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City Pop :: Quando La Coolness Sbarcò In Giappone


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177 replies to this topic

#51 Unison

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Inviato 04 settembre 2017 - 12:53

Segnalo Love Heart di Rajie, disco carino per il genere, Last Chance e la title track sono due piccole perle.

 

 

Ah ed assolutamente da ascoltare Love Trip di Takako Mamiya, un pò troppa melassa ogni tanto, ma ha una produzione fantastica.

 

 


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“Looking forward is only an imagination of your brain.

It’s what you want to imaginate.

I can honestly say what I think now, ‘cause I’m in the time now, is what I can tell you.

So, giving you a story of the future is just an imagination.”


#52 beatoangelico

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Inviato 04 settembre 2017 - 19:34

http://www.neogaf.co...hlight=city pop


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#53 Unison

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Inviato 06 settembre 2017 - 17:11

Non sapevo se aprire un topic apposito, ma della Techno Kayo cosa ne pensate? E' decisamente molto più virate (ma lo dice il nome, vabbè) a sonorità molto più electro e New Wave. Nonostante la breve vita di tale genere, Harumi Hosono come produttore qua ha dato veramente del suo meglio, con produzioni che sono sempre di livello stellare.

 

 

Chiemi Manabe viene definita come la ''prima'' idol a sperimentare sonorità più Techno, ha fatto solo un disco (che è stata un pò la sorte di molte varie idol del tempo), Harumi Hosono ha prodotto il tutto ed effettivamente il pezzo è una gran cosa.

 

 

Sandii invece che poi diventerà la cantante del gruppo Sandii & The Sunsetz, ha poco da offrire (il disco è un pò bruttino), ma Zoot Kook con quel piglio un pò acid è un'altra gemma (sempre di Hosono asd)

 

 

E poi Miharu Koshi della quale sono completamente ossessionato, lei in realtà era partita con sonorità più ''City Pop'', per poi mutare completamente sound ed immagine da Tutu in poi, attingendo con costanza da sonorità più europee e ''vintage'', infatti buona parte dei suoi dischi sono cover e/o contengono molti rifacimenti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=8MNv3KpQh3M

 

Segnalo anche Romantique di Taeko Ohnuki che è un pò un ''compromesso'' tra la techno degli YMO ed il suo approccio ''cool'' con il City Pop ed ovviamente Tadaima di Akiko Yano che è invece 100% follia e giocosità pop.


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#54 slothrop

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Inviato 07 settembre 2017 - 08:02

Sandii già stava nel giro di Makoto Kubota con la Sunset Gang negli anni '70', poi han virato verso la new-wave con Sandii & the Sunsetz e con le robe soliste. Hosono è implicatissimo in questo progetto di fusione tra new-wave, boogie-woogie/southern americano (parlo dei Sunset Gang, non se ne rinviene nella seconda fase di carriera) e musica hawaiana, che era la fissa di Hosono e Kubota nei '70. Una fissa che li ha peraltro portati a sdoganare la musica di Okinawa, in pratica hanno anche preconizzato il roots-rock giapponese di Shokuchi Kina (questo per dire quanto una figura come Hosono abbia avvicinato storie tanto apparentemente lontane come il city-pop, l'elettro-pop e appunto la world-music, senza contare il folk e l'exotica).

 

Miharu Koshi, poi, credo sia in assoluto la cantante con la quale Hosono ha lavorato di più (oltre alla produzione di metà '80 che giustamente consigli, darei un ascolto anche al duo anni '90 Swing Slow, proprio con Hosono). Poi naturalmente Akiko Yano è una grandissima - anche lei nel giro Ymo -; quel disco è forse anche troèppo folle (personalmente preferisco i primi due) ma sicuramente da ascoltare.

 

Taeko Ohnuki è invece una storica protetta di Tatsuro Yamashita. Nella sua prima produzione di elettronica se ne sente poca, non so negli anni '80. Parliamo comunque di roba di qualità.


