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Descrizioni del brano anonimo


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27 replies to this topic

#1 bluefunk72

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Inviato 04 febbraio 2007 - 20:50

Colgo il suggerimento di dark e, per motivi di ordine, apro un nuovo topic nel quale posto, una dopo l'altra e nell'ordine in cui le ho ricevute, le descrizioni che mi sono arrivate. Svelo anche l'autore del pezzo e fornisco qualche altra notizia sui musicisti. Chi ancora volesse mandare delle descrizioni può farlo, ma a questo punto il brano non è più ufficialmente anonimo (forse non è nemmeno tanto importante, dato che lo scopo del gioco è descrivere il pezzo seguendo, come dire, i propri "istinti sensoriali").

Il brano si intitola "Rampage" (significa, più o meno, "devastazione", "comportarsi come dei barbari, dei selvaggi"). L'autore è Marcus Miller ed è tratto dall'album The Sun Don't Lie del 1993. Ci suonano:

Marcus Miller: Bass Guitar, Keyboards, Rhythm Guitar, Drum Programming
William Calhoun: Drums
Vernon Reid: Guitar
Miles Davis: Trumpet
Sal Marquez: Additional Trumpet
Jason Miles: Sound Programming

Per chi non lo sapesse, Calhoun e Reid suonano nei Living Color. A proposito della tromba di Davis (che è morto nel 1991), riporto quanto dice Miller nel forum del suo sito: "We had some samples of Miles from Amandla. Miles had been gone for almost a year when I wrote Rampage. I guess using those samples was a form of not accepting that he was really gone. I didn't have everything I needed so I got Sal Marquez to add some licks also".

Ecco dunque le descrizioni che ho ricevuto:

wago

Primo appunto: gran basso. Un "tiro" della madonna. Un po', molto,
parecchio esibizionista, ma ci sta se suoni a sta maniera.
Secondo appunto: che suoni del cazzo. La batteria ci sta assai (ottimo
piglio pure lei), la tromba un po' fighetta in se' e' piacevolissima,
anzi di quelle robe che nel pezzettino jazz-house fanno molto
raffinato. Qui pero' cozza proprio coi timbri immondi di synth e
chitarra, e va a finire che invece di stemperare il kitsch
dell'arrangiamento lo aumenta.

Il pezzo parte che sembra Vangelis. Ovviamente non e' un complimento.
Roba del tipo "bacio d'amore con sotto un fondale col tramonto finto",
molto di gusto insomma. Ecco, poi partono basso e batteria e ti rendi
conto che non avevi capito un cazzo. Meglio cosi', comunque: il
tramonto finto sparisce, preso a calci dal sobbalzare deciso del
basso. Ma non deve cantar vittoria troppo presto: subito salta fuori
una chitarra rosa shocking, e il povero basso non ha tempo di voltare
lo sguardo che il synth si intrufola di nuovo. Ora l'eroico ritmo si
trova a combattere con due nemici, e non si sa quale sia il piu'
temibile: il tappetino da bagno verde acqua del synth (cosa ci fa un
tappetino da bagno in un pezzo funk?) o l'istrionismo del chitarrista
senza anima ma con un bel paio di occhiali a stella? Fortunatamente il
chitarrista in questione e' un allupato mica da ridere, e alla
comparsa della tromba coi suoi tacchi a spillo e movenze furbette e
provocanti ci resta di stucco. E un po' sta zitto e si lascia sedurre.
Poi pensa che a strusciarsi un po' quella si spinga oltre, ed ecco che
riattacca. E in buona sostanza il basso sta tutto il tempo li', con lo
sguardo rassegnato ad assistere alle dimostrazioni machistiche della
chitarra e agli occhi dolci della tromba, col synth che non ha mica
capito quel che sta succedendo e crede di essere al centro
dell'attenzione. Magro spettacolo, il buon basso poteva trovare di
meglio da fare per sta serata.

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Eugenetic Axe

Suonato eccellentemente, ottimo groove, ma troppo esangue e "bianco" come funky. Ottimo, comunque, per una serata danzereccia. Di più non so dire.

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Vanquish

"XYZ" è un pezzo allegro, accattivante, ma non banale: una strumentale che è
facile da ascoltare ma non così semplice da analizzare. L'atmosfera è quella
di una jam session alla quale prendono parte i membri dei Liquid Tension
Experiment, solo senza Portnoy: dei LTE in versione (ancora più) jazzata e
improvvisata, con una passione smodata per le sonorità anni '80, dunque
precise e laccate. Un pezzo azzurro, inconfondibilmente azzurro e argento
come il mobilio del bar retrò dove suona la band in questione. Un pezzo che
sa di "cool", di signore patinate come gli assoli languidi di chitarra e di
fiati che imperversano, contrastando con la galoppante sezione ritmica.

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Piblokto

Questa è una di quelle musiche che non mi suggerisce immagini particolari se non quelle legate alla musica stessa. Vedo gli strumentisti nello studio di registrazione che si concentrano sul proprio strumento. E?? una musica poco immaginifica, per creare delle immagini mi devo sforzare un po??. Mi viene molto più immediato immaginarmi un ??dialogo?
Tommy è il protagonista. Entra in scena con circospezione, è timoroso. Sa che fra poco verrà coinvolto in una festa collettiva destinata a manifestarsi strato per strato.
A lui spetta la prima mossa (sec. 15). Messa da parte ogni indecisione, Tommy si lascia andare a una danza allegra e scanzonata, e permette a tutti di giocare con lui. Francesca si unisce presto al girotondo (sec.34), portando una ventata di raffinata, matura sensualità. Il gioco va aventi per sovrapposizioni multiple. Subentra George (sec. 50), che accompagna i due protagonisti che ballano senza interferire con loro.
Ed ecco la star, nonché la saggezza in persona: Laura non è d??accordo, invita a riflettere sugli eventi (1.07). La vita è una danza ma anche un dovere. Ognuno dovrebbe prendersi la responsabilità di ciò che fa e che dice. Non bisognerebbe essere sempre così leggeri, almeno sotto Natale!
I tre, per un attimo, tentano di invitarla ad unirsi alla gioia collettiva (1.21).
Ora basta! (1.41) ?? interviene Marko. "La dovete smettere di parlare a destra a manca, di gongolarvi nelle vostre facezie, nelle vostre danze disincantate. Ascoltate me, che lavoro dieci ore al giorno anche a Natale, e che ho tutto il diritto di lamentarmi. Questo non mi va bene, quell??altro andrebbe ridiscusso... E volete starmi attenti maledizione!?"
"Calmati Marko ?? interviene Laura (2.14). Anche io ho invitato a prendersi le proprie responsabilità, ma in fondo non ci vedo nulla di male: sono ragazzi che amano divertirsi, è giusto che sentano tutta la leggerezza dei loro anni".

