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Inside Out (Docter, Del Carmen, 2015)


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74 replies to this topic

#1 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 16 settembre 2015 - 09:50

Il ritorno della Pixar alle vette di qualità a cui ci aveva abituati nello scorso decennio. Una rocambolesca storia di transizione e di maturazione vissuta da un punto di vista interiore e mentale

 

insideout_locandina.jpg

 

http://www.ondacinem...inside_out.html


  • 2
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 Jack DiSpade

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Inviato 16 settembre 2015 - 23:10

Sto film mi irrita. Non perché sia brutto, ma perché sento troppi che urlano al capolavoro per una qualcosa che non ha nulla di eccezionale.


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#3 Guest_Resp Into_*

    Maledettooo! Maledetooo! Maledettooo!

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Inviato 17 settembre 2015 - 10:55

l'ho visto ieri, in effetti ci sono diverse trovate geniali. Peccato sia un po' troppo buonista. Odiosa la famiglia perfetta.


  • 0

OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO ;)

 

 

raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale


#4 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 17 settembre 2015 - 11:05

Buonismo è la parola più giusta, in questo film ogni antagonismo è rimosso sistematicamente. La famiglia in realtà non è così perfetta, quando entra nella testa dei genitori si aprono scenari inquietanti, anche se ovviamente non corrispondono affatto a come si comportano all'esterno.


  • 0

#5 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 18 settembre 2015 - 07:35

in generale è un buon film, con una idea pazzesca di base.

però, come in tutte le storie con una potenzialità pazzesca, si storce un po il naso qua e là per come le idee sono state messe sul piatto.

ad esempio:

Spoiler

  • 1

#6 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 19 settembre 2015 - 19:50

però scusate: è un film che si prefigge volutamente di lavorare dentro la testa del protagonista, quindi secondo me è giusto che l'esterno sia in secondo piano. può star bene o meno, ma le tempistiche sono azzeccate, tutti i cambiamenti di umore e di atteggiamento sono segnalati da scene ambientare nel "mondo reale". ma il set principale è il "mondo interiore". inoltre, buonista perché è un film per famiglie? insomma la protagonista viene sconfitta, mettendosi da parte, la morale sarebbe quella di imparare ad accettare e vivere ogni giorno con la tristezza se si vuole godere di qualche gioia nella vita "da grandi", che sarà sempre più spesso relegata alla dimensione del ricordo.

 

e Bing Bong è un personaggio bellissimo: quanto dovrebbe essere profondo o sfaccettato l'amico immaginario amico di una bambina di 2-3 anni? boh...


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#7 lasa

    mainstream Star

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Inviato 20 settembre 2015 - 00:40

Per me bellissimo.

Non capisco le critiche sul buonismo: la storia della vita reale della bambina mi sembra quasi solo un pretesto per raccontare l'importanza dell'emozioni (anche di quelle apparentemente negative). 

 

Mi sarebbe solo piaciuto durasse un po' di più e che ci avessero calcato un po' di più con la malinconia attorno alla storia di Bing Bong (ma vabbé è poi un film anche per bambini, quindi capisco).

 

Mi sono piaciute molto anche le musiche:


  • 2

#8 William Wilson

    Doppelgänger

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Inviato 20 settembre 2015 - 14:53

Condivido la critica alle critiche al buonismo. Film per me comunque non eccelso. Di certo non il film dell'anno come qualche critico ha scritto. Certo, bisogna dargli atto che il punto di partenza è originale. Ma la storia in qualche modo sa di già visto: di "déjà-vu" per citare una battuta del film stesso. E' un Mago di Oz mentale, un Alice nel Paese delle Meraviglie dentro al cervello ma non cerebrale, di certo non geniale come lo era quello, anzi più incline alla "Stupidera". Non ricerca, ma evasione: la gioia resta in trappola nei meandri della coscienza e del subconscio per via della tristezza, comunque fondamentale, complementare, inscindibile.

Molte idee sono carine, l'ironia e il demenziale strappano qualche sorriso; alcune soluzioni narrative, talora telefonate talaltra meno prevedibili, qualche lacrima. E' un giro in una giostra di un grande e variopinto parco divertimenti che per un tempo limitato permette di tornare fanciulli e anche di relativizzare e trascendere la nostra "metà oscura". Buonismo e ottimismo. Ma sono davvero questi i termini da impiegare nel farsi interpreti del messaggio del film? Forse bisognerebbe leggervi unicamente un'illustrazione, non poi così banale, del potere trasformativo della bontà e della positività. E' una favola dalla morale semplice, ma parla di cose che semplici non lo sono per niente.

Di classe, non c'è dubbio. Le citazioni cinefile sembrano poi messe là più per strizzare l'occhio ai genitori che non ai bimbi.


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#9 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 20 settembre 2015 - 17:56

È smaccatamente buonista, anche preso come film per famiglie, perché viene  escluso dalle vicende qualsiasi antagonismo. Non c'è nemmeno un personaggio che si redime alla fine o un male impersonale da sconfiggere, niente. Mai un dubbio, un sospetto, una problematica, sono tutti giusti, utili e simpatici. Gioia non viene sconfitta, il finale è un "volemose tutti bene", esattamente come è stato per tutto il film dall'inizio; lo dice Gioia stessa: "she's great, we are great, everything is great!", insomma il trionfo del buonismo totalizzante. A me non da fastidio il buonismo del film, ma quello dei critici che lo acclamano a Cannes, perché leggendo alcune cose che sono state scritte, uno un po' ingenuo magari va  a vederlo aspettandosi davvero la profondità di Dreyer. Invece Inside Out è un gigantesco bluff: ha un concept interessante (ma anche parecchio pretenzioso) che non viene sfruttato per niente.