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#55 Unison

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Inviato 07 settembre 2017 - 11:07

Sandii già stava nel giro di Makoto Kubota con la Sunset Gang negli anni '70', poi han virato verso la new-wave con Sandii & the Sunsetz e con le robe soliste. Hosono è implicatissimo in questo progetto di fusione tra new-wave, boogie-woogie/southern americano (parlo dei Sunset Gang, non se ne rinviene nella seconda fase di carriera) e musica hawaiana, che era la fissa di Hosono e Kubota nei '70. Una fissa che li ha peraltro portati a sdoganare la musica di Okinawa, in pratica hanno anche preconizzato il roots-rock giapponese di Shokuchi Kina (questo per dire quanto una figura come Hosono abbia avvicinato storie tanto apparentemente lontane come il city-pop, l'elettro-pop e appunto la world-music, senza contare il folk e l'exotica).

 

Miharu Koshi, poi, credo sia in assoluto la cantante con la quale Hosono ha lavorato di più (oltre alla produzione di metà '80 che giustamente consigli, darei un ascolto anche al duo anni '90 Swing Slow, proprio con Hosono). Poi naturalmente Akiko Yano è una grandissima - anche lei nel giro Ymo -; quel disco è forse anche troèppo folle (personalmente preferisco i primi due) ma sicuramente da ascoltare.

 

Taeko Ohnuki è invece una storica protetta di Tatsuro Yamashita. Nella sua prima produzione di elettronica se ne sente poca, non so negli anni '80. Parliamo comunque di roba di qualità.

 

Ah sì, Swing Slow è un bel disco! Anche Source d'Espoir è molto bello, con sonorità che a momenti sono più oscure rispetto al suo solito. Parallelisme e Tutu però rimangono i miei preferiti, la seconda metà del primo è da applausi.

 

In realtà devo dire che la tripetta Gohan Ga Dekitayo, Tadaima e Ai Ga Nakucha ne è il suo picco creativo (senza ovviamente dimenticarsi di Japanese Girl, che è un disco fondamentale.), Tadaima però nella sua estrema ecletticità brilla tra i tre, pezzi come Rose Garden ed ASHKENAZY WHO? sono 10/10.

 

Taeko Ohnuki di elettronico ha fatto ben poco, se non appunto quella che viene chiamata ''la trilogia europea'' ovvero Romantique, Aventure e Cliche (l'ultimo dei tre è il migliore, arioso e giocoso senza però diventare troppo smieloso e Labyrinth, una delle canzoni, è una svolta interessante, lontanissima dai fasti di Sunshower), si tratta comunque di una produzione elettronica molto, molto dosata e infatti lessi che quando le proposero di lavorare con gli YMO su Romantique, si mostrò poco entusiasta all'idea inizialmente.


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#56 el murro

    pivello

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Inviato 12 settembre 2017 - 11:03

per investigare a fondo sui traffici tra YMO e Techno Kayo c'è la fondamentale compila: https://www.discogs....release/1228796


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#57 slothrop

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Inviato 22 gennaio 2018 - 08:47

Riapro un po' per fare spam e un po' per puntualizzare 2-3 cose.

 

Ho pubblicato, su Blow Up di gennaio, questo lungo articolo venduto come "Yellow Magic Orchestra" ma di fatto relativo a: il processo di sviluppo del pop giapponese negli anni '70 (in pratica dal '67 della maturazione del folk-rock nipponico fino alla nascita della Yellow Magic Orchestra con relativa "conquista dell'Occidente", '78-'79):

 

http://www.blowupmag...rchestra-tc.asp

 

https://www.facebook...&type=3

 

Naturalmente si parla anche del city-pop, come tappa fondamentale di questo percorso.

 

Ora, a livello di tassonomia in rete si è fatto un discreto caos secondo me, derivato dal fatto che la moda del city-pop (saccheggiato per i campionamenti dai vaporwavers, che hanno appunto portato a una piccola moda postuma che si è concretizzata nella sezione Rate Yout Music del city-pop da cui wago è partito per aprire questa discussione), ha portano nel dibattito musicale occidentale un genere musicale molto preciso dal punto di vista tassonomico, che però andrebbe compreso all'interno del più generale quadro dello sviluppo del nuovo pop nipponico degli anni '70, la cosiddetta "new music".

