Vai al contenuto


Foto
- - - - -

Il Ponte Delle Spie (Spielberg, 2015)


  • Please log in to reply
40 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23089 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2015 - 12:22

Un avvocato americano viene reclutato dalla CIA durante la guerra fredda per aiutare a salvare Francis Gary Powers, un pilota detenuto in Unione Sovietica. Il 1º maggio del 1960, Francis Gary Powers, arruolato dalla CIA per scattare foto sorvolando ad altissima quota Paesi ostili, durante un volo sull'Unione Sovietica fu abbattuto con un missile terra-aria (anche se ciò non fu mai certo) presso Sverdlovsk; catturato e poi processato come spia, fu condannato a tre anni di reclusione e sette di lavori forzati.

 

 

Il-ponte-delle-spie-1-724x1024.jpg

 

 

http://www.ondacinem...delle_spie.html


  • 2

#2 The Joker

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2700 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2015 - 12:41

Mi sa di martellata sui maroni da qui all'eternità. Se non lo è mi fa piacere, ma la voglia di vederlo resta bassina.


  • 0

#3 tiresia

    Sue Ellen

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 4571 Messaggi:

Inviato 28 dicembre 2015 - 10:05

Film classico per confezione che è una tappa ulteriore di Spielberg dentro il tema della democrazia e di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Film diviso in due in cui, nella parte americana, si assiste alle contraddizioni interne di un paese alle prese con il Manuale delle regole (costituzione, legislazione, procedure), e mi sembra una definizione bellissima di ciò che è uno stato occidentale moderno, nella parte tedesca alla convulsione della storia che, non essendo mai semplice, porta gli uomini comuni ad un surplus di astuzia, di retorica, di diplomazia. Certo la battaglia democratica di questo film è filtrata attraverso un momento storico ben preciso in cui i nemici e gli amici erano ben definiti, eppure anche in quel tempo c'era una voglia assoluta di farle saltare le regole, quelle regole che aiutano a conservare la dignità e il rispetto al netto degli avvenimenti, quindi applicare la costituzione e la legislazione ad una spia non sembra essere così scontato. E questo è un dilemma molto attuale, straordinariamente nostro. E tutto il film narra della difficoltà di capire ciò che è vero da ciò che è falso, da chi tradisce a chi non lo fa: l'avvocato è un traditore agli occhi della nazione, ma in verità ne difende le fondamenta più profonde, la spia è un uomo che rispetta le regole del gioco come i tribunali non fanno con lui, l'aviatore viola un ordine, inderogabilmente, i diplomatici in campo, finti o reali, creano un gioco di specchi in cui non è mai chiaro nè l'interlocutore, nè tanto meno le finalità della trattativa.

Bella la fotografia, Hanks molto misurato, bravissimo Rylance. Come sempre Spielberg ha un occhio potente, tutte le scene degli incontri in carcere fra avvocato e spia sono annegati in un lucore lattiginoso davvero bello

 

La nevrosi del cinefilo: multisala con nella sala accanto il film di Allen, sedersi e vedere sullo schermo Alan Alda è stato un tutt'uno con il credere di aver sbagliato sala


  • 4

#4 {`tmtd`}

    Enciclopedista

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7834 Messaggi:
  • LocationBologna

Inviato 29 dicembre 2015 - 14:05

Mi sa di martellata sui maroni da qui all'eternità. Se non lo è mi fa piacere, ma la voglia di vederlo resta bassina.

 

In parte lo è, verboso, zero azione, tutto cervello e parole. Rimane tuttavia un grandissimo film, mai didascalico.


  • 0

#5 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23089 Messaggi:

Inviato 29 dicembre 2015 - 14:09

Mi sa di martellata sui maroni da qui all'eternità. Se non lo è mi fa piacere, ma la voglia di vederlo resta bassina.

 

E' un film stranissimo, da un certo punto di vista.

 

Azione: 0

Ritmo: 10 (e lode)

 

Due ore e mezza che passano veloce come un niente.


  • 1

#6 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 9654 Messaggi:

Inviato 29 dicembre 2015 - 14:31

E va beh ma Spielberg riuscirebbe a rendere ritmato anche un discorso di Fidel Castro alla popolazione cubana. asd

E' una delle doti che fanno di lui il grandissimo cineasta che è.


