Ascolti vari, come sempre.
Guru - Jazzmatazz vol. 1 [1993] 8,5
Gran bel lavoro, pieno di bel jazz, bel rap, bel soul.
I numerosi featuring di grande livello dei quali Guru si circondò all'epoca, lo rende un disco molto variegato e che non annoia mai.
Forse, a distanza di vent'anni e passa, le parti più jazzy sono quelle che sono invecchiate leggermente peggio, ma pezzi come No Time to Play (con DC Lee alla voce), Le bien, le mal con le spettacolose rime francofone di MC Solaar e Sights in The City con la bellissima voce di Carleen Anderson valgono decisamente l'ascolto ed il riascolto.
Kosheen - Resist [2001] 8
Penalizzato forse da una certa dispersività (17 pezzi per quasi 75' di musica), il primo dei Kosheen ha comunque diversi motivi per ascoltarlo con piacere, grazie ai bellissimi arrangiamenti "drum and bassistici" che si sovrappongono ad una sorta di mood tardo trip hop che informa numerosi pezzi.
La bella voce di Sian Evans "sostiene" anche i pezzi più deboli con le sue interpretazioni sempre così cariche di emotività.
Qualli che all'epoca furono estratti come singoli sono probabilmente i pezzi più convincenti (in ordine di preferenza. Slip and Slide Suicide, Hide U, Hungry, Catch ed Harder), ma fra gli altri 12 pezzi si trovano comunque belle perline come A face in the Crowd o Pride o Playing Games.
Bel disco, assolutamente da rivalutare.
Jamie XX- In Colour [2015] 9
Bello, bello, bello.
Grande musica da club ma che entra sotto la pelle anche se ascoltata a casa o facendo "cose". D'altra parte non metto piede in una discoteca da 19 anni...
Trascinato da una serie di singoli davvero notevole (fra cui brillano la splendida Loud Places e la quasi progressiva Gosh), è un lavoro che si mantiene su altissimi livelli per tutta la sua durata.
E, ascolto dopo ascolto, senti crescere anche pezzi come See Saw, The Rest is Noise, Hold Tight e Sleep Sound.
Sicuro candidato alla mia Top 3 del 2015, mi accompagnerà in cuffia per tutta l'estate. Lo sento.
James Blake - James Blake [2011] 8,5
Album fra i migliori del decennio e con almeno due pezzi veramente meravigliosi (mi riferisco a Limit to Your Love e The Wilhelm Scream).
Ma Unluck, I Never Learnt to Share ed I Mind non sono da meno.
La voce incredibilmente soul di James Blake si posa su sottili architetture di piano e di elettronica ridotta veramente all'osso.
E da lì spicca il volo.