Se tornate indietro in questa discussione vedrete che scrivevo questa stessa roba circa due anni fa.

 

Mi stupii di aver scoperto la categoria del city-pop così tardi, dato che Ohtaki e Yamashita li conoscevo da anni, ma non sapevo dell'esistenza di questo "genere".

Al tempo stesso, chi intervenne in questa discussione non sapeva granchè del "contesto" all'interno del quale il city-pop si era sviluppato, anche perchè nei primi post di questo thread nessuno parlava di Haruomi Hosono, figura a dir poco fondamentale per la "new music" nipponica, che però viene lasciato fuori dal city-pop strictu sensu (vedi le liste di RYM, dove l'unico disco di Hosono inserito è "Pacific", perchè è co-accreditato a Yamashita, anche se si tratta di un disco hosoniano al 90%).

 

Esiste un libro giapponese del 2011 dedicato al city-pop, che racconta il fenomeno prendendo dentro tutti, quindi non solo Yamashita e i suoi emuli ma anche Hosono, Happy End, Yoshitaka Minami e tutto il resto. In sostanza, anche se non l'ho letto credo che questo libro dia alla faccenda all'incirca l'inquadramento che ho dato io nell'articolo.

 

Venendo al dunque, io penso che il city-pop strictu sensu sia quello di Yamashita & emuli (l'articolo di Romagnoli su Ondarock lo racconta bene, non a caso è una playlist commentata), ma il city-pop è solo una parte del rinnovamento pop nipponico anni '70, un filone parallelo alla neo-exotica di Hosono.

Questo due filoni estetici hanno rinnovato la musica giapponese degli anni '70, in cui si muovono altre figure importanti, più e meno legate alle sopradette estetiche (Yumi Arai, Yosui Inoue, Sadistic Mika Band, etc...).

Focalizzarsi solo sul city-pop - come si è fatto in Occidente in questi anni, per via dell'improvvisa moda legata al filone -, rischia di compromettere un'indagine più seria e ampia sulla particolare maturazione della musica commerciale in Giappone, un fenomeno molto legato anche alla peculiriasissima contaminazione culturale fra Oriente e Occidente che condizionò la cultura giapponese per tutto il '900.

 

Inoltre, l'inquadramento di Ohtaki come "padre del city-pop" tanto quanto Yamashita è un'altra grana tassonomica.

Come dimostra bene la playlist di Romagnoli, il city-pop è grossomodo una fusione di aor, fusion, soul-funk, disco-music e solari melodie wilsoniane. Ebbene, nella musica di Ohtaki, l'unico elemento costante fra questi è Wilson (che peraltro è fortissimo in Yamashita ma molto meno nei suoi emuli). Tutto il resto, in Ohtaki si sente pochissimo, quando non è del tutto assente.

Ohtaki è stato davvero il pigmalione di Yamashita, ma questo non toglie che sia poi stato Yamashita quello che ha davvero dato vita a una scuola. Inserito nel calderone del city-pop, Ohtaki appare come un bizzarro outsider (bizzarro perchè è emerso prima dello stesso Yamashita, ma appunto stilisticamente diverso).

 

Mi auguro che l'imminente seconda raccolta della Japan Archival Series dell'etichetta Light in the Attic possa fare un po' di chiarezza anche presso il pubblico hipster. Per ora si conosce solo il titolo: "Pacific Breeze: Japanese City Pop, AOR & Boogie 1975-1985". E' un titolo che fa ben sperare, perchè parla anche del "boogie".

Ora, il boogie è completamente assente dalla ricetta di Yamashita e del city-pop strictu sensu. Ma giustamente viene inserito, perchè si tratta di una peculiarità - peraltro isolata anche nel contesto internazionale - di Ohtaki e Hosono. Loro due suonavano negli anni '70 queste musiche vintage, del dopoguerra (Ohtaki ci metteva anche il doo-woop e il soul dei primissimi '60, Hosono sguazzava nell'exotica).

