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Il Jazz È La Vittima Del Web 2.0 Musicale


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71 replies to this topic

#1 dick laurent

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Inviato 26 aprile 2015 - 13:15

Almeno, questa è l'impressione che ho da qualche tempo. Che il genere non sia mai stato particolarmente popolare è cosa ben nota, però fino a non molti anni fa fa almeno sui forum musicali (e intendo anche forum molto più legati al pop come ondarock o il mucchio) se ne discuteva piuttosto spesso e molto attivamente. Da qualche anno l'interesse sembra come completamente scemato, e quindi mi chiedevo: è un'impressione sbagliata dovuta ad altri fattori? Che so, uno oggi potrebbe semplicemente recuperare le discussioni vecchie trovando tutte le informazioni che gli servono e quindi non sentire la necessità di aprire nuovi topic, oppure con i programmi streaming che rendono l'accesso alla musica estremamente semplice non avere neppure il bisogno di chiedere consigli per farsi un'idea. Oppure è davvero così, le generazioni più giovani hanno definitivamente perso ogni interesse per il jazz?

 

 


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#2 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 26 aprile 2015 - 13:24

Almeno, questa è l'impressione che ho da qualche tempo. Che il genere non sia mai stato particolarmente popolare è cosa ben nota, però fino a non molti anni fa fa almeno sui forum musicali (e intendo anche forum molto più legati al pop come ondarock o il mucchio) se ne discuteva piuttosto spesso e molto attivamente. Da qualche anno l'interesse sembra come completamente scemato, e quindi mi chiedevo: è un'impressione sbagliata dovuta ad altri fattori? Che so, uno oggi potrebbe semplicemente recuperare le discussioni vecchie trovando tutte le informazioni che gli servono e quindi non sentire la necessità di aprire nuovi topic, oppure con i programmi streaming che rendono l'accesso alla musica estremamente semplice non avere neppure il bisogno di chiedere consigli per farsi un'idea. Oppure è davvero così, le generazioni più giovani hanno definitivamente perso ogni interesse per il jazz?

 

 

Io avrei detto quasi il contrario! A me sembra che una certa parte degli ascoltatori di musica più giovani abbia in un certo senso riscoperto proprio il jazz "classico", in particolare una certa tipologia di hipster...ma potrei sbagliarmi.


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#3 dick laurent

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Inviato 26 aprile 2015 - 18:05

 

Almeno, questa è l'impressione che ho da qualche tempo. Che il genere non sia mai stato particolarmente popolare è cosa ben nota, però fino a non molti anni fa fa almeno sui forum musicali (e intendo anche forum molto più legati al pop come ondarock o il mucchio) se ne discuteva piuttosto spesso e molto attivamente. Da qualche anno l'interesse sembra come completamente scemato, e quindi mi chiedevo: è un'impressione sbagliata dovuta ad altri fattori? Che so, uno oggi potrebbe semplicemente recuperare le discussioni vecchie trovando tutte le informazioni che gli servono e quindi non sentire la necessità di aprire nuovi topic, oppure con i programmi streaming che rendono l'accesso alla musica estremamente semplice non avere neppure il bisogno di chiedere consigli per farsi un'idea. Oppure è davvero così, le generazioni più giovani hanno definitivamente perso ogni interesse per il jazz?

 

 

Io avrei detto quasi il contrario! A me sembra che una certa parte degli ascoltatori di musica più giovani abbia in un certo senso riscoperto proprio il jazz "classico", in particolare una certa tipologia di hipster...ma potrei sbagliarmi.

 

 

ma classico che intendi, cose tipo louis armstrong-duke ellington o davis-mingus-coltrane? Comunque onestamente se c'è questa riscoperta mi è sfuggita del tutto, perlomeno qui.

Piccola parentesi: non troppo tempo fa al bar con un gruppone di ragazzi di cui un sacco di gente che suona, studenti d'arte eccetera e qualcuno si è messo a parlare di musica (cosa che mi succede rarissimamente), non ricordo perchè o percome a un certo punto mi è sfuggito qualcosa tipo "è come non avere mai sentiro nominare duke ellington", dalle facce a parte un mio amico che peraltro è più grande di me credo che tutti abbiano pensato che stessi parlando in klingon.


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#4 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 27 aprile 2015 - 10:32

E' qualche anno che sostengo questa cosa, sono molto interessato a quel che dice Filippo perchè pure io questo interesse non lo vedo affatto, che si parli di jazz "classico" o "modernista" (chiamiamolo così, che poi secondo me oggi le cose migliori sono piuttosto lontane dal free e dalla cosiddettetta creativa che costituì il "modernismo" degli anni '60 e '70, l ultime decadi per le quali esista una sorta di storicizzazione condivisa del jazz).

E comunque non mi riferisco tanto al forum, il cui orientamento a un pop molto "morbido" (non è un insulto, è una caratteristica) credo costituisca una peculiarità "locale", mentre in tutti i siti d'informazione di orientamento rock (parlo di ondarock come di s/a, di vice come di fact magazine, dal mucchio a rumore e così via, con eccezioni che vanno da the wire a tinymixtapes fino a blow up e sandszine, ma danno tutta l'impressione di essere voci di nicchia) considerano le commistioni dell'indie rock tipicamente con: hip-hop, elettronica più o meno danzereccia, ambient, drone-music, metal, persino il muzak (mi riferismo alla cosiddetta musica accelerazionista).

