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City Pop :: Quando La Coolness Sbarcò In Giappone


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177 replies to this topic

#101 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 16 dicembre 2020 - 17:20

"Le vendite lol" si era notato dalla lunga serie di artisti secondarissimi che hai spacciato come fondamentali nel corso di questo thread. 

 

E però se si parla di musica pop mainstream, i dischi considerati migliori sono quasi sempre i più venduti.

Il simbolo di Michael Jackson è rimasto "Thriller", quello di Prince "Purple Rain", quello dei Floyd "Dark Side of the Moon", quello dei Fleetwood Mac "Rumours", ma anche, in Italia, quello di Battiato "La voce del padrone", quello di De Gregori "Rimmel"... quello di Zucchero "Oro incenso e birra". asd

Possiamo discutere a lungo di quanto questo sia giusto o meno (lo specifico: per me no), ma se si parla di musica costruita per il grande pubblico le vendite vengono considerate eccome dalla critica, anche se non lo ammette esplicitamente, e i dischi di cui stiamo parlando sono stati tappe fondamentali per la carriera di Yamashita ("Cozy" in particolare, in quanto unico album di materiale originale pubblicato in un lasso di tempo lunghissimo - il precedente era del 1991, il successivo del 2005).


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#102 Tony Randine

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Inviato 16 dicembre 2020 - 18:12

"Le vendite lol" si era notato dalla lunga serie di artisti secondarissimi che hai spacciato come fondamentali nel corso di questo thread. 

 

Ma sei serio? Ma ripiglaiti un po' eh. Non è che siccome c'hai il nickname giapponese e hai fatto l'articoletto su Ondarock ti dà il diritto di fare il fenomeno della situazione.

Bello anche l'excursus sulla correlazione tra vendite e importanza dei dischi in questione. Se ne sentiva proprio la necessità.

 

Poi oh, se vuoi che ti dica che Cozy è un capolavoro...e soprattutto: è un capolavoro perchè ha venduto più di The Dark Side Of The Moon, te lo scrivo. Così sei felice.

 

P.S. ma non dovevi chiudere?
 


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#103 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 16 dicembre 2020 - 18:21

Ma sei serio? Ma ripiglaiti un po' eh. Non è che siccome c'hai il nickname giapponese e hai fatto l'articoletto su Ondarock ti dà il diritto di fare il fenomeno della situazione.

Bello anche l'excursus sulla correlazione tra vendite e importanza dei dischi in questione. Se ne sentiva proprio la necessità.

 

Poi oh, se vuoi che ti dica che Cozy è un capolavoro...e soprattutto: è un capolavoro perchè ha venduto più di The Dark Side Of The Moon, te lo scrivo. Così sei felice.

 

Il nick è in cinese, non in giapponese.  :facepalm:

Quanto all'"articoletto", con tanto di vezzeggiativo ci mancherebbe, è costato più ricerca di quanta probabilmente ne hai mai messa tu nel conoscere il genere.

Sul delirio finale soprassiedo perché non c'è davvero niente da rispondere.


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#104 Tony Randine

    Utente misofono

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Inviato 16 dicembre 2020 - 19:21

...è costato più ricerca di quanta probabilmente ne hai mai messa tu nel conoscere il genere


あなたは最高です
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#105 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 16 dicembre 2020 - 21:14

Devastante versione dal vivo del 2000, Takeuchi + Yamashita (non ricordo se sia già stato scritto nel thread, ma i due sono sposati e lui le arrangia i dischi). Yamashita suona la chitarra ed entra a cantare sul finale, a 3:53 per la precisione, facendo scomparire il resto del palco. 

Godetevela prima che la tolgano. asd

 

 

Capolavoro, e mi sono anche innamorato.   :


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Statisticamente parlando, non lo so.


#106 Tony Randine

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Inviato 17 dicembre 2020 - 23:16

https://youtu.be/lyNZcaVDypI
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#107 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 17 dicembre 2020 - 23:41

Ahia
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#108 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 17 dicembre 2020 - 23:53

Ahia

 

Perché? Lo sa chiunque sia un minimo informato che "Modern Love" non è stata una hit in Giappone.


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#109 Stebroc

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Inviato 18 dicembre 2020 - 07:06

Infatti si sarebbe dovuto porre la stessa domanda chiedendo di ride on time.