Probabilmente questa raccolta aiuterà a vedere con chiarezza come gli stili di Hosono, Ohtaki e Yamashita siano diversi (tutti e tre, spero si eviterà l'apparentamento stilistico di Ohtaki e Yamashita che, grossolamente, fa Rate Your Music) e a capire che tutti insieme hanno concorso al rinnovamento del pop giapponese anni '70.


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#58 Sleepyhead

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Inviato 18 marzo 2018 - 17:05


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#59 Trespassive-aggressive

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Inviato 07 settembre 2018 - 12:56

Attenzione che nello speciale sul sito più della metà dei brani portano a link non più validi (soprattutto quelli che dirigono al sito vkmusic.me).
Non so chi se ne occupa in questi casi (se il redattore stesso o il responsabile della messa online del sito, o altri) però sarebbe carino andare a correggere, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta.

Qui intendo: http://www.ondarock....ali/citypop.htm


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#60 Gozer

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Inviato 08 settembre 2018 - 06:36

Sistemo appena posso, grazie per la segnalazione, anche se non so se potrò sistemare per tutti, perché i classici della musica giapponese vengono rimossi da Youtube di continuo. Ciao.


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#61 Sleepyhead

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Inviato 10 febbraio 2019 - 10:39


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#62 Gozer

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Inviato 10 aprile 2020 - 10:52

Questo è un sedicente articolo sul city pop apparso online in questi giorni: 

https://www.giornale...ire-il-city-pop

 

Questo è il mio vecchio per Ondarock: 

https://www.ondarock...ali/citypop.htm

 

Notate mica qualche somiglianza? ashd

Vero che quando si viene scopiazzati si dovrebbe essere lusingati: significa che ciò che si è fatto è di qualità, però...


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#63 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 10 aprile 2020 - 11:51

Scrivigli per farglielo togliere (o per fartelo accreditare)


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#64 Gozer

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Inviato 10 aprile 2020 - 12:04

Scrivigli per farglielo togliere (o per fartelo accreditare)

 

Tecnicamente non è plagio, perché ha parafrasato tutto.

M'era già successo con la recensione di Luca Bocci, un sito la riscrisse col dizionario dei sinonimi e contrari a portata di mano, e non ho potuto farci niente.

Prendiamole per lusinghe... ashd


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#65 Edgewalker

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Inviato 10 aprile 2020 - 12:38

Qualche anno fa ne avevo lette alcune di Sentireascoltare che traducevano parola per parola recensioni di Pitchfork e Resident Advisor asd


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The core principle of freedom
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#66 Stebroc

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Inviato 11 maggio 2020 - 16:30

Non so come ho fatto tutto questo tempo senza “A long Vacation"… sembra esser strato scritto per me. L’ impresa di Ohtaki è stata quella di attualizzare un suono di 20 anni prima, e renderlo fresco, credibile, per nulla fuori tempo massimo. La produzione ( e incisione, come da nipponica tradizione ) è cristallina e stratificata, le melodie celestiali. Non credo si possa desiderare qualcosa di più da un disco pop. Peraltro Eiichii è stato un po’ un “unicum” , perché sebbene altri abbiano manifestato influenze simili (Wilson, Spector), la sua ricetta è abbastanza diversa da tutte le altre del genere, perché priva degli elementi funk e disco, come già sottolineato da utenti più eminenti di me. Diciamo un pop più pop e meno “City”.

 

E’ piacevole anche “Each Time” dell’84, sebbene parte della magia sia andata persa. Non so se ho voglia di sentire pure gli “ Happy end”, muovendosi su coordinate abbastanza diverse. E’ un peccato comunque che Ohtaki abbia prodotto così poco rispetto al talento che aveva. Non parliamo poi della sua fine prematura. Invito comunque tutti i WIlsoniani del forum (e ce ne sono), ma anche gli spectoriani, i Bacharachiani, a correre all’ ascolto di Ohtaki. Non si può rimanere delusi da brani come questo.