Questo perchè il jazz non dice niente di nuovo o si è autoghetizzato? Qualcosa di vero, specie nella seconda ipotesi, credo ci sia, ma penso che appunto nel mare magnum dell'informazione di oggi, chi in qualche modo influenza gli ascolti non sia granchè interessato al jazz (mondo che ha dinamiche tutte sue) e di conseguenza il jazz non penetra fra gli ascolti "medi" dei giovani d'oggi e (di nuovo) di conseguenza se ne ascolta pochissimo nei gruppi che contano.

Qui si innesta la storia del'hipster-jazz, gruppi come i Fire! (che fanno una specie di nmoise-fusion), Colin Stetson (che secondo me fa minimalismo punto, non è che solo perchè suona il sax deve per forza essere un jazzista) e in minor misura Matana Roberts (che però, secondo me, costituisce un caso completamente sui generis, e però guarda un po' pubblica su Constellation). Poi ci sono i supersilent che ogfni tanto ricompaiono ma proprio per hipster non sono mai stati, senza contare che di jazz in senso classico nella loro musica nojn ce n'è traccia.

 

Negli anni '80 e'90 il jazz è stato presentissimo nel rock underground, qualcosa di fortemente improvvisato (ma molto poco jazz) è rimasto negli anni '00 dei massimalismi free-noise e free-folk ma da qualche anno emergono giusto i nomi che facevo quassopra. Pochissime persone che seguono l'indie-rock sanno chi sono Vijay Iyer e Tim Berne, per dirne due (il secondo dei quali in giro da trent'anni...).


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#5 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 27 aprile 2015 - 10:42

Oppure è davvero così, le generazioni più giovani hanno definitivamente perso ogni interesse per il jazz?


sarebbe la prima volta che trovo un punto a loro favore ma aspettiamo a cantare vittoria
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#6 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 27 aprile 2015 - 10:50


Qui si innesta la storia del'hipster-jazz, gruppi come i Fire! (che fanno una specie di nmoise-fusion), Colin Stetson (che secondo me fa minimalismo punto, non è che solo perchè suona il sax deve per forza essere un jazzista) e in minor misura Matana Roberts (che però, secondo me, costituisce un caso completamente sui generis, e però guarda un po' pubblica su Constellation). Poi ci sono i supersilent che ogfni tanto ricompaiono ma proprio per hipster non sono mai stati, senza contare che di jazz in senso classico nella loro musica nojn ce n'è traccia.

 

 

A spanne direi che il punto sia questo, se ci riferiamo ad una realta come questo forum (per la gente che lo frequenta) o analoghi. L'interesse ci può ancora essere se è jazz+qualcos'altro (insomma gli esempi che fai tu), altrimenti è come dice Dick.


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A chemistry of commotion and style

#7 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 10:55

Non sottovalutiamo il fattore economico. Il jazz vive in un mondo a parte: ha scuole, fondazioni, qualche contributo pubblico e un mercato discografico che non è mai stato troppo rilevante ma è anche poco intaccato dal download. In tutto questo sistema non è secondario il fatto che il "jazz amatoriale" praticamente non esista. Un jazzista deve suonare in continuazione per poter esercitare a certi livelli, questo significa fare scelte nette. Il fatto che oggi sia anche molto difficile investire seriamente sulla musica non aiuta. Per me è un problema molto grosso perchè un certo tipo di musica - e quindi un certo tipo di bellezza - la può suonare solo chi è capace di farlo. In un mondo di dopolavoristi della musica, che è quello che ci stiamo preparando a vivere, certe musiche semplicemente non si potranno più fare. Il disinteresse del mondo del rock, e cioè della musica pià giovanile e modaiola (anche qui non è un insulto), è un problema ulteriore nell'ottica del ricambio generazionale.

Poi forse anche il mondo del jazz ha fatto parecchi errori in questo senso, e dovrà forzarsi di uscire da una ghettizzazione di cui secondo me almeno un po' è colpevole.


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#8 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2015 - 10:59

E' qualche anno che sostengo questa cosa, sono molto interessato a quel che dice Filippo perchè pure io questo interesse non lo vedo affatto, che si parli di jazz "classico" o "modernista" (chiamiamolo così, che poi secondo me oggi le cose migliori sono piuttosto lontane dal free e dalla cosiddettetta creativa che costituì il "modernismo" degli anni '60 e '70, l ultime decadi per le quali esista una sorta di storicizzazione condivisa del jazz).

E comunque non mi riferisco tanto al forum, il cui orientamento a un pop molto "morbido" (non è un insulto, è una caratteristica)

 

se ci pensi però anche qui sul forum fino a quattro-cinque anni fa la sezione jazz era molto più viva e frequentata.

E non parlo solo dei forum rock: il forum di allaboutjazz che dovrebbe essere uno dei più importanti sulla rete è un mortorio assoluto per dire. Credo che un po' di vita ci sia giusto su Organissimo, che ormai mi sembra una sorta di ultima roccaforte.

Quello che dico è che al di là del discorso di ghettizzazione o autoghettizzazione l'ascoltatore medio anche qui a un certo punto aveva la fase davis-coltrane-mingus-bill evans-sonny rollins, insomma non dico fosse d'obbligo almeno l'infarinatura ma era praticamente la norma che a un certo punto qualcosa della storia del genere la si ascoltasse, poi magari si mollava ma era normale almeno il contatto (vuoi anche perchè nelle classiche guide ai migliori dischi di sempre da qualche parte si infilavano bitches brew, a love supreme, kind of blue, il koln concert, un disco di mingus). Adesso mi sembra che invece che proprio il distacco sia totale, quel minimo di interesse è proprio per quei casi che chiami di indie jazz (neneh cherry, matana roberts e compagnia) ma è davvero poco cosa.