  • 1

#7 The Joker

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2700 Messaggi:

Inviato 29 dicembre 2015 - 15:23

Non dubito, del resto all'epoca un film ad alto rischio noia come Munich mi piacque tantissimo (e ad oggi è fra i miei Spielberg preferiti). Probabilmente è il tema trattato che mi sconfinfera poco, ma presto o tardi recupererò.


  • 0

#8 William Wilson

    Doppelgänger

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1184 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 29 dicembre 2015 - 18:28

E' molto classico, e anche molto didascalico, senza che questo vada necessariamente a suo demerito. Perché è anzitutto la storia di uno "stoico mugìco", di un uomo tutto d'un pezzo. Il cinema ha bisogno di eroi quanto la realtà. E la sete del più dei telespettatori è soddisfatta nel vedere quest'uomo qualunque (SPOILER) che ribadisce e ricorda a tutti, persino a un giudice, il valore della costituzione, che mette in gioco la sua vita per salvarne tre, e che, infine, con l'intelligenza di un fine stratega, ma mascherato da everyman, porta a casa la sua vittoria, mentre vive l'Avventura della sua vita, nonché delle altre tre vite più direttamente coinvolte nella faccenda. E' il suo ritratto anche il premio per la sua audace impresa. Il ritratto ad opera del pittore e del regista al contempo.

Forse Spielberg si sofferma un po' troppo sulle espressioni sorprese dei personaggi nel finale, in maniera un po' retorica. Ma non sarà che un minimo di retorica fa parte del linguaggio cinematografico stesso, quando veicola certe storie?

C'è di più, perché anche se a un certo punto il finale diventa prevedibilissimo, per 3/4 del film Spielberg riesce a immergerti nella finzione, che si gioca sin da subito sul filo della suspense.

Ritengo la valutazione di Stefano Santoli adeguata.


  • 0

#9 Infinite dest

    dolente o nolente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 28168 Messaggi:
  • LocationKagoshima

Inviato 05 gennaio 2016 - 06:52

Pur lodandolo,siete ingenerosi,e assai poco deferenti verso la grandezza di questo cinema:perché questo è grande,grandissimo cinema. Grandissima potenza visiva; grandissima mise en place nella quale emerge una Berlino plumbea,proverbiale,polanskiana,dolente e malsana; una grandissima regia,generosa eppure misurata,senza una sbavatura eppure sontuosa ed elegante; grandissima prova degli attori; grandissima tensione che vola alta fin dall'incipit e non cala davvero mai;grandissima sceneggiatura che andrebbe insegnata nelle accademie e mandata a memoria da chiunque voglia occuparsi di questa magnifica arte.
Lascio stare la valenza politica di cui avete parlato in abbondanza,mi limito solo a evidenziare che pochi registi al mondo (Scorsese,forse) sono in grado di esprimere un concetto profondissimo,con tutte le sue contraddizioni - la democrazia - con una sola,potentissima scena, dei ragazzi che saltano reti e cancelli in uno backyard di Brooklyn,visti dal finestrino della sopraelevata.Magnifico e commovente, è riuscito a fare uscire questa vecchia pellaccia dalla sala con il cuore gonfio di emozione
Valutazione della rece bassa di un voto. Almeno
  • 5

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#10 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 11052 Messaggi:
  • Location1991

Inviato 05 gennaio 2016 - 08:36

Lascio stare la valenza politica di cui avete parlato in abbondanza,mi limito solo a evidenziare che pochi registi al mondo (Scorsese,forse) sono in grado di esprimere un concetto profondissimo,con tutte le sue contraddizioni - la democrazia - con una sola,potentissima scena, dei ragazzi che saltano reti e cancelli in uno backyard di Brooklyn,visti dal finestrino della sopraelevata.

 

Non ho visto il film però ho letto una recensione su Gli Spietati che parla di questa scena, da un punto di vista totalmente diverso, lo posto solo per confronto.