 

 

 

 

 

Nella mia esplorazione del genere sono poi passato a Yamashita, che ha certamente una discografia più lunga e variegata dell’ amico EIichi. Entrambi grandi, manco a dirlo. A dispetto della maggiore fama RYM, non trovo che sia “For You” il suo disco più riuscito, sebbene ci sia “ Sparkle”, e la cover sia un’ icona City Pop. Le mie preferenze andrebbero al momento su “Pocket Music”, in cui la continuità è maggiore dall'inizio alla fine, o alla prima metà di “RIde on Time”. Chiaro che Yamashita è talmente bravo che anche in un disco “minore” ti piazza 2, 3 brani da capogiro. E spesso  è nella traccia di apertura che Tatsuro è una sentenza. Come in” Love Space”, che ad oggi  11 maggio 2020, è il suo pezzo che amo di più.


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#67 Operación Puerto

    Dr. Eufemiano Fuentes

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Inviato 12 maggio 2020 - 19:05

 

Non so come ho fatto tutto questo tempo senza “A long Vacation"… 

 

Riguardo al pezzo che hai postato, su Wikipedia c'è questo aneddoto sul testo che mi ha sempre fatto ridere, oltre a essere super-city pop:

 

Although having never been to the Canary Islands, Matsumoto wrote "Canary Islands Nite" based on how he imagined it to be and on the assumption that it was like Hawaii. When he finally did visit in 1999 for a Carlos Kleiber performance, he found it very different.

 

Comunque è il mio album giappo preferito di sempre, del city pop adoro l'immaginario e l'estetica (anche qui grande copertina 100% David Hockney) ma spesso fatico con certe sonorità disco/funk/AOR, qui invece come dici tu siamo molto più vicini agli anni 60 migliori, soprattutto in quest'altro pezzo:

 


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#68 Stebroc

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Inviato 13 maggio 2020 - 16:57

 

 

Non so come ho fatto tutto questo tempo senza “A long Vacation"… 

 

Riguardo al pezzo che hai postato, su Wikipedia c'è questo aneddoto sul testo che mi ha sempre fatto ridere, oltre a essere super-city pop:

 

Although having never been to the Canary Islands, Matsumoto wrote "Canary Islands Nite" based on how he imagined it to be and on the assumption that it was like Hawaii. When he finally did visit in 1999 for a Carlos Kleiber performance, he found it very different.

 

 

asd

 

"Canary Islands" trovo che sia pazzesca (assieme ad "Ame no Wednesday") anche per la malinconica coda strumentale. 

 

E sarà la suggestione Gozeriana del rapporto con "La voce del padrone" (entrambi best seller nei loro paesi in quel 1981), ma io ci ho trovato anche assonanze: il basso wave in "Farewall trans-siberian Railway". Oltre alla cover e al suo mood ovviamente.

 

Vogliamo poi discutere della puccezza di Eiichi?

 

vq7cXl0.jpg

 

:wub:

 

Io poi vado a nozze anche con la componente funk/disco del genere se ben maneggiata. Proprio ora sono alle prese con "Go Ahead!" di Yamashita, che a dispetto della poca fama ha molto da dire, specie nella prima parte, con dei groove sinuosissimi (Love Celebration, Bomber :wub: )


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#69 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 13 maggio 2020 - 17:01

Venerdì esce la seconda parte della compila Pacific Breeze su Light in the Attic.