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#9 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:07

la fase davis-coltrane-mingus-bill evans-sonny rollins, insomma non dico fosse d'obbligo almeno l'infarinatura ma era praticamente la norma che a un certo punto qualcosa della storia del genere la si ascoltasse, poi magari si mollava ma era normale almeno il contatto (vuoi anche perchè nelle classiche guide ai migliori dischi di sempre da qualche parte si infilavano bitches brew, a love supreme, kind of blue, il koln concert, un disco di mingus).


io ho avuto quella fase quando mi sono diplomato; il marito di mia zia, appassionato di jazz e di foto intellettuali a donne nude (classica maniera di sinistra per mascherare il proprio arrazzo sessuale dietro un hobbie apparentemente elevato), sapendo che spendevo soldi su soldi in dischi/concerti, mi ha regalato quei fondamentali di cui parli

ti avevo già detto che mi era piaciuto molto Mingus, ne avevamo parlato

ovviamente ero contro A Love Supreme, Koln c. e Kind of Blue
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#10 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:08

senz'altro è vero anche per il forum, ma direi che il fenomeno è ben più generalizzato. Sul forum p cambiata l'utenza, ma tu giustamente ti riferisci al fatto che in passato anche in non jazzofili avevano la fase di approccio al genere. Non lo so, come tutte le nicchie, quella del jazz (e di chi lo ascolta) mi sembra una buona scappatoia da un mondo isterico e proprio folle, un rifugio nelle passioni vere che ripudia l'ansia di attualità che ammorba la rete. Il jazz non è un settore nel quale ogni giorno c'è un nuovo mito indie o un pettegolezzo italo-indie o una polemica sterilissima sui confini tra mondo indie e mainstream. Se segui i blog italiani poi capisci perchè non ci sia spazio per chi abbia voglia di parlare solo di musica. Per quanto mi riguarda il jazz è una delle fughe possibile da tutto questo. Quindi se la ghettizzazzione è oggettivamente un problema sul fronte del ricambio, da un punto di vista umano e personale la capisco perfettamente.


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#11 bELLE ELLEish

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:14

Io, prima di studiare quel po' musica, non mi sono interessato molto al jazz. Sono stato spinto ad ascoltare alcuni brani, dopodiché, scoprendo anche le storie di alcuni artisti, mi sono appassionato ad alcuni album e mi sono fatto una vaga idea di cosa vi succedesse dietro e attorno.

Più degli altri generi, proprio come genere, il jazz mi sembra legato alle innovazioni armoniche e melodiche, alle codifiche teoriche che le precedono o le sospingono.

Non sono sicuro che adesso meno ragazzi studino la musica, penso però che ora come ora più giovani abbiano accesso a diverse "nicchie", all'interno delle quali è meno presente, o meno individuabile, una distinzione o un'innovazione di quel carattere.

Ho come l'impressione (ma badate che la vedo molto da fuori) che:

a) il jazz in generale richieda sovente una conoscenza "accademica" della musica che non è acquisibile semplicemente leggendo recensioni/approfondimenti e ascoltando, conoscenza senza la quale può essere difficile proprio capire differenze di approcci, interessarsi etc

b) il jazz stesso da molto tempo abbia esaurito le potenzialità originali, riguardo questo carattere teorico-accademico, e si differenzi e sviluppi proprio per altre vie, per gli strumenti utilizzati, i flirt con altri generi, almeno per quanto potrebbe riguardare il suo mainstream.

 

Non so, appunto pur apprezzando diversi artisti del passato ("avendo sentito Duke Elington", per intenderci con Duke) io stesso non seguo molto quelli che potrebbero essere miei coetanei, soprattutto quando suonano cose analoghe a quelle del passato (per inutilità secondo me), mentre sono banalmente ignorante quando suonano cose nuove (es. BADBADNOTGOOD, non ne so tanti altri).

 

Quindi non solo vittima del web odierno (in cui si sprecano forum e webzine dove sembra semplice diventare intenditori, tutti di dignità parimenti superiore a quella di mtv), ma di oggi in generale.

 

Come sempre le poche cose che dico le scrivo in duemila anni e vengono postate in forma migliore prima ancora ch'io concluda ashd


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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#12 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:19

 

 foto intellettuali a donne nude (classica maniera di sinistra per mascherare il proprio arrazzo sessuale dietro un hobbie apparentemente elevato)

 

 

asd

sloth sono ignorantissimo che è la musica accelerazionista?


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#13 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:21

un po' come per la classica, io non sono mai riuscito a sentirmi coinvolto ecco, ho sempre la sensazione di seguire una cosa che non cambia nulla nelle mie emozioni
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#14 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:27

 


asd

sloth sono ignorantissimo che è la musica accelerazionista?