 

Ma Spielberg non si limita ad esaltare la rettitudine di Donovan e, per traslato, quella dell’America Buona, che alla fine prevale e trionfa. Specialmente nella seconda parte, quella berlinese, il film diventa la fiera del macchiettismo, coi tedeschi della DDR usciti da Top Secret! e i sovietici da Rocky IV, lombrosamente “brutti”, irrimediabilmente nel torto. Berlino viene dipinta, più o meno, come l’inferno sulla terra, perennemente grigia e fangosa anche in pieno agosto, con carceri medievali nelle quali si tortura e si fanno dormire i detenuti (innocenti) in gabbie da zoo, all’addiaccio. Per converso, Brooklyn, climaticamente, sembra una ridente cittadina californiana, baciata dal sole più di 300 giorni all’anno, e al prigioniero Abel si permette di fumare, di dipingere e di ascoltare Šostakovič. Spielberg, però, non sembra ancora soddisfatto e pensa bene di chiudere il film con una didascalia, per palesare il concetto anche agli occhi dei distratti: una delle sequenze più forti del film è quella in cui Donovan, nella solita Berlino polare e opprimente, in un “carrello laterale naturale” (è su un treno), assiste alla barbara uccisione di un gruppo di persone che tentava di scavalcare il muro. Tornato a casa, in un carrello laterale cinematograficamente identico, ci viene mostrato Donovan che guarda la sua soleggiata, serena, pacifica Brooklyn/San Diego quando dei ragazzi si arrampicano per gioco su un cancello e passano tranquillamente oltre. Vabbe’.

 

http://www.spietati....asp?idFilm=5695(Nella stessa pagina c'è anche la recensione da 9, una cosa bella di quel sito è che mostra più punti di vista, non so come la prenderebbero i fan della linea editoriale asd)


  • 2

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#11 Infinite dest

    dolente o nolente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 28168 Messaggi:
  • LocationKagoshima

Inviato 05 gennaio 2016 - 11:43

allora abbiamo visto due film diversi, perchè in quello che ho visto io

Spoiler

 

Aggiungo: quello che interessa a Spielberg è mostrare che i valori dell'essere umano vanno oltre le ideologie. I due protagonisti sono fedeli più alla legge morale dentro di sè che al tornaconto politico delle proprie rispettive nazioni. Di certo non è la scoperta filosofica del secolo, ma semplicemente la base sulla quale è costruito un magnifico esempio di cinema.


  • 1

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#12 Piper

    Life is too short For iTunes

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8975 Messaggi:
  • LocationParadise Garage

Inviato 05 gennaio 2016 - 12:34

SPOILER

quell'estratto dalla recensione degli spietati mi sembra completamente fuori fuoco.

in particolare la parte americana del film ne esce come un paese che se ne fotte della legge e delle garanzie per tornaconti, prima ideologici poi politico/militari, con annesso popolo forcaiolo che arriva a gesti forti contro un avvocato per il semplice fatto che svolge il suo lavoro.

 

il film io l'ho trovato bellissimo


  • 4
<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
 Song 'e Ondarock - web Radio|

#13 Disposable Hero

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3768 Messaggi:

Inviato 05 gennaio 2016 - 16:51

Ieri sera uscito dalla sala mi sono un po' stupito anche io della quantità di persone che parlavano della messa in scena pro-america.
Io ho fatto le stesse associazioni di Dest (nello spoiler) e credo che l'America non ne esca certo dipinta come migliore, ma penso che ci sia un elemento da cui poi nasce questa visione partigiana di alcuni (molti?):
Abel non è il corrispettivo di Donovan nella scrittura del film. La narrazione è asimmetrica e quindi mancano tutti gli aspetti legati alla società civile e le pressioni politiche su un equivalente russo di Donovan.
Dest, devo dire che a livello di montaggio se qualcosa m'ha strappato un sorriso tipo lo stacco dall'aula di tribunale all'aula scolastica, quella carrellata a Brooklyn m'ha fatto un po' storcere il naso perché se non partigiana, era patetica.
Comunque film confezionato in modo impeccabile e con dei messaggi molto belli, ma che avrebbe potuto affondare maggiormente il colpo (ok è una storia vera e quindi in parte incanalata su binari prefissati) e mostrare un po' meno buonismo spiccio (le due scene in treno con i giornali) perché io alla conversione delle teste di cazzo poco ci credo, anche se mi farebbe piacere se fosse possibile.