 

 

a0968210831_16.jpg

 

 

Per ora su Bandcamp sono listati solo 4 pezzi ma in realtà sono 16 (CD/2LP):

 

Pink Shadow - Bread & Butter
Yubikiri - Eiichi Ohtaki
Vibration (Love Celebration) - Kimiko Kasai
Kindaichi Kosuke No Theme - The Mystery Kindaichi Band
Hidari Mune No Seiza - Tetsuji Hayashi
Last Summer Whisper - Anri
Blind Curve - Momoko Kikuchi
I'm In Love - Tomoko Aran
Kindaichi Kosuke Nishi E Iku - Yu Imai
Tokyo Taste - Sadistics
Hot Sand - Piper
Rainy Saturday Coffee Break - Junko Ohashi & Minoya Central Station
Skyfire - Eri Ohno
Kanpoo - Yumi Murata
Harumifutou - Kyoko Furuya
Bay/Sky Provincetown 1977 - Yuji Toriyama

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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#70 Tony Randine

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Inviato 13 maggio 2020 - 21:02

 

 

Non so come ho fatto tutto questo tempo senza “A long Vacation"… 

 

Riguardo al pezzo che hai postato, su Wikipedia c'è questo aneddoto sul testo che mi ha sempre fatto ridere, oltre a essere super-city pop:

 

Although having never been to the Canary Islands, Matsumoto wrote "Canary Islands Nite" based on how he imagined it to be and on the assumption that it was like Hawaii. When he finally did visit in 1999 for a Carlos Kleiber performance, he found it very different.

 

Comunque è il mio album giappo preferito di sempre, del city pop adoro l'immaginario e l'estetica (anche qui grande copertina 100% David Hockney) ma spesso fatico con certe sonorità disco/funk/AOR, qui invece come dici tu siamo molto più vicini agli anni 60 migliori, soprattutto in quest'altro pezzo:

 

 

Beh effettivamente in questo disco da' tutta l'aria di esser stato uno cresciuto a pane e Beach Boys/Brian Wilson.

La mia preferita rimane sempre questa. Zuccherosissima,e volendo anche un po' (un bel po') stucchevole. Potrebbe essere tranquillamente un brano degli Wham! Ma alla fine chi se ne frega.

È da tempo che sto pensando di acquistare il vinile, che si trova ancora a prezzi umani.

 


  • 0

#71 Tony Randine

    Utente misofono

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Inviato 29 maggio 2020 - 18:24

Ma questo?
Per me bellone.
Love_Trip.jpg
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#72 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 16 ottobre 2020 - 12:02

Non mi sembra sia stata ancora citata Minako Yoshida: segnalo il suo "Monochrome" del 1980, veramente un bel disco di jam disco-funk stile Chic e ballads notturne.

 


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#73 Gozer

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Inviato 16 ottobre 2020 - 12:38

è citata nello speciale di Ondarock a mia firma, l'ho messo pure bello in evidenza il suo pezzo (che però, va detto, è abbastanza irripetuto: la sua discografia è un po' piagata dalla presenza di ballatone obese). 


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#74 Tony Randine

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Inviato 16 ottobre 2020 - 15:24

è citata nello speciale di Ondarock a mia firma, l'ho messo pure bello in evidenza il suo pezzo (che però, va detto, è abbastanza irripetuto: la sua discografia è un po' piagata dalla presenza di ballatone obese).

A me piace molto solo fino a Flapper (compreso) che tra l'altro è stato ristampato recentemente. Ma il resto non mi convince tanto.
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#75 Gozer

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Inviato 14 dicembre 2020 - 10:54

L'immortalità è piazzare in top 10 nel 2020 due album di oltre trent'anni fa in contemporanea. 

 

 

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YAMASHITA.png


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#76 Tony Randine

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Inviato 14 dicembre 2020 - 12:25

Entrambi appena ristampati. Pocket Music ce l'ho già in vinile. Volevo acquistare Boku no Naka no Shounen ma sta su prezzi assurdi. E tra l'altro su Amazon è gia non più disponibile
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#77 Trespassive-aggressive

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Inviato 14 dicembre 2020 - 23:32

Tra l'altro la copertina di Boku no Naka no Shounen è   :wub:


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#78 Tony Randine

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Inviato 15 dicembre 2020 - 11:33

Tra l'altro la copertina di Boku no Naka no Shounen è   :wub:


Bello anche il disco. Infatti lo bramo da tempo. Probabilmente l'ultimo di Yamashita veramente meritevole prima del declino compositivo.
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#79 Gozer

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Inviato 15 dicembre 2020 - 11:38

Bello anche il disco. Infatti lo bramo da tempo. Probabilmente l'ultimo di Yamashita veramente meritevole prima del declino compositivo.