"Se permettete dico anche io la mia ?? esclama Tommy (2.31) : "prima abbiamo scherzato, ma questo non vuol dire che non sappiamo prenderci a cuore i problemi degli altri! Guardate qua per esempio, oggi ho un gran mal di testa, ma questo non mi ha impedito di partecipare alla festa con loro". Gli fa eco Francesca, un po?? timida, che prima parla insieme a lui, poi si fa coraggio e parte da sola (3.20): "Io avevo "le mie cose". Lo sapete quante menate ha una donna nei suoi giorni. Ma la compagnia mi piaceva, e lasciatemi divertire!"
"Andate tranquillamente avanti a ballare, vi do io il permesso" (3.38) ?? riprende risoluto George, il più sicuro di tutti.

"Avete ragione cari ragazzi, forse abbiamo esagerato (3.55) ?? dice Laura. "A volte è giusto lasciarsi un po' andare alla gioia, affrontare le cose con leggerezza. Vi chiedo scusa, lasciate giocare anche me?"
"Ma certo, unisciti a noi! (4.11). Vieni anche tu, Markino! Vedrai che domani ti sveglierai meglio dopo questo girotondo!"
Storiella stomachevole, non mi è venuto in mente di meglio, mi spiace!
Gli elementi che contraddistinguono questo brano sono due:
-- la ripetizione
-- la circolarità

L??umore è mediamente positivo, spesso gioioso, tranne qualche intermezzo musicale critico e  qualcuno pessimista.
Gli aggettivi che mi sovvengono all'ascolto:
saltellante, discorsivo, socievole, affabile, leggero, arioso, espansivo, recitativo, insistito, aperto, soleggiato, cadenzato, a tratti  pacato e riflessivo, in rare occasioni anche lamentoso e scontroso.

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soul crew

il pezzo sembra fatto al computer, ha dei suoni eccessivamente freddi. formalmente è perfetto ma gli manca qualcoa, lo percepisco come un esercizio di stile fine a se stesso.

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Lorenzovic

Ho approfittato di una mezz'ora libera, e, incuriosito dalla tua proposta, ho buttato giù queste note sul brano "XYZ"

Scriverò con qualche pregiudizio, anzi inizierò proprio da questi...

Mah, sembrerebbe proprio una imitazione del Miles Davis meno significativo, quello degli ultimissimi anni di vita, un po?? perso nel tentativo di rinnovare per l??ennesima volta la sua musica, capace invece unicamente di andare verso l??ultima spiaggia della musica nera più commerciale sulla base di un funk  elettronico pochissimo ispirato?

Anzi, non escludo neppure che possa essere una delle rare cose sue che non ho mai ascoltato (ho rivolto un orecchio distratto a dischi come ??Dingo? o ??Doo-Bop?); un forte dubbio mi viene però dal fatto che comunque, anche nelle opere suddette, Davis sembrava capace di un guizzo inaspettato, di una citazione, di un rimando a qualcosa di storicamente significativo, che qui sembra proprio mancare; però, non si sa mai?

Un??altra ipotesi è che possa trattarsi di uno di quegli ??omaggi? a lui dedicati, magari utilizzando campionature della sua tromba; anche le chitarre assomigliano molto a quelle di Miller e Foley (o più probabilmente cercano di imitarle).

Premesso che brani del genere non esercitano su di me alcun richiamo, tento una analisi dell??atmosfera generale, che superficialmente, nella sua ripetitività, mi ricorda in prima istanza una colonna sonora di un telefilm poliziesco, o di un documentario sui bassifondi di New York o Los Angeles, o peggio ancora di una clip in stile Playboy, con bellezze nude o seminude?

La forma-base, che non cambia mai per tutta la durata, si risolve in un paio di accordi su un ritmo banalmente funk; non c??è sviluppo, non c??è ??tema?, anche gli assoli brillano per la totale mancanza di inventiva, di capacità narrativa, di poesia, persino di aggressività. A ben vedere, non c??è neppure virtuosismo, neanche nel basso elettrico ??slappato?: qualsiasi bassista di medio livello, anche bielorusso, sarebbe in grado di produrre qualcosa di simile.

Due/tre volte un altrettanto banale e ripetitivo bridge, solo parzialmente ??nobilitato? dalla tromba Davisiana con sordina, mi fa pensare ad una di quelle possibilità indicate in premessa? di rara insipienza comunque, per tutto il brano, il tappeto delle tastiere.

Bassa routine, per una musica che non sembra in grado di andare da nessuna parte (e probabilmente non ci vuole neppure andare?).

Rimango molto curioso del perché di questa proposta e della scelta di questo brano...

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dark psychosys

dopo un incipit sospeso di synth e piano si
impongono un basso caldo, una ritmica funk e una chitarra acida, a
formare una cellula che si ripeterà lungamente nel corso del brano,
fondendosi con una inserzione poi ripetuta di sax e di synth, e
liberando sia basso che chitarra in assoli brevi ma decisi e veloci,
nello stile elastico, martellante, quadrato e digitale, dato dal mood
proprio della ritmica, del basso slappato, e del synth, che suona molto
anni '80. non ho mai ascoltato prince, ma sentendo questo pezzo ho
pensato a lui. magari non c'entra nulla.