 

Sulla lezione morale finale nulla da dire, è la parte migliore del film. Solo che è una conclusione rivelata  per grazia divina, che piomba sui personaggi dal nulla; non è frutto di un percorso evolutivo, non c'è il superamento dialettico di un conflitto, i casini avvengono e si risolvono senza ragione.

 

Su Bing Bong ho sentito le lodi più sperticate e fuori luogo. Come è già stato detto, che spessore può avere l'amico immaginario di una bimba di 2 anni? Molto poco, per questo rimango perplesso quando lo sento accostare a Virgilio. Let's face it: è un personaggio scemo buttato lì al solo scopo di fare la megascena tear jerker (per carità, efficacissima, ma di questo si tratta).


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#10 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 20 settembre 2015 - 21:01

È smaccatamente buonista, anche preso come film per famiglie, perché viene  escluso dalle vicende qualsiasi antagonismo. Non c'è nemmeno un personaggio che si redime alla fine o un male impersonale da sconfiggere, niente. Mai un dubbio, un sospetto, una problematica, sono tutti giusti, utili e simpatici. Gioia non viene sconfitta, il finale è un "volemose tutti bene", esattamente come è stato per tutto il film dall'inizio; lo dice Gioia stessa: "she's great, we are great, everything is great!", insomma il trionfo del buonismo totalizzante. A me non da fastidio il buonismo del film, ma quello dei critici che lo acclamano a Cannes, perché leggendo alcune cose che sono state scritte, uno un po' ingenuo magari va  a vederlo aspettandosi davvero la profondità di Dreyer. Invece Inside Out è un gigantesco bluff: ha un concept interessante (ma anche parecchio pretenzioso) che non viene sfruttato per niente.

 

Sulla lezione morale finale nulla da dire, è la parte migliore del film. Solo che è una conclusione rivelata  per grazia divina, che piomba sui personaggi dal nulla; non è frutto di un percorso evolutivo, non c'è il superamento dialettico di un conflitto, i casini avvengono e si risolvono senza ragione.

 

Su Bing Bong ho sentito le lodi più sperticate e fuori luogo. Come è già stato detto, che spessore può avere l'amico immaginario di una bimba di 2 anni? Molto poco, per questo rimango perplesso quando lo sento accostare a Virgilio. Let's face it: è un personaggio scemo buttato lì al solo scopo di fare la megascena tear jerker (per carità, efficacissima, ma di questo si tratta).

 

 

"let's face it": della serie "le grande verità che vi sto rivelando"? :D

Bing Bong fa parte della memoria della bambina e lì è abbandonato, aiuta Gioia e Tristezza a muoversi in un territorio che non conoscono, esponendolo anche allo spettatore. per altro dietro ogni costruzione dell'immaginazione c'è la medesima fantasia del Docter di "Monsters & co.". infine si sacrifica dissolvendosi nella discarica, dove comunque sarebbe andato a finire, nella logica di ristrutturazione messa in scena dal film. tra l'altro è una scena abbastanza traumatica considerando il target, visto che solitamente i "traumi" delle narrazioni dei film animati disney-pixariani vengono posti nell'incipit (Bambi, il Re Leone, alla ricerca di Nemo).

 

alla fine la questione del buonismo continuo a non capirla: l'antagonismo è interiore perché la bambina a 11 anni inizia ad affrontare un mondo diverso e al contempo sta crescendo iniziando ad abbandonare l'infanzia. se aveva i bulli contro, il padre alcolizzato o la madre drogata un discorso del genere non aveva nemmeno ragione d'esistere perché allora sarebbe stato determinato dall'ambiente. qui il là è dato da problemi quotidiani e la bambina è assolutamente normale. il discorso è che il "trasferimento" e, soprattutto, la fuga sono semplicemente topoi della fiaba, e all'interno della narrazione sono solo causa ed effetto esteriore del discorso interiore che vediamo: ma è un fattore scatenante di un rito di iniziazione inevitabile. ed è questo che sancisce la profondità del film: Gioia si rende conto dell'inevitabilità del suo essere messa da parte. sì, certo, poi dice "siamo grandi e tutto va bene", ma perché dovrebbe andare male? e perché il sentimento della gioia dovrebbe esprimersi in maniera differente? la sconfitta c'è, perché avviene il passaggio dall'Io al Noi, da una memoria dominata dalla gioia a un'esistenza in cui il rapporto è condiviso con le altre emozioni. secondo me il fatto che nella testa dei genitori non si capiscano i ruoli è perché forse da grandi le emozioni sono più complesse e meno definite a compartimenti stagni.

comunque potrebbe avere dei sequel in stile "Toy Story" perché si presterebbe, ma per ora non è previsto.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#11 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 20 settembre 2015 - 22:58

Bing Bong fa parte della memoria della bambina e lì è abbandonato, aiuta Gioia e Tristezza a muoversi in un territorio che non conoscono, esponendolo anche allo spettatore. per altro dietro ogni costruzione dell'immaginazione c'è la medesima fantasia del Docter di "Monsters & co.". infine si sacrifica dissolvendosi nella discarica, dove comunque sarebbe andato a finire, nella logica di ristrutturazione messa in scena dal film. tra l'altro è una scena abbastanza traumatica considerando il target, visto che solitamente i "traumi" delle narrazioni dei film animati disney-pixariani vengono posti nell'incipit (Bambi, il Re Leone, alla ricerca di Nemo).