 

 

 

non è questione di essere ignoranti, è una nuova teorizzazione, molto intrigante, su una musica mediamente molto brutta:

 

http://www.prismomag...celerazionista/


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#15 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:28

forse ho anche un po' quella mentalità da 13enne che si ribella alla cultura convenzionale ecco, o almeno così ho sempre visto il Jazz

non mi vedo su un divano a ascoltarlo, e nemmeno a un concerto al Blue Note intrappolato in uno di quei posti a sedere, magari a fare commenti con aria sostenuta; mi è bastata la lirica con mia madre, 2 o 3 volte da ragazzino

sono idee da prevenuto ovviamente

24-sara_pacitto_coparoom_blue_note_milan
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#16 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:50

 

 


asd

sloth sono ignorantissimo che è la musica accelerazionista?

 

 

 

non è questione di essere ignoranti, è una nuova teorizzazione, molto intrigante, su una musica mediamente molto brutta:

 

http://www.prismomag...celerazionista/

 

 

grazie, dopo me lo leggo


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#17 dick laurent

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Inviato 27 aprile 2015 - 11:56

forse ho anche un po' quella mentalità da 13enne che si ribella alla cultura convenzionale ecco, o almeno così ho sempre visto il Jazz

non mi vedo su un divano a ascoltarlo, e nemmeno a un concerto al Blue Note intrappolato in uno di quei posti a sedere, magari a fare commenti con aria sostenuta; mi è bastata la lirica con mia madre, 2 o 3 volte da ragazzino

sono idee da prevenuto ovviamente

24-sara_pacitto_coparoom_blue_note_milan

 

si è decisamente un pregiudizio, idea che avevo anche tra l'altro, anche kind of blue che adesso apprezzo molto per anni mi è stato sulle palle perchè rappresentava un po' quell'idea del tipo col bicchiere di vino rosso in pantofole seduto in poltrona*. Mai capito chi si sia inventato quest'accoppiata deleteria jazz-vino tra l'altro.

Però comunque ecco, la differenza tra te e molti ragazzi di vent'anni adesso è che comunque tu qualche cosa l'hai ascoltata, che è un po' il succo del discorso.

 

*che poi a pensarci bene quello che è cambiato è che col tempo mi sono reso conto che contrariamente alla retorica rocchettara l'idea di musica rilassante e melodica di per sè non ha proprio nulla che non vada e di sicuro non vuol dire necessariamente musica stupida o superficiale (anzi)


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#18 Tom

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:18

Direi di sì, rispondendo direttamente alla domanda del topic.

 

Lo dico guardando direttamente alla mio vissuto e un po' a quello degli amici. 

Non è mai stata la mia passione principale, l'ho sempre ascoltato in maniera disordinata e casuale, ma per molto tempo il jazz è stato per me un ascolto importante. Un territorio che sentivo molto vicino al mio, per cui non mi vergogno di usare il termine rock. Idem direi per amici, conoscenti e morose, qualche disco e cd jazz lo trovavi in tutte le case, anche se nessuno era un vero appassionato.

Ora mi rendo conto che sono anni che non lo ascolto praticamente più ed è "scomparso" dalle case di amici e conoscenti.

Per quanto mi riguarda il motivo è molto banale: la possibilità di scarico illimitato di tutto lo scibile rock e dintorni mi ha completamente assorbito, non lasciando spazio ad altri generi (poi io sono un ascoltatore molto lento in un'ottica ondarockiana). Infatti a pensarci non ascolto più neanche musica antica, per molti anni altra mia passione "disordinata".

Gli amici (ultra-trentenni o neo-quarantenni) invece hanno quasi tutti smesso di ascoltare musica, e quella poca che ascoltano non è ovviamente jazz.


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#19 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:21

Per quanto mi riguarda il motivo è molto banale: la possibilità di scarico illimitato di tutto lo scibile rock e dintorni mi ha completamente assorbito, non lasciando spazio ad altri generi (poi io sono un ascoltatore molto lento in un ottica ondarockiana). Infatti a pensarci non ascolto più neanche musica antica, per molti anni altra mia passione "disordinata".


sì ma infatti è anche questo, i limiti di tempo
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#20 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:38

Mah, non sono troppo d'accordo proprio sull'incipit del topic. Il jazz come genere che influisce sulla musica attuale sta davvero nell'ossatura di tantissime cose - persino mainstream - che escono oggigiorno, quindi è onnipresente, e l'interesse nei confronti di queste cose è vivissimo. L'interesse che c'è nei confronti del jazz del passato invece è lo stesso che c'è nei confronti della classica o della musica rock sperimentale del secolo scorso o di qualsiasi altra cosa non abbia un'orecchiabilità ed una musicalità immediata, è appannaggio di "pochi"* perché pochi ne capiscono il linguaggio, per via della sua complessità. Insomma non mi sembra che rispetto ad altri generi risenta di più dell'invecchiamento e di internet.


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Statisticamente parlando, non lo so.


#21 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:41

Per quanto mi riguarda il motivo è molto banale: la possibilità di scarico illimitato di tutto lo scibile rock e dintorni mi ha completamente assorbito, non lasciando spazio ad altri generi .

 

è una delle conseguenze del download e del proliferare delle micronicchie autistiche, nel senso che è pieno di ascoltatori che non escono dal loro recintello, e anche il modello spotify di fruizione della musica - quello cioè che ti aiuta a trovare roba che "ti dovrebbe" piacere - aumenta l'impatto di questo fenomeno di ghettizzazione di ogni nicchia.

Il caso del jazz a mio parere è più eclatante di altri perchè non parliamo di una semplice nicchia, parliamo di un mondo vasto e di un mondo con un sentire musicale e delle logiche economiche (vedi post quassopra) sue proprie, lontane dal rock come dalla classica.