Piuttosto, dai commenti sembra che lì si parli di "new music". Dunque il termine city pop è un'invenzione occidentale?
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#110 bosforo

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Inviato 18 dicembre 2020 - 09:44

Non so se lo hanno inventato gli occidentali ma i giapponesi lo usano/sanno cos'è.
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#111 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 10:12

Non so se lo hanno inventato gli occidentali ma i giapponesi lo usano/sanno cos'è.

Però quelli intervistati non ne hanno mai sentito parlare prima (ok, sono una manciata di persone estrapolate su più di 100 milioni) e il target d'età mi sembra anche piuttosto eterogeneo.
Se si potesse fare un parallelismo con l'Italia, come si potrebbe porre la questione? Che so: si chiede in giro quanti conoscano la trap. O l'indie pop? In pratica, un genere conosciuto da molti ma non da tutti.
Chiedo
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#112 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 10:32

Ma perché, credete che se andate in giro in Italia a chiedere a chi ha cinquanta o sessant'anni (i giovani escludiamoli a prescindere) cos'è il rock progressivo, sappia rispondervi, nonostante all'epoca dominasse le nostre classifiche? 

 

Anche perché i nomi usati decenni dopo appunto non sono sempre quelli utilizzati lì per lì: city pop all'epoca non esisteva, lo chiamavano new music. Così come in Italia non lo chiamavamo rock progressivo, ma semplicemente: pop (recuperate pure le riviste italiane dell'epoca se non ci credete).


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#113 wago

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Inviato 18 dicembre 2020 - 11:08

[OT] Anche all'estero comunque "in diretta" per progressive rock o progressive pop si intendeva di tutto di più (dai Led Zeppelin a Bob Dylan); la canonizzazione attorno a Genesis-Yes-ELP-King Crimson è arrivata a fenomeno già concluso. Probabilmente l'abbreviazione "prog" è addirittura degli anni 90, coniata forse come particella per sfornare nuove etichette di genere.
Il discorso comunque è piuttosto interessante: la genesi delle categorie di genere e dei loro appellativi segue non raramente processi assai fuori fase con quelli dell'evoluzione dei sound.


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#114 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 11:23

[OT] Anche all'estero comunque "in diretta" per progressive rock o progressive pop si intendeva di tutto di più (dai Led Zeppelin a Bob Dylan); la canonizzazione attorno a Genesis-Yes-ELP-King Crimson è arrivata a fenomeno già concluso. Probabilmente l'abbreviazione "prog" è addirittura degli anni 90, coniata forse come particella per sfornare nuove etichette di genere.
Il discorso comunque è piuttosto interessante: la genesi delle categorie di genere e dei loro appellativi segue non raramente processi assai fuori fase con quelli dell'evoluzione dei sound.

 

Beh, è un fenomeno in completa corrispondenza con le dinamiche della storia: è pieno di entità che durante la loro esistenza non erano chiamate col nome con cui sono state note in seguito. Impero bizantino, medio evo, musica barocca, e via dicendo.


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#115 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 11:42

Il prog, dopo decenni, ancora crea confusione e fraintendimenti. Basti pensare che Rolling Stone (che fa comunque cagare) recentemente ha pubblicato la classifica dei 10 dischi prog italiani più belli degli anni 2000. O qualcosa del genere. Ce ne fosse uno che sia considerabile prog. Almeno, da come intendo io il genere.
Secondo me la questione è un'altra: partendo da un'artista molto popolare in Giappone come Yamashita, quanti di questi che lo ascoltano (dai cultori a i fruitori più occasionali più distratti) sanno che il suo genere viene etichettato come city pop? Stesso discorso per Yumi Matsutoya. O almeno per la sua produzione tra gli anni 70 e 80
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#116 bosforo

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Inviato 18 dicembre 2020 - 11:45

 

Non so se lo hanno inventato gli occidentali ma i giapponesi lo usano/sanno cos'è.

Però quelli intervistati non ne hanno mai sentito parlare prima (ok, sono una manciata di persone estrapolate su più di 100 milioni) e il target d'età mi sembra anche piuttosto eterogeneo.
Se si potesse fare un parallelismo con l'Italia, come si potrebbe porre la questione? Che so: si chiede in giro quanti conoscano la trap. O l'indie pop? In pratica, un genere conosciuto da molti ma non da tutti.
Chiedo

 

 

La mia fonte: il concorrente Shohei di Terrace House che definisce la sua band "city pop" nell'episodio in cui arriva ashd


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#117 Trespassive-aggressive

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Inviato 18 dicembre 2020 - 12:13

Perché non lo chiamiamo anche noi "new music"?
(visto che ci teniamo sempre alle origini e alla realtà)
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#118 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 13:57

Chiamiamo anche pop il rock progressivo italiano dunque? 