 

 

Il punto non era spoilerare cosa Bing Bong fa nel film, ma capire cosa fa per essere questo personaggio immenso.

 

 

alla fine la questione del buonismo continuo a non capirla: l'antagonismo è interiore

 

 

Quale?

 

il discorso è che il "trasferimento" e, soprattutto, la fuga sono semplicemente topoi della fiaba, e all'interno della narrazione sono solo causa ed effetto esteriore del discorso interiore che vediamo: ma è un fattore scatenante di un rito di iniziazione inevitabile.

 

 

Sì, questo è il concept del film, quello che ci promette sin dal trailer. Ma non basta, questa indagine nella psiche umana deve essere sviluppata nel film, non è sufficente chiamare i personaggi Rabbia, Paura ecc... Qual è questo "discorso interiore"? Non c'è, per questo dico che è un bluff.


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#12 William Blake

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Inviato 21 settembre 2015 - 00:13

 

 

Sì, questo è il concept del film, quello che ci promette sin dal trailer. Ma non basta, questa indagine nella psiche umana deve essere sviluppata nel film, non è sufficente chiamare i personaggi Rabbia, Paura ecc... Qual è questo "discorso interiore"? Non c'è, per questo dico che è un bluff.

 

 

sul fatto che Bing Bong sia immenso non ho niente da dire, perché non l'ho mai scritto. sul discorso interiore l'ho già scritto in lungo e in largo ma lo ripeto molto molto sinteticamente: l'antagonismo consta tra il vecchio e il nuovo e tra l'integrazione di questi due aspetti all'interno della medesima personalità. il vecchio viene buttato giù e qualcosa di nuovo viene costruito, ma non si sa bene cosa (perché è nuovo appunto): e questo terrorizza gli antichi inquilini del luogo, Gioia in particolare che corre per tutta la durata con l'intenzione di salvare lo status quo, fino ad accorgersi che è impossibile e deve accettare la nuova situazione. e ciò ha un riflesso nella vita della protagonista... non c'entra il fatto che ci siano le emozioni con i nomi diverse, l'unica rivalità è tra Gioia e Tristezza per via del crescente potere di quest'ultima, ma in generale sono semplicemente colpite dal cambiamento. poi per me c'è altro che riguarda il talento degli animatori che realizzano questi paesaggi attraverso una sfavillante animazione computerizzata, giocando sia con forme e colori che con determinati immaginari. comunque ne ho scritto abbastanza su "Inside Out", mi sono un po' scocciato asd essenzialmente mi sa che cercavi un altro film...


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#13 Trespassive-aggressive

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Inviato 21 settembre 2015 - 08:34

Al di là di tutto: è un film per bambini oppure no?
(visto che dovrei vederlo con dei bimbi)

(sembra una domanda banale per un cartone animato ma non lo è)


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#14 William Blake

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Inviato 21 settembre 2015 - 09:09

dipende di che età sono, però non è "Una tomba per le lucciole" tranquillo asd


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#15 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

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Inviato 21 settembre 2015 - 09:10

dipende di che età sono, però non è "Una tomba per le lucciole" tranquillo asd

 

Tra i 6 e i 10 anni.


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#16 William Blake

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Inviato 21 settembre 2015 - 09:15

si divertiranno credo


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#17 neuro

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Inviato 21 settembre 2015 - 12:45

Al di là di tutto: è un film per bambini oppure no?
(visto che dovrei vederlo con dei bimbi)

(sembra una domanda banale per un cartone animato ma non lo è)

 

bravo - infatti mia figlia ha 4 anni - si divertirà pure lei? Chissà....


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#18 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 21 settembre 2015 - 13:40

Ma portate bambini di 4 anni al cinema? Sicuri che a quell'età abbiano sviluppato la capacità di concentrarsi per un'ora e mezza su una stessa cosa, per quanto child-friendly questa sia? Non riesco a ricordarmi se a 4 anni ero in grado di seguire film io.   :blink:

 

No ve lo chiedo perché una cosa è certa, la capacità di rompere il cazzo a chi al cinema ci è andato senza bambini di sicuro l'hanno già sviluppata. asd  


  • 1

#19 cerezo

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Inviato 21 settembre 2015 - 14:21

i miei (7 e 6) hanno retto fino alla fine, però ne hanno visti di più divertenti, effettivamente il film è piaciuto più a me che a loro

per i loro canoni mancava un po' di stupidera (in questo campo la disney non riesce proprio a stare dietro alla tv) e stamattina erano incazzati perchè invece i loro amici erano andati a vedere i minions asd

 

un paio di debolezze:

- il lato emotivo e strappalacrime del film era debole, anche perché la separazione tra loro e lei, oltre ad essere insensata, crea un filtro tra quello che accade a reilly e lo spettatore

- pure il lato "scientifico" zoppica e fa incazzare, la rappresentazione di come funziona la psiche fa acqua da tutte le parti, questo magari ai bambini non interessa affatto ma l'adulto deve fare un grosso sforzo per guardare allo schermo attraverso il facepalm

 

comunque un'ora e mezza che scorre bene ma ultimamente ne ho visti di più bellini