  • 1

#14 Infinite dest

    dolente o nolente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 28168 Messaggi:
  • LocationKagoshima

Inviato 05 gennaio 2016 - 17:04

Dest, devo dire che a livello di montaggio se qualcosa m'ha strappato un sorriso tipo lo stacco dall'aula di tribunale all'aula scolastica, quella carrellata a Brooklyn m'ha fatto un po' storcere il naso perché se non partigiana, era patetica.
 

Casomai partigiana, piuttosto che patetica: occhio che quello che vedi sullo schermo è quello che vede Donovan, come lo vede lui, dove vive lui; di ritorno dalla situazione opposta, da un'Europa ancora in ricostruzione dopo gli orrori della ww2, dalla Berlino est del muro, del filo spinato, della Stasi e dei giochi di potere sulle macerie di un mondo vecchio e decrepito, quello che lui vede con gli occhi della middle class più canonica è la migliore delle democrazie possibili (siamo pur sempre negli anni 50, quelli di I.G.Y., what a wonderful world this could be/what a glorious time to be free) pur con tutti i limiti del caso.


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#15 Disposable Hero

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3768 Messaggi:

Inviato 05 gennaio 2016 - 19:51

sì, nell'ottica del personaggio tutto quello che vuoi, ma visto che mi ci ficca su quel carrello per farmi essere Donovan, io non mi commuovo e la trovo un po' patetica perché troppo semplificante. Partigiana non direi, perché io non credo che Spielberg volesse fare un ritratto in cui il potere di qua puzza meno del potere di là.
I minuti dopo il ponte mi trasmettono un senso di eccessiva cautela da parte di Spielberg che rischia di inficiare il messaggio di fondo (come già visto dai tanti commenti di partigianeria che abbiamo beccato sia in sala sia sulla recensione lì sopra).


  • 0

#16 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1266 Messaggi:
  • LocationMaledetta Toscana

Inviato 06 gennaio 2016 - 23:08

Film bellissimo. Uno dei migliori Spielberg, per quanto mi riguarda; senza dubbio, uno dei migliori degli ultimi quindici anni. Solidissimo, se vogliamoanche un po' "cattivo" (i nomi dei Coen nella sceneggiatura mi hanno poi fatto fare due più due); lento come doveva essere, riesce ad essere comunque ritmato nonostante una narrazione cadenzata, che però fa percepire tutta la tensione. Filoamericano? Forse, ma non troppo. Direi anche che era difficile aspettarsi altro.

Tom Hanks finalmente torna a un ruolo degno del suo nome, anche se tra poco toccherà rivederlo nel prossimo Ron Howard tratto da Dan Brown, dove tornerà a indossare quella specie di lontra al posto dei capelli. Lo andrò a vedere solo perché un mio amico c'ha fatto la comparsa.


  • 1

#17 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1063 Messaggi:

Inviato 08 gennaio 2016 - 16:58

Non sprecherei il termine capolavoro, ma molto buono anche per me. Film classico nell’accezione migliore del termine, che recupera la narrazione semplice, appassionante e con un insegnamento morale della Hollywood anni ’40; è infatti un apologo ottimista un po’ alla Frank Capra e un po’ alla John Ford (ma anche molto alla Steven Spielberg) che celebra il senso del dovere e la dirittura morale dell’uomo comune americano che posto davanti alle proprie responsabilità si fa portatore dei sani principi intorno ai quali è stata costruita la nazione. Alla fine è lo stesso discorso “umanista” che Spielberg faceva nell’ultimo Lincoln (con la differenza che quello era una mattonata terrificante), ma a ben vedere anche in Salvate il soldato Ryan, Schindler’s List e che percorre un po’ tutto il suo cinema.
Appunto per questo mi è piaciuta di più la prima parte processuale newyorchese – il film è diviso in due parti ambientate a diversi anni di distanza una dall’altra, anche se gli eventi sembrano immediatamente consequenziali, se non proprio sovrapposti –, più pregnante e “politica”, in cui questa visione idealistica (e un po’ ingenua) degli USA viene messa amaramente a raffronto con la realtà di una nazione isterica, ottusa e forcaiola, chiusa in se stessa e sprofondata nelle proprie paure (si era del resto negli anni cinquanta della guerra fredda, anche se si possono fare interessanti raffronti con il presente).
La seconda parte spionistica berlinese è invece un attimo più convenzionale, con intrighi e pedinamenti come da routine, anche se non mancano toni ironici e tocchi di humour quasi da commedia degli equivoci in cui si può riconoscere la mano sapida dei Coen. Finale forse eccessivamente mieloso (molto ‘alla Spielberg’) un filino troppo accondiscendente verso l’american way of life e la cui morale di fondo potrebbe anzi a ben vedere essere anche parecchio conservatrice (alla fin fine, pare dirci il regista, con tutte le sue storture l’America rimane pur sempre il migliore dei mondi possibili).
Costruzione delle scene e senso del racconto, comunque, sempre di prima classe con vari pezzi di bravura disseminati qua e là e l’understatement recitativo di Hanks ormai ai massimi livelli, anche se Mark Rylance, nel fenomenale e coeniano personaggio della spia russa, in diverse occasioni riesce pure a mangiargli la scena.