Perdere una cosa del genere (e tutte le influenze sul rock che potrebbero conseguirne) penso sia uno degli esiti più nefasti del fenomeno delle nicchie che abbiamo discusso tante volte sul forum.


Mah, non sono troppo d'accordo proprio sull'incipit del topic. Il jazz come genere che influisce sulla musica attuale sta davvero nell'ossatura di tantissime cose - persino mainstream - che escono oggigiorno, quindi è onnipresente, e l'interesse nei confronti di queste cose è vivissimo. L'interesse che c'è nei confronti del jazz del passato invece è lo stesso che c'è nei confronti della classica o della musica rock sperimentale del secolo scorso o di qualsiasi altra cosa non abbia un'orecchiabilità ed una musicalità immediata, è appannaggio di "pochi"* perché pochi ne capiscono il linguaggio, per via della sua complessità. Insomma non mi sembra che rispetto ad altri generi risenta di più dell'invecchiamento e di internet.

 

cioè, secondo te c'è molto interesse per il jazz che viene prodotto oggi? Tipo?


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#22 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:45

 

Mah, non sono troppo d'accordo proprio sull'incipit del topic. Il jazz come genere che influisce sulla musica attuale sta davvero nell'ossatura di tantissime cose - persino mainstream - che escono oggigiorno, quindi è onnipresente, e l'interesse nei confronti di queste cose è vivissimo. L'interesse che c'è nei confronti del jazz del passato invece è lo stesso che c'è nei confronti della classica o della musica rock sperimentale del secolo scorso o di qualsiasi altra cosa non abbia un'orecchiabilità ed una musicalità immediata, è appannaggio di "pochi"* perché pochi ne capiscono il linguaggio, per via della sua complessità. Insomma non mi sembra che rispetto ad altri generi risenta di più dell'invecchiamento e di internet.

 

cioè, secondo te c'è molto interesse per il jazz che viene prodotto oggi? Tipo?

 

 

No, non intendo quello, ho detto che il jazz ha un'influenza fondamentale su tantissime cose prodotte oggi su cui c'è un interesse vivo. Poi non capisco se vi stupite del fatto che non ci sia interesse nei confronti della 42miliardesima riproposizione di Round Midnight fatta dal quartetto accademico di turno. 


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Statisticamente parlando, non lo so.


#23 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:47

rock, e cioè della musica pià giovanile e modaiola

 

Quindici anni fa forse, oggi non mi pare più così. 

 

Quanto al jazz, io vedo un sacco che si mettono i nomi più grossi in bocca, ma poi quanto li ascoltino davvero è sempre un grosso punto interrogativo.

Se prendessimo i RYM dei forumisti e guardassimo le medie voto dei jazzisti, scommetto che sarebbero più alte di quelle degli artisti rock. Poi però di jazz non parla mai nessuno e i thread vanno deserti, sintomo che l'apprezzamento di facciata che non corrisponde agli ascolti reali sarà un po' una cattiveria da sostenere, ma non è del tutto infondato. 

 

Detto ciò, hard bop >>>>> free jazz, stacce Sloth.


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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#24 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 27 aprile 2015 - 12:52

x Dorog: vabbè, ma tutte le musiche "importanti" hanno sedimentato nella storia e in qualche modo contribuiscono al cosiddetto "suono dell'attualità", tra l'altro a me pare che il jazz lo faccia ad esempio molto meno della techno. Ma soprattutto io lassopra ho fatto dei nomi precisi che non sono certo la "42miliardesima riproposizione di Round Midnight". Uno dei problemi che io per primo rilevavo è proprio quella di una ghettizzazione di cui ha colpa pure l'accademia, e infatti questa tua risposta - giusta, sbagliata o grossolana che sia - è indicativa di una percezione diffusa e secondo me non priva di fondamento. Ma è ovvio che fotografa solo la parte meno interessante della faccenda.

Un altro problema è la mancanza di una narrazione (termine modaiolissimo, scusate) sul jazz degli ultimi 30 anni. L'unico grosso nome ben conosciuto dai rocckettari è John Zorn, ma si parla pochissimo di Henry Threadgill, Julius Hemphill, Tim Berne, John Carter, l'ultimo Ornette Coleman e così via. La mancata conoscenza di queste figure è un grosso limite alla "popolaritò" del jazz. A un certo punto si è dato visibilitò ai musicisti sbagliati. E' successo anche rock, direte voi. Vero, però il rock ha una platea molto ampia: si sa che esiste un mainstream e un underground, il primo è popolare al di là dei meriti per le masse, il secondo è troppo popolare al di là dei meriti per la critica. E' una dialettica fatta così, più o meno nota a tutti.

Invece per il rocckettaro medio il jazz è uno solo, tendenzialmente non commerciale ma al tempo stesso anche piuttosto tradizionalista (ormai). Solo che non è così, ma forse non lo si è nemmeno saputo ben raccontare.


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#25 Giovanni Drogo

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:04

Non so Sloth, i nomi che citi tu trovo facciano musica complessa e difficilissima (o insostenibile, a seconda dei gusti). Le persone, persino quelle appassionate, non hanno nella maggior parte dei casi il tempo e la concentrazione per arrivare a capire quelle musiche. Il free jazz io non l'ho mai assimilato poi, a me piacciono le cose da big band di Oliver Nelson e altre cose limitrofe, mi piace molto Mingus. In sostanza sono allergico al free jazz ma anche alla riproposizione dei soliti standard che sono come per la band rock suonare Smoke on the Water. Il Real Book lo brucerei.