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#20 Jack DiSpade

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Inviato 21 settembre 2015 - 16:11

sul fatto che Bing Bong sia immenso non ho niente da dire, perché non l'ho mai scritto. sul discorso interiore l'ho già scritto in lungo e in largo ma lo ripeto molto molto sinteticamente: l'antagonismo consta tra il vecchio e il nuovo e tra l'integrazione di questi due aspetti all'interno della medesima personalità. il vecchio viene buttato giù e qualcosa di nuovo viene costruito, ma non si sa bene cosa (perché è nuovo appunto): e questo terrorizza gli antichi inquilini del luogo, Gioia in particolare che corre per tutta la durata con l'intenzione di salvare lo status quo, fino ad accorgersi che è impossibile e deve accettare la nuova situazione. e ciò ha un riflesso nella vita della protagonista... non c'entra il fatto che ci siano le emozioni con i nomi diverse, l'unica rivalità è tra Gioia e Tristezza per via del crescente potere di quest'ultima, ma in generale sono semplicemente colpite dal cambiamento. poi per me c'è altro che riguarda il talento degli animatori che realizzano questi paesaggi attraverso una sfavillante animazione computerizzata, giocando sia con forme e colori che con determinati immaginari. comunque ne ho scritto abbastanza su "Inside Out", mi sono un po' scocciato asd essenzialmente mi sa che cercavi un altro film...

 

 

Mi fa piacere che almeno su Bing Bong siamo d'accordo. Più che antagonismo tra vecchio e nuovo, c'è un semplice passaggio dal vecchio a un nuovo senza passare per un conflitto. C'è una situazione iniziale e un nuovo equilibrio finale (come in tutte le storie) e questo non ci dice molto né sul grado di buonismo, né sul "discorso interiore". Quello che importa sono i personaggi, specialmente in un film dove questi si fanno carico di valenze interiori, in Inside Out, però, non hanno scopi o motivazioni, per cui non si contrappongono mai l'un l'altro. Per fare un esempio sulla dinamica vecchio\nuovo, prendiamo Bing Bong, il personaggio maggiormante riconducibile alla sfera del vecchio. Non tenta di resistere al nuovo che incombe, non ostacola le protagoniste, anzi le aiuta! Non serve a far capire la necessità di un cambiamento, non ci mostra le conseguenze di rimanere attaccati a una dimensione infantile: si cresce "perché sì". Rivalità tra Gioia e Tristeza? nel film che ho visto io sono buddy-buddy tutto il tempo, si ritrovano casualmente a dover fare un viaggio insieme, in cui si spalleggiano a vicenda. Tutti i personaggi sono giusti, simpatici e utili, nessuno viene mai messo in discussione. Ogni angolo è smussato, ogni situazione edulcorata, mancancano del tutto problematiche e dinamiche interne. E queste sono cose che si possono trovare in una puntata di MyLittlePony, non servono padri alcolizzati o tragedie euripidee. Per questo dico che è eminentemente buonista.

Ho riletto con attenzione i tuoi interventi e ancora non vedo questo "discorso interiore", ma va bene così, nemmeno a me interessa granché parlare di Inside Out.

Sulla qualità dell'animazione sono d'accordo, hanno fatto un gran lavoro sulle espressioni dei volti e si vede, chi dice il contrario. Poi chiariamoci (sennò sembra che mi abbia fatto cagare) è un buon film, dico solo che è sopravvalutato. Forse avevo aspettative troppo alte, mi aspettavo un capolavoro assoluto, visto il plauso con cui è stato accolto oltreoceano.


  • 0

#21 Claudio

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Inviato 21 settembre 2015 - 16:23

Per me invece è il miglior film PIxar insieme a "Up", l'ho trovato praticamente perfetto da tutti i punti di vista: animazione, dialoghi, fantasia, possibilità di lettura a più livelli. In più, un ritmo da commedia slapstick che diventa a tratti irresistibile.

Il discorso del buonismo non lo capisco, a me sembra che, anzi, i personaggi siano tutt'altro che buoni/perfetti, a cominciare dalla protagonista, che vive tutti i turbamenti della crescita e le difficoltà di una famiglia "normale" e comunque tutt'altro che perfetta. Gioia e tristezza non si spalleggiano, sono solo due facce della stessa medaglia: l'una ha bisogno dell'altra, anzi, direi che uno dei messaggi del film è che la tristezza serve a trovare un equilibrio e a fare scelte ponderate.

Concordo comunque sul fatto che non sia adatto per under-5, ai miei (8 e 12) è piaciuto, ma con moderazione, sicuramente è piaciuto più ai "grandi". Decisamente coraggioso per il target, ma vedo che al box office è stato un trionfo nel primo weekend, miglior opener Pixar di sempre.


  • 2

#22 William Blake

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Inviato 21 settembre 2015 - 16:27

 

Ho riletto con attenzione i tuoi interventi e ancora non vedo questo "discorso interiore", ma va bene così, nemmeno a me interessa granché parlare di Inside Out.

 

 

 

intendevo che ho pure scritto la recensione, per questo la somma degli interventi è diventato "troppo" asd


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#23 Jack DiSpade

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Inviato 21 settembre 2015 - 16:36

intendevo che ho pure scritto la recensione, per questo la somma degli interventi è diventato "troppo" asd

 

 

Sì, certo, ho riletto pure quella.


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#24 William Wilson

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Inviato 21 settembre 2015 - 16:54

A prescindere dal buonismo, anche secondo a me è sopravvalutato.

Ripeto, sapeva tutto abbastanza di già visto.

Sorprende anzi vedere nei titoli di coda che un intero "team" abbia lavorato a 'sta storia...  :blink:

Se poi si cerca un film per bambini da andare a vedere in famiglia, è perfetto. Ma niente (o poco) di più.