 

Sacrilegio! Tradimento! Sabotaggio! Non solo "Artisan" è ottimo, ma "Cozy" è proprio un capolavoro, uno dei suoi migliori. 

 

 

 

E "Boku no naka no shounen" non è solo bello o meritevole, ma il suo migliore in assoluto: rompiamo questa lettura del tutto occidentale che Yamashita è solo "For You", perché... è appunto del tutto occidentale.


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#80 Tony Randine

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Inviato 15 dicembre 2020 - 14:36

Bah...a me non piacciono tanto. Nè come suoni nè come melodie. Li trovo tendenzialmente stucchevoli e poco ispirati.
Che Namashita sia solo For You lo stai dicendo tu. Personalmente non lo metto nemmeno tra i primi 5. Quello che preferisco in assoluto è Pocket Music.
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#81 ravintola

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Inviato 15 dicembre 2020 - 14:38

da assoluto non-conoscitore, sarei curioso di sapere quale sarebbe una vostra top-5 di canzoni del city pop?


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#82 Tony Randine

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Inviato 15 dicembre 2020 - 14:50

Così, di getto:

1) https://youtu.be/uAHcZil9xC4
2) https://youtu.be/O70Ebd0cODg
3) https://youtu.be/igT8uCerXpI
4) https://youtu.be/YS_e4d7Dbos
5) https://youtu.be/9UKgKu-uepU

Ma ne mancano tantissime.

Ci sarebbe anche Girlfriends di Yumi Matsutoya ma sul tubo non la trovo
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#83 Gozer

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Inviato 15 dicembre 2020 - 14:58

da assoluto non-conoscitore, sarei curioso di sapere quale sarebbe una vostra top-5 di singoli del city pop?

 

https://www.ondarock...ali/citypop.htm

 

 

 

Bah...a me non piacciono tanto. Nè come suoni nè come melodie. Li trovo tendenzialmente stucchevoli e poco ispirati.

 

Gusti, ma di fatto sono due fra i suoi dischi più importanti. Contengono alcune delle sue canzoni più coverizzate e campionate, oltre a essere due dei suoi bestseller.


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#84 mongodrone

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Inviato 15 dicembre 2020 - 15:51

da assoluto non-conoscitore, sarei curioso di sapere quale sarebbe una vostra top-5 di canzoni del city pop?

 

io ti posso fare la top strumentali ashd


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#85 ravintola

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Inviato 15 dicembre 2020 - 16:15

 

da assoluto non-conoscitore, sarei curioso di sapere quale sarebbe una vostra top-5 di canzoni del city pop?

 

io ti posso fare la top strumentali ashd

 

 

ben venga


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#86 mongodrone

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Inviato 15 dicembre 2020 - 16:50

Toshiki Kadomatsu - 52nd Street Akiko https://www.youtube....h?v=tsK-jYWjlWY

Casiopea - Midnight Rendezvous https://www.youtube....h?v=Wj1eUsw3VFA

Atlas - walkin' arround in summer sand https://www.youtube....h?v=s1dYAD83TPU

Horii Katsumi Project - To my coast https://www.youtube....h?v=JrUv62EkWzk

Yuji Toriyama & Ken Morimura - Running Aerobic https://www.youtube....h?v=15i9NBeqr_o


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#87 ravintola

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Inviato 15 dicembre 2020 - 18:58

ma questa versione di Plastic Love con durata 7:56 da dove viene? Non la trovo ne' sul singolo ne' sulla anniversary edition dell'album

 


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#88 Gozer

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Inviato 15 dicembre 2020 - 19:09

Non esiste, è un remix del tizio che l'ha uppata su Youtube. Ecco perché gli occidentali non devono impicciarsi di musica giapponese.


