In attesa di uno speciale che renda giustizia al prog del post-1980…
…cosa ne pensate del neo-prog? Fu vera gloria o mera imitazione dei fasti degli anni ’70?
Parlo proprio del neo-prog, quel genere nato a inizio anni ’80 in Inghilterra e declinato verso metà/fine dello stesso decennio. Quindi: niente band influenzate dal prog, niente neo-prog statunitense, polacco, turco o scandinavo degli anni ’90, prog-metal o prog semplicemente fuori tempo massimo (poi se segnalate grandi band, potete comunque farlo).
Alcune band che conosco (il genere non è ovviamente ampio come la new-wave):
MARILLION
Poco da dire, sono i più famosi ed anche i miei preferiti. A mio parere valgono quasi quanto i mostri sacri degli anni '70.
Esordiscono nel 1982 con “Marquet Square Heroes” singolo con tutte le caratteristiche del genere, in particolare la promineneza delle tastiere anni ’80 e della voce teatrale (pur nel formato comunque pop). Meno semplice e più progressive è il lato B “Grendel” (17 minuti con cambi di tempo, lunghe cavalcate strumentali, esplosioni di mellotron, epicità, richiami medioevali) bella ma un po’ troppo simile ai Genesis (la parte finale pare quasi “Apocalypse in 9/8”, pur se eseguita con meno perizia tecnica).
I primi 3 dischi penso li conosciate tutti e a mio parere hanno tutti punti di interesse.
Il primo (Script For Jester’s Tear), più romantico e progressive (anche se con chitarre a tratti aggressive, specie nella conclusive “Forgotten Sons”), da cui segnalo la malinconica “Chelsea Monday”, con un giro di basso da pelle d’oca.
https://www.youtube....h?v=6azp9XL9OlU
Il secondo (Fugazi) è più oscuro e velenoso. La sezione ritmica è in forma smagliante (a tratti ammicca al funky) e spruzza veleno da ogni poro, mentre la band si emancipa indubbiamente dall’ombra dei Genesis. Da incorniciare il finale della “title-track”.
Il terzo (Misplaced Childhood), che è poi fu il loro apice commerciale, a mio parere sta a Fugazi, come The Wall sta a Animals. Molto più certosino nella scelta dei suoni, più pulito e con canzoni più orecchiabili (chi non conosce i singoli?). Indeciso se sia questo il mio preferito.
Clucthing At Straws è l’ultimo disco con Fish, e, per continuare il paragone coi Floyd, sta al precedente come The Final Cut sta a The Wall. Anche se è un disco più rock e meno intimista, è decisamente frutto di un periodo di tensioni all’interno della band. Il risultato è altalenante.
Nessuna band del genere raggiunse il successo dei Marillion, il motivo per me è semplice: nessuno aveva il loro talento melodico e pochi avevano un cantante istrionico come Fish. Del post-Fish conosco solo Brave ma mi lascia piuttosto freddino.
TWELFTH NIGHT
Un’altra band che adoro, non a caso la proposi nella battle di qualche mese fa. Furono tra i primi ad esordire (ignoro il materiale), raggiungendo l’apice artistico nel periodo con Geoff Mann in formazione (81-83). L’unico album del periodo, Fact And Fiction è forse quanto di più moderno si potesse fare in campo neo-prog (tastiere e batterie anni ’80, basso new-wave, atmosphere quasi dark). La title-track è praticamente un pezzo new-wave, “We Are Sane” un delirio di 10 minuti in cui a dominare sono a turno la voce teatrale di Mann, le tastiere e le chitarre.
Perso Mann, i dischi successivi ripiegano su un manierismo neo-prog, pregevole ma privo del fascino e dell’oscurità wave di Fact And Fiction.
Da Art and Illusion segnalo comunque “Counterpoint”.
https://www.youtube....h?v=YI2FvZV_Ndc
IQ
Forse la band più famosa insieme ai Marillion. Fin troppo simili ai Genesis, non riuscirono a trovare il giusto compromesso tra melodia e complessità presente nei Marillion, esagerando nello sbrodolamento tastieristico.