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StellaDanzante

Normalmente non sarei portato a scrivere un commento esteso su un
brano di funk-fusion moderna, dalle strutture spesso accademiche e
convenzionali, frutto di una rigida disciplina nella composizione che
è sempre stata parte del codice jazz. Questo brano non fa molte
eccezioni e non si presenta così diverso dalla opera di un qualsiasi
Marcus Miller o dei Level 42 - autori citati non a caso, proprio per
il basso-centrismo mostrato dal pezzo in questione. Per quanto si
possa ammirare la destrezza armonica della tenue tromba che fa
capolino in un paio di sezioni, l'impalcatura su cui si costruisce
l'intera esecuzione è lo slap del basso, ruvido, secco, che si scambia
plasticamente e continuamente il ruolo ritmico con la batteria di
fondo. Il pezzo non brilla per creatività melodica o armonica,
inserendosi perlopiù in schemi abusati, proprio perché le sequenze
melodiche si trovano ad essere un semplice contorno della percussività
metropolitana e solare che viene esibita. Anche nei momenti più
rilassati e sciolti, come gli intervalli di tromba, sospesi tra
sintetizzatori tanto artificiali quanto traspiranti e lievi tappeti di
ride, sono scanditi con una precisione metrica calcolata, matematica,
profondamente (a)ritmetica, pieni di una tensione che si risolverà
solo ed esclusivamente nell'esplosivo incedere ritmico delle sezioni
principali. Il pathos, il piano della profondità e dell'emozione, è
quasi totalmente rimosso, in favore di un processo deduttivo
orizzontale che parte da premesse rigidamente definite e utilizza
processi logici invalsi; anche nel tipico stile del funk moderno,
quello che ormai si è distaccato dal soul e ha assunto
contemporaneamente una europea freddezza accademica e un forte impatto
rock, filtrato anche attraverso le esperienze dell'hip-hop, questo
brano è puro e semplice ritmo che si ripete, imponendo alla dinamica
del pezzo di declinarsi interamente alle secche e robuste percussioni
presenti. E' un brano gioioso, divertito da suonare, un puro
entertainment sia per i musicisti che per gli ascoltatori. Una leggera
e graziosa sosta prima di mettersi ad ascoltare musica seria.

Ah poi c'era anche una chitarra, una cosa simile.

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limenitis

Oddio cosa odono le mie orecchie! Les Claypool è tornato! A quarant'anni
esatti dall'uscita di Suck On This ed a quasi venti dalle ultime sortite
targate Primus, fa venire i brividi l'ascolto di quattro corde manipolate da
tanto abile genio....... Peccato che, dopo neanche un minuto,
all'ascoltatore-adepto della prima ora, a colui che custodisce e coccola
amorosamente la propria copia di Frizzle Fry  preservandola dagli acciacchi
del tempo, a chi è persino riuscito di digerire gli Oysterhead, a chi per
colpa del summenzionato genio abbandonò su di uno scaffale i dischi dei
Metallica per andarsi a cercare l'ultima prova del Pat Metheeny trio...... a
costui, dicevamo, gli girino un tantino le palle, anzitutto per i
centocinquanta euro-dollari (i quali di questi tempi non sono bruscolini)
che gli è toccato scucire per ritrovarsi sul piatto (con tanto di vinile
super-limited-edition) cotanta cagata.
E' si perchè di cagata trattasi, uno slavato funky da balera il quale, con
ogni probabilità, sarebbe risultato decrepito già intorno alla seconda metà
del secolo scorso, all'epoca della disco-music. Si capisce ora perchè, agli
inizi degli anni '10, il fido Larry LaLonde abbandonò al suo destino l'ex
leader per rifondare i Possessed (a proposito non male l'ultimo Black Hell's
Paradise, arzilli i vecchietti).
In definitiva, se mai ce ne fosse stato bisogno, la conferma dell'avvenuta
bollitura per uno degli artisti più amati dalla Mia/Nostra
generazione....... è proprio vero ragazzi, siamo giunti alla frutta,
speriamo almeno che Romano W Mortazza Prodd ci garantisca la minima.

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Per il momento è tutto. Come ho detto, se vi va continuate a mandare descrizioni (le posterò sempre all'interno di questo intervento, perciò occhio alle possibili novità). Per i commenti fate voi, io direi che forse è meglio continuare a parlarne nel thread sulla "percezione sensoriale della musica".




 
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#2 StellaDanzante

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Inviato 04 febbraio 2007 - 21:23

Oh cristo non ci credo, ci ho azzeccato sull'autore! Però di Miller ho roba di gran lunga più interessante di quel pezzo.. Hai preso proprio una performance delle meno fortunate.
(Che figuraccia Reid.. in questo brano non tiene proprio il passo con gli altri.. consiglio a tutti di farsi una scorta di Living Colour per rimediare).
  • 0

#3 piblokto

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Inviato 04 febbraio 2007 - 23:07

grazie bluefunk, buon lavoro! Ora lasciamo a Wago, l'autore del post, tirare le somme sulla base di come aveva inteso lui l'esperimento!  ;)
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#4 mongodrone

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Inviato 04 febbraio 2007 - 23:13

Due/tre volte un altrettanto banale e ripetitivo bridge,

cos'è un bridge?
si vede che lorenzovic è un esperto davisiano, eh! l'ha beccato subito..
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#5 StellaDanzante

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Inviato 04 febbraio 2007 - 23:45

Due/tre volte un altrettanto banale e ripetitivo bridge,

cos'è un bridge?


Come dice il nome è un punto di passaggio tra due parti di un pezzo, un intervallo a dinamiche abbassate che prepara l'avvento del ritornello o, come in questo caso, il ritorno del tema principale.