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#119 Trespassive-aggressive

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Inviato 18 dicembre 2020 - 14:08

Fate voi :)
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#120 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 16:16

nihongo rokku ronsō 

 

Questa qui è una roba per soli addetti ai lavori però, non toccò il grande pubblico, che manco ha idea di cosa sia.

Riguardo agli Happy End, sono un po' come gli Area da noi, oggi di grande culto, ma non vendettero un disco all'epoca e se chiedi un pezzo alla gente non sa risponderti nessuno. Come band sono stati molto sopravvalutati dalla critica: gli artisti che ne sono usciti grandissimi e con i loro progetti successivi l'han dimostrato, ma gli Happy End in sé niente di che. 


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#121 Perfect Prey

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Inviato 18 dicembre 2020 - 17:03

Ma perché, credete che se andate in giro in Italia a chiedere a chi ha cinquanta o sessant'anni (i giovani escludiamoli a prescindere) cos'è il rock progressivo, sappia rispondervi, nonostante all'epoca dominasse le nostre classifiche?

Anche perché i nomi usati decenni dopo appunto non sono sempre quelli utilizzati lì per lì: city pop all'epoca non esisteva, lo chiamavano new music. Così come in Italia non lo chiamavamo rock progressivo, ma semplicemente: pop (recuperate pure le riviste italiane dell'epoca se non ci credete).

https://it.m.wikiped.../Gong_(rivista) Zitto asd .

Gong. Mensile di musica e cultura progressiva


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#122 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 17:43

Edito va asd
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#123 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 18:05

@Eugene: fidati che in Italia era chiamato pop. Ti basta rimediare una qualsiasi rivista dell'epoca (possibilmente contemporanea, non del 1974, che il prog già stava declinando) e lo vedi. 

Ma ancora a fine anni Novanta, nel "Dizionario del pop rock" di Tonti e Gentile, puoi trovare uno dei recensori (ora non ricordo il nome e non sono in casa, domani faccio le foto e le posto, così il mentecatto che sta facendo vilipendio di Serge Gainsbourg la pianta), specificamente quello specializzato nel rock progressivo italiano, chiamarlo ripetutamente pop.


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#124 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 18:11

...così il mentecatto che sta facendo vilipendio di Serge Gainsbourg la pianta)

Eccallà. Sei arrivato dove volevi arrivare fin dal principio. Ce ne hai messo di tempo.
Oh, poi se ti avanza del tempo dopo che hai scattato le foto, puoi anche citare (cortesemente, e se non sei troppo stanco) i post in cui spaccio canzoni "secondarissime" per capolavori...anzi,fondamentali? Ancora ci penso, e non so se hai avuto le allucinazioni o se mi hai scambiato per qualcun altro.
Ah, e poi - sempre se nel frattempo non sei tutto sudato - mi (ci) spieghi come mai, dopo tutto il bel discorsetto sul pop mainstream/qualità/vendite, consideri un capolavoro Plastic Love pur non essendo mai stata una hit?
Grazie
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#125 Gozer

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Inviato 18 dicembre 2020 - 18:14

Ho solo risposto a tono al tuo intervento qui sopra, furbescamente editato. Perché non lo riposti? ^_^


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#126 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 18:20

Non c'ho voglia. Ho editato però l'altro post. Se ti va rispondimi.
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#127 Stebroc

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Inviato 18 dicembre 2020 - 19:40

Non mi è chiaro però se city pop sia o meno un'invenzione occidentale. In caso contrario la gente intervistata nel video dovrebbe conoscere il termine, è così non è.
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#128 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 20:08

Come ho scritto precedentemente: non che un campione di nemmeno 10 persone su una popolazione più del doppio dell'Italia sia chissà quanto rappresentativa,però così a naso mi puzza di sì.
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#129 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 20:13

bellissima questa di Yamashita:



スプリンクラー (Sprinkler)

