Cosa significa Gdo?
Giovani d'oggi
ha capito una sola cosa e non la riguarda
Visto che che Ravi era stato così carino da rispondere ed esaustivo ho pensato che potevo sdebitarmi rispondendo a folagra
ma che domanda è quella su "OM"?
per ognuno significa qualcosa di diverso
BOLOGNA. Ottant'anni di leggenda nero-granata. Il mito di Orsi Mangelli, la scuderia e l'allevamento che meglio rappresenta l'eccellenza italiana nel pianeta trottatore, festeggia 80 anni. I primi prodotti nacquero a "Le Budrie" nel 1931. Il Conte Paolo Orsi Mangelli, romagnolo e industriale di successo, colui che assieme al figlio Orsino ha indicato all'Italia un modo di fare allevamento all'insegna della qualità, nel 1929 aveva acquistato in Germania Augias, visto correre a Berlino e campione nel suo Paese dai 2 ai 4 anni. Augias come corridore non scese mai in pista sul suolo italiano ma in razza trasmise qualità e la sua bella andatura e al Conte dette due cavalle con i fiocchi come la plastica Cama e la saura Dama, recorder europea a due anni (1.22.4). Il sogno di Paolo Orsi Mangelli di creare un grande allevamento decollò dopo un viaggio di studio negli Stati Uniti col figlio Orsino. La visione delle grandi corse americane e dei piu' noti allevamenti del Kentucky portò all'elaborazione di un progetto ben definito: per allevare al top occorrevano grandi spazi, prati, scuderie ben ordinate e fattrici di alta qualità. L'occasione si presenta con l'acquisto dell'allevamento dell'Anzola appartenuto ad Alberto Chantre. Da quel momento inizia la costruzione della razza partendo dall'acquisto di fattrici. Si privilegiano cavalle che presentano una grande linea femminile. Si guardano le madri ascendenti e la loro produzione. All'inizio ci si rivolge al mercato italiano: ecco la grigia indigena Dea, figlia di Jockey, la prestante americana Jewelry e l'altra yankee Belle The Great. Il passo successivo è allargare la prospettiva al mercato americano: per 3800 dollari arrivano a L'Anzola Calumet Combs e quella Calumet Clancy, definita la pazza volante che, se vinse poche migliaia di lire nella carriera agonistica italiana, in razza fu la genitrice dei veloci Inverno (1.18.2) e Filibustiere (1.18.5). Successivamente il conte Paolo diede solidità all'allevamento nero-granata con altre trottatrici di classe acquistate in America: The Marchionness, Twilight Song, Emily Stokes, The Duchess e Alma Lee. A questo punto l'allevamento Orsi Mangelli aveva un parco di fattrici di eccelsa qualità che garantiva la coltivazione di grandi ambizioni. Sul capitolo stalloni si segnalarono due acquisizioni eccellenti: Prince Hall, che per il Conte era il modello ideale del cavallo da corsa, e De Sota, discendente di quel Peter Volo del quale Paolo Orsi Mangelli aveva grande considerazione. Importante fu anche l'acquisto del tre anni Mc.Lin Hanover, pagato profumatamente. Si rivelerà una scelta dai riflessi fondamentali per tutto l'allevamento nazionale. Il campione del mondo Delfo discende da quella famiglia. Una figlia di Mc.Lin Hanover , Madrepora, è la madre di Cinquale, il sire del cavallo genio e follia che Sergio Brighenti pilotò al successo nella notte di New York. Il Conte Paolo aveva una veduta d'insieme. Pur acquistando prevalentemente il sangue americano, non tralasciò le linee normanne. L'acquisto di giumente provenienti dalla Francia con il sangue normanno tramite Leonia e Taggia portò a quel capolavoro chiamato Crevalcore. Rispetto al grande genio del galoppo nazionale, quel Federico Tesio che custodiva gelosamente il suo sapere, Paolo Orsi Mangelli mise a disposizione di tutta l'ippica italiano il suo patrimonio prezioso di conoscenze e di geniali intuizioni. L'Anzola, le fattrici e i puledri erano una casa di tutti gli appassionati e operatori. Il Conte ha curato il suo lavoro in ogni dettaglio alla ricerca della miglior qualità. E lo ha raccontato in diversi scritti, libri e articoli. Un grande romagnolo, un italiano vero animato da fervida passione e da gran fede nell'avvenire del trotto. Era un vincente nell'imprenditoria e trasmise alla sua passione sportiva questo suo approccio. Nel 1931 uno dei primi cavalli a indossare il mitico nero-granata fu Etrusco. Dopo aver vinto il Premio Reale e l'Europa questo cavallo passò alla memoria indelebile degli appassionati facendo un numero a 4 anni all'ippodromo dell'Arcoveggio. Era il 1932 e si correva il Premio Bologna. Etrusco vinse l'opposizione di un agguerrito gruppo di cavalli americani. Fu una delle prime grandi affermazioni di quei colori, nero-granata. I cavalli della Scuderia - così era chiamata dalla gente - accompagnavano anche la storia d'Italia. Nel secondo dopoguerra, alla riapertura di Cesena, la gente di Romagna s'innamorerà di un cavallo importato che correva in giubba nero-granata. Si chiamava Doctor Spencer. Lo seguì Mighty Ned, un gigante buono come il pane che andò a trionfare a Parigi nell'Amèrique del 1948. Sono cartoline in bianco e nero di una leggenda quella di Orsi Mangelli. Ottant'anni di una straordinaria avventura nel mondo delle corse dei cavalli.