Per quanto in ogni caso io abbia fatto le pulci sull'incommensurabilità tra le descrizioni del brano, credo che quasi ognuno di noi possa vedere nelle analisi degli altri forti analogie con la propria. A parte Vanquish (che forse non si nutre così tanto di jazz) e Eugenetic Axe (che ne ha comunque rilevato la freddezza) il pezzo è stato trovato un po' piatto, privo d'emozioni e di inventiva da parte di tutti.

(Insomma, per dirla breve, faceva cagare).
  • 0

#6 woody

    Classic Rocker

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Inviato 05 febbraio 2007 - 12:03

Bella iniziativa.
E' molto interessante leggere commenti su dei brani di cui non si conosce l' autore, mi spiace che l' iniziativa abbia avuto così poco successo, però secondo me sarebbe da ripetere.
I risultati secondo me sono interessanti, io mi sono chiesto spessissimo quanto mi faccio influenzare dal nome dell' artista e da quello che leggo di lui, ma questa domanda ovviamente non ha risposta a meno che non inizi ad ascoltare artisti di cui non ho mai sentito parlare oppure mi metta ad aascoltare cd senza guardare chi li ha composti e suonati.
Il brano mi ricordo mi sembrò abbastanza atipico per l'orecchio dell' utente ondarock medio, ma in realtà meglio così, a parte Lorenzovic che mi sembra colui che ha dato la descrizione migliore, diciamo col senno di poi quella che si avvicina di più al contenuto del brano, è interessante vedere utenti che tentano di descrivere un sound a loro poco familiare, si nota infatti cme il proprio background influenzi il modo di "leggere" un pezzo.
Sarebbe appunto interessante continuare l' esperimento, fare uno di questi giochini per esempio ogni 15 giorni, provando coi generi più disparati (io rimarrei nell' ambito del jazz e rock senza sfociare nella classica o nell' avanguardia tipo Cage e Stockhausen, visto che i primi due essendo generi più popolari si presume siano più intellegibili a un profano) dal krautrock al be bop, dal pre war blues al free jazz, dal prog al punk funk, senza per forza cercare artisti sconosciuti, anzi forse è meglio cercare artisti di fama consolidata.
Mi spiego meglio: se mettiamo un brano di Charlie Parker alcuni di noi potrebbero riconoscere Parker o addirittura conoscere già il brano in questione, però la maggior parte non riconoscerebbero ne Parker ne il brano i nquestione ed è li che il giochino si fa interessante, cioè nel vedere come uno giudica Charlie Parker senza sapere che è lui che sta suonando.
Insomma se Jazzer (il primo utente che mi è venuto in mente) mi dice che un sassofonista di Crotone è un idiota non scandalizza nessuno, ma se mi dice che Parker non sa suonare la cosa cambia.
Sarebbe insomma divertente vedere Vaquish che inconsapevolmente stronca un grande gruppo metal, io che parlo male di Roland Kirk, Nekokuma che dice che Timberlake è un coglione, Enrico che parla male di Howling Wolf, Gigiriva che prende per il culo i Kemiallaset, Scaruffi che stronca i Dead C, Frankie che parla male dei Royal Trux etcetc.

Spero insomma che l' iniziativa si ripeta, magari possiamo continuare nel thread già aperto per postare i brani anonimi, ovviamente postandolo uno alla volta prefissando una scadenza.
O per semplificare uno potrebbe postare il brano e successivamente potremmo postare direttamente i commenti sullo stesso thread, visto che trovare sempre uno che si prende la briga di raccogliere le mail e poi riportarle nel thread risulterebbe più difficile.
  • 0

#7 mongodrone

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Inviato 05 febbraio 2007 - 12:50

perchè non scegli tu il prossimo pezzo intanto, e posti il link sempre in quel thread?
nel frattempo io provo a fare una cosa: cerco tutti gli aggettivi (o le metafore) usati per dare un certo valore al brano (e a parti di esso), una certa intenzione significante, lasciando da parte descrizione e giudizio.
chiaro che in certi casi qualifica e giudizio sono presenti nella stessa parola e difficili da distinguere; ho cercato di lasciar perdere i soggetti a cui sono riferiti...chiaro che gli aggettivi li abbiamo associati ad alcune parti e non al brano nella globalità, ma esaminando l'insieme di tutte queste qualifiche si possono sistemare le gerarchie, e dare più risalto ad alcuni di esse più che ad altri.
chiaramente è una selezione, nessuna pretesa di aver sintetizzato bene i vostri commenti:

esibizionista, fighetta, kitsch, tramonto finto, eroico, tappetino da bagno verde acqua,istrionismo senza anima, allupato, seducente

groove, esangue, bianco, funky, danzereccio

allegro, accattivante,precise e laccate,azzurro e argento, patinate, languidi, galoppante

allegra e scanzonata, raffinata e matura sensualità, responsabilità, disincantato, divertente, circolare, ripetitivo, positivo, spesso gioioso, critico, pessimista, saltellante, discorsivo, socievole, affabile, leggero, arioso, espansivo, recitativo, insistito, aperto, soleggiato, cadenzato, a tratti  pacato e riflessivo, in rare occasioni anche lamentoso e scontroso.

freddo, formale, fine a se stesso

ripetitività, colonna sonora di un telefilm poliziesco,  documentario sui bassifondi di New York o Los Angeles, clip in stile Playboy, con bellezze nude o seminude, mancanza di aggressività

caldo, acida, brevi, decisi, veloci, elastico, martellante, quadrato, digitale

ruvido, secco, metropolitana e solare, calcolata, matematica,(a)ritmetica, rilassati e sciolti, tensivo, senza pathos, ripetitività, secche e robuste, gioioso, divertito, leggera, non serio
  • 0

#8 Haggard

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Inviato 05 febbraio 2007 - 12:55


Due/tre volte un altrettanto banale e ripetitivo bridge,

cos'è un bridge?


Come dice il nome è un punto di passaggio tra due parti di un pezzo, un intervallo a dinamiche abbassate che prepara l'avvento del ritornello o, come in questo caso, il ritorno del tema principale.