  • 0

#25 neuro

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Inviato 21 settembre 2015 - 17:24

Ma portate bambini di 4 anni al cinema? Sicuri che a quell'età abbiano sviluppato la capacità di concentrarsi per un'ora e mezza su una stessa cosa, per quanto child-friendly questa sia? Non riesco a ricordarmi se a 4 anni ero in grado di seguire film io.   :blink:
 
No ve lo chiedo perché una cosa è certa, la capacità di rompere il cazzo a chi al cinema ci è andato senza bambini di sicuro l'hanno già sviluppata. asd


Uno: puppa.

Due, non sono sicuro, finora non l'ho mai portata! Pero' i film tipo ratatouille se li guarda tutti senza pause.
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#26 selva

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Inviato 21 settembre 2015 - 19:46

Per fortuna Inside out, dopo i flop di quest'ultimo lustro, non tradisce le aspettative e da una ventata di aria fresca. Anche se, in una scala gerarchica tutta interiore, arranca rispetto al trittico up,wall-e,toy story 3, il film funziona alla grande con trovate a tratti tutt'altro che banali. Ci sono  dei momenti in cui docter e gli altri sembrano allentare il piede sull'acceleratore, non so se per questioni di comprensibilità (si tratta pur sempre di un cartone) o per evitare di giocare tutte le carte in vista di sequel. Al di là dell'affascinante plot, sono i dettagli, la capacità di costruire un mondo complicato come la mente in una sfavillante favola, i picchi istantanei concentrati in millesimi di secondi (penso alla scena dell'incubo e le fette di pizza coi broccoli che esclamano "siamo biologiche, siamo biologiche").

 

Bruttissimo il corto di apertura.


  • 0

#27 Claudio

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Inviato 22 settembre 2015 - 09:14

Bruttissimo il corto di apertura.

 

Ma come, io l'ho trovato bellissimo e commoventissimo!


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#28 selva

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Inviato 22 settembre 2015 - 16:47

se finiva con lui che sprofondava alle sue spalle  asd


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#29 Lois

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Inviato 22 settembre 2015 - 20:35

Quindi si può vedere? Mi hanno invitato per domani, ho storto il naso ma mi sembra che tutto sommato i vostri non siano giudizi negativi
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#30 sud afternoon

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Inviato 23 settembre 2015 - 06:24

 

Ma portate bambini di 4 anni al cinema? Sicuri che a quell'età abbiano sviluppato la capacità di concentrarsi per un'ora e mezza su una stessa cosa, per quanto child-friendly questa sia? Non riesco a ricordarmi se a 4 anni ero in grado di seguire film io.   :blink:
 
No ve lo chiedo perché una cosa è certa, la capacità di rompere il cazzo a chi al cinema ci è andato senza bambini di sicuro l'hanno già sviluppata. asd


Uno: puppa.

Due, non sono sicuro, finora non l'ho mai portata! Pero' i film tipo ratatouille se li guarda tutti senza pause.

 

 

Uno: ma perché devo puppare? 

 

Due, complimenti a tua figlia, io quelle due volte che ho visto Ratatouille (alla tv/dvd pure io) mi sono distratto parecchio durante la parte centrale...  ashd


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#31 Fox la testa parlante

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Inviato 23 settembre 2015 - 17:41

 

 

Ma portate bambini di 4 anni al cinema? Sicuri che a quell'età abbiano sviluppato la capacità di concentrarsi per un'ora e mezza su una stessa cosa, per quanto child-friendly questa sia? Non riesco a ricordarmi se a 4 anni ero in grado di seguire film io.   :blink:
 
No ve lo chiedo perché una cosa è certa, la capacità di rompere il cazzo a chi al cinema ci è andato senza bambini di sicuro l'hanno già sviluppata. asd


Uno: puppa.

Due, non sono sicuro, finora non l'ho mai portata! Pero' i film tipo ratatouille se li guarda tutti senza pause.

 

 

Uno: ma perché devo puppare? 

 

Due, complimenti a tua figlia, io quelle due volte che ho visto Ratatouille (alla tv/dvd pure io) mi sono distratto parecchio durante la parte centrale...  ashd

 

 

Intervengo spudoratamente in OT, solo per una nota autobiografica: io a 4 anni non andavo al cinema, però ricordo (è qualcosa di abbastanza simile alla mia prima memoria culturale, insieme ai mostri immaginari che si nascondevano nelle tende, a quando persi il coccodrillo giocattolo e alla prima volta che mangiai il pollo impanato) che guardavo due film in loop dall'inizio alla fine, con tutta la concentrazione di cui ero capace. Per la precisione i due film erano Robocop e La Bella Addormentata nel Bosco. Un'ambivalenza che ha concorso a sviluppare traumi profondi nella mia psiche, è evidente.

 

(abbiate pazienza sono ancora a lavorare -per finta- e mi annoio)


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#32 neuro

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Inviato 24 settembre 2015 - 10:38

 

 

Ma portate bambini di 4 anni al cinema? Sicuri che a quell'età abbiano sviluppato la capacità di concentrarsi per un'ora e mezza su una stessa cosa, per quanto child-friendly questa sia? Non riesco a ricordarmi se a 4 anni ero in grado di seguire film io.   :blink:
 
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Due, complimenti a tua figlia, io quelle due volte che ho visto Ratatouille (alla tv/dvd pure io) mi sono distratto parecchio durante la parte centrale...  ashd

 

 

mannò scusa l'espressione forte dicevo che quando uno va al cinema a vedere i cartoni e si becca i bambini alla fine ci deve stare non è che li puoi menare - c'erano dei bambini under 10 a vedere "Quando c'era Marnie" che chiaramente dopo 10 minuti si sono rotti le balle e si agitavano, ma mi spiaceva più per loro che per altro

 

comunque da neuroscienziato sarei tentato di testare se mia figlia è in grado di vedere Ratatouille Totoro o Il libro della giungla (i tre capisaldi) per DUE volte di fila, con giusto una pausa vasino - poi però credo la madre mi menerebbe - comunque è in grado di recitarne a memoria ampi stralci (Linguini, sei licenziato! Li-Ce-Nzia-To!)

