http://www.ondarock....ffalo_fuzzy.htm
Anche se sul forum mi piace ogni tanto recitare la parte di quello che ha musicalmente vissuto in pieno gli anni 90, la cosa non corrisponde totalmente al vero. Ovviamente. Più che altro perché in realtà gran parte dei 90 li ho passati scoprendo i classici dei decenni precedenti. Anche perché ai tempi i dischi bisognava ancora incredibilmente pagarli e le novità costavano più caro delle ristampe, per cui. Anzi, ad inizio decennio ero persino uno di quei giovani talebani passatisti che schifano piuttosto il presente e rimpiangevano che non facessero più il Buon Vecchio Ruock di una Volta. Anche quando ascoltavo musica del presente (Blur, Rem, Charlatans, Nirvana) erano più delle concessioni, una pausa tra un classico dei 60 e 70 e una rivalutazione di qualcosa degli 80.
Finché non arrivarono i Grant Lee Buffalo con "Fuzzy".
Prima fu il video di "Fuzzy", trasmesso spesso su Videomusic. Niente di eccezionale come video, eppure già ci respiravo un'aria diversa, insolita, nuova e arcana allo stesso tempo. La canzone, un capolavoro immane, era classico rock americano di discendenza neilyounghiana eppure era allo stesso tempo qualcosa di modernamente psichedelico.
Per quanto mi piacesse la canzone probabilmente non avrei approfondito la conoscenza del gruppo, non fosse che un mio amico si appassionò smodatamente al disco e al gruppo (tanto che fondò una cover band, che faceva anche dei bei originali sempre ispirati al gruppo di Phillips - dovrei avere una cassetta da qualche parte) e mi attaccò l'entusiasmo.
A parte "Nevermind" (che ascoltavo e mi piaceva, ma era anche troppo violento per le orecchie delicate che avevo allora) per la prima volta sentì di avere per le mani un classico del mio tempo fatto su misura per me, un disco speciale che sarebbe rimasto e avrebbe fatto storia. In realtà non ha poi fatto tanto storia in generale, ma la mia storia personale l'ha sicuramente segnata. Insieme al successivo e quasi altrettanto magico "Mighty Joe Moon" (e "Mellow Gold" di Beck) fu l'album che mi fornì la chiave definitiva per aprirmi al presente, o almeno alla parte di quel presente che mi interessava.
Lo riascoltavo neanche troppo tempo fa e resta un album ipnotico e fuori dal tempo, un'infilata di canzoni la cui magia è molto ben raccontata nella pietra miliare. Per me uno dei più bei dischi dei 90 e uno dei più belli della storia del rock in generale.