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#26 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:10

Beh, non è che ci sia tantissimo free nei musicisti che ho detto, a parte Coleman e alcune cose di Hemphill e Berne. Però, certo, è più facile riascoltarsi Round Midnight. Del resto, pure l'ascoltatore rock medio, quello della birreria, lo metti già in crisi con i Fugazi.


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#27 Giovanni Drogo

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:16

Molti di quelli che citi li conosco in maniera superficiale, lo ammetto. I dischi jazz che amo c'ho messo anni ad arrivare a capirli, e non sono neanche tra i più difficili ecco. Probabilmente quando avrò 40 anni ne avrò capiti altrettanti chi lo sa, oppure ci sarà la chiave di volta che mi farà apprezzare il free jazz. Alla fine io ascolto il jazz come ascolto la classica, mi piacciono strutture più armonie e melodie ispirate accoppiate ai colori timbrici dati dagli strumenti, sono una persona semplice, già degli assoli ad esempio non me ne frega niente nel 90% dei casi. Vorrei un giorno capire ad esempio cosa ci si trova di figo negli assoli di contrabbasso, quando li sento mi immagino mia nonna che prova a correre i 400 metri di atletica.


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Statisticamente parlando, non lo so.


#28 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:22

ad ogni modo ribadisco che il free è una fase che è stata superata, molti dei migliori di oggi sono molto ritmici e molto "metrici", con ottime melodie. Di quelli che cito, un caso interessantissimo è Threadgill, cresciuto con la Aacm e autore di una musica di grande complessità esecutiva e compositiva (la melodia spesso non c'è, ma i contrappunti sono pazzeschi), e nonostante questo buona parte dei suoni brani sono addirittura ballabili!

 

Qui

http://forum.ondaroc...ock-techno-etc/

facevo qualche esempio a metà pagina


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#29 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:34

 

ad ogni modo ribadisco che il free è una fase che è stata superata, molti dei migliori di oggi sono molto ritmici e molto "metrici", con ottime melodie.

 

Ma io son convinto che parecchie cose jazz siano probabilmente orecchiabili e di conseguenza sarebbero mandabili in heavy rotation nelle radio o su mtv, come tante cose di musica classica, o di qualsiasi altro genere, il problema in tal senso non è la disaffezione nei confronti del jazz, ma piuttosto gli standard della musica commerciale e di musica collegata al mondo dello spettacolo attuale. Se davvero c'è un problema del genere riguarda la musica tutta, non solo il jazz. Molte cose jazz sono oltretutto ballabilissime, io le metterei ai festival da 100 mila persone al posto di Tiesto, David Guetta e tutta quella merda di gente là. 

 

Ok, mi rendo conto che mi sono parzialmente contraddetto con quanto detto prima, cosa che mi convince una volta di più di quanto queste analisi del presente siano davvero insostenibili. 


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#30 Syddharta

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:38

Mah, l'altra volta parlavo con un manager della Universal che mi diceva che quelli dell'ufficio jazz e classica sono i più rilassati di tutti perché per loro le vendite dei dischi fisici sono abbastanza costanti: l'appassionato di jazz ha solitamente una certa età, una certa disposizione a pagare e anche un amore tale per la musica da essere incline all'acquisto del disco fisico. Per questo motivo parrebbe anche un consumatore poco accanito sul fronte streaming.

 

M.


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M.

 


#31 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:39

è una delle conseguenze del download e del proliferare delle micronicchie autistiche, nel senso che è pieno di ascoltatori che non escono dal loro recintello, e anche il modello spotify di fruizione della musica - quello cioè che ti aiuta a trovare roba che "ti dovrebbe" piacere - aumenta l'impatto di questo fenomeno di ghettizzazione di ogni nicchia.


spotify mi manca ma a me pare di uscire di più dal mio orticello, da quando ci sono web e download, esco di più perché posso sentire senza spendere e poi prendere solo quello che mi interessa

quotavo Tom nel senso della lentezza dell'ascolto che poi è una cosa che mi piace; io di tempo per la musica ne spendo tanto, tantissimo, non riesco comunque a sentire decine di dischi, soprattutto nuovi
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#32 tonysuper

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:50

Il jazz è vivo e puzza insieme a noi!
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#33 dick laurent

    ...

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:53

 

Invece per il rocckettaro medio il jazz è uno solo, tendenzialmente non commerciale ma al tempo stesso anche piuttosto tradizionalista (ormai). Solo che non è così, ma forse non lo si è nemmeno saputo ben raccontare.

 

questa cosa è verissima, e forse è una delle chiavi per capire il crescente disinteresse che nel tempo ha fatto sì che le nuove generazioni non se lo caghino più neppure di striscio. Almeno, sempre dando per scontato che sia così, anche se vedo che c'è chi la vede diversamente. Insomma se nell'immaginario il jazz è soltanto una musica difficile da rispettare più che da amare (come è stato spesso proposto) la conseguenza è quel che è successo. Mentre nel rock è normale pensare che ci siano sia beefheart che i beach boys e i beatles il jazz agli occhi di molti è solo beefheart. Anche se non sono sicuro che fosse quello che volevi dire, visto che i musicisti che hai nominato fanno tutti musica tutt'altro che facile.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#34 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:54

E' qualche anno che sostengo questa cosa, sono molto interessato a quel che dice Filippo perchè pure io questo interesse non lo vedo affatto, che si parli di jazz "classico" o "modernista" (chiamiamolo così, che poi secondo me oggi le cose migliori sono piuttosto lontane dal free e dalla cosiddettetta creativa che costituì il "modernismo" degli anni '60 e '70, l ultime decadi per le quali esista una sorta di storicizzazione condivisa del jazz).