 

giusto per chiudere l'argomento: grazie alla vostra opinione unanime ho deciso di NON portarla a vedere Inside out - me lo guarderò da solo in streaming a notte fonda manco fosse un porno

 

se ne riparla per Alla ricerca di Dory (quello sul dinosauro secondo me è creazionista)


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#33 sud afternoon

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Inviato 24 settembre 2015 - 12:00

Io intanto ho provato a pensarci e mi sono reso conto che a quell'età in casa avevo videocassette di cartoni animati, ma non film interi (c'erano i film di papà, ma non li ho guardati, ancora mi chiedo come sia quel cinque dita di violenza). Però credo che riuscissi a guardare due ore filate di tom&jerry con la dovuta attenzione. Però non fa testo, perché seppur senza pause  effettive, le pause narrative per capirci c'erano.

 

Comunque appena ho una figlia di quattro anni (che è poi la mia fantasia più recondita) le faccio vedere di seguito Robocop e La Bella Addormentata e vi faccio sapere!


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#34 tiresia

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Inviato 25 settembre 2015 - 08:31

Andatelo a vedere, se avete bambini o meno, lasciatevi, da adulti, prendere dal ricordo, quello sì radicato per tutti, senza sconti, della paura, l’imbarazzo, la rabbia, il leggero disgusto e la tristezza combattuta da una fragile gioia del primo giorno di scuola in assoluto o in un altro istituto, dall’evidenza che i giochi non sono più uguali come una volta, dalla resa al cambiamento, dal turbine dell’emotività che ti fa ballare fra umori diversi, opposti, stridenti e non sai spiegarti perché, dall’incapacità di essere sempre se stessi perché essere se stessi è essere sempre diversi, dalla smemoratezza, dall’abbandono del tepore di ciò che è conosciuto e rassicurante.

E’ un film molto bello, forse non perfetto, ma la prima cosa che voglio sottolineare è che ha ragione William Blake, non parlate di buonismo, non parlate di scollatura con la realtà per questa famiglia edulcorata e per la pochezza di eventi traumatizzanti nella breve storia di Riley, Inside Out indaga le emozioni “in assoluto” e per fare questo deve cercare un “normale” evento traumatico, semplice, il trasloco come cambiamento/sradicamento/porta di passaggio, come motore di una crescita sbattuta dall’emotività e come tale applicabile a vite felicissime o a vite devastate: le emozioni in astratto, i meccanismi di adattamento, fuga, le turbolenze assolute come simboli universali. E’ una concessione necessaria, l’inappropriatezza di una adolescente esiste in tutti i contesti, quelli più felici e quelli meno.

D’altronde la scelta delle emozioni “primarie” è anch’essa abbastanza arbitraria in quanto strumentale ad una semplicità: vedendo il film riconosciamo nel cambiamento dei ricordi al tocco di Tristezza che in verità ciò che accade è il subentro della melanconia e della nostalgia. Ma è l’impianto, il senso, il funzionamento della persona che viene qui indagato con trovate dolcissime e brillanti, i ricordi base, i pilastri della personalità, la memoria a lungo termine e la sua continua, inevitabile cancellazione, i sogni con le loro lenti deformanti, le paure e i pensieri. Inside out è la storia della crescita di una emozione, Gioia è anche un filo insopportabile, è tirannica su tutti, è l’idea degli adulti nei confronti dei bambini: devono essere felici, sempre. Ma così non sarà mai al netto di tutto e così non è. Cosa dice il film? Che il cambiamento è inarrestabile, nulla può bloccarlo, che ciò che siamo è un affastellamento di sensazioni che spariscono inevitabilmente, che la nostra personalità non sarà mai granitica, ma deve essere distrutta e ricostruita, che il senso della gioia (emozione puntuale, precisiamo) non resiste al tempo e al contesto se non è supportata da sentimenti perduranti, Gioia scopre nel suo viaggio che la sua idea di Riley è già sconfitta dalle dimenticanze, dal nascondersi dell’amico immaginario che non ha più senso compiuto in una ragazzine di 11 anni, è sconfitta dallo stesso modo con cui siamo fatti.

La bellezza del film è aver guardato al meccanismo emotivo di una preadolescente nella sua imprevedibile umoralità, avete notato come i meccanismi mentali degli adulti, per quanto gustosamente divertenti, siano assolutamente scontati, come tutti gli adulti sono? Certo a meno di non essere un gatto, ossia la follia pura

 

 

Il corto è il più brutto che Pixar abbia mai fatto


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#35 markmus

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Inviato 25 settembre 2015 - 08:35

Un'ambivalenza che ha concorso a sviluppare traumi profondi nella mia psiche, è evidente.