  • 3

#18 Max Stirner

    Scaruffiano

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14107 Messaggi:
  • LocationAci Trezza(CT)

Inviato 10 gennaio 2016 - 19:28

è un invenzione la scena quando gli sparan in casa


  • 0
"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#19 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 12 gennaio 2016 - 09:53

la recensione di Fofi su Internazionale ha risvegliato i miei istinti fascistoidi peggiori e piu' profondi, mamma che vecchio trombone comunista di merda.


  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#20 Infinite dest

    dolente o nolente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 28168 Messaggi:
  • LocationKagoshima

Inviato 12 gennaio 2016 - 10:03

Letta. Da impalare subito. Ma perchè torturarsi leggendo queste merde?


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#21 William Wilson

    Doppelgänger

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1184 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 12 gennaio 2016 - 13:22

Vabbè, ormai è diventato come sparare sulla Croce Rossa... asd
  • 0

#22 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 07 febbraio 2016 - 17:03

Film a dir poco modesto e molto retorico, con una delle color correction più fastidiose e banalizzanti degli ultimi anni.

Tom Hanks di gomma arancione sembra il clayman del cartone di Batman della Warner Bros.

 

Mudslide_Love.jpg


  • 3

#23 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 9654 Messaggi:

Inviato 15 novembre 2018 - 08:41

Tanto per cambiare arrivo in ritardo.

Film molto bello, hanno già detto tutto Dest e Kristofferson, secondo me anche molto rischioso nel voler metter in gioco valori morali molto alti e magari fuori  moda, in questi casi il rischio di passare per vecchio trombone filoamericano è sempre dietro l'angolo e Spielberg se lo accolla tutto sulle sue larghe spalle, perché spesso è molto più facile fare i cinici fighi e superiori e non mettere di conseguenza in gioco nulla che portare avanti un discorso come quello che porta avanti il regista in questo film.

Regia, va da sé, robusta e impeccabile, Re Steven rimane una delle più accreditate GOAT in circolazione, se non di "all" sicuramente di "our" times.


  • 0

#24 Trickster017

    Rocker statale

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5063 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 15 novembre 2018 - 15:45

Non mi è piaciuto. Che mi frega dell'ottima regia se tutto il resto non funziona, a partire dalla trama. E tra l'altro non mi piace manco la regia, né Tom Hanks. Non è mica una schifezza, certo, ma di sicuro non consiglierei a nessuno che abbia modi migliori di impiegare il tempo di vederlo.


  • 0

Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#25 George Kaplan

    Giraghiere a tradimento

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1378 Messaggi:

Inviato 15 novembre 2018 - 16:27

Ma la regia non è mica un orpello. Ormai sono anni che il ritornello critico della bella regia di Steven fa il paio con la presunta banalità dei contenuti, tanto che ogni volta che sento questa litania ho il sospetto che si sia visto due film diversi. Le storie di Spielberg non esistono al di fuori della forma in cui lui le ha incastonate, la realtà è un'altra cosa. Nella dissolvenza incrociata che lega Abel e Powers, la spia russa e quella americana, c'è già tutto il senso e il valore del film.