E comunque non mi riferisco tanto al forum, il cui orientamento a un pop molto "morbido" (non è un insulto, è una caratteristica) credo costituisca una peculiarità "locale", mentre in tutti i siti d'informazione di orientamento rock (parlo di ondarock come di s/a, di vice come di fact magazine, dal mucchio a rumore e così via, con eccezioni che vanno da the wire a tinymixtapes fino a blow up e sandszine, ma danno tutta l'impressione di essere voci di nicchia) considerano le commistioni dell'indie rock tipicamente con: hip-hop, elettronica più o meno danzereccia, ambient, drone-music, metal, persino il muzak (mi riferismo alla cosiddetta musica accelerazionista).

Questo perchè il jazz non dice niente di nuovo o si è autoghetizzato? Qualcosa di vero, specie nella seconda ipotesi, credo ci sia, ma penso che appunto nel mare magnum dell'informazione di oggi, chi in qualche modo influenza gli ascolti non sia granchè interessato al jazz (mondo che ha dinamiche tutte sue) e di conseguenza il jazz non penetra fra gli ascolti "medi" dei giovani d'oggi e (di nuovo) di conseguenza se ne ascolta pochissimo nei gruppi che contano.

Qui si innesta la storia del'hipster-jazz, gruppi come i Fire! (che fanno una specie di nmoise-fusion), Colin Stetson (che secondo me fa minimalismo punto, non è che solo perchè suona il sax deve per forza essere un jazzista) e in minor misura Matana Roberts (che però, secondo me, costituisce un caso completamente sui generis, e però guarda un po' pubblica su Constellation). Poi ci sono i supersilent che ogfni tanto ricompaiono ma proprio per hipster non sono mai stati, senza contare che di jazz in senso classico nella loro musica nojn ce n'è traccia.

 

Negli anni '80 e'90 il jazz è stato presentissimo nel rock underground, qualcosa di fortemente improvvisato (ma molto poco jazz) è rimasto negli anni '00 dei massimalismi free-noise e free-folk ma da qualche anno emergono giusto i nomi che facevo quassopra. Pochissime persone che seguono l'indie-rock sanno chi sono Vijay Iyer e Tim Berne, per dirne due (il secondo dei quali in giro da trent'anni...).

metti a fuoco bene la situazione, aggiungo che spesso il concetto di Jazz è molto frainteso, e non solo perché (come fai notare) alcune cose non sono jazz ma il pubblico le concepisce come tali (stetson) e altre sono marginali agli interessi dei cultori. Il problema della musica jazz e che si è rinchiusa su se stessa facendo prevalere l'aspetto tecnico su quello musicale e soprattutto rivolgendosi a un pubblico audiofilo che ascolta o jazz o classica, infatti un giornale come Audiophile sound tratta prevalentemente questi due generi e se parla di rock sono solo istant classic (motivo per il quale ho perfino rinunciato ad una collaborazione), inoltre il pubblico italiano è molto rockettaro e quindi ama più la fusion che quello classico, il repertorio inoltre non si rinnova da anni e per il pubblico sentire l'ennesima versione di brani stranoti che in mp3 perdono molto della raffinatezza dell'esecuzione appare quasi inutile.... 


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#35 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:57

non è che il Jazz è troppo di sinistra?
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#36 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:59

l'appassionato di jazz ha solitamente una certa età, una certa disposizione a pagare e anche un amore tale per la musica da essere incline all'acquisto del disco fisico.

 

ora a limenitis non gli resta che diventare appassionato di jazz e trovare il miglior disco della Storia Del Jazz asd


  • 1

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#37 tonysuper

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Inviato 27 aprile 2015 - 13:59

Il jazz è un genere che ha una fruizione diversa. Più dal vivo, meno su disco.

La maggior parte delle persone che mi chiede consigli sul jazz (e sono il 70% di quelli che mi scrivono) non mi chiedono che dischi comprare, ma chi andare a sentire al prossimo festival e quanti euro vale la pena spendere per il biglietto.
  • 1

#38 dick laurent

    ...

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:00


il repertorio inoltre non si rinnova da anni e per il pubblico sentire l'ennesima versione di brani stranoti che in mp3 perdono molto della raffinatezza dell'esecuzione appare quasi inutile.... 

 

vabbè quella è deformazione da audiofilo più da appassionato di jazz, chiunque ragioni così in pratica non ascolterebbe mai nulla o quasi di Ellington, Armstrong, Parker, Young e gente del genere di cui buona parte delle cose migliori hanno una qualità di registrazione che al confronto qualsiasi gruppetto lo fi registra dark side of the moon


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#39 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:01

Il jazz è un genere che ha una fruizione diversa.