Mi era sfuggita.
Bellissima è la parola esatta. Probabilmente una delle mie preferite di Yamashita. Ne esiste anche una Long version (7 minuti e rotti) contenuta nell'album rarities
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#130 Tony Randine

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Inviato 18 dicembre 2020 - 21:51

Chissà se a questo punto anche la vaporwave ha contribuito a far avvicinare le persone al city pop. O viceversa.
Oppure il fruitore medio di musica vaporwave schifa il city pop. O viceversa.
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#131 Gozer

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Inviato 19 dicembre 2020 - 08:55

È vero che hanno venduto pochissimo, è il motivo per cui si sono sciolti, ma non sono d'accordo con il fatto che oggi nessuno conosca un loro pezzo: per esempio Kaze wo Atsumete è talmente nazionalpopolare che viene cantata anche nella sequenza al karaoke in Lost in Translation, film del 2004.

Comunque tralasciando i testi anche a livello strettamente musicale sono stati fondamentali, unendo il rock con il folk, che in Giappone all'epoca non aveva fatto ancora nessuno, ma soprattutto era un avvicinare due universi non comunicanti fra di loro. Il rock era visto come musica per teppisti, il folk troppo politico. Matsumoto ha cominciato a scrivere di vita quotidiana, della città che cambia etc. Ecco sì, credo che l'artista anglosassone con cui si possa fare il paragone sia Bob Dylan, soprattutto a livello di importanza del testo all'interno della forma-canzone.

PS. Lo so che Lost in Translation è un film americano.

 

Sul brano in questione hai ragione, ma con due grosse precisazioni. Primo, il metodo per determinarlo non può essere la presenza in un film, vieppiù se è il film è "Lost in Translation", seguendo il quale dovremmo ritenere nazionalpopolare "Just Like Honey". :D

 

Secondo, la canzone è famosa perché a un certo punto, dalla fine degli anni Ottanta (quando il culto del disco si andava solidificando anche per via del successo commerciale dei suoi membri nei loro progetti successivi), ha cominciato a essere oggetto di cover a raffica (nell'ordine di una ventina contando solo artisti di medio e alto profilo).

Come spesso accade in questi casi di "successo indiretto", la gente conosce la canzone ma non è affatto detto che sappia di chi è la versione originale.

 

Riguardo al fatto che non ci fossero unioni fra il folk e il rock prima di loro non sono neanche molto convinto: i Jacks, per esempio? 

 

 

Chissà se a questo punto anche la vaporwave ha contribuito a far avvicinare le persone al city pop. O viceversa.
Oppure il fruitore medio di musica vaporwave schifa il city pop. O viceversa.

 

Ci si avvicinano, ma in media rimanendo strettamente fedeli alle fonti. Difficilmente vanno a cercarsi i brani non campionati e questo spiega come mai di Yamashita si conosce quasi solo "For You" e "Ride on Time", di Takeuchi solo "Plastic Love" (che è addirittura il singolo meno venduto della sua carriera), fino a distorsioni enormi come per Junko Yagami, i cui unici dischi "noti" (si fa per dire) in Occidente sono proprio quelli che in Giappone hanno rischiato di affossarle la carriera.

Comunque l'ho già scritte queste cose, nell'"articoletto".  asd


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#132 mongodrone

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Inviato 19 dicembre 2020 - 09:24

fedeli alle fonti insomma, i gruppi vapor sono pieni di gente che condivide dischi city pop. anche l'algoritmo di youtube fa la sua parte sicuramente. anzi, soprattutto adesso ci si concentra più sui dischi anni 80 che sui dischi vapor recenti.


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#133 Gozer

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Inviato 19 dicembre 2020 - 09:30

fedeli alle fonti insomma, i gruppi vapor sono pieni di gente che condivide dischi city pop. anche l'algoritmo di youtube fa la sua parte sicuramente. anzi, soprattutto adesso ci si concentra più sui dischi anni 80 che sui dischi vapor recenti.

 

Sì, ma non è la maggioranza, quella è l'utenza attiva, che come sappiamo è sempre una minoranza. 

E comunque anche prendendo l'utenza attiva, guarda quanti voti ha "For You" su RYM e quanti ne hanno gli altri dischi di Yamashita...


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Inviato 19 dicembre 2020 - 09:38

fedeli alle fonti insomma, i gruppi vapor sono pieni di gente che condivide dischi city pop. anche l'algoritmo di youtube fa la sua parte sicuramente. anzi, soprattutto adesso ci si concentra più sui dischi anni 80 che sui dischi vapor recenti.