Consiglio anche "The Post", che con "Lincoln" e "Il ponte delle spie" chiude un trittico fenomenale sul valore della dialettica.


  • 1

#26 Trickster017

    Rocker statale

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5063 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 15 novembre 2018 - 20:44

Ma la regia non è mica un orpello. Ormai sono anni che il ritornello critico della bella regia di Steven fa il paio con la presunta banalità dei contenuti, tanto che ogni volta che sento questa litania ho il sospetto che si sia visto due film diversi. Le storie di Spielberg non esistono al di fuori della forma in cui lui le ha incastonate, la realtà è un'altra cosa. Nella dissolvenza incrociata che lega Abel e Powers, la spia russa e quella americana, c'è già tutto il senso e il valore del film.
Consiglio anche "The Post", che con "Lincoln" e "Il ponte delle spie" chiude un trittico fenomenale sul valore della dialettica.


Lincoln lo consiglio anch'io.
Il ponte no, secondo me c'è un vuoto della trama che viene colmato con una sapiente regia, ma per me non basta. Comunque sempre meglio di Munich è. Quest'ultimo è inguardabile. Non so come Spielberg possa averlo completamente toppato. Il libro è duecento volte meglio.
  • 0

Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#27 George Kaplan

    Giraghiere a tradimento

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1378 Messaggi:

Inviato 16 novembre 2018 - 00:33

Mi sa che su Spielberg non ci troviamo molto  asd
Per me Munich è il capolavoro, la pellicola che ha riscritto daccapo (e rilanciato) le possibilità del suo cinema. L'origine de "Il ponte delle spie" è, in effetti, proprio lì, in quel film imperniato sugli sguardi reciproci di vittime e carnefici, costruito inesorabilmente sulle loro traiettorie.
 

Per tornare al film, ecco un confronto tra el señor Spielbergo e Martin Scorsese in occasione dell'uscita de "Il ponte delle spie": https://www.youtube....h?v=ufRw6bT7CL0 (niente sottotitoli, purtroppo, ma se masticate un po' di inglese si segue abbastanza agilmente)


  • 1

#28 Trickster017

    Rocker statale

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5063 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 16 novembre 2018 - 21:44

Mi sa che su Spielberg non ci troviamo molto asd
Per me Munich è il capolavoro, la pellicola che ha riscritto daccapo (e rilanciato) le possibilità del suo cinema. L'origine de "Il ponte delle spie" è, in effetti, proprio lì, in quel film imperniato sugli sguardi reciproci di vittime e carnefici, costruito inesorabilmente sulle loro traiettorie.

Per tornare al film, ecco un confronto tra el señor Spielbergo e Martin Scorsese in occasione dell'uscita de "Il ponte delle spie": https://www.youtube....h?v=ufRw6bT7CL0 (niente sottotitoli, purtroppo, ma se masticate un po' di inglese si segue abbastanza agilmente)

È che credo guardiamo aspetti diversi. Tu noti un sacco di dettagli da esperto di cinema, che io, da ignorantone-one-one, non noto. Io invece in questi generi cerco la restituzione di una storia plausibile, aderente ai fatti (reali o pseudoreali) che si vogliono descrivere. E né l'uno né l'altro film mi soddisfano da questo punto di vista, soprattutto Munich.
Uno mi potrebbe dire: ma allora guardati un documentario e non rompere.
Ok, ma a parte che trovo spesso film dal mio punto di vista ben fatti e quindi posso continuare a cercarli e apprezzarli, mi metto anche nei panni del povero spettatore che si guarda Munich e pensa che le cose siano andate veramente così. E invece non sono andate così (basta leggersi il libro che è molto, molto credibile, o almeno basta essere pratico della materia). Molte scene vengono costruite in modo secondo me patetico, ponendo l'accento su dettagli gratuiti, che distolgono l'attenzione da altri aspetti su cui mi sarei soffermato di più. Alla fine Munich mi sembrava un film sulla banda Bassotti squinzagliata alla ricerca di obiettivi da cartone animato, piuttosto che una squadra di freddi killer che conoscevano bene il loro mestiere.