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#89 ravintola

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Inviato 15 dicembre 2020 - 21:26

bellissima questa di Yamashita:

 

 

スプリンクラー (Sprinkler)


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#90 Tony Randine

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Inviato 15 dicembre 2020 - 22:55

Toshiki Kadomatsu - 52nd Street Akiko https://www.youtube....h?v=tsK-jYWjlWY
Casiopea - Midnight Rendezvous https://www.youtube....h?v=Wj1eUsw3VFA
Atlas - walkin' arround in summer sand https://www.youtube....h?v=s1dYAD83TPU
Horii Katsumi Project - To my coast https://www.youtube....h?v=JrUv62EkWzk
Yuji Toriyama & Ken Morimura - Running Aerobic https://www.youtube....h?v=15i9NBeqr_o


Niente di Naoya Matsuoka?
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#91 mongodrone

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Inviato 16 dicembre 2020 - 08:18

ho ascoltato tutti i suoi dischi senza finirne uno, wago sarebbe fiero di me.


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#92 Gozer

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Inviato 16 dicembre 2020 - 12:31

Devastante versione dal vivo del 2000, Takeuchi + Yamashita (non ricordo se sia già stato scritto nel thread, ma i due sono sposati e lui le arrangia i dischi). Yamashita suona la chitarra ed entra a cantare sul finale, a 3:53 per la precisione, facendo scomparire il resto del palco. 

Godetevela prima che la tolgano. asd

 


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Inviato 16 dicembre 2020 - 14:39

Sono un eretico se dico che a me Plastic Love non ha mai detto nulla di che?
Rimanendo su queste atmosfere (city pop più pop che city) gli preferisco nettamente questa:
https://youtu.be/VEe_yIbW64w
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#94 Gozer

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Inviato 16 dicembre 2020 - 14:43

Sono un eretico se dico che a me Plastic Love non ha mai detto nulla di che?

 

Sì, ma del resto è già la seconda che scrivi in questa pagina quindi non ci sconvolgiamo. 


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#95 Tony Randine

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Inviato 16 dicembre 2020 - 14:54

Sono un eretico se dico che a me Plastic Love non ha mai detto nulla di che?


Sì, ma del resto è già la seconda che scrivi in questa pagina quindi non ci sconvolgiamo.
No, la prima è nell'altra pagina.

Comunque ti sfido a trovare qualsiasi classifica (dalla più scrausa alla più attendibile) che piazza Artisan e Copy tra i primi 5/6 album più belli di Yamashita.
Album che tra l'altro mica ho detto siano brutti, ma semplicemente non possono competere con tutta la sua produzione precedente. Sugar Babe inclusi.
Non prendiamoci in giro dai.
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#96 ravintola

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Inviato 16 dicembre 2020 - 15:00

che bella

da Cliché di Ohnuki


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#97 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 16 dicembre 2020 - 15:38

Yamashita comunque ha sempre cantato benissimo in inglese, cosa non scontata per un giapponese delle sua generazione
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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#98 Tony Randine

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Inviato 16 dicembre 2020 - 15:48

Oddio, qui quando dice "heart" con quella specie di scatarrata, mi fa un po' strano asd
https://youtu.be/nRbKOFJ2rag
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#99 Gozer

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Inviato 16 dicembre 2020 - 16:09

Comunque ti sfido a trovare qualsiasi classifica (dalla più scrausa alla più attendibile) che piazza Artisan e Copy tra i primi 5/6 album più belli di Yamashita.

 

Quella dei suoi più venduti. Passo e chiudo. asd


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#100 Tony Randine

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Inviato 16 dicembre 2020 - 16:12

Comunque ti sfido a trovare qualsiasi classifica (dalla più scrausa alla più attendibile) che piazza Artisan e Copy tra i primi 5/6 album più belli di Yamashita.


Quella dei suoi più venduti. Passo e chiudo. asd
le vendite...
Lol
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