 
Sì, ma non è la maggioranza, quella è l'utenza attiva, che come sappiamo è sempre una minoranza. 
E comunque anche prendendo l'utenza attiva, guarda quanti voti ha "For You" su RYM e quanti ne hanno gli altri dischi di Yamashita...

Messo meno per sbaglio, comunque For You nel mio caso è l'unico che ho ascoltato di Yamashita ora come ora, al tempo perché ero stato fulminato da Sparkle, chiaramente ho in programma di ascoltarne altri.
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Statisticamente parlando, non lo so.


#135 mongodrone

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Inviato 19 dicembre 2020 - 09:47

vabeh, le distorsioni ci saranno sicuro, non so se dipenda davvero dal fatto che sia stato campionato da saint pepsi e macross. sul tubo Sparkle e Love talkin 'honey it's you' hanno più di 1 milione di vis., l'album non so se sia stato cancellato ma ha meno vis. della compilation dell'84 (l'unica cosa sua che riesco ad ascoltare tra l'altro, forse per il dj anglofono  asd)


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#136 Gozer

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Inviato 19 dicembre 2020 - 09:51

vabeh, le distorsioni ci saranno sicuro, non so se dipenda davvero dal fatto che sia stato campionato da saint pepsi e macross. sul tubo Sparkle e Love talkin 'honey it's you' hanno più di 1 milione di vis., l'album non so se sia stato cancellato ma ha meno vis. della compilation dell'84 (l'unica cosa sua che riesco ad ascoltare tra l'altro asd)

 

Sia "Sparkle", sia "Love Talkin'", sia l'album intero sono stati cancellati più volte.

 

Comunque hanno campionato anche da altri album, per esempio "Merry-go-round" da "Melodies", che infatti è il pezzo con più visite nonostante non sia particolarmente famoso in Giappone. Però è effettivamente la più bella del disco, quindi è andata bene. asd


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#137 Gozer

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Inviato 19 dicembre 2020 - 10:22

Sicuramente con "nazionalpopolare" ho esagerato, e probabilmente la casalinga di Asakusa non conosce né il brano né la band, ma sono sicuro che tra gli appassionati gli Happy End li conoscono al 100% e 9 classifiche su 10 collocano Kazemachi Roman al primo posto fra gli album giapponesi più importanti di tutti i tempi , a partire da quelle più ufficiali tipo Rolling Stone Japan.


Sui Jacks per me sfondi una porta aperta: forse sono loro la vera band di culto dimenticata nel tempo e non ancora totalmente rivalutata nella loro fondamentale importanza storica. In piena epoca GS (quindi seconda metà degli anni '60) hanno proposto un sound unico e dei testi introspettivi financo nevrotici e malati. Se gli Happy End sono paragonabili a Dylan, i Jacks sono i Velvet Underground del rock nipponico.

 

La loro fama fra gli appassionati non l'ho mai discussa però, se guardi li ho paragonati agli Area da noi proprio in veste di band votatissima dalla critica, osannata da tutti gli appassionati, ma sostanzialmente ignota al grande pubblico. 

 

Riguardo ai Jacks comunque tranquillo che il culto in Giappone l'hanno eccome. "Vacant World" è fisso nelle stesse liste della critica locale che celebrano gli Happy End.


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Inviato 19 dicembre 2020 - 14:47

Comunque, mi scuso per il l'off topic ma visto che ogni promessa è debito...

 

Spoiler

 

Eugene, le scuse in carta bollata se possibile, grazie.

 


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#139 wago

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Inviato 19 dicembre 2020 - 15:26

Il "progressivo" di Gong comunque stava più a indicare "creativo" che altro. Il prog-rock, anzi, sulla rivista era trattato complessivamente con sufficienza e distacco, visto che era la musica della "concorrenza", il più mainstream Ciao 2001. Certo, su Gong andavano per la maggiore i dischi di area Canterbury, ma lo facevano in compagnia di roba come Canned Heat, Flamin' Groovies, Beefheart, Bonzo Dog Doo-Dah Band, avanguardia come Charlemagne Palestine o Lamonte Young e di un sacco di jazz. Le copertine erano dedicate a Zappa, Bowie, Nico, Lennon, Rolling Stones, Dylan, Janis Joplin, Art Ensemble of Chicago, Albert Ayler, Don Cherry... Rarissimamente nomi che oggi chiameremmo "prog", e assolutamente nessuno dei grandi del prog sinfonico. Certo, in qualche caso si sarà trattato di mosse per tentare vendere qualche copia in più (peraltro capitava che mettessero in copertina stroncature, cosa che oggi mi pare abbastanza fuori dal comune), altre di scelte fuori dal coro per darsi un tono... ma credo fosse trasparente anche una certa scelta di campo, che decisamente non era favorevole a quello che oggi per tutti quanti noialtri è "il prog".