 

 

Fox la testa parlante

 

guarda il proprio orticello

 

In the unbroken darkness, where emptiness empties along


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#36 Fox la testa parlante

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Inviato 25 settembre 2015 - 08:50

 

 

Comunque appena ho una figlia di quattro anni (che è poi la mia fantasia più recondita) le faccio vedere di seguito Robocop e La Bella Addormentata e vi faccio sapere!

 

È un metodo molto valido: guarda come sono venuto su bene, io


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#37 selva

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Inviato 25 settembre 2015 - 11:17

 

 avete notato come i meccanismi mentali degli adulti, per quanto gustosamente divertenti, siano assolutamente scontati, come tutti gli adulti sono? 

Nella testa del padre gli omini hanno tutti le fattezze di anger, in quella della madre sadness. Docter & co sono dei bastardi.

 

intanto, linko questo lunghissimo articolo che ho trovato molto interessante. Soprattutto l'analisi joy=walt disney sadness=pixar. 


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#38 Lois

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Inviato 25 settembre 2015 - 11:31

turbine dell’emotività che ti fa ballare fra umori diversi, opposti, stridenti e non sai spiegarti perché, dall’incapacità di essere sempre se stessi perché essere se stessi è essere sempre diversi,

 

riconosciamo nel cambiamento dei ricordi al tocco di Tristezza che in verità ciò che accade è il subentro della melanconia e della nostalgia.

 

i sogni con le loro lenti deformanti, le paure e i pensieri.

 

Gioia è l’idea degli adulti nei confronti dei bambini: devono essere felici, sempre.

 

il cambiamento è inarrestabile, nulla può bloccarlo, ciò che siamo è un affastellamento di sensazioni che spariscono inevitabilmente

 

condivido tutto il tuo post, maggiormente quello che ho lasciato visibile

 

Il film è gradevole, non l'ho trovato particolarmente eccelso (non da gridare al capolavoro ma non è questo il punto), tuttavia accanto ai sorrisi che mi ha provocato, ci metto anche le riflessioni spontanee che combaciano con quelle di Tiresia e di chi ha già scritto la sua, sull'importanza delle emozioni, di tutte le emozioni, necessarie e complementari

 

la cosa che più mi ha reso partecipe del film è che il film ha influenzato il mio sogno notturno, che ha mescolato temi, persone, luoghi, eventi, situazioni, rendendomi una sensazione vaga e inafferrabile che ha addolcito il mio mattino, al ricordo. 


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#39 William Wilson

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Inviato 25 settembre 2015 - 11:42

A proposito dell'articolo condiviso da vincentvega: a parte le altre, più evidenti, alla citazione di Shining all'inizio avevo pensato anch'io, tanto più che la macchina è gialla e contiene una famiglia composta da tre individui che vanno verso un posto che riserverà loro qualche disavventura...


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#40 tiresia

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Inviato 25 settembre 2015 - 12:40

L’analisi fatta dall’articolo è molto sfaccettata e condivisibile, la fattezza reazionaria del film è per me lampante dall’isola della Famiglia (avete visto la sacra famiglia proprio nel simbolo?) e da Joy, davvero dittatoriale. Diversamente dall’acuto articolista però mi rendo conto che dal punto di vista filmico le scorciatoie e le semplificazioni sono inevitabili, insomma anche io avrei voluto più profondità in quasi tutto, ma a bocce ferme ritengo che difficilmente sarebbe stato possibile proprio perché punta ad assolutizzare. E’ vero che questo in fondo è il film di Joy perché l’idea di Joy (non di tristezza) che i bambini siano e debbano essere come gli adulti vogliono impera nel cartone e la variazione, ossia la resa alle altre emozioni, c’è, ma non scava nel profondo. Non mi sento di poter pretendere altro: il pulsante della pubertà sta lì, ne faranno un seguito? Non so, ma certo vedere una riley dal carattere aspro sarebbe una scelta interessante.

 

Sulla scelta delle isole dell'identità: riflette comunque il senso comune di ciò che noi pensiamo sia giusto per una "buona" costruzione dell'identità. Tutti pensiamo che una famiglia, magari non proprio la Sacra famiglia, abbia una valenza "positiva" nella costruzione dell'individuo, perchè non solo terreno di protezione, ma di riflesso identitario, di scontro, di dialogo, di confronto, insomma meglio avercela che non avercela, al netto che la cosa non salvi e non condanni nessuno a priori


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#41 Jack DiSpade

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Inviato 26 settembre 2015 - 16:15

Trovo che le isole della personalità siano contemporaneamente l'aspetto più interessante e più trascurato del film. Quali valori sono stati scelti mi interessa poco, ma sarebbe stato bello che gli fosse stato dato maggior rilievo. A parte che si generano istant dalle core memories, evabbè, ci stiamo, ma il fatto è che le vediamo solo da lontano, non vengono esplorate per nulla, perché ovviamente si preferisce fare una bella gita a Immaginationland e nel mondo dei sogni (ovvero dei giganteschi McDonald); le isole della personalità sono luoghi messi lì solo per essere distrutti. Inoltre il momento in cui si dissolve il sistema valoriale (il vero dramma psicologico) non viene enfatizzato, sono al massimo delle scene d'azione più interessate a dare ritmo che a rappresentare qualcose, le note del carillon vengono risparmiate per le scene che sappiamo.


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#42 sud afternoon

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Inviato 27 settembre 2015 - 14:48

Via, impressioni a caldo (anche perché quelle a freddo mi vengono solo dopo aver letto recensioni o impressioni altrui, e per esempio non ho ancora letto attentamente le vostre).