La maggior parte delle persone che mi chiede consigli sul jazz (e sono il 70% di quelli che mi scrivono) non mi chiedono che dischi comprare, ma chi andare a sentire e quanti euro vale la pena spendere per il biglietto.


anche io, quando sono belli, preferisco i concerti ai dischi, ci mancherebbe

sono ascolti che vanno in parallelo

e non sento jazz eh
  • 0

 


#40 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:03

 

il repertorio inoltre non si rinnova da anni e per il pubblico sentire l'ennesima versione di brani stranoti che in mp3 perdono molto della raffinatezza dell'esecuzione appare quasi inutile.... 

 

vabbè quella è deformazione da audiofilo più da appassionato di jazz, chiunque ragioni così in pratica non ascolterebbe mai nulla o quasi di Ellington, Armstrong, Parker, Young e gente del genere di cui buona parte delle cose migliori hanno una qualità di registrazione che al confronto qualsiasi gruppetto lo fi registra dark side of the moon

 

appunto sono appassionati di hifi che si credono cultori di jazz, come chi ascolta solo Pink floyd e led zeppelin si crede un intenditore di rock


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#41 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:06

un amore tale per la musica da essere incline all'acquisto del disco fisico.

 

Addirittura, non sarà un po' troppo?


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A chemistry of commotion and style

#42 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:16

un amore tale per la musica da essere incline all'acquisto del disco fisico.

 
Addirittura, non sarà un po' troppo?


« Ho speso molti soldi per alcool, dischi e corse dei cavalli. Il resto l'ho sperperato. »
  • 3

 


#43 Syddharta

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:18

Più dal vivo, meno su disco.
 

 

Però, curiosamente, mentre il volume d'affari nel mercato dei concerti è cresciuto per tutti i generi (per il concerto di musica classica leggermente, ma per la musica leggera l'incremento è stato del 22% dal 2008 al 2013) ad esclusione della rivista musicale (calata dell'11%) e  proprio del jazz, che nel 2008 muoveva 15 milioni di euro e nel 2013 meno di 11 milioni con una flessione del 30% circa. Quindi anche questo mito ha da crollà.

 

 

M.


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M.

 


#44 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:20

Più dal vivo, meno su disco.

 
Però, curiosamente, mentre il volume d'affari nel mercato dei concerti è cresciuto per tutti i generi (per il concerto di musica classica leggermente, ma per la musica leggera l'incremento è stato 22% dal 2008 al 2013) ad esclusione della rivista musicale (calata dell'11%) e  proprio del jazz, che nel 2008 muoveva 15 milioni di euro e nel 2013 meno di 11 milioni con una flessione del 30% circa. Quindi anche questo mito ha da crollà.
 
 
M.


syd non è che i tuoi ti pagano il master in musica per diventare uno scassacazzi precisino come gozzy con classifiche e percentuali eh

altrimenti li chiamo e li convinco a mandarti a lavorare
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#45 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:22

Ma se crollasse in parte anche il mito della musica dal vivo secondo me il jazz ne guadagnerebbe. Non perchè la vocazione al live sia falsa - tutt'altro -, ma perchè invocarla continuamente non rende giustizia della ricchezza della storia del jazz letta dal punto di vista dei compositori, che non sono stati meno importanti degli interpreti.


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#46 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:25

Ma se crollasse in parte anche il mito della musica dal vivo .


a me pare che in Italia ci sia sempre stato poco o nulla per la musica non jazz, forse sarebbe ora di crearlo
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#47 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:40

parlavo di jazz, non del resto. E poi ovviamente non stavo dicendo di boicottare i concerti, ma di inquadrare il jazz anche in altre ottiche.


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#48 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:46

parlavo di jazz, non del resto. E poi ovviamente non stavo dicendo di boicottare i concerti, ma di inquadrare il jazz anche in altre ottiche.


ma come fate a dire che c'è questo mito?
vicino casa mia c'è un posto drammatico "osteria del jazz" e ogni tanto fanno qualche concertino; a Milano c'è poca roba del genere

ricordo ad esempio a Nizza (quindi non Parigi, è rapportabile a Genova), di locali analoghi, era pieno; e non è il Blue Note eh, sono posti di merda assimilabili a un pub

chi entra a prendersi 2 birre si vede un concertino "serio" (jazz o non jazz che sia), insomma non l'equivalente della cover band di Grignani che da noi spopola

e quelle band campano in questa maniera

se mi dite che in Italia c'è la cultura diffusa dei concerti jazz (o rock, cambia poco) siamo fuori eh, non c'è una sega, a Milano sui Navigli potrebbero fare 20mila locali del genere e invece ci sono i posti con le sudamericane (probabilmente trans) che ballano attorno al palo :facepalm:
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#49 slothrop

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:54

il mito sta nel fatto che il jazz è "una musica che si suona dal vivo". Punto. Ci sono delle valide ragioni per affermarlo, eh, non mi metto ad elencarle. I locali che dici non so dire se rientrino in questo mito, in linea di massima direi di no, ma potrei anche tentare di argomentare che pure loro, nella loro atmosfera di luoghi "da perdenti", possono contribuire ad alimentare una certa mitologia (solo che siamo nel 2015, ahimè...).


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#50 Moreno Saporito

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Inviato 27 aprile 2015 - 14:56

nella loro atmosfera di luoghi "da perdenti", possono contribuire ad alimentare una certa mitologia (solo che siamo nel 2015, ahimè...).


eh ma quei localini in altre città straniere esistono e non è raro che ci suonino jazz, io qua non li ho mai visti, manco 25 anni fa

dick è più esperto, probabilmente frequenta anche i concerti, vediamo che dice
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