
[Monografia] Andrej Tarkovskij
#41
Inviato 10 febbraio 2010 - 15:33
Più in generale non mi dispiace leggere quei testi che possono darmi informazioni supplementari sulla lavorazione, sulla sceneggiatura etc, più che "spiegare" il film....
Poi ogni interpretazione è lecita, sia essa scritta in una recensione o in un volume, se il suo ruolo è quello di aprire a punti di vista differenti, di fornire tracce che poi ognuno può rielaborare da sé; per me dipende da quanto si pretende "stringente" ed esclusiva del resto...
Purtroppo (che sia nella sua stessa "natura"?) il Cinema è l'arte che più di altre ha dato vita a concettualizzazioni aberranti che sovente perdono quasi completamente di vista la realtà del film, la quale magari è (sensibilmente, se non intellettualmente) molto più semplice di quanto viene fatto credere, e vale anche per il Tarkovskij più "incomprensibile"... In questo Ghezzi è stato, forse suo malgrado, un cattivo maestro...
proprio in questi giorni sto leggendo un volumetto su Godard che passa in rassegna, attraverso un'antologia critica e dichiarazioni dello stesso regista, tutta la filmografia di JLG. Una delle cose che mi sono subito balzate agli occhi è la differenza nel modo di scrivere dei critici francesi rispettoa quelli italiani. Tanto i francesi sono "piani" e scorrevoli quanto gli italiani sono cavillosi e tendono a perdere di vista il film stesso lanciandosi in teoretizzazioni senza paracadute ma molto paraculate....
#42
Inviato 26 febbraio 2010 - 21:53
probabilmente mi avrebbe giovato leggere un po' la storia del film, l'uso degli stessi attori per più personaggi può spiazzare.
in ogni caso, alcune sequenze mi sono arrivate più o meno dirette come pura poesia. in attesa di una successiva rivisione, ricorderò le stupende sequenze di apertura e chiusura, la natura e i dialoghi su essa e con essa sullo sfondo. magnifico.
alcune toccanti sequenze circa la guerra. e la bellissima protagonista

#43
Inviato 26 febbraio 2010 - 22:03
secondo me ti avrebbe rovinato la visione sapere altro.. I film di Tarkovskij sono fatti per essere goduti nella loro visione essenzialmente, il resto è chiacchera. Io mi sono innamorato di questo film, che forse è il mio preferito.finalmente ho visto Lo specchio.
probabilmente mi avrebbe giovato leggere un po' la storia del film, l'uso degli stessi attori per più personaggi può spiazzare.
in ogni caso, alcune sequenze mi sono arrivate più o meno dirette come pura poesia. in attesa di una successiva rivisione, ricorderò le stupende sequenze di apertura e chiusura, la natura e i dialoghi su essa e con essa sullo sfondo. magnifico.
alcune toccanti sequenze circa la guerra. e la bellissima protagonista
Il non detto, il vento che muove l'erba come presenza incombente e costante, la natura tutta come casa per l'uomo non fonte di paura, l'infanzia che uno si porta dietro per sempre. Non c'è concettualità e mania di simbolismo.
basta anche solo questa scena
http://www.youtube.c...h?v=PBZsj8FPSbo
#44
Inviato 26 febbraio 2010 - 22:18
comunque figurati,intendevo giusto la particolarità del doppio ruolo di alcuni attori. comunque, a parte che si intuisce, non è neppure fondamentale, specialmente per film così, dove, come giustamente dici, quel che conta è la poesia
spero quanto prima di vedere Sacrificio!
#45
Inviato 25 marzo 2010 - 22:49
ho letto le belle parole che alcuni di voi avete speso per questo film, mi fa piacere. specialmente reese, grazie.
come al solito ci sono delle sequenze fantastiche, oltre che dei dialoghi importantissimi.
-I sentimenti non espressi non si dimenticano-
-Non vedere il sole per anni, avere paura della luce...A cosa serve questa tragedia?-
ne segue che mi unisco a raccomandarlo!
#46
Inviato 28 marzo 2010 - 00:18
in Nostalghia dominano in positivo la magnifica fotografia di Giuseppe Lanci e una lentezza che voglio definire "ritmica" che è accostabile, come modus operandi, all'Antonioni dei primi anni sessanta (e a Miklós Jancsó).
#47
Inviato 23 gennaio 2011 - 14:09
#48
Inviato 13 marzo 2012 - 23:36
#49
Inviato 13 marzo 2012 - 23:39
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#50
Inviato 25 agosto 2012 - 23:58
Oltre a Scolpire il tempo segnalo Martirologio, praticamente i suoi diari dal '70 in avanti.

Questo sopra è un fumetto che ho appena pubblicato. Più info qui.
Qui c'è il mio Rym. Il sito coi miei lavori è invece qui.
#51
Inviato 24 agosto 2013 - 17:20
#52
Inviato 26 settembre 2017 - 15:33
Andrej Tarkovskij
Dai primi cortometraggi agli ultimi capolavori girati all’estero, Tarkovskij fu un grande innovatore in campo cinematografico, ma un uomo legato a una tradizione artistica e culturale ormai svanita, portavoce del bisogno spirituale proprio dell’uomo, sostenitore di una fede nell’amore per il prossimo in un’epoca basata sul progresso e sull’individualismo
#53
Inviato 26 settembre 2017 - 23:15
Andrej Tarkovskij
Dai primi cortometraggi agli ultimi capolavori girati all’estero, Tarkovskij fu un grande innovatore in campo cinematografico, ma un uomo legato a una tradizione artistica e culturale ormai svanita, portavoce del bisogno spirituale proprio dell’uomo, sostenitore di una fede nell’amore per il prossimo in un’epoca basata sul progresso e sull’individualismo
se abiti completamente la tristezza di questo brano allora sei degno di amarlo fino alla follia, noi ci rincontreremo, presto o tardi non me ne frega nulla.
nessun addio
oggi sono molto stanco, domani mi piacerebbe scrivere un post importante su NOSTALGHIA, ma tutte queste irate genialità che escono dalla mia testa poi finiscono immancabilmente in qualche tesi di laurea etc.
La monografia vale dieci, ma Andrej non appartiene manco per il cazzo al linguaggio, Andrej è puro empiriocriticismo che si forma deforma topologicamente inscenando il teatro non metafisco del dolore umano...
NOSTALGHIA: se inizio adesso VERAMENTE finisco fra quattro ore... scena dopo scena.
TEMI DI NOSTALGHIA
MALATTIA MENTALE
RAPPORTRO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS CHE INVESTE IL POST SIMBOLICO OCCIDUO RELIGIOSO
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS CHE INVESTE IL POST SIMBOLICO OCCIDUO RELIGIOSO ED EVISCERE FINALMENTE OGNI RESIDUO DI FEMMININO NELL'UOMO DEFINITIVAMENTE SENZA ALIBI-CIORAN CHE DEVE MORIRE, METAFORICAMENTE O MENO
LA CRUDELTA' TOTALE DI ANDREJ CHE NELLA SCENA DEL NEO GIORDANO BRUNO NON PRENDE ALLA PASOLINI CROSTE PROLETARIE CHE FANNO POMPINI A DIECI SACCHI A PALLA, MA ACCOGLIE E TRASFORMA IL CUORE MARCIO DI ROMA PAPALE IN UNA VERA, CAZZO VERA, ACCOLITA CENACOLO MARTIRIO DI MALATI MENTALI VERI.
LA PARANOIA DELLA MACCHINAZIONE ALLA WERNER QUESTA VOLTA, IL RUOLO ASTRALE DELLA FOTOGRAFIA NELLE SCENE INIZIALI, SOPRATTUTTO LA FORZA ESPOSITIVA CHE SOLO LUI AVEVA DI PORTARE IL CAMPO LUNGO ALLA DEVASTAZIONE MENTALE.
NOSTALGHIA NON E'UN FILM SULLA VITA, NON E' UN FILM SULLA MORTE, NON E'UN FILM SULLA METAFISICA MA DELL'OLTREPASSAMENTO ARTAUDIANO, VIVERE LA MALATTIA MENTALE, LA COMPLESSITA'INTERIORE ELIOVITTORIANA STRAUBIANA DESTRUCTO PROUSTIANA HEIDEGGERIANA DENTRO IL CERVELLO COME POSSIBILITA' DI SCONFIGGERLA, QUESTA MORTE.
SU ANDREJ NON DEVO SCRIVERE, VADO AVANTI PER GIORNI. HO SCRITTO TRE O QUATTROMILA PAGINE SU DI LUI, MI SEMBRA ONESTO CHE LO SCRIVENTE DEBBA ANCHE MANGIARE E NON SPEZZARE IL PANE DELL'ASSURDISMO POST METAFORICO CON TUTTI.
DOMANDA: SIGNOR PAOLO BASSANI MA LEI HA VISTO SOLO NOSTALGHIA?
RISPOSTA: GENTILISSIMO AMICO, ASSOLUTAMENTE NO E LO CONSIDERO TUTTO SOMMATO UN FILM IMPORTANTE MA NON ESSENZIALE DEL PIU'GRANDE ARTISTA DELL'UMANITA'
DOMANDA: IL SUO FILM PREFERITO, E CHE COSA DOBBIAMO ASPETTARCI ALLORA, UNA EVISCERAZIONE SPIRITUALE COME SUBLIME ATTENTATO ALLA MORTE DELLA METAFISICA , DEL PENSIERO, DELL'ESSERCI, DELLA RICREAZIONE PORNOGRAFICA, DELLA TRISTEZZA?
RISPOSTA: LEI HA ASCOLTATO LA CANZONE, BERNIE CHE HA PRODOTTO QUESTA MERAVIGLIA DOPO IL JINGLE JANGLE DIVINO, CHE MI DEVASTA I NEURONI SEMPRE, UNA OSESSIONE LURASCHIANA VISSUTA SULLA MIA PELLE MARCIA ISTANTE DOPO ISTANTE PER SEMPRE... ECCO NON DIVAGHIAMO, DOPO I TOM RIPETUTI E LA BELLEZZA RINASCIMENTALE DELLE PENNATE DI BERNARD SUMNER AL MINUTO 3 E 50 IN POI E' ANDREJ TARKOVSKI.
NE RIPARLEREMO
#54
Inviato 20 ottobre 2020 - 08:21
Rivisto ieri sera Sacrificio restaurato. Lavoro incredibile nel nuovo riversamento digitale, che fa risaltare ancora di più la miracolosa fotografia di Nykvist. Online c'è il racconto del direttore della fotografia sull'esperienza con Tarkovskij.
Peraltro più scorrevole di quanto ricordassi, ma d'altronde c'è una manciata di sequenze davvero ipnotiche nel loro ritmo lento ma ricco di pathos. Il fatto che sia recitato in svedese e che il protagonista sia Erland Josephson lo avvicina inevitabilmente a Bergman, complici anche i lussuosi interni alla Fanny & Alexander.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#55
Inviato 20 ottobre 2020 - 11:27
I miei Tarkovskij preferiti sono Sacrificio, Andrej Rublev e Solaris. I primi 2 capolavori secondo me, ma chissà magari potrei cambiare idea anche con loro rivedendoli.
#56
Inviato 20 ottobre 2020 - 12:35
I miei Tarkovskij preferiti sono Sacrificio, Andrej Rublev e Solaris. I primi 2 capolavori secondo me, ma chissà magari potrei cambiare idea anche con loro rivedendoli.
A oggi Rublev rimane il mio preferito, anche se non è ancora nello stile "tipicamente" tarkovskijano - o forse proprio per questo, essendo in qualche modo "universale". Sul piano puramente visivo è a parimerito con Nostalghia e Sacrificio.
"Lo specchio" rimane poi un oggetto non identificato, da rivedere ogni tot per metterci dentro qualcosa di nuovo o diverso, senza mai risolverlo.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#57
Inviato 20 ottobre 2020 - 21:26
l'unico difetto che trovo in Stalker è che le visioni successive alla prima non potranno mai essere come la prima, che è totalmente destabilizzante, spiazzante... per me quel film è stato l'epifania cinematografica...
poi sì, Sacrificio e Nostalghia
da non dimenticare L'infanzia di Ivan...
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