A quel punto preferisco mille volte di più un Minority Report, che mi intrattiene benissimo e lo rivedo sempre volentieri.

Oppure mi inchino volentieri a Salvate il soldato Ryan, che è terribile, e per questo stimo Spielberg. Per non parlare della produzione dell'eccellente Band of brothers.
  • 1

Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#29 George Kaplan

    Giraghiere a tradimento

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1378 Messaggi:

Inviato 17 novembre 2018 - 00:58

È che credo guardiamo aspetti diversi.

 

Senz'altro, infatti non intendevo correggere un punto di vista, ma più che altro ribadire come la regia di S. non sia scindibile da "tutto il resto". Perché messa così parrebbe che si sia scritta una storia (buona o meno, pdv) e poi il regista l'abbia ornata con un sapiente lavoro di macchina, così che si possa apprezzare l'una e non l'altro. Vi sono film di S. in cui una scollatura del genere si pone e lo stile avanza solitario, ma non è proprio il caso de "Il ponte delle spie", che è un blocco adamantino. Il semplice pensare una scena equivale a pensarla in quel modo, ossia a scegliere il miglior punto di vista per lo spettatore, quello capace di amplificare il valore enunciativo dell'immagine e immergerlo nel racconto. [*]

Era la dicotomia regia/storia che contestavo, poi ovvio che ciascuno è liberissimo di cercare in un film quello che gli pare, anche se mi sa che stai chiedendo a S. cose che lui non ha mai avuto intenzione di darci (su tutte: la verità storica, a meno che non si dia come racconto). Comunque è un discorso sovrabbondante, dato che a te de "Il ponte delle spie" non è piaciuta la regia (anche se mi hai dato un dolore, ma vabbé).

[*] Sulla questione dei tecnicismi, non saprei. Una scena come il pedinamento nella metro (o lo scambio sul ponte, o il gesto dei ragazzini che scavalcano la rete) de Il ponte delle spie o questa da Munich mi pare che comunichino con lo spettatore ben al di là dell'analisi che se ne può fare a posteriori. Ossia: possiamo anche elencare le inquadrature, studiare i punti di vista, ragionare sul montaggio, ma alla fine quel gesto di piegare il busto in avanti per la tensione a me viene spontaneo.


  • 0

#30 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 17 novembre 2018 - 01:10

Sì, ma quella fotografia è imperdonabile.
  • 1

#31 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 11052 Messaggi:
  • Location1991

Inviato 17 novembre 2018 - 14:11

 

 

 

Io invece in questi generi cerco la restituzione di una storia plausibile, aderente ai fatti (reali o pseudoreali) che si vogliono descrivere. 

 

Munich è bellissimo (e non sono un fan di Spielberg né del cinema mainstream in generale).

 

Tu sei il solito burocrate, l'unica cosa che dovresti vedere in uno schermo è il telegiornale, lascia perdere il Cinema asd
 


  • 1

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#32 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 11052 Messaggi:
  • Location1991

Inviato 17 novembre 2018 - 14:17

 

È che credo guardiamo aspetti diversi.

 

Senz'altro, infatti non intendevo correggere un punto di vista, ma più che altro ribadire come la regia di S. non sia scindibile da "tutto il resto". Perché messa così parrebbe che si sia scritta una storia (buona o meno, pdv) e poi il regista l'abbia ornata con un sapiente lavoro di macchina, così che si possa apprezzare l'una e non l'altro. Vi sono film di S. in cui una scollatura del genere si pone e lo stile avanza solitario, ma non è proprio il caso de "Il ponte delle spie", che è un blocco adamantino. Il semplice pensare una scena equivale a pensarla in quel modo, ossia a scegliere il miglior punto di vista per lo spettatore, quello capace di amplificare il valore enunciativo dell'immagine e immergerlo nel racconto. [*]

Era la dicotomia regia/storia che contestavo, poi ovvio che ciascuno è liberissimo di cercare in un film quello che gli pare, anche se mi sa che stai chiedendo a S. cose che lui non ha mai avuto intenzione di darci (su tutte: la verità storica, a meno che non si dia come racconto). Comunque è un discorso sovrabbondante, dato che a te de "Il ponte delle spie" non è piaciuta la regia (anche se mi hai dato un dolore, ma vabbé).