(O pensavate che il fatto che i critici musicali non capiscano un cazzo sia una novità degli ultimi anni?  asd )


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#140 Tony Randine

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Inviato 19 dicembre 2020 - 16:35

(O pensavate che il fatto che i critici musicali non capiscano un cazzo sia una novità degli ultimi anni? asd )


Questo però è conflitto di interessi.
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#141 wago

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Inviato 19 dicembre 2020 - 16:46

Ma quale critico e critico, dall'alto dei miei si e no dieci pezzi all'anno su una webzine che non è testata registrata? Ormai non sono manco più wannabe-...
Questo non mi impedisce di non capirci una fava lo stesso, sia chiaro (e non solo di musica) :P


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#142 Tony Randine

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Inviato 19 dicembre 2020 - 17:27

Ma quale critico e critico, dall'alto dei miei si e no dieci pezzi all'anno su una webzine che non è testata registrata? Ormai non sono manco più wannabe-...
Questo non mi impedisce di non capirci una fava lo stesso, sia chiaro (e non solo di musica) :P


No 'spè, ma non mi riferivo a te nello specifico - o comunque non solo - ma era più un'osservazione generica contestualizzata a questo sito e forum.
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#143 Tony Randine

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Inviato 19 dicembre 2020 - 18:38

Ma se volessi cercare in Italia qualcosa che si rifaceva (anche involontariamente) alle sonorità tipiche del city pop e affini?
Così su due piedi mi viene in mente solo Sfinge di Enzo Carella
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#144 Stebroc

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Inviato 23 dicembre 2020 - 01:57

 

Non mi è chiaro però se city pop sia o meno un'invenzione occidentale. In caso contrario la gente intervistata nel video dovrebbe conoscere il termine, è così non è.

Sicuramente era un termine che già esisteva in Giappone, è stato creato a fini puramente commerciali dalle case discografiche, volendo spingere appunto quella parte più sofisticata e adult-oriented della new music.

Poi con il passaggio al j-pop, complice anche lo scoppio della bolla, si è cominciato a prediligere temi più introspettivi e con i piedi a terra, insomma sono scoppiate anche le fantasie sulla coolness della vita ipermoderna in città.

Poi con internet è stato riscoperto in occidente, e da lì anche in Giappone di ritorno. Ma negli anni '90-'00 city pop era un termine che ormai non usava più nessuno.

Per quanto riguarda l'intervista, secondo me conta parecchio il fatto che non siano appassionati di musica.

 

E' molto probabile, sebbene dai commenti si potrebbe dedurre che è colpa della parola. Si fosse domandato "new music", secondo alcuni locali sarebbe stato riconosciuto. Per questo mi chiedevo se City Pop fosse o meno un'invenzione occidentale, e se oggi si usasse ancora in patria per definire quegli artisti.
 
 
Riguardo Tatsu, c'è uno stacco troppo accentuato tra "For You" ed il resto. Non so se è merito di qualche campionamento Vaporwave, o del mero algoritmo di youtube, ma concordo non sia nel podio dei suoi migliori, per quanto un buon disco, e con Sparkle nella sua top 5 di brani. Io ho un amore particolare per "Go ahead" del 1977, in cui Tatsu l'influenza funky è ancora più marcata che in "Spacy".  Questo capo totale racchiude  quasi tutto il meglio di Yamashita come cantante, compositore, arrangiatore, strumentista, e ha un groove clamoroso.
 

 
Su Cozy: partenza a razzo, culminante col pezzo scelto da Tyler.  Poi c'è un calo nella parte centrale, pur restando su livelli buoni.
 

Ma se volessi cercare in Italia qualcosa che si rifaceva (anche involontariamente) alle sonorità tipiche del city pop e affini?
Così su due piedi mi viene in mente solo Sfinge di Enzo Carella

Direi il Pino Daniele di Vai'Mo (ma anche alcune sue cose successive e di artisti a lui vicini), peraltro coevo di Sfinge.


