da ggiovvane l ho adorato, anche se giá all epoca per me un difetto abbastanza forte era la mancanza di "vero" dramma/pathos per via del fatto che le morti non fossero mai definitive grazie alle continue resurrezioni
Dragon Ball è sempre stato più leggero di altri shonen picchiatori, tipo Cavalieri e Kenshiro, non aveva la dolenza tipica degli altri prodotti jappi (dolenza che alle nostre generazioni per un motivo o per un altro piaceva tanto). Forse perché la prima serie veniva dopo il successo esorbitante di Arale e manteneva intatti certi tratti della sua demenzialità. Questa mancanza di dolenza lo ha reso un manga meno profondo e di spessore, ma gli ha consentito di guadagnare in godibilità e accessibilità, cioè Dragon Ball lo conoscono pure gli alieni su Marte.
Devo dire la verità, la prima serie la seguivo soprattutto per le gag umoristiche, Goku piccolo era un personaggio simpaticissimo nel suo essere mangione e ignorante (ha aperto la strada ad infiniti epigoni), anche se la parte dell'Esercito del Fiocco Rosso era di una epicità unica. Stavo pensando che il primo mangione probabilmente è stato Ataru Moroboshi. Naturalmente Ataru era un maniaco egoista, e questo lo rendeva umanissimo, mentre Goku non conosce macchia, nemmeno quella originale, tant'è che quando si trasforma in scimmia lui non è cosciente. Quindi Goku è super-umano? Probabilmente sì, poi però lo vedi a tavola, o quando tocca la patata a Bulma, e allora scorgi il più umano dei marmocchi.
Quando lessi che sarebbe arrivata una seconda serie in cui Goku diveniva adulto e avrebbe avuto un figlio, pensai subito che sarebbe stata una immane cazzata, perché un Goku maturo non riuscivo proprio a immaginarmelo (ricordate, su JTV le puntate si fermavano a quando Tensing tirava fuori le braccia dalle spalle tipo dea Kalì), perché la bellezza della prima serie stava proprio in questo suo protagonista così candido, ignorante e fortissimo. Non c'avevo capito un cazzo. Così come non avevo capito un cazzo sul suo doppiatore adulto, che non ritenevo inizialmente all'altezza della sua prima doppiatrice. Il fatto che Dragon Ball Z sia diventato ancora più celebre di Dragon Ball è una cosa che ancora oggi mi fotte il cervello. La crescita di Goku, ovvero prendere uno dei bambini più amati e simpatici, con una sua connotazione chiara, con il successo che riscuoteva come personaggio, e renderlo adulto non solo senza distruggerne il carisma, non solo senza farne rimpiangere la condizione passata, ma facendolo diventare il supereroe giapponese per eccellenza, è il capolavoro dei capolavori di Toryama. L'altro capolavoro è stato affiancare Goku con un antieroe come Vegeta, di cui avete già parlato, relegando Piccolo al ruolo di padre/maestro "severo ma giusto" tipico di molti altri manga giapponesi.
Non è vero che Goku sia il classico buono troppo perfetto senza mordente che fa quello che la società conservatrice si aspetti che faccia per il bene di tutti, in quanto dotato di talento superiore innato, un po' quello che sarà in altri ambiti John Cena insomma. Quello semmai è Gohan, che è infatti abbastanza odioso come personaggio (e non si capisce ancora perché sia il preferito di Toryama). Goku adulto ha preso il meglio della sua nuova condizione (il senso di responsabilità e protezione nei confronti dei più cari) e ha conservato il meglio della sua precedente (l'eterno candore) che contribuiscono a renderlo comunque un personaggio spiazzante rispetto alla società in cui vive.
Poi, Goku è un leader, un trascinatore. Gohan invece è uno che subisce gli eventi, tranne quando si arrabbia e ha i famosi sporadici moti d'ira, probabilmente perché ha sempre avuto un Piccolo, un Crilin, un Goku che gli salvava il culo nei momenti di difficoltà. Goku invece ha dovuto fare tutto da solo quand'era bambino. Come i personaggi di molti altri fumetti giapponesi post-guerra. La differenza rispetto agli altri è che tutto ciò non l'ha reso triste, lui non ha scelto la via del guerriero che si sobbarca il male e lo sporco del mondo per poterlo salvare, lui lo salva senza macchiarsi l'anima, nonostante certe volte sopraggiunga la tentazione. Questo è un aspetto importante: quante volte Goku potrebbe infrangere le regole del bravo eroe senza macchia, (e attenzione, è proprio la società che gli chiede di infrangere le regole facendogli notare che nessuno lo rimprovererà mai per questo) ma lui alla fine tiene duro? Goku dunque è orfano (come quasi tutti i guerrieri protagonisti dei manga), aveva solo il suo nonnino, la ricerca della sfera con le 4 stelle è il suo modo per riannodare i fili con la figura paterna perduta, ma dopo avere perso il suo nonnino, Goku non si incupisce, ma crea altri legami, i suoi amici diventano la sua famiglia, e fa di tutto per salvarli, e ciò lo farà diventare, inconsapevolmente o meno, un eroe.
Ripeto, è una favola. Lui ha una ricetta per superare le difficoltà. Non la sofferenza del guerriero che pure a noi spettatori piaceva tanto, ma Impegno, Umiltà, Voglia di migliorarsi e Ottimismo, e ci riesce. E' il Valentino Rossi dei cartoni senza le cialtronate a fine gara. Una figura comunque spiazzante rispetto all'ambiente in cui vive.
Stavo pensando, il motto di Goku è lo stesso di Holly/Capitan Tsubasa. Perché invece Holly a me non piace? Perché non è simpatico e spiazzante come Goku. Holly è troppo inserito nella società. Goku vive in mezzo a una foresta, viaggia nell'aldilà e alla fine lascia pure la moglie perché si rompe il cazzo di stare a casa . Insomma, Goku è un vero spirito libero, questo è un altro aspetto importante! L'altro ottimista che non sembra risentire della sua condizione di orfano è Koji Kabuto. Ma anche Koji è troppo inserito, non è candido, è uno sbruffone (un po' come Pegasus, ma la leadership di Pegasus Kabuto se la sogna), insomma, dovrebbero sopprimerlo per quanto è raccomandato, ma in Giappone è molto amato, pur essendo il pelo della uallera di Tetsuya, che è il Vegeta di Mazinga. Intendiamoci, a me piacciono più i personaggi alla Tetsuya, parlo e del Tetsuya di Mazinga e dell'altro Tetsuya, quello di Kyashan, poveri eroi solitari costretti a salvare il mondo pur avendo sul capo una sfiga di merda. Ma se si può creare un protagonista felice, senza complessi, che trasuda bontà, senza che sia per forza ripetitivo e cascapalle come Superman (ridicolizzato fra l'altro proprio da Toryama in Arale), che sia un modello per i più piccoli insomma e piaccia anche a quelli un po' più grandi, quello deve essere proprio come Goku. Seguendo questo schema, dopo qualche anno, sono infatti arrivati, con alcune differenze, Vash The Stampede, Onizuka, Rubber/Rufy...