Il primo disco, Tales from the lush attic (1983) ha comunque i suoi ottimi momenti, in particolari nei duetti chitara-tastiera nei 20 minuti di “The Last Human gate” (il finale è un macigno più vicino ai VDGG che ai Genesis).
The Wake (1985) è il loro album più celebre, praticamente un saggio sull’uso delle tastiere. Non è la mia cup of tea.
PALLAS
Probabilmente la band più sottovalutata del genere. Nata negli anni ’70, nel 1981 se ne escono con il live Arrive Alive (in bocca al lupo se cercate la scaletta originale) che è un concentrato di mellotron e recitazioni morbose. “The Ripper” è la rappresentazione di cosa significasse per i Pallas fare musica.
https://www.youtube....h?v=_hxhMmU4hy8
Il singolo “Arrive Alive” del 1982 li avvicina all’AOR, cosa evidente nel loro primo, impeccabile, album The Sentinel (1984), in cui alternano pezzi (quasi) AOR come “Eyes of The Night” (la rilettura di “Arrive Alive” con più budget) a tentazioni prog (la suite “Rise and Fall”). Molto bella anche “Shock Treatment”.
https://www.youtube....h?v=PbxYZmqJL38
Dello stesso periodo (82-84) sono “Crown of Thorne", ancora all’insegna del mellotron-driven prog, “Paris is Burning”, piece decadente, e “Stranger on the edge of time“, con suoni di Synth che rimandando persino ai Kraftwerk.
https://www.youtube....h?v=zm9yJMZRLjw
Non conosco gli album successivi con Alan Reed alla voce, ma già così siamo a livelli molto buoni.
ALTRE BAND
Molto interessante la band del tastierista dei Marillion, Kelly (i Chemical Alice), più psichedelici che neo-prog a dire il vero: il loro (unico) EP “Courioser and Curiouser” del 1981 è dominato, manco a dirlo, dalle tastiere, ma è più vicino ai Magazine che ai Marillion, Contiene momenti memorabili, come i ritornelli di “Goodnight Vienna” e di “The Judge” (con il piano a enfatizzare la melodia), il finale sognante (Chameleons?) di “Henry The King” e l’attitudine punk/space di “Lands of Home”.
https://www.youtube....h?v=ArxSluuKVrE
Una costola della band formerà poi i Tamarisk, con due EP all’attivo tra il 1982 e il 1983. Meno punk dei Chemical Alice, sono più simili al classico sound neo-prog, anche se con canzoni e produzioni piuttosto acerbe.
Degli Abel Ganz conosco solo il primo disco, ma, per quanto ben suonato, (l’intro strumentale di “Little by Little” è impeccabile) mi sembra fin troppo debitore nei confronti, indovinate un po’, dei Genesis (specialmente tastiera e voce, periodo 76-80).
Dei Pendragon, l’EP e il primo album (The Jewel 1985) contengono melodie discrete che si fondono alla perfezione sopra i duetti chitarra-moog. Molto scolastici, non eccedono positivamente né in melodie e né in suono; né in esposizione e né in costruzione armonica.
I Quasar direi che sono anonimi e l’ascolto di Fire in the sky (1982) mi è scivolato tra molti sbadigli.
Gli It Bites esordiscono su disco solo nel 1986 e infatti sono solo di striscio da inserire nel genere: indubbiamente l’estrazione era (neo-)prog (i cori alla Yes, le soluzioni compositive intricate), anche se la vicinanza a funky e soul é piuttosto netta. Se non fosse per il suono orrendo di tastiera, il primo disco “The Big lad in The Widmill” sarebbe quasi un capolavoro.
Sentite che bomba questa (splendido il basso):
https://www.youtube....h?v=9-U2NTotygo
Il secondo disco non lo conosco; so solo che è prodotto al 50% da Steve Hillage.
Altre band da segnalare? Considerazioni?
E’ Ondarock un paese per progger?