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#145 Gozer

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Inviato 23 dicembre 2020 - 09:10

@Stebroc: Riguardo Tatsu, c'è uno stacco troppo accentuato tra "For You" ed il resto. Non so se è merito di qualche campionamento Vaporwave, o del mero algoritmo di youtube, ma concordo non sia nel podio dei suoi migliori, per quanto un buon disco, e con Sparkle nella sua top 5 di brani.

In realtà il vero stacco di sonorità avviene con l'album "Ride on Time", che suona grosso modo già come "For You". Da "Ride on Time" di botto smette di suonare anni Settanta e inizia a suonare anni Ottanta. Essendo il disco del 1980, direi con grande puntualità.

 

 

Su Cozy: partenza a razzo, culminante col pezzo scelto da Tyler.  Poi c'è un calo nella parte centrale, pur restando su livelli buoni.

Pensa un po', proprio col pezzo scelto da Tyler, che coincidenza.  ]:)  Per carità, pezzone ma più di mezza scaletta è su quei livelli. Per la precisione:

1. Koori no Manicure: uno dei suoi più grandi funk in assoluto,

2. Heron: gioiello baroque pop,

5. Tsuki no hikari: grande ballata soul / blues, 

8. Natsu no Collage: questa particolarmente vicina allo stile di Eiichi Ohtaki,

11. Salesman Loneliness: forse il pezzo più minimale di tutta la carriera. Voce sussurrata e pianola, un incanto,

14. Itsuka harate hi ni: viaggio in Brasile? Uno dei miei pezzi preferiti suoi,

15. Magic Touch: Tatsuro + elettronica early 90s (il singolo uscì cinque anni prima dell'album): che si può volere di più?

 

Ma anche "Southbound #9" e "Dreaming Girl" sono molto belle. Qualche ballata patinata poteva evitarsi (ma tanto le mette quasi sempre), ma parliamo di un disco con una decina di pezzoni su quindici, che vuoi dirgli?

 

 

@Randine: Ma se volessi cercare in Italia qualcosa che si rifaceva (anche involontariamente) alle sonorità tipiche del city pop e affini?

Così su due piedi mi viene in mente solo Sfinge di Enzo Carella

Va benissimo sia il Carella che dici tu, sia il Daniele che dice Stebroc. Di mio posso aggiunge la De Sio degli album "Teresa De Sio" e "Tre".


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#146 Stebroc

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Inviato 02 gennaio 2021 - 18:00

ma questa versione di Plastic Love con durata 7:56 da dove viene? Non la trovo ne' sul singolo ne' sulla anniversary edition dell'album

 

Comunque una versione lunga di Plastic Love esiste, e fu pubblicata sul singolo.

 

https://rateyourmusi...や/plastic-love/

 

A trovarla...


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#147 Gozer

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Inviato 02 gennaio 2021 - 18:08

Quella che dici tu non è quella del video, è una versione di nove minuti pensata per le piste da ballo e si trova senza alcuna difficoltà. E come molti remix da ballo dell'epoca fa schifo. 


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#148 Stebroc

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Inviato 02 gennaio 2021 - 18:34

Quella che dici tu non è quella del video, è una versione di nove minuti pensata per le piste da ballo e si trova senza alcuna difficoltà. E come molti remix da ballo dell'epoca fa schifo.

Si, infatti non ho scritto che è quella del primo video, avendo durate diverse. Mi ha tratto in inganno la dicitura"extended club mix".
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#149 Tony Randine

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Inviato 07 gennaio 2021 - 12:06

Ieri ascoltavo Rarities di Yamashita che tendenzialmente, e in modo del tutto irrazionale, non mi sono mai cagato più di tanto, e non mi ero mai reso conto prima di quanto fosse bella questa. Ma tipo che se mi dovessi fare una playlist con i suoi 10/15 brani da me preferiti oggi come oggi la inserirei senza batter ciglio.
 


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#150 Stebroc

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Inviato 09 gennaio 2021 - 16:38

A me invece sta venendo voglia di sentire Pacific. LAacomunità Rym lo ha subissato di voti, ed è secondo solo a "For You", sebbene non sia tanto amato dai miei amici. Chi avrà ragione? asd


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