché si preferisce il prodotto "esterno" che è sinonimo di "garanzia". E qualcosa del genere sta accadendo anche a livello più' generale, siamo diventati sudditi, e se non ci si scrolla di questa sudditanza tramandatasi nei secoli per dna, non ne usciremo più'. Le poche eccellenze che abbiamo non fanno solo altro che confermare le (peggiori) regole.


Ma guarda Malad, se c'è un ambito in cui da noi c'è poca esterofilia da noi è proprio quello della musica (poi sugli altri esempi che fai sono d'accordo).
E mi riferisco in particolare a certo main$tream nostrano che non riesce a varcare il Tunnel del Monte Bianco o quello del San Gottardo ma che ancora, qui da noi, vende e fa pubblico ai concerti.
Va beh ma in quasi ogni paese la musica locale comunque resiste nelle classifiche, ma una attitudine esterofila di fondo comunque permane. Prendi il teatro greco di Taormina, su cinque concerti che fanno, uno, due massimo sono di artisti italiani e sempre nomi consolidati.
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#49 blackwater

    Scaruffiano

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Inviato 06 aprile 2016 - 14:51


 

(Comunque questo giornalista scrive davvero una merda, ma quanti hanni ha? 16?).

 

Ma chi, Madeddu? Un asso assoluto, magari chi scrive di musica e intrattenimento avesse un po' del suo stile, della sua verve, del suo sorriso sarcastico eppure serio...


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... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#50 Cyclo

    Palmen am balkon

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Inviato 06 aprile 2016 - 14:58

 

 

Che siamo un paese esterofilo sembra cosa assodata, ma dovremmo cercare di capire il perché lo siamo. Se c'è un esterofilia forte questo potrebbe ( in parte ) spiegarsi con un sentirsi inferiori? In qualunque campo artistico "importiamo" stranieri a cui diamo lavoro, poco importa se sono celebri o no nei loro rispettivi paesi, questo mi sembra l'andazzo generale. Nel mondo dello spettacolo non si contano gli stranieri che imperversano o lo hanno fatto in passato, fossero anche semplici statuine da presenza scenica. Nel calcio? Non ne parliamo, vediamo in serie A calciatori che io non li farei giocare manco in serie C. I format tv? Quasi tutti stranieri. Ormai non ci sappiamo inventare più' nulla. Io una cosa simile in piccolo, la noto nella mia citta', qui se un mio concittadino prova a fare qualcosa di nuovo viene subitamente deriso e/o criticato, SEMPRE! Perché si preferisce il prodotto "esterno" che è sinonimo di "garanzia". E qualcosa del genere sta accadendo anche a livello più' generale, siamo diventati sudditi, e se non ci si scrolla di questa sudditanza tramandatasi nei secoli per dna, non ne usciremo più'. Le poche eccellenze che abbiamo non fanno solo altro che confermare le (peggiori) regole.


Ma guarda Malad, se c'è un ambito in cui da noi c'è poca esterofilia da noi è proprio quello della musica (poi sugli altri esempi che fai sono d'accordo).
E mi riferisco in particolare a certo main$tream nostrano che non riesce a varcare il Tunnel del Monte Bianco o quello del San Gottardo ma che ancora, qui da noi, vende e fa pubblico ai concerti.
Va beh ma in quasi ogni paese la musica locale comunque resiste nelle classifiche, ma una attitudine esterofila di fondo comunque permane. Prendi il teatro greco di Taormina, su cinque concerti che fanno, uno, due massimo sono di artisti italiani e sempre nomi consolidati.

 

 

Gozer ti risponderebbe che è una attitudine ANGLOFILA (ed avrebbe anche sostanzialmente ragione).

 

Ma guarda la classifica delle vendite degli album di questa settimana in Italia: http://www.fimi.it/c...album/year:2015

7 prodotti italiani nei primi 10 e 16 nei primi 20...... (si salvano Zayn -toh!-, I Coldplay, Adele e Joe Bonamassa).


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