Per quanto in ogni caso io abbia fatto le pulci sull'incommensurabilità tra le descrizioni del brano, credo che quasi ognuno di noi possa vedere nelle analisi degli altri forti analogie con la propria. A parte Vanquish (che forse non si nutre così tanto di jazz) e Eugenetic Axe (che ne ha comunque rilevato la freddezza) il pezzo è stato trovato un po' piatto, privo d'emozioni e di inventiva da parte di tutti.

(Insomma, per dirla breve, faceva cagare).


Facevi prima a dire "Io sò io e voi non siete un cazzo".
  • 0

#9 piblokto

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Inviato 05 febbraio 2007 - 13:36

Bravo dark, era esattamente il lavoro che avevo in mente di fare io!
Se lo scopo era quello di analizzare le immagini suggerite dalla musica, sicuramente il modo migliore di farlo è attraverso degli aggettivi.

Non si trattava di fare una "recensione" critica, tentazione evidente per esempio nell'analisi - peraltro ottima - di Lorenzovic. Anche dire che il "brano fa cagare", come ha suggerito qualcuno, è un mero giudizio e non ha nulla a che vedere con una percezione sensoriale.

Purtroppo (o per fortuna), siamo stati abituati a ragionare di una musica sempre in termini "critici", e mi sembra di notare una certa difficoltà nel lasciarsi andare con l'immaginazione, nell'esprimere delle suggestioni estremamente personali.

A mio modo di vedere questa musica era poco immaginifica, tanto è vero che mi è venuto molto più spontaneo animare un "dialogo" piuttosto che mettere a fuoco delle immagini (come avrei sicuramente fatto per un pezzo d'atmosfera o per certo post rock).


Bella iniziativa.
E' molto interessante leggere commenti su dei brani di cui non si conosce l' autore, mi spiace che l' iniziativa abbia avuto così poco successo, però secondo me sarebbe da ripetere.
I risultati secondo me sono interessanti, io mi sono chiesto spessissimo quanto mi faccio influenzare dal nome dell' artista e da quello che leggo di lui, ma questa domanda ovviamente non ha risposta a meno che non inizi ad ascoltare artisti di cui non ho mai sentito parlare oppure mi metta ad aascoltare cd senza guardare chi li ha composti e suonati.


Anche questo di Checazzoquoti è un discorso interessantissimo, anche se piuttosto diverso. Io sono propenso a credere all??influenza (a volte subdola e inconsapevole) che esercita il contesto sul nostro ascolto (conoscenza dell??autore, conoscenza del giudizio critico, titolo, testi e copertina...).

Personalmente, ho risolto da tempo ascoltando i dischi in forma anonima. Però potrebbe essere un buon esperimento da tentare, anche se naturalmente rimane una legittima via di fuga: "amo quell??autore, ma quel pezzo, che non conoscevo, fa schifo".

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#10 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:03

Non si trattava di fare una "recensione" critica, tentazione evidente per esempio nell'analisi - peraltro ottima - di Lorenzovic. Anche dire che il "brano fa cagare", come ha suggerito qualcuno, è un mero giudizio e non ha nulla a che vedere con una percezione sensoriale.


Perché dire che è "solare" e "arioso" anziché "lunare" e "claustrofobico" non è un giudizio, vero?
A me pare che a furia di combattere questi cattivi e gelidi criticoni, che osano analizzare il brano dividendolo secondo criteri razionali e condivisi anziché darsi solo a vaghi flussi di coscienza, si rischi di perdere del tutto la razionalità su quello che si sta facendo. La pura e semplice verità è che ognuno ha studiato e letto cose diverse, dunque ragiona in modo diverso e scrive in modo diverso. Io che ho suonato strumenti musicali per svariati anni, che ho letto piuttosto voracemente il sito di Scaruffi e moltissime altre webzine, che ho studiato la semiologia strutturale, che adoro i Talk Talk, John Coltrane, i Morphine e i Queensryche, descriverò il brano in modo necessariamente diverso da un wago che studia matematica pura, ha gusti musicali e modi di esprimersi spesso radicalmente differenti dai miei.
Te che invece sei stato abituato a parlare per "emozioni" cercherai di dare un nome alle emozioni che ti ha dato il brano (e difatti per un brano che non ti ha dato emozioni hai ritenuto più corretto non cercare neanche di descriverle).

Qualcuno di noi sta sbagliando? No.
Esiste un modo più giusto di un altro per descrivere un brano? No.
Perché la qualità degli strumenti che si usano per l'analisi di un pezzo si valuta dai risultati, dalla capacità di applicarli, e ogni buon apparato teorico utilizzato al massimo della potenza ha lo stesso valore di ogni altro apparato usato allo stesso modo.

Purtroppo (o per fortuna), siamo stati abituati a ragionare di una musica sempre in termini "critici", e mi sembra di notare una certa difficoltà nel lasciarsi andare con l'immaginazione, nell'esprimere delle suggestioni estremamente personali.

A mio modo di vedere questa musica era poco immaginifica


Puoi darti una risposta da solo, no?

p.s. dark, nel mio pezzo non ho mai scritto "tensivo", "senza pathos" e "non serio".
Tra l'altro non capisco perché mettere "(a)ritmetica" e "matematica" e tralasciare arbitrariamente "accademico", "convenzionale", "forte impatto" o "rigidamente definito", "puro entertainment".
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#11 wago

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:18

Mh, credo ci sia un malinteso di fondo. E cioe' che il "gioco" in esame nasce nel contesto di un thread sulla "percezione sensoriale" della musica (in altre parole sulla sinestesia), ma a causa di un po' di dispersione su vari thread e del tempo trascorso dal lancio del "gioco" questo aspetto si e' un po' perso. La cosa e' diventata semplicemente "descrivere un brano sconosciuto come si preferisce", e dunque sono perfettamente ammesse sia descrizioni a carattere sensoriale/emotivo che prevalentemente a carattere tecnico. Capisco che a piblokto spiaccia si sia un po' perso l'intento originale, e cosi' spiace a me, ma d'altra parte mi pare l'"esperimento" sia interessante anche cosi', soprattutto alla luce di quanto scrive checazzoquoti, col quale - al solito - concordo in pieno. Forza, fuori il prossimo pezzo!
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#12 woody

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:20

Io ho già scelto il brano, come cazzo si fa a far si che aprendolo con winamp o media player non appaia il nome?
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#13 wago

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:22

Devi - vabbe' - rinominarlo e cancellargli i tag. Quest'ultima cosa dovrebbe farsi dalle "proprieta'" del brano che puoi vedere in winamp col clic destro (e penso anche in WMP).
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#14 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:25

Io ho già scelto il brano, come cazzo si fa a far si che aprendolo con winamp o media player non appaia il nome?


Seghi via il tag id3 (in Winamp click destro sul brano -> view file info -> togli la casella del tag spuntata).

p.s. wago, a me sembra decisamente più interessante ripeterlo così, senza limiti. Sarebbe controproducente spingere le persone a scrivere commenti con sinestesie, metafore ecc se nel loro linguaggio non le usano abitualmente. Una recensione può essere bella ed emozionale anche se non è un unico sbrodolamento poetico.
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#15 woody

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:30

Ok, 5 minuti e uploado un nuovo brano, lo uploado nel thread vecchio almeno non stiamo ad aprirne 500, credo che le descrizioni del brano anonimo si possano postare direttamente nel forum a meno che qualcuno non preferisca raccoglierle e si offre di raccoglierle.
Credo comunque che facendolo direttamente sul forum si otterrebbe più successo.
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#16 wago

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:31

Sono d'accordo con te. Io stesso tendo spesso a far leva su argomenti tecnici abbinati a quelli puramente percettivi. Mi sembra che lasciando "campo aperto" si lasci spazio per analisi su piu' aspetti diversi dell'interpretazione e traduzione del linguaggio musicale.
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#17 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:33

Sarebbe meglio che qualcuno le raccogliesse in privato e le pubblicasse tutte assieme alla fine, giusto per evitare alla base il problema di essere "influenzati" dal giudizio altrui.

Nel caso mi posso offrire io per la raccolta. Se va bene, checazzoquoti, appena posti il pezzo do le istruzioni e la mail a cui inviare. Riposterò il tutto personalmente sul vecchio thread aperto da bluefunk72 (sperando che non si arrabbi per il momentaneo passaggio di mano).
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#18 woody

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:43

Il vecchi brano è stato postato nel thread Gioco senza premi, accorrete gente, accorrete!


PS: io resto dell' avviso che postando i commenti sul forum si attiri e invogli più gente, anche se questo potrebbe influenzare le descrizioni altrui.
Comunque se preferite raccoglierle via mail fate pure :-)
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#19 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:46

Non basta questo thread con il risultato a invogliare?

p.s. togli le tue annotazioni al brano dall'altra parte, please..
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#20 woody

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:58

Ma non lo so, la cosa era già interessante quando la organizzò bluefunk ma non ha avuto un buon successo.
Cioè l' esperimento è tanto più interessante quante più descrizioni saltano fuori, quindi uno leggendo gli altrui commenti potrebbe essere invogliato a scrivere anche il suo, secondo me l' importante non è la descrizione precedente che possiamo leggere sul forum ma sapere che cosa stiamo ascoltando.
Se uno sa che il brano è Kind of Blue di Davis, sa che è un capolavoro e non è tanto influenzato da quello che scrivono gli altri utneti ma dal fatto che il brano è composto da un genio ormai riconosciuto.
Se un utente non conosce il brano, magari se ne frega del fatto che te lo giudchi un capolavoro che esprime angoscia e l' utente dopo scrive che è una lagna.

Per quanto riguarda il cacofonico anche quello è pubblicità per attirare gli ondarockers ;D , tutti se ne renderebbero conto anche senza il mio commento!
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#21 piblokto

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:59

Per Stella Danzante: Sinceramente non capisco il perché di questo attacco, a meno che non sia tu quello che ha scritto che il brano faceva cagare. Anche se così fosse, sappi che ho riportato quella frase solo per spiegarmi, non per criticarti. Anche a me il brano non piaceva.

Comunque...

Perché dire che è "solare" e "arioso" anziché "lunare" e "claustrofobico" non è un giudizio, vero?


Dici che "fa cagare" è un giudizio allo stesso modo di ??solare, arioso, lunare e claustrofobico?? Io spero che, al di là dell??aver preso la situazione di petto, tu riconosca la differenza fra un aggettivo descrittivo e un giudizio di valore.

A me pare che a furia di combattere questi cattivi e gelidi criticoni, che osano analizzare il brano dividendolo secondo criteri razionali e condivisi anziché darsi solo a vaghi flussi di coscienza, si rischi di perdere del tutto la razionalità su quello che si sta facendo. La pura e semplice verità è che ognuno ha studiato e letto cose diverse, dunque ragiona in modo diverso e scrive in modo diverso.
Io che ho suonato strumenti musicali per svariati anni, che ho letto piuttosto voracemente il sito di Scaruffi e moltissime altre webzine, che ho studiato la semiologia strutturale, che adoro i Talk Talk, John Coltrane, i Morphine e i Queensryche, descriverò il brano in modo necessariamente diverso da un wago che studia matematica pura, ha gusti musicali e modi di esprimersi spesso radicalmente differenti dai miei.
Te che invece sei stato abituato a parlare per "emozioni" cercherai di dare un nome alle emozioni che ti ha dato il brano (e difatti per un brano che non ti ha dato emozioni hai ritenuto più corretto non cercare neanche di descriverle).

Qualcuno di noi sta sbagliando? No.
Esiste un modo più giusto di un altro per descrivere un brano? No.
Perché la qualità degli strumenti che si usano per l'analisi di un pezzo si valuta dai risultati, dalla capacità di applicarli, e ogni buon apparato teorico utilizzato al massimo della potenza ha lo stesso valore di ogni altro apparato usato allo stesso modo.

Stai facendo tutto tu. Non ho negato l??importanza della critica, anche se ne ho spesso sottolineato i rischi di suggestione.

Semplicemente, in questo caso si stava proponendo tutto un altro tipo di analisi, e il fatto che non mi riesca a spiegare (o che non mi si riesca a capire) mi conferma ulteriormente che le persone non sono abituate ?? o semplicemente rifiutino - un discorso del genere.

Del resto, come io stesso ho detto, anche un'analisi come quella suggerita da Checazzoquoti è comunque interessantissima, sia pur con finalità del tutto differenti.


Purtroppo (o per fortuna), siamo stati abituati a ragionare di una musica sempre in termini "critici", e mi sembra di notare una certa difficoltà nel lasciarsi andare con l'immaginazione, nell'esprimere delle suggestioni estremamente personali.
A mio modo di vedere questa musica era poco immaginifica

Puoi darti una risposta da solo, no?


Scusa, ma questa mi suona come una provocazione. Hai messo insieme due frasi che sono contraddittorie solo a livello superficiale. Se solo ti addentrassi un po?? di più, anziché ragionare sempre per sillogismi, capiresti sicuramente cosa volevo intendere.

Che questo brano mi suscitasse poche immagini rispetto alla maggioranza di quelli che ascolto è cosa sicura.
Ti dirò che ero partito con l'idea di descrivere sensazioni, e mi sono ritrovato a descrivere un dialogo. Anziché coinvolgermi con delle percezioni sensoriali statiche, ho ripiegato su un dialogo dinamico. Domanda, replica, controreplica. Per dirla in termini musicali, del tutto analoghi a quelli grammaticali, un susseguirsi di "frasi" che imbastiscono un discorso.

Ne è uscita una descrizione lunga e dettagliata, con una immagine in divenire (dialogo) ricca comunque di aggettivazioni.

E allora dove sarebbe la contraddizione?

PS: comunque sia, non è mia intenzione imbastire un post di replica e controreplica personale, spero di poter andare avanti con un??analisi di questo tipo.

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#22 piblokto

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Inviato 05 febbraio 2007 - 15:03

...azz, ma quanto avete scritto nel frattempo?  ;D

Vabbé, vado a vedere il nuovo gioiello!
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#23 mongodrone

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Inviato 05 febbraio 2007 - 15:18

dark, nel mio pezzo non ho mai scritto "tensivo", "senza pathos" e "non serio".
Tra l'altro non capisco perché mettere "(a)ritmetica" e "matematica" e tralasciare arbitrariamente "accademico", "convenzionale", "forte impatto" o "rigidamente definito", "puro entertainment".

hai parlato di pathos rimosso, di tensione, e del fatto che fosse musica da tralasciare per ascoltare musica seria. queste tre qualifiche le ho intese non in senso di valore positivo o negativo. una musica può essere poco seria e apprezzata proprio per questo. enternteinment era una ripetizione di 'non seria' quindi ho tralasciato. accademico e convenzionale stabiliscono un giudizio storico. una cosa per essere accademica suppone l'esistenza di una cosa simile che ha posto il canone, e che quindi non era accademica. tu la intendi in senso dispregiativo perciò ho tralasciato. comunque ho giò detto che non ho pensato alla precisione!

per il resto concordo con piblokto, che la tua visione sia radicale lo si è capito da tempo (anche se continuo a non comprenderne le motivazioni, sarà che non ho mai letto deleuze...!)
ma intanto tentiamo di capire cosa ci vuole dire un segno senza specificare se quello che ci ha detto è stato giusto dirlo oppure si è rivelato inutile.
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#24 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 15:55

Dici che "fa cagare" è un giudizio allo stesso modo di ??solare, arioso, lunare e claustrofobico?? Io spero che, al di là dell??aver preso la situazione di petto, tu riconosca la differenza fra un aggettivo descrittivo e un giudizio di valore.


Il giudizio di valore ce lo fai ricadere tu dentro a quella frase (che di fatto era puramente ironica). Dire che un pezzo "fa cagare" è una connotazione esattamente come dire che "fa ballare" o "mi provoca la sensazione che proverei in un'ariosa spiaggia del Pacifico con ballerine locali in gonnellini di paglia sculettanti".

Semplicemente, in questo caso si stava proponendo tutto un altro tipo di analisi, e il fatto che non mi riesca a spiegare (o che non mi si riesca a capire) mi conferma ulteriormente che le persone non sono abituate ?? o semplicemente rifiutino - un discorso del genere.


O magari che hai le idee poco chiare riguardo a ciò che stai tentando di dire. Non è una colpa, siamo qui anche per aiutarci reciprocamente a schiarire i propri ragionamenti.

Scusa, ma questa mi suona come una provocazione. Hai messo insieme due frasi che sono contraddittorie solo a livello superficiale. Se solo ti addentrassi un po?? di più, anziché ragionare sempre per sillogismi, capiresti sicuramente cosa volevo intendere.

Che questo brano mi suscitasse poche immagini rispetto alla maggioranza di quelli che ascolto è cosa sicura.
Ti dirò che ero partito con l'idea di descrivere sensazioni, e mi sono ritrovato a descrivere un dialogo. Anziché coinvolgermi con delle percezioni sensoriali statiche, ho ripiegato su un dialogo dinamico. Domanda, replica, controreplica. Per dirla in termini musicali, del tutto analoghi a quelli grammaticali, un susseguirsi di "frasi" che imbastiscono un discorso.

Ne è uscita una descrizione lunga e dettagliata, con una immagine in divenire (dialogo) ricca comunque di aggettivazioni.

E allora dove sarebbe la contraddizione?


