Secondo me i misteri dell'hype in ambito indie/underground non riguardano nemmeno l'aspetto "pop-friendly" o no ma appunto quanto il marketing e tutta la cura dell'immagine. Mi viene in mente il successo consistente di una band come i Liars che all'inizio picchiavano duro eppure erano su tutte le copertine di settore e tutt'ora fanno concerti quasi soldout ovunque.
E' un caso particolare e interessante quello dei Liars, che denota certamente un grande fiuto del marketing. Il loro primo album picchiava duro, sì, ma aveva anche in canna un singolo stra-orecchiabile e perfettamente in linea con la moda funk-punk del perioco (erano gli anni dei Rapture). Però si chiudeva con un brano assurdamente lungo che permetteva alla band di sembrare sufficientemente "strana" da intrigare anche il pubblico più underground e curioso. Secondo me era un buon disco, c'era l'arrosto ma il fumo era di più. Stesso giudizio sul secondo album, che era sicuramente molto meno friendly e studiatamente strano, in linea con la moda sotterranea che cambiava, con il punk-funk ormai in fase di ristagno (durò poco quella moda, e va ricordato che a sua volta si trattava di un revival di certi aspetti della prima new-wave) e le musiche weird che stavano cominciando a dilagare in rete. I Liars confezionarono un disco molto forte sul piano della suggestione, con un lavoro abbastanza originale sul suono (ma non straordinario, eh) e a livello di scrittura finirono per privilegiare la stramberia cercata rispetto al cesello a tutto tondo. Si riconfermarono furbi, dotati di fiuto e talento a sufficienza da adombrare il lato cialtrone che pure avevano.
Il terzo disco - a mio parere il migliore - sistemò le intuizioni del secondo in una formula musicalmente più compiuta. Stupì meno ma consolidò la fama, schiarì i dubbi a chi li aveva e cofnermò il successo. Il quarto è un ritorno più ponderato alla formula più "facile" dell'esordio, con meno spigoli, meno stramberia e un'ispirazione più eclettica, ma ormai lontana della derive weird che stavano ormai sparendo anche dallo scenario underground (come nel caso del secondo album, intercettarono il cambio dei tempi un attimo prima che diventasse plateale, a conferma del fiuto).
Insomma, abilissimi a livello di marketing, al netto della musica che a me è sempre piaciuta ma non da strapparmici i capelli.