 

Premesso che mi manca Alla Ricerca di Nemo, non ho difficoltà a dire che questo è di gran lunga il migliore film Pixar che io abbia visto. Meglio pure di Up e Wall-e, che come sapete iniziano in maniera visivamente favolosa ed emotivamente spiazzante, ma poi soffrono di un notevole calo quando sono tenuti a passare allo storytelling più convenzionale.

Inside-Out mi è parso invece solido ed equilibrato dall'inizio alla fine dei titoli di coda. La cosa più difficile deve essere stata sincronizzare al meglio il ritmo tra ciò che avviene inside e quello che sta out: sfida riuscita in pieno. 

Per me è stata un'altalena di emozioni, che è il più bel complimento che si possa fare a un film con tale tema. Mai riso così forte guardando un film pixar, e mai commossomi così profondamente. E qui la commozione - se vi viene, sia chiaro - vi viene per motivi profondi, non semplicemente perché chessò i personaggi che avete imparato ad amare nei film precedenti  si tengono per mano mentre scivolano verso la loro apocalisse, troppo facile dai ora possiamo dircelo....Tra l'altro ho avuto la netta impressione che se fossi stato un genitore con figli già cresciuti  mi sarei commosso molto di più nel vedere certe scene.

Gli interpreti vabbe' bravissimi, Lewis Black (  asd  asd ) e Amy Poehler su tutti.

 

Non so se definirlo un capolavoro, mi piace fare un uso parsimonioso della parola. Diciamo però allora che la Pixar di capolavori non ne ha ancora fatti.

 

 

Ah, sulla faccenda "ce li porto i bambini al cinema a vederlo?", mai risposta fu più facile per un film pixar: per apprezzare il film bisogna avere almeno 18 anni (vabbè' anche 16, ma deve trattarsi di un sedicenne di quelli buoni che non ne fanno più).   

 

Neuro, tu dovresti andare a vederlo: la sinopsis del film è "la neuroscienza vista dalla Pixar".  asd


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#43 William Wilson

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Inviato 27 settembre 2015 - 14:59

E' un film per bambini studiato per piacere anche agli adulti.

Non è il migliore film della Pixar. I migliori restano i primi che hanno fatto, a mio modesto avviso.

Non è un capolavoro. E' un film ben fatto, un film divertente che ti fa rivalutare l'importanza dell'essere gioiosi anche se non c'è motivo di esserlo e declina in altra maniera l'opinione comune che piangere ogni tanto fa bene e/o è inevitabile, che più si cresce più si abbandonano i sogni puerili, l'ingenuità, gli amici immaginari, etc.


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#44 sud afternoon

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Inviato 27 settembre 2015 - 15:15

Non è un film per bambini secondo me. Ma boh, forse sono io che non ho capito cosa sono i bambini. 


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#45 William Wilson

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Inviato 27 settembre 2015 - 15:18

Ai bambini interesserà il lato avventuroso della storia, no?


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#46 sud afternoon

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Inviato 27 settembre 2015 - 15:25

dipende di che età sono, però non è "Una tomba per le lucciole" tranquillo asd

 

 

"Una tombola per le lucciole" io lo farei vedere a mio figlio. Bombardamenti e morti non sono un problema.

Mah, voi invece portate i vostri bambini da piccoli a vedere i Pixar come questo, poi non lamentatevi se se ne vanno di casa a San Francisco a fare gli hipster con la pizza ai broccoli (che deve essere un capolavoro di gusto tra l'altro).


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#47 sud afternoon

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Inviato 27 settembre 2015 - 15:30

Ai bambini interesserà il lato avventuroso della storia, no?

 

Ma il lato avventuroso di per sé di questo film è inutile! Uh, riusciranno gioia e tristezza a prendere il trenino prima che fuori il bus con la bambina imbocchi la tangenziale? Scommetto che la roba che passa loro la tv è più interessante.

 

Ovviamente non sto davvero sostenendo che questo film non sia anche per i bambini. E che non vedo come possano non annoiarsi i bambini, specie sotto gli 8 anni, guardandolo.

Cioè, ma facciamo a capirci: parliamo o no di un film che astrae per poi incarnare iconicamente le diverse componenti emotive che danzano nella nostra testolina, e di come queste inizino un'evoluzione senza ritorno - spesso dolorosa - a partire dagli undici anni circa (almeno per le persone che hanno tutto sommato una vita serena e tranquilla nell'opulento e gioioso occidente di cui San Francisco è oggi uno dei totem urbanistici)? O sono io entrato nella sala sbagliata e ho visto un'altra cosa? Come lo vendete un film così a un bambino di meno di undici anni?   


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#48 Jack DiSpade

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Inviato 27 settembre 2015 - 16:33

A mia nipote di 5 anni è piaciuto, ma non ci ha capito assolutamente niente. nei 3 giorni trascorsi dalla visione non ne ha mai parlato, mentre a distanza di 1 anno e passa canta ancora la canzone di Frozen


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#49 cool as kim deal

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Inviato 28 settembre 2015 - 12:35

Dico solo una cosa: Bing Bong


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#50 Lois

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Inviato 28 settembre 2015 - 15:01

No, il pensiero che non fosse esattamente un film per bambini l'ho avuto anche io, perché il pensiero di fondo, il significato, l'importanza, l'interazione dei sentimenti, diversi ma, caso voglia, complementari, non è facilmente decifrabile per un bambino che fa più attenzione ai colori, ai suoni, alle voci. Il bambino si ferma in superficie, non coglie la morale che si racconta. Mi stupirei del contrario. In questo senso, non è per bambini, solo per questo.
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