Non c'era contraddizione, appunto. Ti volevo solo mostrare che non necessariamente un brano musicale ha il carattere di essere emozionale ed immaginifico; evidentemente è stato concepito in tutt'altro modo che mettendosi di fronte ad un quadro di Friedrich e provando a rappresentare musicalmente le emozioni di quella pittura.
Non mi sembra affatto casuale che di fronte ad un brano fondato prevalentemente sulla tecnica piuttosto che sull'emozione legata all'immagine le descrizioni siano state piuttosto tecniche, focalizzandosi sugli strumenti, sulle strutture della canzone (anche tu annoti "ripetitività" e "circolarità") piuttosto che sulle evocazioni da esso suscitate.

enternteinment era una ripetizione di 'non seria' quindi ho tralasciato.


Questa è una connotazione data da te, specie perché non ho mai scritto che il pezzo è "non serio" - proprio perché non volevo entrare nel merito della questione della serietà del pezzo. Sei tu a considerare l'entertainment qualcosa che non può mai essere serio, e dunque dargli un valore negativo, non io.

accademico e convenzionale stabiliscono un giudizio storico. una cosa per essere accademica suppone l'esistenza di una cosa simile che ha posto il canone, e che quindi non era accademica.


Erano comunque connotazioni che riflettevano una certa staticità, un rifarsi pigramente a modelli precostituiti, una mancanza di movimento - una mancanza di e-mozione (portare fuori in latino), quindi qualcosa di strettamente collegato con l'emozione stessa.
Questa selezione degli aggettivi "emozionali" era una operazione che non condividevo, ma se la fate mi sento quantomeno in dovere di mostrarvi quando viene operata in modo arbitrario e confuso, di modo anche da aiutarvi nei vostri scopi.

Per quanto riguarda il cacofonico anche quello è pubblicità per attirare gli ondarockers :D


E' anche per allontanare quelli che hanno pregiudizi nei confronti della cacofonia, però..
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#25 Haggard

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Inviato 05 febbraio 2007 - 16:07

Mh, credo ci sia un malinteso di fondo. E cioe' che il "gioco" in esame nasce nel contesto di un thread sulla "percezione sensoriale" della musica (in altre parole sulla sinestesia), ma a causa di un po' di dispersione su vari thread e del tempo trascorso dal lancio del "gioco" questo aspetto si e' un po' perso. La cosa e' diventata semplicemente "descrivere un brano sconosciuto come si preferisce", e dunque sono perfettamente ammesse sia descrizioni a carattere sensoriale/emotivo che prevalentemente a carattere tecnico. Capisco che a piblokto spiaccia si sia un po' perso l'intento originale, e cosi' spiace a me, ma d'altra parte mi pare l'"esperimento" sia interessante anche cosi', soprattutto alla luce di quanto scrive checazzoquoti, col quale - al solito - concordo in pieno. Forza, fuori il prossimo pezzo!


Infatti...emozioni raga, descrivete le vostre emozioni! Ma senza smancerie.

O magari che hai le idee poco chiare riguardo a ciò che stai tentando di dire. Non è una colpa, siamo qui anche per aiutarci reciprocamente a schiarire i propri ragionamenti.


Per fortuna che ci sono questi "grandi chiarificatori", sennò non so proprio dove andrebbe a finire il forum...
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#26 mongodrone

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Inviato 05 febbraio 2007 - 16:15

io non ho inteso l'esperimento a livello emozionale. ma a livello di determinazione di un significato, di un'intenzione anche involontaria presente nel pezzo. non penso che l'opera sia stata creata con lo scopo di invogliare alla coprofilia, neanche involontariamente. mentre lo scopo potrebbe benissimo essere far ballare, fare enterteinment, e certo, questo stesso scopo può essere serio all'interno di una visione del mondo in cui è giusto essere leggeri. ho usato il termine 'non-serio' in questo senso, ma chiaramente fa confondere.

potremmo pensare a una sorta di arte dada che volutamente voglia scioccare, far cagare... ma queste intenzioni non sono mai avulse da un contesto sociale, a dei valori, che siano di anarchia, di ribellione a uno stato di cose. il giudizio personale e quello storico sono un altro livello di discussione. (e quello storico lo ritengo fondamentale, infatti credo anch'io che il pezzo sia inutile, ma non importa)
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#27 StellaDanzante

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Inviato 05 febbraio 2007 - 18:11


O magari che hai le idee poco chiare riguardo a ciò che stai tentando di dire. Non è una colpa, siamo qui anche per aiutarci reciprocamente a schiarire i propri ragionamenti.


Per fortuna che ci sono questi "grandi chiarificatori", sennò non so proprio dove andrebbe a finire il forum...


Ho scritto "reciprocamente".

queste intenzioni non sono mai avulse da un contesto sociale, a dei valori, che siano di anarchia, di ribellione a uno stato di cose. il giudizio personale e quello storico sono un altro livello di discussione. (e quello storico lo ritengo fondamentale, infatti credo anch'io che il pezzo sia inutile, ma non importa)


Non vorrei dover ribadire che quando ho detto che il pezzo ha fatto cagare a tutti era un voluto spostamento di senso.. Ho solo mostrato come la convenzionalità e la "banalità" nell'impatto emozionale del pezzo siano state registrate un po' da tutti, che il valore della mancanza d'emozione corrisponda alla mancanza d'innovazione, poiché se il pezzo di per sé non si muove è difficile che faccia muovere qualcun altro.
I piani del giudizio di valore e del giudizio storico non mi sembrano affatto avulsi dalla descrizione "emozionale", anzi mi sembrano inscritti proprio in essa. Se ho volutamente esagerato nel giudizio di valore, resta comunque che la maggior parte di noi hanno registrato questa freddezza e staticità del brano (forse Lorenzovic più lucidamente di tutti), perché probabilmente condividiamo sistemi di valori molto simili.

Non vedo sinceramente l'ora di sapere cosa produrrà il nuovo brano, di cui non dico niente perché credo di aver potenzialmente già detto abbastanza.
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#28 bluefunk72

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Inviato 05 febbraio 2007 - 21:59

Aggiunta la descrizione di limenitis. Ciauz
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