[*] Sulla questione dei tecnicismi, non saprei. Una scena come il pedinamento nella metro (o lo scambio sul ponte, o il gesto dei ragazzini che scavalcano la rete) de Il ponte delle spie o questa da Munich mi pare che comunichino con lo spettatore ben al di là dell'analisi che se ne può fare a posteriori. Ossia: possiamo anche elencare le inquadrature, studiare i punti di vista, ragionare sul montaggio, ma alla fine quel gesto di piegare il busto in avanti per la tensione a me viene spontaneo.

 

 

Non ricordo se te l'avevo mai chiesto, ma per caso sei il George Kaplan di it.arti.cinema?

 

https://groups.googl...xpLP8yjK4[1-25]


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#33 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17708 Messaggi:

Inviato 17 novembre 2018 - 14:45

Fortunatamente non credo proprio
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#34 George Kaplan

    Giraghiere a tradimento

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1378 Messaggi:

Inviato 17 novembre 2018 - 15:16

Non ricordo se te l'avevo mai chiesto, ma per caso sei il George Kaplan di it.arti.cinema?

 

https://groups.googl...xpLP8yjK4[1-25]

In effetti no, a me "Il Signore degli Anelli" è piaciuto.


  • 0

#35 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23089 Messaggi:

Inviato 17 novembre 2018 - 15:58

Fortunatamente non credo proprio

 

Il nostro George Kaplan è un po' il Modric della critica cinematografica, forse ci saranno dei tragici omonimi in giro per il web.


  • 0

#36 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 17 novembre 2018 - 16:39

su Matrix Reloaded c'ha ragione, c'ha.


  • 0

#37 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7478 Messaggi:

Inviato 28 gennaio 2020 - 14:58

Visto con il mio consueto ritardo. Peccato per un paio di "spielbergate" colanti melassa nella seconda parte del film (e non parlo del finale conciliante, ma piuttosto di alcune sequenze come, ad esempio, quella dell'impietoso parallelo tra i viaggi in treno a Berlino e a New York, che rischiano di azzoppare la lucidità con cui erano state messe in luce le contraddizioni della società statunitense per buona parte della pellicola) e per una differenza di fotografia decisamente troppo manichea e dicotomica tra una DDR ultra-gotica e bituminosa e degli USA quasi floreali, perché per il resto rimane un bellissimo film di spionaggio, messo magistralmente in scena da quello che livello puramente tecnico/formale è uno dei più dotati registi viventi (e non solo).
Peccato, dicevo, perché al netto di un paio di queste leggerezze retoriche (che d'altronde fanno parte del suo bagaglio culturale e cinematografico, c’è poco da fare), poteva essere un altro capo tipo “Munich”, dove invece il nostro incredibilmente non aveva ceduto ed era riuscito a mantenere una distanza non dico glaciale, ma quanto meno sempre critica, nei confronti dei fatti impressi su pellicola.


  • 2

#38 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7478 Messaggi:

Inviato 28 gennaio 2020 - 15:32

colpa dei fratelli coen

 

In realtà mi ha stupito abbastanza il fatto che la sceneggiatura (4 delle 6 mani con cui è stata stesa sono dei fratelloni nostri) sia quanto di più lontano dal mood coeniano. Ben scritta, ma quasi anti-coeniana nella sua essenza.


  • 0

#39 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17708 Messaggi:

Inviato 28 gennaio 2020 - 16:46

Mi pare azzardato considerando che lo script è passato per una terza mano per arrivare poi alla regia di Spielberg
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#40 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 9654 Messaggi:

Inviato 28 gennaio 2020 - 17:01

In realtà è il contrario, il copione originale è del giovane Matt Charmian ed è stato revisionato successivamente dai Coen su richiesta di Spielberg e Hanks, i due fratelloni hanno dunque collaborato direttamente con Spielberg lavorando anche sui suoi suggerimenti che non sono stati comunque molti perchè a detta del regista "il materiale che gli arrivava era generalmente già perfetto così".


  • 1

#41 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17708 Messaggi:

Inviato 28 gennaio 2020 - 19:02

ok, non so perché ma ricordavo la logica inversa asd


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi