Appena tornato a casa.
Abbastanza deludente anche per me...
Dopo Birdman (per me un autentico capolavoro checchè molti ne dicano) mi aspettavo grandi cose da Iñárritu e invece, dopo un inizio molto promettente, il film ricalca un canovaccio abusatissimo (vendetta e sopravvivenza) ma senza innestarvi reali novità.
Lode al regista per la gestione degli attori (ma è indubbio che Di Caprio abbia fatto di meglio), degli spazi, per la plasticità che è riuscito a imprimere a questi corpi contorti e martoriati in locations impervie ma, a parte questo, non resta molto altro.
Anche le (poche) parole messe in bocca ai personaggi sanno di stantio, di già sentito, di banale, così come non mi ha fatto impazzire in generale l'afflato religioso che permea l'opera (ma magari quello è un problema mio).
E poi sì... Hugh Glass è un supereroe senza superpoteri quindi ad un certo punto nemmeno ti viene più da stringere i denti per la sua sorte.
Tra i pro le scene d'azione e certe graditissime esplosioni di brutalità, tipo la scena del cavallo!
Forse, con una sceneggiatura un pizzico meno didascalica e con un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi (come dice la recensione Glass resta un personaggio troppo vago), ci saremmo trovati di fronte a un gran film ma... così com'è non è niente più niente meno che un film discreto.
7, e forse sì, sono generoso (ma il voto va più che altro al comparto tecnico per me praticamente intoccabile).